mercoledì 30 settembre 2015

Un gattino tutto Pepe


Da qualche settimana abbiamo preso un gattino.
Un incontro folgorante in una mattina di primo settembre, un sogno grande grande dei bambini, una combinazione di fattori che  ci ha fatto decidere che il piccolo Pepe fosse il micetto giusto per noi.
Già il primo giorno, appena dopo averlo incontrato e prima ancora che il gattino facesse il suo ingresso in casa nostra, un attento "comitato d'accoglienza" gli aveva preparato alcuni cartelli di benvenuto, subito affissi alla porta di casa.
Margherita

Mariangela

Tommaso
Eccolo qui, il nostro Pepe!!!




I bimbi sono stati così felici ed entusiasti che hanno scritto con gioia i loro temi per raccontare del loro gattino e lo hanno ritratto ad acquerelli nel suo simpatico musetto di cucciolo.

Tema
Il mio gattino Pepe

Margherita
Mercoledì 2 settembre abbiamo preso un gattino: il suo nome è Pepe.
Dietro di lui si cela una lunga storia: tutto cominciò quando avevo solo un anno.
Da piccola avevo un gattino rosso di nome Ercole a cui volevo tantissimo bene.
Sfortunatamente, quando non aveva neanche un anno, si ammalò e morì.
Dopo di lui non prendemmo più un altro gatto, benché una cagna, Matilde, ma ovviamente mamma e papà non sapevano che io fossi “gattara” nel sangue e non avrei mai potuto amare un cane.
Fatto sta che due anni fa abbiamo dato Matilde ai nonni, ma non potevamo lo stesso prendere un gatto perchè qualche volta i nonni ce la portano.
Ho passato tutta la mia vita a desiderare ardentemente un gatto, ma solo ora capisco: io aspettavo lui.
Pepe, per me, è l’incarnazione del ”Gatto Perfetto”: grigio, tigrato, bellissimi occhi grigio-verdi, nasino piccolo e nero, coda lunga, sottile, flessuosa, un corpo scattante ed atletico e orecchie sensibilissime ad ogni specie di suono o vibrazione.
Ora, però, vi devo raccontare come l’abbiamo portato a casa!
Allora: mercoledì scorso eravamo andati a casa da una pro-prozia che fa la sarta e abita in campagna per ritirare un abito della mamma.
Bisogna sapere che zia Marisa ha sempre molti gattini e, casualmente, quando siamo andati c’erano tre gattini di neanche 2 mesi assolutamente troppo carini.
Pepe, però, era l’unico che si lasciava accarezzare e prendere in braccio, perchè le sue sorelline erano recalcitranti alle coccole, graffiavano, mordevano e non si lasciavano avvicinare in alcun modo.
Pepe (il cui nome è adatto non solo per il temperamento giocoso e frizzante ma anche per la pancina beige maculata e quindi “pepata”) ci ha subito conquistati e, una volta tornati a casa, abbiamo chiamato la nonna per avere il suo consenso a prendere un gattino.
Indovinate un po’ chi ha dovuto parlare con la nonna? Ma io naturalmente, perchè sono nota per le mie doti di seduttrice!
Dopo l’ho passata alla mamma e io e i miei fratelli pregavamo che dicesse di sì.
Le nostre preghiere hanno funzionato, perchè la nonna ha detto sì!!!!!!!!!!!!!!!!
La sera, prima di cena siamo andati a prenderlo ma, probabilmente terrorizzati dal nostro “caos mattutino” i gattini non si facevano vedere.
Abbiamo provato con i croccantini, con i richiami, cerca qui, cerca là, non si trovavano.
A malincuore abbiamo lasciato alla zia la scatola con la coperta gialla in cui l’avremmo portato a casa, con la promessa che appena l’avessero preso ci avrebbero chiamati, e siamo tornati a casa a cenare.
Mentre mangiavamo la carne, il telefono è squillato e lei ci ha avvisati che il gattino era già nella scatola, pronto per venire a casa con noi.
A me si è chiuso subito lo stomaco dall’emozione, Giovanni ha rischiato di soffocarsi perchè aveva ingoiato praticamente mezza svizzera in un sol boccone e siamo partiti immediatamente.
