Tantissime volte, tantissime persone, quando sanno della nostra scelta di scuola familiare, fanno facce stranite. Per molti, si tratta di stupore. Non hanno mai sentito parlare di questa possibilità. "Ma come? non vengono i carabinieri a casa, se un bimbo non va a scuola?".
Oppure, non capiscono o condividono la nostra scelta. e ci può stare: in effetti, per quanto in crescita, la realtà dell'home-schooling è ancora poco diffusa in italia. Nei piccoli centri come il nostro, per esempio, siamo l'unica famiglia su oltre 30.000 abitanti. Che siamo un po' "strani" o fuori dal coro, lo sappiamo. E ci piace anche, un po'.
Ma TUTTI, sempre, attaccano con la fatidica domanda: "Ma come fate con la socializzazione????" "I bambini devono stare con altri bambini.... bla bla bla..." E, i più audaci (quelli che hanno il coraggio d dirlo): "Non si possono tenere SEGREGATI in casa.... bla bla bla..."
Come se fare home-schooling volesse dire tagliare fuori dal mondo i propri figli. Impedirgli di interagire con gli altri. Recluderli in casa, privandoli del contatto con la realtà. Presupponendo, sempre e comunque, che la socializzazione "valga" solo tra pari d'età.
Perchè un bambino dovrebbe imparare a stare con altri bambini (sotto la guida ammaestratrice dell'insegnante) ma poi si può permettere di ignorare un adulto, di dargli indifferentemente del tu? Perchè è importante solo l'essere tutti uguali, tutti in fila, tutti "bravi"? Non ha valore, forse, l'interazione tout court, con bambini, adulti, anziani? Non ha valore, forse, l'essere in grado di confrontarsi con persone diverse, di età diverse (anche dalla propria), in situazioni e luoghi diversi? Non ha valore, forse, l'imparare l'elasticità, la flessibilità di cui tanto più o meno tutti parlano? Non ha valore, forse, imparare dall'esperienza, tramite l'esperienza diretta?
Come se fare home-schooling volesse dire tagliare fuori dal mondo i propri figli. Impedirgli di interagire con gli altri. Recluderli in casa, privandoli del contatto con la realtà. Presupponendo, sempre e comunque, che la socializzazione "valga" solo tra pari d'età.
Perchè un bambino dovrebbe imparare a stare con altri bambini (sotto la guida ammaestratrice dell'insegnante) ma poi si può permettere di ignorare un adulto, di dargli indifferentemente del tu? Perchè è importante solo l'essere tutti uguali, tutti in fila, tutti "bravi"? Non ha valore, forse, l'interazione tout court, con bambini, adulti, anziani? Non ha valore, forse, l'essere in grado di confrontarsi con persone diverse, di età diverse (anche dalla propria), in situazioni e luoghi diversi? Non ha valore, forse, l'imparare l'elasticità, la flessibilità di cui tanto più o meno tutti parlano? Non ha valore, forse, imparare dall'esperienza, tramite l'esperienza diretta?
Ecco, per costoro ma non solo, un esempio dei nostri ultimi 5 giorni.
GIOVEDI'
Mattina: Giretto in bici e giochi ai giardini. Ritorno a casa: lettura e ripasso-tabelline.
Pomeriggio: Attività didattiche. Margherita: esercizi di consolidamento ortografico; descrizione del mese di Maggio personificato. Camilla e Mariangela: disegno-regalo per la maestra di danza.
Tardo pomeriggio. Per le bambine: lezione di danza. Tra una ventina d'allieve, un'insegnante e tanti genitori. La proprietaria della palestra, una simpatica ragazza irlandese, quest'anno ha insegnato a Margherita, Camilla e Mariangela i saluti in inglese, volta dopo volta.
Tardo pomeriggio. Per le bambine: lezione di danza. Tra una ventina d'allieve, un'insegnante e tanti genitori. La proprietaria della palestra, una simpatica ragazza irlandese, quest'anno ha insegnato a Margherita, Camilla e Mariangela i saluti in inglese, volta dopo volta.
