venerdì 31 agosto 2012

Ricette con l'aria


Con l'aria, durante le settimane a lei dedicate, abbiamo anche cucinato!
Sì, perchè sperimentare pasticciando in cucina è sempre molto piacevole e divertente, oltre che istruttivo.
Così, i bambini si sono cimentati nella preparazione di diverse "ricette a base d'aria": in cui l'aria, cioè, fosse parte integrante del procedimento.
Eccoli allora intenti a preparare:

1- La maionese
L'aria entra nella ricetta insieme a uova, olio, limone ed un pizzico di sale.
Per un quantitativo alle soglie dell'industriale, ma un risultato gonfio, esaltante e genuino!

2 - La panna montata
Panna, zucchero e tanta aria dalle fruste del frullino: che soffice nuvola di dolcezza! 
Irresistibile e facilissima! 

3- Il gelato! Di tanti gusti!
Quali gusti?
Crema, pesca, limone, cioccolato, caffè e gianduia: l'aria ed il freddo, insieme alla gelatiera e a quattro piccoli gelatai in erba, hanno trasformato degli ingredienti semplici in vere e proprie delizie, 
artigianali e davvero genuine! 


4- Il tiramisù!
Il classico dolce a base di crema di mascarpone.
Aria per montare a neve gli albumi; poi per montare i tuorli con lo zucchero; poi per amalgamare delicatamente il tutto.
Una delizia ghiotta ed irresistibile!

Abbiamo inoltre osservato ed ammirato l'intervento dell'aria nei processi di lievitazione.

5 - Il pane

2 - La ciambella


6 - Lo gnocco (o crescente, o focaccia)


7 - Le crescentine (o gnocchini fritti)

mercoledì 29 agosto 2012

Cinque favole sull'aria, inventate da noi

L'aria ed il vento sono stati anche una buona fonte di ispirazione per inventare delle favoline a tema. Ogni bimbo si è cimentato in un proprio raccontino, che è poi stato illustrato ad acquerelli o pennarelli.
Anche la mamma, questa volta, si è divertita a svolgere il compitino...

Il villaggio e il Vento (Margherita, 7 anni) 
C’era una volta un paese molto caldo dove la povera gente soffriva molto per l’afa e la gran calura estiva.
I campi erano secchi e il grano non cresceva più.
I frutti marcivano sugli alberi e i contadini erano disperati. Gli animali non avevano più cibo nè acqua e morivano.
Un giorno il Vento ne ebbe compassione e decise di aiutarli.
Andò a chiamare i suoi amici nuvoloni e con un soffio li fece scontrare proprio sul povero villaggio.
Gli abitanti, quando videro la prima goccina di pioggia, ne furono felicissimi: iniziarono a suonare e cantare sotto la pioggia.
Piovve per giorni e giorni e così il villaggio si rianimò.
Allora gli abitanti invitarono il Vento a fermarsi nel loro paese. Lui, così vecchio e stanco, ne aveva proprio bisogno!
Scelse come propria dimora una valle fra due altissime cime in mezzo alla quale c’era un ruscelletto, che lui fece diventare una stupefacente cascata.
Così tutti potevano abbeverarsi e fare lunghi bagni rinfrescanti ed anche far pascolare e bere gli animali, irrigare i campi e far crescere di nuovo frutti dolci e maturi.
Così il Vento e la Pioggia divennero i migliori amici di tutto il villaggio.
Margherita

Camilla

Mariangela

Giovanni

La farfalla Gioia e i suoi amici (Camilla, 6 anni)
C’era una volta una farfalla di nome Gioia.
Era cicciotta e aveva tutto il corpo rosa e le ali azzurre.
Un giorno preparò una torta e chiamò tutti i suoi amici a casa sua per mangiarla.
I suoi amici erano farfalline maschi e femmine dei colori rosa, verde, azzurro, rosso, giallo e anche blu.
C’era il sole e tutti gli amici andarono fuori a giocare nel cielo e a saltare sui gonfiabili e andarono  a vedere tutte le loro amiche e i loro amici uccellini che facevano tanti spettacoli sul palco.
E dopo lo spettacolo tutti tornarono a casa per mangiare tutta la torta.
Poi il vento raffreddò tutta la torta, così le farfalle poterono mangiarla, e anche gli uccellini, che dopo lo spettacolo avevano fame. 
Alla sera tutti tornarono a casa felici e contenti a fare una bella nanna.
Camilla