Arrivati là io sono scesa dalla macchina e la zia mi ha consegnato la scatola, che si muoveva tutta, me la sono sistemata comoda sulle ginocchia e, felici come una Pasqua, siamo partiti.
Quando, dopo pochi minuti, ho aperto la scatola per la prima volta, il micetto si era rannicchiato spaventato in un angolo della scatola ma poi, con le coccole e le carezze, ha preso confidenza e ha cominciato a curiosare nella macchina.
Dopo averlo fatto vedere a nonni, zii e bisnonne varie, l’abbiamo portato a casa e ha anche giocato un po’, per poi nascondersi tutta la notte e giocare il mattino dopo alle 05:30.
Adesso che sono passati esattamente una settimana e due giorni, Pepe si è perfettamente abituato, e già il secondo giorno faceva i propri bisogni nella lettiera.
La sua giornata trascorre più o meno così: sveglio il mattino alle 05:30, una prima colazione a base di croccantini, quando ci alziamo noi a volte lo facciamo giocare, se poi noi femmine proviamo a fare colazione senza i maschi (che spesso dormono ancora), lui va sul letto e comincia a saltar loro sulla testa e a dare delle zampatine finchè non si svegliano.
Quando facciamo colazione, Pepe fa la sua seconda a base di biscotti inzuppati nel latte, poi gioco, nanna, lettiera, ancora gioco e pranzo.
Quel furbetto di Pepe all’ora di pranzo e di cena si posiziona sotto la mia sedia perchè sa che io non riesco a negargli niente e di solito gli do da mangiare e se io non gli do qualcosa dal mio piatto lui comincia con i suoi soliti miagolii da cucciolo disperato e bisogna avere una grandissima forza di volontà per resistergli.
Fra l’intervallo che separa il pranzo dalla cena gioca per la maggior parte del tempo, per il resto nanna, pappa, acqua, lettiera e coccole.
La sera dorme sul letto con me e le mie sorelle.
Ieri aveva voglia di mamma e mentre io e la mamma eravamo stese sul letto, lui si strusciava sul nostro petto, sulla pancia, sotto alle braccia, in cerca di un incavo caldo e forse della mammella di mamma gatta.
La sera, a letto, io avevo la testa appoggiata sul cuscino e Pepe ha infilato la sua fra lo spazio fra la mia testa e il cuscino.
A volte, mentre dorme nella sua cesta sotto la scrivania e io gli faccio le coccole, lui apre appena gli occhi per vedere chi sia e quando vede che sono io, comincia a fare le fusa.
Pepe possiede un’intelligenza fuori dal comune, ad esempio, una volta avevo messo i piedi sotto le gambe per non farglieli prendere (lui ha una passione naturale per i piedi, soprattutto da mordere o graffiare) e lui, invece, mi infilava la zampina sotto le gambe per prendere i piedi.
I suoi giocattoli preferiti sono: le palline di carta o qualsiasi cosa scricchioli e sia leggera, la pallina di matallo e ogni oggetto che rotoli, un filo con la molletta, fili e stoffa, il computer, lo spazzone, i sacchetti, le nostre gambe, i nostri piedi, qualunque cosa su cui ci si possa arrampicare e così via.
Pepe è un gattino molto birichino, salta, corre, si fa le unghie, chiede sempre da mangiare, ma si fa dare anche una buona dose di coccole e carezze varie.
Io e la mamma abbiamo inventato le “Pep therapy”, che consiste nel coccolarlo ed accarezzarlo, perchė lui svolge anche la funzione di antistress.
Secondo me, Pepe è anche un mago, perchè, di solito, per svegliarmi ci vogliono cannonate e gru sollevatrici insieme e non è sempre certo che anche a quel punto mi svegli, invece a lui basta venire lì e strusciarsi un po’ vicino a me e io mi alzo di buon umore.
Pepe ha cambiato per sempre la mia vita ed è stato in grado di sciogliere lo strato più duro del mio cuore, per me non esiste nessun gattino più bello e socievole di lui e tutti i gatti che consideravo bellissimi, al confronto con lui ora sembrano miseri e brutti.
Pepe è la gioia della mia vita e gli voglio e gli vorrò sempre un bene infinito.