Per i maschietti: giochi a casa con la nonna.
VENERDI'
Gita al mare. La nostra prima gita delll'anno. Di venerdì, mentre gli altri bimbi sono a scuola, noi ci siamo presi la libertà di andare a vedere il mare. Di giocare in spiaggia, mangiare "il pesciolino" e farci anche un bagno veloce. Di raccogliere una miriade di conchiglie per il nostro prossimo lavoretto. Di leggere i cartelli stradali e le scritte sui camion, per sapere cosa trasportassero.
SABATO
Mattina: Spesa al supermercato e girettino in piazza.
Pomeriggio: per le vie del centro di un paese vicino, una bellissima manifestazione di giochi. I "giochi dei bisnonni" di cui avevamo parlato in storia. Bolle con le cannucce, aquiloni, pesca con le calamite, gioco dell'oca, bamboline di cartone e stoffa, biglie, tappi, legnetti, burattini... Tanti bambini, tante possibilità di gioco, tanto divertimento semplice, sano e pieno.
DOMENICA
Mattina: Santa Messa e pranzo festivo in famiglia.
Pomeriggio: Fiera di maggio, nel paesino in cui abita la bisnonna E.
Giostre di tanti tipi, salti, trenino, bancarelle, anticaglie, pesca di beneficenza. Cena in oratorio. Tra bambini, famiglie ed allegria.
Giostre di tanti tipi, salti, trenino, bancarelle, anticaglie, pesca di beneficenza. Cena in oratorio. Tra bambini, famiglie ed allegria.
Tante persone da salutare, tanti bimbi con cui giocare a palla, tante facce intorno.
E l'emozione di provare a "volare", imbrigliati in elastici che portano su e su, in alto, fino al cielo!
LUNEDI'
Attività didattiche volte a ripercorrere e consolidare il ricordo delle belle esperienze vissute.
Margherita: descrizione della bambola-burattino costruita; Operazioni matematiche orali: calcolo della spesa totale per le varie giostre; disegno libero di lei che salta;
Camilla, Mariangela e Giovanni: disegno libero di ognuno intento a saltare con corde ed elastici. Scrittura del proprio nome e della parolina "SALTA".
Per tutti: grazie alla visita della bis-nonna P., conversazione sui giochi di una volta. Confronto con i giochi di oggi.
Pomeriggio: Un po' di matematica per Margherita e poi una biciclettata tutti insieme.
E l'emozione di provare a "volare", imbrigliati in elastici che portano su e su, in alto, fino al cielo!
LUNEDI'
Attività didattiche volte a ripercorrere e consolidare il ricordo delle belle esperienze vissute.
Margherita: descrizione della bambola-burattino costruita; Operazioni matematiche orali: calcolo della spesa totale per le varie giostre; disegno libero di lei che salta;
Camilla, Mariangela e Giovanni: disegno libero di ognuno intento a saltare con corde ed elastici. Scrittura del proprio nome e della parolina "SALTA".
Per tutti: grazie alla visita della bis-nonna P., conversazione sui giochi di una volta. Confronto con i giochi di oggi.
Pomeriggio: Un po' di matematica per Margherita e poi una biciclettata tutti insieme.
Bimbi isolati a casa???
Bello questo tuo modo di esemplificare con il diario di alcune giornate la vostra scelta. Poi ti dico che in ogni parola che riceviamo, l'ho imparato meglio questo mese leggendo Dal paradiso all'inferno di Tatiana (non ricordo il cognome), c'è un messaggio per noi. In effetti, uno dei rischi dell'homeschooling è la riduzione di occasioni di confronto con realtà non omogenee alla propria, la riduzione di "scontri" con coetanei non amici, tutte esperienze che poi nella vita inevitabilmente capiteranno. Posto che è un rischio l'importante è porsi il problema, fare attenzione a questo aspetto, moltiplicare occasioni di convivenza con persone eterogenee, come per esempio la danza o il catechismo... cosa che peraltro già fate. Che ne dici?