Margherita

Mariangela

Giovanni

                                              
 LA GIRANDOLINA E IL VENTO (Mariangela, 5 anni)
C’era una volta una girandolina. Era stata regalata a un bambino di nome Pietro.
Era estate:  tutte le mattine c’era il sole e la girandolina non ce la faceva più con quel caldo.
Un giorno arrivò un vento molto forte e lei si divertì molto.
La girandolina iniziò a far divertire Pietro.
Il bambino la prese e la fece girare, e poi iniziò a correre correre  facendola girare.
Ma a un  certo punto la girandolina sentì che la testa le girava tutta e anche a Pietro girava!
Allora fecero merenda in cortile insieme e invitarono anche il Vento a fare merenda con loro.
Avevano sul tavolo un frullato di frutta: ma mentre lo versavano il Vento soffiò e lo fece diventare gelato!
E Pietro e la girandolina facevano: “Brrrr!!!”
Poi Pietro disse: “Non è male questa bibita gelata!”
Così Pietro, la girandolina e il vento diventarono amici e il Vento potè bere una bibita fresca grazie  alla sua aria fresca.
Mariangela 
Camilla

Giovanni


L’aeroplanino, la nuvoletta e il Sole (Giovanni, quasi 4 anni)
C’era una volta un aeroplanino che si chiamava Francesco.
Era  bello e dolce: era fatto con una bottiglia di plastica e delle ali di cartone; davanti aveva un’elica d’oro bellissima che girava.
Un giorno incontrò una nuvoletta sua amica e insieme andarono vicino al Signor Sole.
Il sole disse: “Ciao!”
E loro dissero: “Buongiorno!”
Poi tutti andarono al mare: il Sole scaldò l’acqua del mare, la nuvoletta dal cielo soffiò un po’ di vento e l’aeroplanino andò in acqua a fare un bel bagnetto divertente con le onde. E andò in fondo in fondo, e poi tornò indietro.
Poi il Sole, la nuvoletta e l’aeroplanino mangiarono la pasta e una grande ciambella tonda e tornarono a casa.
Questo è il giocattolino che ha ispirato la favolina, regalato a Giovanni -durante una serata d'intrattenimento post-sisma- dai simpatici clown volontari dell'Associazione "Vola nel cuore"
La principessa Aria (MammaElly)
C’era una volta un castello incantato. Era là, in mezzo al cielo, appoggiato sull’arcobaleno.
Era un castello di cristallo: meraviglioso, grande e trasparente. I suoi muri riflettevano i colori dell’arcobaleno che, incontrandosi, lassù, con i raggi del sole, risplendevano di una luce sfavillante.
In quel castello viveva una dolce principessa, la principessa Aria.
Era giovane, sottile e delicata. Ed era sempre sola, e quindi un po’ triste. Guardava il mondo da lassù, con tanta voglia di compagnia, di amici con cui giocare e di qualcuno da amare.
Abitavano con lei tante nuvolette, tutte sorelle tra loro.
Un giorno, la nuvoletta più piccola, che si chiamava Celeste, le disse: “Principessa, è così brutto vederti sempre triste! Perché non vieni con me? Ti porterò in un posto bellissimo!”
La Principessa era un po’ timorosa: in tanti anni, non era mai uscita dal suo castello. Era sempre stata lì, tra l’arcobaleno e le nuvolette, senza nemmeno pensare di poter fare altro.
Ma quel giorno, Celeste fu così carina e determinata, con la sua faccetta buffa e le sue guanciotte paffute, da riuscire a convincerla: così Aria indossò il suo abito più bello e salì sull’amica nuvoletta.
Celeste la trasportò su e giù per il cielo: la portò a vedere il mare, a visitare le campagne, ad ammirare il deserto con la sua sabbia fine e dorata.
Poi, quando passarono su altissime montagne, la Principessa Aria incontrò lui.
Era il Vento, così simile a lei ma così turbolento. Soffiava con forza e senza sosta; provocava temporali, pioggerelline e tempeste; quando si arrabbiava, ne uscivano cicloni e trombe d’aria. Era un tipo simpatico e burlone, ma anche un po’ irascibile.
Quando Aria e Vento si videro, capirono di essere fatti l’uno per l’altro.
Innamoratissimi, la Principessa Aria ed il Vento si sposarono ed iniziarono a viaggiare insieme per il mondo.
Ancora oggi possiamo sentirli: sono loro a spargere i semi dei fiori, dei frutti e degli alberi, così da farli germogliare; sono loro che conducono i suoni al nostro orecchio, permettendoci di comunicare con gli altri e di ascoltare dolci melodie;  sono loro che portano in giro i profumi: profumi di fiori, di cibo buono, profumo del mare; sono loro che dirigono le nuvole, le fanno muovere e scontrare tra loro, così da far piovere; sono loro che ci permettono di respirare e vivere; sono loro che fanno divertire i bambini con giochi sempre belli e divertenti: se soffierai dentro un palloncino, potrai vederli anche tu.
Margherita