Camilla
Mercoledì 2 settembre di mattina siamo andati in campagna e abbiamo visto dei gattini.
Al pomeriggio siamo ritornati e volevamo prendere a casa un gattino, però non è venuto, allora la nostra zia ci ha chiamati dopo cena e siamo andati là a prendere il gattino.
Era dentro una scatola e dentro c’era un panno giallo che avevamo messo per farlo stare comodo.
Il gattino è grigio tigrato e ha la pancina bianca con le macchie e noi lo abbiamo chiamato Pepe.
Pepe e’ curioso e birichino e vuole sempre mangiare e giocare.
Quando siamo arrivati a casa ha iniziato ad andare dentro la cassettina e non ha mai sporcato.
Qualche volta Pepe dorme sul letto.
A me Pepe piace perche’ e’ un gatto piacevole e gli voglio tanto bene.

Mariangela
Mercoledì due settembre abbiamo preso un gattino e l’abbiamo chiamato Pepe.
Faceva parte della cucciolata di una gatta dei nostri parenti a R. e appena l’abbiamo visto la mamma ha pensato di prenderlo, noi abbiamo insistito un po’ e alla fine la mamma, dopo essersi consultata con la nonna, ha detto di sì; così alla sera Pepe era già a casa nostra.
Pepe ha due mesi, è grigio, tigrato, ha delle macchie sulla pancia e ha gli occhi verdi.
È un gattino allegro e giocherellone: gli piace inseguire un filo con una molletta, mordicchiare una bambolina di pezza, correre e saltare.
Pepe è tanto dolce: infatti l’altro giorno mi ha dedicato le sue prime fusa.
Pepe, di solito, dorme in una scatola sotto la mia scrivania ma questa notte ha dormito sul letto mio e delle mie sorelle e mi sa che farà così anche le altre notti.
Pepe è il gattino migliore del mondo e non lo lascerò mai!

Giovaanni
Una settimana fa abbiamo preso un gattino che abbiamo chiamato Pepe.
Pepe ha due mesi, è grigino tigrato, ha un bel nasino fatto a cuore e ha gli occhi verdi e sotto alla pancia  ha delle macchioline nere.
Lo abbiamo preso da una nostra prozia che aveva una gatta che ogni primavera faceva dei cuccioli.
Io era da tanto che desideravo un gatto e quando ho saputo che ne potevamo prendere uno sono stato molto contento.
Dopo siamo tornati dalla zia a prendere Pepe, però non lo trovavamo; alla fine, un’ora dopo, lo avevano ritrovato e lo avevano messo dentro una scatola e dopo noi lo siamo andati a prendere e siamo saliti in macchina. Dentro alla scatola mi sembrava impaurito.
A casa lui è uscito subito dalla scatola e dopo si è andato a nascondere sotto il divano.
Il giorno dopo lo abbiamo fatto giocare con una molletta attaccata a un filo e dopo lo abbiamo portato dalla veterinaria dentro al trasportino: la dottoressa ha detto che era davvero un maschio ed era sano e gli ha dato una medicina per togliergli le pulci e i vermini della pancia.
Dopo lui si è addormentato nel trasportino ed  rimasto a dormire per un bel po’.
A Pepe piace giocare nella lettiera e fare tante corse e mordicchiare dei pupazzini.
È bellissimo avere un gatto e Pepe è un gattino davvero fantastico.


Tommaso (pensieri dettati)
Pepe è un gattino carino che abbiamo preso a casa nostra.
È zebrato perchè ha le strisce, anzi tigrato, ha gli occhi verde un po’  grigiastro ed è un gatto carinissimo che si fa dare i baci, ma quando dorme.
A me piace quando gioca con il filo e poi lui è molto carino quando dorme e poi lui delle volte graffia ma non mi fa male.
Poi lui adesso fa la cacca e la pipì nella lettiera. 
Lui mangia, così cresce.
Son contento che l’abbiamo preso a casa!

Margherita ha dedicato a Pepe anche uno dei suoi racconti!!!  
Dalla parte di Pepe
Ah! Che bello il sole sulla pelliccia! Buongiorno mondo! Miao!
Aspetta che adesso vado a fare colazione. Croccantini al pollo! I miei preferiti!
Gnam gnam, che buoni! Adesso gioco un po’. Milla! Molly! Su, forza, venite a giocare! Graff! Ahi! Mi hai fatto male! Adesso me la paghi Milla!  Graff! Pum! Zac! Ho vinto! Dai, su, corri Molly! Tanto non mi prendi, tanto non mi prendi! Marameo!
Wahhhh! Che sonno! Adesso faccio un riposino...