RispondiEliminaSicuramente, Palmy. Però il punto è proprio che la scuola - a nostro parere- non è e non può essere l'unica via di socializzazione, senza la quale i bambini crescano impossibilitati al confronto ed allo scontro con gli altri. Sul catechismo, la nostra scelta è di farlo noi in casa, ma è una questione data da motivazioni religiose, non certo contro la vita parrocchiale ed oratoriale in generale.
EliminaDimenticavo di invitarti a Love of Learning di oggi...
RispondiEliminaSai, Palmy, che ci stavo pensando? Ho letto il tuo post, interessante come al solito, ma -per ragioni essenzialmente logistiche- non siamo dei gran viaggiatori. Ci piace molto, però, integrare le nostre gite negli argomenti che trattiamo, per ancorare pienamente didattica ed esperienza. Vedo un po' cosa posso fare... Comunque, grazie per l'invito!
EliminaIo prima di aprire un blog non avevo mai sentito parlare di homeschooling.
RispondiEliminaPurtroppo non sarà attuabile con mia figlia e la cosa mi dispiace molto.
Di occasioni per socializzare, come giustamente hai fatto notare, ce ne sono comunque, forse anche migliori di quelle fornite dalla scuola.
Che bello potersi permettere una bella gita al mare quando gli altri "lavorano" :-)
Margherita mi ha stupita anche questa volta con una descrizione molto bella ed articolata (ti prego, dimmi che le avevate dato una traccia da seguire!)
Grazie per le tue considerazioni, Autumn! Noi non sappiamo quanto potremo continuare con la scuola familiare, ma per ora ce la godiamo al massimo! La descrizione è fatta senza traccia, ma solo con l'indicazione "dalla testa ai piedi" ed "utilizzo"...
EliminaMi piace la tua provocazione e anche se noi non pratichiamo home-scooling, sono daccordo con te...soprattuto quando dici che la socializzazione non deve limitarsi ai coetanei ma anche ad adulti ed anziani.
RispondiEliminaDi te ammiro molto la tua organizzazione ed elasticità con le varie "materie" da proporre ai tuoi bimbi tutti di età differente ovviamente! Credo sia molto importante riuscire a differenziare, pur lasciando una linea guida, i vari livelli di apprendimento.
Io purtroppo tutto questo non riuscirei a farlo!
Immagino che tu ti pianifichi in anticipo le varie attività: come ti organizzi in questo? Quando lo fai? settimanalmente o giornalmente?
Jessica
Jessica, ti ringrazio davvero tanto. L'organizzazione, come dici tu, è fondamentale. La nostra programmazione si svolge su più piani. In generale, cerco di avere un macro-argomento, un filo conduttore da seguire per tutte le età. Quest'anno sono gli elementi della natura. E, sempre, l'alternarsi delle stagioni. Poi ci sono Il Natale, la Pasqua ed altri momenti "forti" dell'anno (come fai anche tu con i tuoi figli!).
EliminaNello specifico di Margherita, ci sono anche i programmi ministeriali della scuola primaria, che dobbiamo tenere di basse, per il sostenimento degli esami di idoneità.
La programmazione dettagliata, giorno per giorno, viene un po' da sè, settimana dopo settimana, a seconda di dove ci portano le nostre esperienze, i nostri incontri, le nostre letture, ecc.
L'importante è, al momento di sedersi al tavolo delle attività, sapere cosa proporre a ciascuno, in modo da non comunicare disorientamento ma attenzione individualizzata. Il messaggio è "Per TE, oggi, ho pensato a..."
