Avevo già parlato del nostro lavoro su "La cicala e la formica" lo scorso autunno.
Poi, qualche giorno fa, abbiamo avuto la possibilità di assistere ad un bello spettacolo sul tema, nel teatro della nostra cittadina.
La rappresentazione, a cura della Accademia Perduta Romagna Teatri, ha costituito un bellissimo divertimento per i bambini.
Un'ora piacevolissima di attenzione, risate ed occhi pieni di stupore e meraviglia.
E poi, l'incontro con le due attrici protagoniste (Mariolina Coppola e Alessandra Tomassini), l'immersione nel magico mondo del teatro, tanti bimbi e tante famiglie...
Allora, abbiamo colto l'occasione per riprendere la nostra unità didattica, riscrivendo insieme la storia nella versione teatrale e poi facendola paragonare da Margherita alla forma classica della favola.
Un interessante approccio al testo narrativo, e la bellezza di un filo che si snoda e ci porta ad ampliare sempre le nostre conoscenze, giorno dopo giorno, con piacere e naturalezza.
Spettacolo teatrale
LA CICALA E LA FORMICA
C’erano una volta una Formica ed una Cicala vicine di casa.
Era estate: il sole brillava alto nel cielo, faceva caldo ed era bello stare all’aperto.
La Formica era piccola, bruttina e molto operosa: passava le sue giornate a lavorare, accumulare provviste e costruire la propria casetta.
La Cicala, invece, era una giovane cantante molto bella e vanitosa: viveva tenendo spettacoli di canto e danza, tutta presa da abiti, costumi, trucchi e leggerezza.
Voleva diventare una grande artista e, per realizzare questo sogno, si era affidata ad un impresario Calabrone.
Il Calabrone era un affarista senza scrupoli che illudeva la Cicala di volerle bene, ma in realtà voleva solo sfruttarla, facendola lavorare senza sosta, per guadagnare tanti soldi e poi abbandonarla.
Una sera la Formica, mentre guardava le stelle, udì per caso i perfidi discorsi del Calabrone: allora corse ad avvertire la Cicala che, però, non la volle ascoltare e la prese in giro.
La Formica, però, aveva ragione. Alla fine dell’estate il Calabrone abbandonò la Cicala e scappò con tutti i soldi che lei aveva guadagnato.
Venne il gelo dell’inverno: la cicala, sola e squattrinata, aveva freddo e fame e si sentiva sempre più triste.
Allora si ricordò della Formica: bussò alla porta della vicina e le chiese di ospitarla.
La piccola formichina ebbe molti dubbi se farla entrare oppure no. Alla fine, decise di darle un’altra possibilità e di dimostrare amicizia ed affetto nei confronti della Cicala, pentita e riconoscente.
Così, la Cicala e la Formica diventarono amiche e capirono che, anche se erano molto diverse, potevano vivere insieme e volersi bene.
Margherita |
"Questi due piccoli animali, simbolo dell'ozio e del lavoro sono tra i più famosi al mondo grazie anche alla popolare favola di La Fontaine. Ma, mentre nel racconto del narratore francese queste due figure sono rigidamente contrapposte per celebrare la virtù di una previdente e laboriosa saggezza condannando il suo opposto, nel mondo del teatro avviene qualcosa di più. Tra le due amiche – avversarie si snoda il filo di una avventurosa storia, comica e saggia, antica e moderna, piena di incontri e scontri , di sorprese e paure sul filo dei versi e delle rime con cui è scritto il testo . Cicala e formica diventano veri e propri personaggi prendendo corpo e acquistando una personalità quasi umana . La cicala non è soltanto una oziosa perditempo , ma ha un autentico talento artistico ed è in grado di farci volare sulle ali della fantasia con la sua straordinaria voce : una giovane cantate che tiene concerti sui prati e sulle spiagge della Riviera ! Mentre la formica che ha una mentalità più realistica , si occupa del posto di lavoro , della casa e delle piccole gioie e dolori del quotidiano. Da questa diversità di visoni emerge un modo differente di affrontare ogni piccolo e grande problema e quindi un diverso modo di parlare e agire."
Una versione interessante... la leggo ai miei bambini. Ciao, buona serata!
RispondiEliminaBuona giornata a voi, Mamma6cuori!
RispondiElimina