Ah! Che ore sono? Cos’è questo rumore? Oddio! Chi sono quelli? Mamma mia, quanti sono! Dobbiamo scappare... oh no! Sono stato preso da una bambina grande, grande! Milla e Molly sono riuscite a scappare: fortunate loro!
Bah! Io odio le coccole! Smettetela di accarezzarmi, mi dà fastidio! Basta passarmi da un bambino all’altro: sono stanco! Voglio dormire! Accidenti che paura! Mamma! Molly! Milly! Dove siete? Aiuto, ho paura! Pepe? Dove? Chi? Quando? Io?! Come?
Fiù! Finalmente se ne sono andati! Me la sono vista brutta! Scappiamo!

“Mimimimimimimimimi! A tavola micetti!”
Mmm...è ora di pranzo ma non ho voglia di mangiare oggi, sono ancora traumatizzato da quell’orda di mocciosi urlanti e scalmanati. Meglio nascondersi, nel caso ci ripensassero e tornassero. Filiamocela! Ecco! Sotto questo folto roseto sarò al sicuro, non mi vedrà nessuno. Ah! Che profumo inebriante queste rose! Fanno proprio venire voglia di....di.....Zzzzzzzzzzzzz.

Nel frattempo.... “Ciao zia! Siamo venuti a prendere il micetto! Dov’è?”
“Oh, ciao nipoti! Quale gattino volete? Su, forza sedetevi, vi offro un bicchiere di Coca Cola. Volete un po’ di pane? Una brioche?” “No, grazie. Vorremmo il gattino tigrato, quello di questa mattina, insomma, quello carino che si lasciava prendere in braccio. Questa è la scatola in cui lo metteremo per portarlo a casa.”
“Capisco, proviamo ad attirarlo con il cibo. I croccantini al pollo sono i suoi preferiti.
Vieni qui, micio, micio. Mimimimi, pappa! Micio, pappa! Niente da fare, non esce, ma d’altronde non è venuto nemmeno per mangiare oggi a mezzogiorno. Adesso vado a cercarlo intorno alla casa, voi intanto restate qui, se no si spaventa e non lo riuscite a prendere.
Niente, non si fa trovare, mi sa che per adesso non riusciremo a prenderlo.
Sentite, facciamo così, lasciatemi la scatola e il numero di cellulare della mamma, così, quando stasera viene in casa, noi lo prendiamo, vi chiamiamo e lo venite a prendere.”
“Va bene zia, il numero è: 347........ A dopo.”
“Ciao tesori.”

Hm! Ah! Per fortuna è stato solo un brutto sogno. Mmm...a giudicare dal cielo dovrebbe essere sera, quindi vuol dire che devo andare in casa a mangiare e poi dormire.
La porta è già aperta. Ah! Ecco lì  i croccant....Ehi! Cos’è successo? Mamma, ho paura! Dove mi portate?”
“Preso! Carlo, chiama i bimbi e digli che abbiamo preso il gattino. Adesso ti porto nella scatola.”
 “Certo Marisa. Pronto? Abbiamo preso il gattino, venite a prenderlo. Ci vediamo fra poco. Ciao.”
Dove mi portate? Cos’è quella cosa? Oddio, qui dentro è buio, io ho pura del buio. Aiuto! Mi manca l’aria!

“Dov’è il gattino? Oh! Ecco la scatola! Accidenti, come si muove! Mi fa un po’ pena chiuso lì dentro. Grazie zia Marisa. Arrivederci!”
Chi mi sta portando via? Ho paura! Voglio le mie sorelline!
“Oh, come sei carino! Non ti preoccupare piccolo, adesso andiamo a casa, ti diamo da mangiare e poi dormi nella tua cuccetta.”
Oddio chi è questa? Ho paura! Mmm... è  grande, grande, però sembra carina....
 “Mamma, ha paura, poverino!”
“Fagli un po’ di coccole, Margherita, magari si calma un po’...”
“Vieni qui Pepe, non avere paura, adesso ti faccio le coccole.”
Oh! Le coccole! Mmm...un po’ più giù...adesso un po’ più a destra...perfetto!!! Che goduria!
Fammi vedere un po’ cosa c’è qui fuori. Bello! Quanti fili di gomma da mordicchiare! ‘Spetta che adesso ne prendo uno e.......cosa? Non posso giocarci? Ma guarda te che roba! Privare un povero gattino abbandonato del suo giochino preferito! Comunque ci sono tante altre cose carine da vedere. Oh! Guarda questo! Da qui si vede fuori! Adesso esco e.......no? Come sarebbe a dire no? Mi richiudete qui dentro deve rischio di soffocare?
“Ecco Pepe, da ora in poi sarà questa la tua nuova casa! Ti piace?”