Ci sono degli aspetti dell'homescooling che mi piacciono molto ma non demonizzo la scuola. Bisogna essere capaci di essere genitori, sicuramente non bisogna delegare tutto alla scuola. Ci deve essere un interesse anche a casa, una voglia di cogliere ogni occasione della vita reale per aiutare ad apprendere qualcosa. Anche chi va a scuola poi ha una vita sociale al di fuori della classe. Certo ci sono delle scuole disagiate, dei bulli lasciati liberi nell'indifferenza generale del corpo docente, ma poi ci sono le scuole gestite bene. Non so, per me pensare in negativo totalmente l'ambiente scolastico a priori non è giusto. Ci sono delle situazioni scolastiche da condannare e altre invece ottime, poi c'è la media. Credo che dalle elementari in poi l'ingresso in una scuola aiuti ad abituarsi alla vita reale, fatta di orari, incarichi da portare a termine che piacciano o meno, compagni da amare e da "sopportare", un'autonomia da conquistare che va oltre alla famiglia che comunque è pur sempre un ambiente in cui si protetto, difficoltà da elaborare da soli per rafforzarsi, persone che ti giudicano come sarà poi nel campo lavorativo, tensioni e ansie di cui la vita è piena da affrontare.
RispondiEliminaTi seguo sempre per trovare degli spunti e ogni tanto però mi chiedo come pensi di affrontare il futuro? Sempre e solo home-scooling? Credo che fino alle medie sia fattibile, ma poi gli studi diventano più specialistici.
Sia chiaro non sto criticando la tua scelta, se non avesse un certo fascino questo metodo educativo non ti seguirei, ma solo ti espongo le mie idee e le mie perplessità su un totale homescooling che sicuramente emotivamente aiuta molto i bambini, ma forse non riesce a prepararli veramente alla vita reale in autonomia.
Ciao, Mamma Nuvola,e grazie per il tuo intervento, così pacato e rispettoso. Per rispondere alle tue perplessità, iniziamo col dire che noi non siamo pregiudizialmente contrari alla scuola in quanto tale. Si tratta di un'agenzia educativa indubbiamente importante, soprattutto alle sue origini. Quello che non ci piace, e ci ha in massima parte indotti alla nostra scelta alternativa, è il ruolo macroscopico e quasi totalizzante assunto oggi dalla scuola. Una scuola in cui il problema fondamentale, a nostro parere, è il voler assurgere a unico totem educativo, tale da spodestare, molto spesso, i genitori. Poi, non ci piace il suo essere così asettica, talmente "politicamente corretta" da finire, spesso, con l'essere un mero contenitore. Ma non ci sentiamo certo migliori o al di sopra di certe problematiche. Questo post voleva solo testimoniare, come dicevamo sopra a Palmy, la possibilità di socializzazione anche al di fuori della cerchia scuola-classe. Così come, certamente, sono possibili gite ed attività ricreative anche nel dopo-scuola. Ciò non toglie, però, che il tempo lungo che caratterizza la maggiore parte delle scuole -a partire dal nido in poi- non possa che tranciare molte possibilità di interazione libera e gioco spontaneo per i ragazzi di oggi.
EliminaQuanto a noi, sinceramente non sappiamo fino a quando potremo andare avanti con la scuola familiare. Sicuramente tutto l'anno scolastico prossimo, poi, chissà. Il messaggio che vogliamo trasmettere ai nostri figli, però, è quello di un modo d'imparare libero e sereno, un'opportunità che, fino a quando possibile, avranno la fortuna di vivere.
sì io da questo blog prendo spunti, la mia bimba inizierà l'asilo a settembre e sinceramente mi auguro di essere in grado di scegliere le scuole giuste per lei e sicuramente non lascerò alla scuola il ruolo di educarla e non mi farò spodestare facilmente ;)credo che certi valori siano i genitori a doverli gestire e veicolare nel modo corretto, poi è vero che ci sono molte coppie che delegano tutto alla scuola e in casa non fanno il minimo sforzo per i loro figli, ma questa è un'altra storia
EliminaMi piace molto e rispetto la vostra scelta. Polemizzano anche con la nostra scelta dell'homeschooling prescolare (sempre tirando in ballo la "socializzazione")!
RispondiEliminaI miei più grandi vanno a scuola. Fino a mezzogiorno, vicino a casa. Non passiamo troppo tempo in auto e i compagni di classe sono anche i compagni che si incontrano ai giardinetti e che è facile invitare per una merenda a casa. Inoltre partecipiamo molto alle vita della scuola, mettendoci in gioco in prima persona. Ai miei figli andare a scuola piace ed io ho avuto la fortuna di conoscere persone speciali. Per ora, siamo contenti così. Ciao!
