venerdì 18 marzo 2016

I libri di Margherita: La chiave giusta

Oggi vi parlo di un bel romanzo contemporaneo scritto da Miriam Viola, una giovane autrice  ed illustratrice siciliana.

LA CHIAVE GIUSTA

DATI EDITORIALI
Titolo: La chiave giusta
Autore: Miriam Viola
Casa Editrice: CIESSE edizioni
Numero di pagine: 132
GENERE DEL LIBRO
Romanzo (per ragazzi).

LUOGHI DELLA STORIA
Casa di Dorian, casa di Mana, giardino di Mana, casa di Nico, garage di Nico, scuola.

TEMPO DELLA STORIA
Tempo indefinito. Forse qualche settimana.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Dorian (Giulio), Mana, papà di Dorian, Nico, mamma di Dorian, Teresa, Anatroccoli Andersen, tartaruga gigante e altri personaggi minori.

TRAMA
Dorian è un bambino di 7 anni che vive da solo con il padre Tiziano, dato che la madre è morta di cancro.
Il bambino crede di essere invisibile al padre, visto che quest’ultimo da quando è morta la mamma non gli rivolge più la parola e sembra proprio non vederlo.
Il suo migliore amico Nico gli conferma il suo dubbio: lui è diventato invisibile e bisogna trovare un antidoto.
Dopo tanti tentativi creano delle palline grigie e mollicce che Dorian mette nella minestra del padre.
Purtroppo Tiziano se ne accorge e diventa furibondo nei confronti del bambino infine, al colmo del furore, gli urla che dovrebbe essere morto anche lui insieme a sua moglie.
Dorian, sconcertato e confuso dal dolore, scappa di casa e corre, corre finchė non si ferma e viene trovato da un vecchio signore che lo porta nella propria casa, poi il bimbo si addormenta.
Quando il mattino dopo Dorian si sveglia, è in una grande casa che appartiene a Mana, il vecchio che l’aveva soccorso la notte prima.
All’inizio il piccolo decide di non parlare con Mana, perchė crede di essere più al sicuro nel suo silenzio, poi, piano, piano, ricomincia a parlare: ormai si fida ciecamente di Mana.
Il vecchio si affeziona a Dorian (a cui, quando non parlava, aveva dato il nome di Giulio) e un giorno gli compra perfino cinque piccoli anatroccoli gialli che il bambino chiama tutti “Andersen” perchè non li distingue.
Dorian lavora in giardino, dà da mangiare agli altri uccelli, toglie le foglie dal lago, riordina il capanno e lentamente, comincia a fingere di essere un altro bambino e di vivere un’altra vita.
Purtroppo, la felicità è destinata a non durare, infatti un mattino, quando Dorian va per dare da mangiare ai piccoli Andersen, non ne trova uno.
Cerca qui, cerca là, l’anatroccolo non si trova, il bambino è molto triste, ma di anatroccoli ne rimangono ancora quattro e il bambino un po’ si consola.
Qualche giorno dopo, il mattino un altro pulcino è scomparso.
Anche questa volta Dorian è molto triste e Mana, pensando che sia stato qualche animale randagio, va a cercarlo, ma non trova nulla.
Un pomeriggio qualche giorno dopo, gli anatroccoli stanno nuotando nel lago, quando un’enorme e vecchia tartaruga cieca emerge dall’acqua e divora uno degli anatroccoli.
Questa volta Dorian è disperato, corre in camera sua e non esce per tutto il giorno.
Quando Mana va da lui per portargli da mangiare, il bambino è sparito, al suo posto c’è solo un fagotto di vestiti: Dorian è scappato.
Nel frattempo cala la sera e il bambino, stanco e dolorante, non si sa se per sogno o nella realtà, vede una luce e sente la voce della mamma.
Poco dopo arriva Mana, che lo porta a casa e gli medica la ferita alla gamba fattagli da dei cani randagi che lo avevano aggredito.
Il vecchio gli spiega che la sua mamma non può più tornare e che suo padre non desidera davvero che lui muoia, ma che è solo arrabbiato e lui deve trovare la chiave giusta per aprire il cuore del padre.
Il giorno seguente Dorian decide di creare la chiave giusta per il padre ma, non sapendo quale sia, con l’aiuto del dizionario decide di crearne una usando tutti i tipi di chiave che esistono.
Soddisfatto del risultato, corre a mostrarla a Mana.
Pochi giorni dopo, il vecchio gli consegna una bicicletta, dicendogli che deve correre da suo padre e che un momento più favorevole per attuare il piano non sarebbe mai più capitato.
Dorian, seppur non capisca cosa intenda l’amico, parte, e trova il padre che lo cerca disperatamente.
Una cosa sola turba la sua felicità: il padre gli dice di essere andato a cercarlo perchè poco prima era scappato.
Come poco prima? Lui era stato da Mana per intere settimane!
Sospettoso, cerca la casa di Mana e la trova, ma diroccata e vecchia, ma vede due anatroccoli gialli che lo riconoscono.
Quindi non è stato un sogno, ma chissà cosa si cela dietro la misteriosa figura di Mana?
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è piaciuto molto.
È dolce, coinvolgente, misterioso e un po’ triste.
Dietro questa storia si cela una verità attuale: quella della malattia e della morte, ma insieme si supera tutto.
Come dice il vecchio detto popolare: “L’unione fa la forza!”.
Il finale, un po’ vago e misterioso, dà qualcosa in più a questa storia già appassionante.




Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".

1 commento:

  1. la tua recensione da un lato mi invita a procurarmi il libro, ma dall'altra... temo l'effetto che potrebbe avere sulla figlia "ipersensibile". Mhm devo rifletterci, ma il libro mi sembra molto molto interessante

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