Mmm...carina! Non so se fidarmi, questa mattina mi hanno torturato....ma va là! Su, proviamo a uscire! Brrrr, questo pavimento è freddo. Adesso ci ho ripensato: ho paura! Vado a nascondermi dietro quel divano! Oh mamma! Non ci passo! Ah! La dietro è più largo! Corriamo!!!
“No! Aspetta Pepe!!!”
“Margherita, Camilla, Mariangela, Giovanni e Tommaso. Pepe è un gattino vivo e decide lui quando è il momento delle coccole, della pappa, del sonnellino e del gioco. Ora proviamo a farlo giocare un po’.”
“Va Bene mamma. Pepe, vieni qua! Ecco, tieni la pallina.”
Wow! La pallina! Bella! A noi due, pallina! Adesso ti prendo! Fermati! È un ordine!
Ohhhhh! La luce! Adesso ti prendo! Oh.....dove sei andata a finire? Non scappare, non voglio farti male! Tac! Oh, basta! Ci rinuncio! Luce cattiva!
Wahhhh! Che sonno! Mi sa proprio che andrò a farmi un riposino.... ah! Ecco! La sotto sarà perfetto..................zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
Aaaaahhhhhh! È mattina. Mmmm... dormono tutti, a parte quella che chiamano “mamma”.
Ho voglia di giocare e ho anche fame, magari posso uscire un pochino, solo un minutino, per mangiare qualche croccantino.
Ohhh! Che bello! Della carta! Strap! Ne ho preso un pezzetto. Uh, che bello, giochiamo! Adesso ti prendo, pallina! Oh, adesso è arrivata quella bambina grande e carina.
Adesso mi avvicino un po’....mmm, sono arrivati anche gli altri bambini!
Adesso, però, ho proprio fame. Croccantini, sto arrivando! Gnam, gnam: che fame!
Wow! C’è una balena tutta morbida e  pelosa, adesso ti prendo! Graff, strap! Pum! Te lo faccio vedere io chi sono!
“A tavola!!!”
“Eccoci! Che fame da lupi!”
Wow! Loro mangiano una pappa molto più buona della mia! Adesso gliene chiedo un po’. Miao! Miao! Miao! Uff, non funziona. Allora mi vedo costretto a usare maniere più drastiche. Hop! Un saltino qui, un saltino là e sono sulla tavola. Non vedo l‘ora di mangiare..... Ehi! Come sarebbe a dire “Vai giù stupido gattaccio”? io sono un gattino per bene, volevo solo un po’ di quella cosa buona e ve l’ho chiesta gentilmente. Se poi voi non me la volete dare, allora sono costretto a provvedere da solo al mio nutrimento. Che oltraggio!
Con voi non ci parlo più! Cattivi!
Ho detto che con te non ci parlo più! Non le voglio le tue coccole! Graff! Così impari, bambino cattivo! Adesso, però, ho un po’ sonno....zzzzzzzzzz

Ahhh! Dopo una bella dormita si sta molto meglio. Adesso un po’ di ginnastica del risveglio, prima le zampe anteriori, mmgrcch, poi quelle posteriori, una piccola piroetta, adesso inarco bene la mia bellissima schiena e faccio schioccare la coda, fatto!
Ora è il momento di giocare!
Oh! Cos’è quella cosa? Wow! Mmm.... sono un po’ sospettoso, è attaccato a un filo, forse è una trappola. Ma io sono intelligente e quindi so che mi posso fidare. Adesso ti prendo, coso! Ehi, fermati! Te lo faccio vedere io! Graff! Adesso ti prendo! Ehhh! Vittoria! Ora mi è venuto un certo languorino....meglio che vada a mangiare qualcosa.
Gnam, gnam! Croccantini, che bontà! Un sorso d’acqua e sono a posto. Glub, glub, fatto!
Vado fare una visitina alla mia cesta sotto la scrivania. Mmm, è abbastanza morbida e...e...mi fa venire sonno...adesso faccio un pisolino.
“Oh, Pepe! Eccoti qua. Che carino, ora ti coccolo un po’.”
Chi è questa? Ah! Quella grande, grande, mi sta facendo le coccole. Com’è gentile, con che dolcezza mi coccola! Questa umana mi piace proprio tanto! Oh! Come mi rilasso! Magari posso farle qualche fusa....ron, ron, ron.
Mi sento proprio bene.
Adesso le do una sfregatina di affetto, così sono sicuro che non me la ruba più nessuno.
“Che dolce! Mi fa le fusa! avere un gattino è davvero fantastico!”