6cuori, voi siete un esempio bellissimo di equilibrio e sensatezza! Meno male che ci sono realtà come la vostra!
Eliminagrazie, grazie del contributo! Anch'io sono stufa di sentire la parola socializzazione. Un bel respiro.. e avanti!
RispondiEliminaGrazie! Ricordo diversi tuoi post sull'argomento: siamo sulla stessa barca!
EliminaCiao! Sono d'accordo con te che la socializzazione sia necessaria a più livelli, anzi direi che è fondamentale che sia a più livelli per non trattare i bambini solamente da "piccoletti" ma innanzitutto da persone. Ammiro molto la vostra capacità di far quel che fate, io sinceramente non mi sentirei in grado di avere il metodo per insegnare ai miei bimbi da sola, pur avendo sia io che mio marito una laurea. Penso che l'esempio della gita al mare di Venerdì sia esplicativa anche all'importanza che date alle "esperienze sul campo"che a mio parere a volte sono molto più importanti di ore e ore passate sui libri (mi ricordo le mie estati caricati di compiti per le vacanze!!!).
RispondiElimina...gli elastici sono la passione dei miei bimbi...la più piccola l'anno scorso si è impuntata che doveva agli anche lei...a 1 anno e 9 mesi...e così è stato :) !
Credevo di aver già lasciato il mio commento, evidentemenete ho sbagliato qualcosa....
RispondiEliminaComunque, sono post come questi che mi fanno pensare! Perché la nostra scuola è bellissima, io veramente ne sono contenta, sotto tutti i punti di vista. Eppure ogni tanto mi viene da pensare a quello che potremmo fare insieme, con tutte le risorse che risparmieremmo (è una scuola privata, e loro sono cinque!!). Non so, per ora sto a vedere, anche perché non credo riusciremo a sostenere l'impatto anche delle medie e delle superiori, private, per tutti. Magari a quel punto con i più piccoli potrò fare una esperienza così anche io, che mi attira ogni giorno di più!
Noi abbiamo scoperto la realtà della scuola familiare molto grazie a questo blog di cui siamo amanti lettori. Il nostro primo figlio è molto piccolo (nove mesi) ma già adesso mi sento dire che all'asilo avrebbe occasione di socializzare!!!
RispondiEliminaNoi ci stiamo orientando molto alla scuola in casa perché nelle realtà attorno a noi non troviamo più nella scuola statale quell'impegno educativo minimo richiesto. Non possono passare solo nozioni come se i bambini fossero contenitori. E in più vedo all'orizzonte grosse nuvole nere di confusione e di voler rendere vere cose palesemente false.
Abbiamo amici in lombardia che litigano per non far frequentare lezioni di "educazione sessuale"a bambini delle elementari e materne (progetti in cui l'intento parte dall'idea di genere e non di maschio e femmina).
La nostra idea compatibilmente, con la possibilità di lasciare il lavoro da parte mia, è quella di fare sicuramente le elementari e le medie di integrare per una questione di contenuti le materie letterarie. Per quanto formata credo che l'italiano delle media richieda una costruzione personale alle spalle che può avere chi ha un bagaglio culturale un po' formato in lettere.
Mi spiego meglio, se ti devo spiegare l'Iliade posso anche prepararla io per offrirtela ma ci sarà una grossa differenza se te la spiega chi nel proprio bagaglio ha con se una conoscenza più ampia e completa con letteratura fatta a fondo , latino ecc... In questo modo pensavamo di introdurre l'idea dell'insegnate esterna alla famiglia e della frequentazione scolastiche delle superiori.
Noi abbiamo ancora tanto tempo davanti quindi, chissà...
Ho una domanda Margherita vi ha mai chiesto perché non va a scuola?o ha mai espresso il desiderio di andarci con gli altri amici o amichetti che conosce?E' pura curiosità.