Camilla

Mariangela

Giovanni

domenica 26 agosto 2012

Venti piccoli esperimenti con l'aria


Parlando di aria, naturalmente, ci siamo anche dedicati a diversi esperimenti scientifici.  
Esplorazioni semplici, fattibilissime in casa e con materiali di uso comune (palloncini, acqua, bottiglie di vetro e di plastica, una candela, carta-casa, cannucce, imbuto, spago, grucce appendiabiti...) adatte a bimbi di diverse età (noi copriamo per intero la fascia 4-7 anni), volti ad osservare le principali caratteristiche di questo elemento della natura.

1- Il palloncino a reazione
- Far passare una cordicina o un filo in una cannuccia. 
- Fissare il filo a due lati della stanza. Noi abbiamo usato due maniglie, per una lunghezza di circa 2 metri.  
- Gonfiare un palloncino e chiuderlo con una molletta.
- Attaccare il palloncino alla cannuccia con due pezzetti di scotch.
- Ora togliere la molletta che chiude l'imboccatura del palloncino.
- L'aria esce dal palloncino e lo spinge in avanti, portandolo lungo il filo come un razzo! 
Questo è il principio per cui anche gli aerei e i razzi sono spinti in avanti da gas compressi che all'improvviso si espandono.
L'aria ha molta forza!

2 - Il palloncino gonfiato dall'aria calda
- Infilare un palloncino sul collo di una bottiglia vuota.
- Mettere la bottiglia in una ciotola o una pentola piena di acqua calda.
- L'aria contenuta nella bottiglia si riscalda.
- L'aria riscaldata si espande ed ha quindi bisogno di più spazio, perciò sale verso l'alto, entra nel palloncino e lo gonfia.
Con il calore l’aria si dilata.
La mongolfiera funziona nello stesso modo.

3 - ...e sgonfiato dall'aria fredda 
L'esperimento precedente è reversibile:
- Se inseriamo del ghiaccio e facciamo raffreddare l'acqua, il palloncino si sgonfia.
Con il freddo l'aria diminuisce di volume.

4 - La bottiglia e lo spazio dell'aria
- Versare l'acqua in una bottiglia attraverso l'imbuto.
Questa scenderà naturalmente a velocità sostenuta.
- Ora, sigillare il meglio possibile l'imbuto sul collo della bottiglia con della plastilina.
L'acqua scenderà molto più lentamente. 
La plastilina non permette all'aria di fuoriuscire normalmente, così l'acqua ha meno spazio e scende più lentamente.
L'aria occupa uno spazio.