Adesso che mi sono riposato, posso affrontare qualsiasi sfida!
“Mamma! C’è Pepe!!!!!!”
“Tommaso, fai attenzione a non fargli male.”
“Si mamma. Pepe! Vieni qui!”
No, di nuovo lui! Scappiamo! Ahia! La mia povera coda! Cattivo! Non ti voglio più bene! Guarda che non ti conviene farmi arrabbiare! Io sono un cugino della tigre e parente del ghepardo e anche un po’ della pantera. Sono molto forte, io. Cosa pensi?
“Pepe! Pappa! Vieni a mangiare!”
Wow! Bocconcini al tonno! I miei preferiti! Ho deciso che questa famiglia mi piace proprio e voglio restarci per tutta la vita!


Indovinate un po' a chi o che cosa è dedicata la gran parte della didattica di questo periodo?
La settimana prossima vi parleremo del nostro percorso interdisciplinare sul gatto!

lunedì 28 settembre 2015

Ricordando la nostra estate 2015


L'estate è finita da pochi giorni e, anche se le temperature di questi giorni ci hanno immediatamente catapultati in un clima autunnale, ci piace l'idea di fissare i ricordi della stagione appena conclusa anche qui, condividendoli con voi attraverso immagini e alcune delle tante attività didattiche, che sempre si intrecciano nel fluire della nostra vita. 

GLI ESAMI E S-COOL




2 giorni a MIRABEACH
Il mio regalo di fine anno home-scolastico ai bambini: due giornate di puro divertimento, giochi, schizzi, scivolate e nuotate.
Margherita

Camilla

Mariangela


Giovanni
Tommaso

BICI
Tante biciclettate in diverse "versioni", per seguire cinque... piccoli bimbi che crescono! 
Il tandem e la "nuova formazione" su strada... 

In un pomeriggio di giugno Tommaso, a 4 anni, ha imparato ad usare la bici senza rotelle!!!

Per Giovanni, una nuova bicicletta più grande, decorata e trasformata da  noi in Bat-bici!

Per Camilla, un triciclo rosso fiammante... per aiutarla nella conquista di sempre maggiori autonomie!

LA VACANZA IN MONTAGNA
Della nostra settimana sulle Dolomiti, abbiamo già parlato tanto.... qui e qui
ù

MARE E PISCINETTA
Tante gitarelle al mare, da soli o con gli amici ed anche tanti bagni nella piscinetta gonfiabile...
Intanto, Giovanni ha imparato a nuotare!

TANTI MOMENTI TRA AMICI
Di certo, l'aspetto più positivo di quest'estate: le amicizie!!!
Amicizie coltivate e cementate sempre di più, nuove conoscenze, rapporti d'affetto e stima, tanto gioco, tante chiacchiere, tante risate, tanta complicità, per scoprire quanto sia bello condividere il nostro cammino con le persone a cui vogliamo bene. 


GITA A GRADARA
In un giorno d'agosto, una bella gita per scoprire la meraviglia del Castello di Gradara, in occasione di un evento particolare: The Magic Castle Gradara 2015.
Noi siamo arrivati nel pomeriggio e, prima dell'arrivo di una gran ressa di gente, abbiamo potuto godere appieno dei magnifici luoghi, visitando il borgo, il castello, i vicoli addobbati a festa, percorrendo la ronda....




L'occasione è stata anche un ottimo spunto didattico per introdurre Margherita allo studio del MedioEvo, di Dante ed in particolare del celeberrimo Canto V dell'Inferno, dato che proprio il Castello di Gradara pare essere stata la cornice dell'amore tra Paolo e Francesca...