Commento fuori tema
RispondiEliminaCome state dopo la scossa di stamattina?
mamma Simo:al volo bellissimo confronto e condivisione..dire che i tuoi 5 bimbi non socializzino è una contraddizione in termini sono cinque!ora vado di fretta,quello che vorrei dire è che bisogna essere molto competenti e organizzate come te mammaElly,(se non sbaglio il tuo percorso di studi è indirizzato all'insegnamento)se no i risultati di Margherita non ci sarebbero.Ti ammiro davvero tanto,e la domanda è come ti organizzi con l'infinità di cose domestiche da fare?un abbraccio gigante e ancora grazie per il vostro esempio di famiglia cristiana!
RispondiEliminaCiao, come state? e con le scosse di oggi? un abbraccio
RispondiEliminaRagazze, rispondo velocemente: siamo in piena zona-terremoto, vicinissimi all'epicentro. Tanta paura, danni vari ed una giornata campale passata in strada. Cercheremo di passare la notte a casa- anche se vestiti- ma nel nostro condominio siamo rimasti soli. Intorno c'è una gran desolazione, sembra di vivere in una città fantasma.
RispondiEliminaMi dispiace tantissimo, sono però felice di sentirti :) . Vi siamo vicini per quanto possa contare, un abbraccio forte e sarete nelle nostre preghiere.
RispondiEliminaMamma Simo: vi siamo vicini nella preghiera...
RispondiEliminaSono passata per vedere come state...
RispondiEliminaTi mando un abbraccio e spero di leggere al più presto che tutto sta tornando alla normalità
Scrivo velocemente: siamo partiti stanotte per il mare. Staremo via qualche giorno, in attesa dei sopralluoghi sulla casa. Poi vi racconterò degli angeli incontrati. Grazie a tutte per i vostri pensieri e le vostre preghiere.
RispondiEliminaEro preoccupata per voi, solo adesso mi venuto in mente di controllare i commenti. L'importante è che stiate tutti bene, il resto è nelle Sue mani.
RispondiEliminaUn caro abbraccio.
Flavia
mamma Simo siete nel mio cuore e nelle mie preghiere..
RispondiEliminaRispondo solo ora alle domande più specifiche, a causa del terremoto che ha colpito la zona in cui abitiamo la scorsa settimana.
RispondiEliminaI dubbi sul "sarò in grado?" "E fino a quando?" ce li siamo posti anche noi, e tutt'ora, spesso,si affacciano.In generale, l'approccio che seguiamo è quello di programmare, organizzare il più possibile, ma anche lasciarci guidare dall'impronta del momento, specialmente da ciò che colpisce o attira i bambini. Per cui alcuni argomenti si prendono molto più tempo di quello inizialmente previsto, perchè magari intervallati da altri. Seguiamo, invece, abbastanza rigorosamente il programma ministeriale della scuola primaria, per agevolare Margherita nel suo esame annuale. Ma come svilupparlo è totalmente nelle nostre mani per cui, ad esempio, gran parte della matematica si fa fuori: al mercato, o con i sassi di un parco, o nei negozi, per contare gli euro concretamente. Così come ci prendiamo l'intero anno solare, partendo già in estate. Per poi permetterci più giornate "libere" in qua e in là, più gite, più esperienze varie. Ad esempio, pitturiamo e cuciniamo molto.
Per rispondere ad Ele: Margherita chiese di andare a scuola ormai oltre due anni fa. Fece l'esperienza di due mesi per lei terribili di scuola materna, che conserva ancora nel cuore come momento più brutto della sua vita. (ne abbiamo parlato qui: http://bimbifeliciacasa.blogspot.it/2011/06/home-schooling-la-nostra-esperienza.html). Ora vive il suo fare scuola familiare come una grande opportunità, consapevole che un giorno potrebbe cambiare. Ma come un dono,una possibilità di crescita ed apprendimento libero da orari, levatacce (è una gran dormigliona) fretta e luoghi chiusi.