5 - La candela
- Porre la candela al centro di una bacinella.
- Accendere la candela.
- Coprire con un vasetto di vetro.
- Nel giro di qualche minuto, la fiamma si spegnerà. La fiamma in poco tempo consuma l'ossigeno ed il gas che rimane nella bacinella è solo l'anidride carbonica, che non consente la combustione.
In mancanza di ossigeno, la combustione non può avvenire.

6 - La candela e l'acqua
- Porre la candela al centro di una bacinella in cui sia stata versata dell'acqua (nel nostro caso, colorata, per osservare meglio l'effetto).
- Accendere la candela.
- Coprire con un vasetto di vetro.
- Nel giro di qualche minuto, la fiamma si spegnerà.  La fiamma in poco tempo consuma l'ossigeno ed il gas che rimane nella bacinella è solo l'anidride carbonica, che non consente la combustione .
- L'acqua salirà per prendere il posto dell'ossigeno che è scomparso durante la combustione.
In mancanza di ossigeno, la combustione non può avvenire.

7 - Bottigliette vuote?
- Prendere alcune bottigliette o contenitori di plastica ed una bacinella d'acqua.
- Immergere le bottigliette in acqua tenendoli dritti e con l'imboccatura rivolta verso il basso.
- Subito "faranno le bolle".
- Questo dimostra che le bottigliette, in realtà, non erano vuote, ma piene d'aria.
L'aria è ovunque, anche se non si vede.

8 - Schiaccia la bottiglietta
- Schiacciare una bottiglietta di plastica: l'aria uscirà e la bottiglia si potrà facilmente accartocciare.
- Ora, fare in modo che l'aria possa rientrare nella bottiglia: questa, piena d'aria, riacquisterà la sua forma originaria.
L'aria è ovunque, anche se non si vede.

9 - L'aria dentro di noi: le cannucce
- Dare ad ogni bambino una cannuccia e farlo soffiare in acqua.
- Produrrà tante bolle!
- E' l'aria contenuta nel nostro corpo che esce e crea questo effetto!
L'aria è anche dentro di noi.

10 - L'aria dentro di noi: i palloncini
- Distribuire un palloncino ad ogni bambino e proporgli si soffiare per gonfiarlo.
- Anche se non avrà la forza per farlo, capirà la presenza di aria nel proprio corpo e avvertirà la propria capacità polmonare.
L'aria è anche dentro di noi.

11 - Pesare l'aria
- Prendere una gruccia per abiti ed appendere ad ognuna delle due estremità un palloncino sgonfio.
- Appendere la gruccia: si osserverà un perfetto equilibrio.
- Ora gonfiare uno dei due palloncini.
- La gruccia penderà dalla parte del palloncino pieno d'aria.
- Ripetere l'esperimento con due palloncini più e meno gonfi.
L'aria ha un peso.
- N.b. Avendo usato palloncini piuttosto piccoli, il risultato da noi ottenuto non è stato visivamente molto netto. Per sperimentaree la nostra "bilancia", abbiamo allora confrontato un palloncino pieno d'aria con uno pieno d'acqua.

12 - Gonfiare un palloncino dentro ad una bottiglia
- Infilare un palloncino dentro ad una bottiglia vuota, lasciando sporgere l'apertura del palloncino fuori dalla bottiglia.
- Pur sforzandosi tantissimo, non si riuscirà a gonfiare il palloncino.
- E' l'aria contenuta nella bottiglia ad impedirlo: occupa tutto lo spazio e non ne lascia abbastanza per gonfiare il palloncino.
- Solo infilando una cannuccia nella bottiglia si permette all'aria di uscire.
- A questo punto, sarà possibile gonfiare il palloncino.
L'aria è ovunque ed occupa uno spazio.