Canto V dell'Inferno






«Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

che, come vedi, ancor non m'abbandona.


Amor condusse noi ad una morte.

Caina attende chi a vita ci spense.»

Queste parole da lor ci fuor porte.


Dante Alighieri, Inferno V, 100-108


Una volta a casa, un disegno ed un dettato a tema, pieno di difficoltà ortografiche.
Camilla


Mariangela

SERATE ALL'APERTO E NOTTI SPECIALI
Da giugno a settembre, in qua e là, tante uscite serali e al buio (che, fino a qualche mese fa, faceva un po' paura ai bambini...): per il cinema in piazza, il carnevale notturno, gite, fiere o eventi speciali, ma anche per festeggiare una serata di pioggerella dopo tanta afa, per inaugurare le nostre lanterne colorate o, semplicemente, un giretto a piedi per andare a prendere il latte...

Giovanni ha inventato un dettatino su una di queste passeggiate...

Mentre Margherita si è fatta ispirare da un rientro in bicicletta al buio, in campagna, per scrivere uno dei suoi racconti...
6 luglio 2015
Avventura notturna in campagna
Ė un’afosa serata di Luglio, una di quelle notti in cui l’aria è irrespirabile e soffocante, quando ci si rigira nel letto nella speranza di trovare la posizione giusta, che però non si trova mai.
Io sto tranquillamente dormendo nel mio letto insieme alle mie sorelle, dato che è circa mezzanotte e un quarto.
Tutto è immobile e silenzioso quando, tutto ad un tratto, sentiamo uno strano rumore provenire dalla finestra della sala.
Subito ci svegliamo di soprassalto, corriamo spaventati in sala e ascoltiamo: il suono è simile a un grido di terrore, un ululato terrificante, al ruggito di un drago e al cigolio di una porta, tutto insieme, a formare il più straziante urlo che abbia mai udito.
Il sangue mi si ghiaccia nelle vene solo al sentirlo nominare.
“Mamma, cosa può essere?” chiedo spaventata.
“Non ne ho la più pallida idea” risponde lei.
“C’è un unico modo per scoprirlo, ed è andare a vedere!” propone entusiasta Giovanni.
Così, in camicia da notte e pantofole, usciamo in fretta e furia, ci precipitiamo giù per le scale, sbuchiamo in cortile, prendiamo le biciclette e andiamo.
Il suono misterioso proviene dalla campagna, per cui ci dirigiamo lì.
Arrivati sul ciglio della campagna ci fermiamo: tutto è immerso nella più totale oscurità.
Con un nodo alla gola ci avviamo, intanto il suono misterioso continua persistentemente.
Giovanni guida il gruppo di esploratori sulla sua bici argento, subito dietro io e poi tutti gli altri.
Avanziamo nella cupa foschia della notte, fra i sinistri campi di granturco e gli alberi alti e frondosi che stagliano le loro gigantesche chiome nere su questo cielo plumbeo e impenetrabile.
L’aria è estremamente soffocante ed umida, gli argentei raggi lunari sono l’unica fioca luce in questa tenebrosa oscurità e il vento incessante scroscia le sue raffiche sibilando fra i rami rinsecchiti dal caldo cocente dell’estate senza fine.
Guardando in alto, il cielo non sembra più lo stesso: di giorno azzurro e limpido, con qualche nuvola a sembrar panna montata, di notte scuro e plumbeo, con giganteschi nuvoloni neri che si aggirano sospetti per la volta celeste lievemente illuminata dalla fioca luce della luna, che ormai è soffocata dalle nuvole.
Il cielo è coperto da un velo di umidità, una foschia che gli dona un che di impalpabile e misterioso, ma al tempo stesso spesso e cupo, come foderato di pesante velluto nero.
Fra l’erba secca e dorata, grilli e cicale fanno sentire i loro insistenti e striduli canti, mentre le falene svolazzano placidamente fra le calendule e le campanule.
Noi ormai siamo arrivati sempre più vicini al suono, scivolando dolcemente sul sentiero sterrato.
Abbiamo una paura matta, ogni scricchiolio o sibilo di vento ci fa sobbalzare e siamo molto stanchi e accaldati.
Ormai siamo arrivati, parcheggiamo le bici e procediamo a piedi.
Dopo due o trecento metri ci fermiamo davanti a una grande macchia verde: il rumore proviene da lì.
Eccitati e spaventati al tempo stesso, ci facciamo largo fra rami e fronde, quando eccoci al punto decisivo.
Davanti ai nostri occhi si apre una visione a dir poco incredibile: una piccola colomba bianca e soffice, di pochi mesi, è adagiata fra l’erba con un’ala ferita.
Vicino ad essa è deposto un grande cono di latta, simile ad una lattina senza fondo, e, visto che la colomba pigola rumorosamente, il cono di latta amplifica il suono in terrificanti ruggiti e cigolii.
Ora tutto ci è chiaro: la piccola colomba è stata colpita dai cacciatori (in questi tempi molto numerosi), che probabilmente le hanno spezzato un’ala, è caduta a terra e lì è rimasta a pigolare disperatamente, mentre il cono di latta amplificava il suo pigolio, portandolo fino a noi.
A questo punto ci impietosiamo nel vedere la sofferenza di questa colomba, così la prendo delicatamente in mano, la carico nel cestino della mia bici e la porto a casa con me.
Appena arrivati a casa disinfettiamo bene la ferita, prendiamo un abbassalingua, lo posizioniamo delicatamente sull’ala ferita e fasciamo tutto con una garza.
Infine sistemiamo una vecchia scatola di cartone con un po’di cotone e delle matasse di lana e ci posizioniamo la colomba.
“Ora a questa piccola colomba serve un nome.” propongo io “Che cosa ne pensate di Fortunella? D’altra parte è stata fortunata a incontraci, dato che l’abbiamo salvata!”.
Così la colombina si chiama Fortunella.
È  già passata una settimana da quando abbiamo trovato Fortunella in campagna.
Ormai è guarita del tutto e l’abbiamo addestrata bene: ora mangia dalla nostra mano, abita nella casetta di legno in terrazzo senza scappare via e sa volare nel cerchio quando uno di noi le grida: “Hop hop!”.
Proprio ieri, a malincuore, abbiamo cercato di liberarla: l’abbiamo presa fuori dalla sua casetta e messa sulla ringhiera del balcone.
Lei ci ha guardati, ha fatto un voletto e poi è tranquillamente tornata nella sua casetta per mangiare il becchime come ogni mattina: in fin dei conti ha deciso di stare con noi.
Com’è bello che qualcuno scelga di stare con te!

NOTTE SOTTO LE STELLE
Probabilmente, l'esperienza più indimenticabile della nostra estate... Ne abbiamo parlato qui
.


MIRABILANDIA SOTTO LE STELLE
Il meritatissimo premio per i bambini dopo la notte in giardino... puro divertimento a tutto spiano!



Mariangela

UN POMERIGGIO A FERRARA E TANTI PARCHI

SAGGI DI DANZA
In due diverse serate, una a giugno in teatro ed una a settembre in piazza, Margherita e Camilla si sono esibite nei loro saggi di danza, per due balletti ciascuna.

E anche qui, ogni volta, un dettatino per Camilla...


LIBRI, RACCONTI E DINOSAURI
Un'estate dedicata alle proprie passioni ed alla propria vena artistica...
In particolare, per Margherita e per Giovanni...! 

TANTE ATTIVITA' CREATIVE E MANUALI
Cucina, pittura, scultura, giardinaggio.. chi più ne ha, più ne metta!!!


SALTI, MOVIMENTO, GIOCO E RELAX


Ecco.. le attività e le esperienze sarebbero ancora tante, ma è meglio che ora ci fermiamo, per non rischiare il post infinito...
Concludo con il tema che, nella sua grande capacità di sintesi, ha scritto Camilla la scorsa settimana.


Tema
La mia estate 2015
Questa estate abbiamo fatto tante cose belle.
Siamo andati a S-cool, a Mirabeach, in montagna, poi siamo andati al cinema in piazza, al mare, i nostri amici sono venuti a casa nostra, abbiamo dormito sotto le stelle, siamo andati a Mirabilandia sotto le stelle e anche a Gradara.
La mia esperienza preferita è stata dormire sotto le stelle.
L’estate è la stagione che mi piace di più e mi dispiace che finisca perchè d’autunno e d’inverno si esce poco.
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