13 - Gonfiare un palloncino con l'anidride carbonica 
- Mettere un po' di aceto e di bicarbonato in una bottiglia.
- Ora infilare rapidamente un palloncino sul collo della bottiglia.
- Il palloncino si gonfia!
- Il bicarbonato e l'aceto, mescolandosi, hanno formato anidride carbonica, che sale e gonfia il palloncino.
Per questo motivo nei dolci si usa il lievito: l'impasto si gonfia e la trta risulta più soffice.

14 - La riga ed il foglio di carta 
- Prendere una riga da disegno e appoggiarla sul tavolo in modo che sporga per metà.
- Coprire la metà riga appoggiata sul tavolo con un foglio di carta di giornale (noi abbiamo usato un foglio di carta da regalo).
- Dare un colpo netto alla riga nella sua parte sporgente.
- L'aria opporrà resistenza sull'intero foglio di carta e la riga rimarrà ferma dov'è.
L'aria ha molta forza!

14 - Il bicchiere in acqua 1
- Riempire una bacinella d'acqua.
- Mettere un bicchiere vuoto con l'apertura rivolta verso il basso nella bacinella, fino al fondo.
- L'aria imprigiuonata nel bicchiere impedisce allacqua di entrare.
- Se si inclina il bicchiere o lo si muove avantri e indietro, però l'aria può uscire dal bicchiere. Siccome è più leggera dell'acqua, l'aria sale velocissima formando grosse bolle.
- Ora l'acqua può entrare nel bicchiere e occupare lo spazio dove prima c'era l'aria.
- L'aria è invisibile, ma c'è ed occupa spazio.


15 - La spugna
- Riempire una bacinella d'acqua.
- Immergervi una spugna e strizzarla.
- Dalla spugna usciranno tante bollicine.
- La spugna era piena d'aria, che è ovunque, anche se non si vede.

14 - Il bicchiere in acqua 2
- Riempire una bacinella d'acqua.
- Prendere un bicchiere e fissare sul suo fondo un foglio di carta-casa.
- Immergere il bicchiere nella bacinella, con l'apertura rivolta verso il basso.
- Togliere il bicchiere: la carta sarà asciutta perchè l'aria l'avrà protetta, impedendo all'acqua di raggiungerla.

17 - La cartolina
- Riempire d'acqua un bicchiere di plastica fino all'orlo.
- Metterci sopra una cartolina.
- Tenere la cartolina ben ferma e capovolgere velocemente il bicchiere.
- Tirare via la mano dal di sotto.
- La cartolina rimarrà attaccata al bicchiere e l'acqua non cadrà!
Questo perchè la pressione dell'aria dal basso schiaccia la cartolina contro il bordo del bicchiere e tiene l'acqua dentro il bicchiere.
L'aria non può entrare e l'acqua non può uscire.

18 - La siringa 
- Tappare con un dito il foro di una siringa.
- Spingere il pistone
- Il pistone riesce a scendere per un certo tratto: l'aria si comprime perchè è elastica, proprio come una molla.
L'aria è elastica e comprimibile.

Se inveve facciamo la stessa prova con l'acqua, il pistone non si muoverà: l'acqua non è comprimibile.
 La stessa cosa avverrebbe con una pompa.

19 - Acqua frizzante
A metà tra esperimento e gioco, abbiamo poensato di preparare l'acqua frizzante avvalendoci delle bustine in commercio.
Si tratta di un preparato a base di bicarbonato di sodio, acido malico e acido tartarico che, a contatto con l'acqua, libera anidride carbonica e conferisce all'acqua una certa effervescenza.
Il risultato c'è stato, ma il sapore così salino non è piaciuto per niente ai bambini...

20 - Pozioni magiche
A questo punto, lasciando da parte ogni velleità scientifica, l'esperimento si è trasformato in un vero e proprio gioco.
Con qualche goccia di coloranti alimentari, infatti, l'acqua frizzante si è trasformata in pozioni magiche, piene di bollicine e coloratissime.
Da travasare, mescolare e su cui favoleggiare in piena libertà.
Però.... sorpresa!!!
Le bollicine di anidride carbonica producono un suono!
Che incanto, stare ad ascoltare l'aria rinchiusa in un barattolo!


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