Oggi vi parlo di un romanzo che all'inizio mi ha conquistata, ma poi mi ha lasciata con l'amaro in bocca.
Le atmosfere del libro e la copertina mi hanno riportata ad un mio vecchio acquerello, realizzato oltre 4 anni fa, quando non avevo ancora sette anni, che ho quindi scelto come illustrazione.
OCCHI PROFONDO MARE
OCCHI PROFONDO MARE
DATI EDITORIALI
Titolo: Occhi profondo mare
Autore:
Cristian
Martini
Casa
Editrice: La Memoria del Mondo
Numero
di pagine: 106
GENERE DEL LIBRO
Romanzo
LUOGHI DELLA STORIA
Senzanome, pollaio,
spiaggia, barca, promontorio sul mare, casa di Primo, casa di Dino, campi.
TEMPO DELLA STORIA
Non definito. Dai
dieci anni all’età adulta di Primo.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Coronto, Primo,
Elisabeth, Luna, Dino e altri personaggi minori.
TRAMA
Coronto è un
viaggiatore che, dopo dieci anni di vagabondaggio, torna a Senzanome.
Senzanome è un
villaggio antichissimo e sereno, dove tutti si conoscono e sono amici.
Appena arrivato al
paese, Coronto conosce sulla spiaggia un bambino molto intelligente quanto
sfortunato, che vive in una casa tutto da solo, dato che la mamma è morta, i
nonni pure e il padre non l’ha mai conosciuto: lui è Primo.
Piano piano il
viaggiatore e il bambino si affezionano e Coronto rimane colpito dagli occhi
profondi come il mare di Primo, così gli scatta una fotografia.
Coronto decide allora
di affittare un vecchio pollaio in cui dormire, dal signor Dino, mentre
lavorerà per guadagnare qualche soldo.
È proprio lì che
riconosce Elisabeth, un “personaggio” del suo antico ricordo.
Lentamente i giorni
diventano mesi e i mesi anni, Coronto decide di stabilirsi a Senzanome e
intanto sta invecchiando, mentre Primo diventa un ragazzo sempre più grande e
forte.
Un
giorno decide di intraprendere un viaggio e Coronto gli regala i soldi che ha
ricavato vincendo un concorso di fotografia con la foto che gli aveva scattato
anni prima.
Intanto
il viaggiatore diventa sempre più triste, malinconico e oppresso dal passato e
ha bisogno di parlarne con qualcuno.
Così,
una notte, decide di parlarne a Elisabeth e comincia il suo racconto: dieci
anni prima era arrivato al villaggio su una piccola barca, malato e privo di
sensi.
Per
fortuna era stato trovato da una ragazzina che lo aveva portato a casa sua:
quella bambina era Elisabeth.
Per
giorni e giorni, quando Coronto si svegliava, al suo fianco vedeva una
bellissima ragazza che si prendeva amorevolmente cura di lui: lei era Luna e
piano, piano, lui se ne innamorò.
Quando
riacquisì le forze, lui e Luna facevano lunghe passeggiate, accompagnati da
Elisabeth, che allora era solo una quindicenne allegra e vivace.
Un
giorno Luna e Coronto si baciarono e lei rimase incinta.
Il
viaggiatore decise allora di partire per conoscere e poter offrire un uomo
migliore alla sua bella.
Quando
Luna partorì chiamò il bambino “Primo”, come il numero inciso sulla barca di Coronto,
ma purtroppo ebbe un’emorragia e morì.
Finito
il racconto, Coronto si sente più sicuro e attende con ansia le lettere del
figlio, che viaggia in lungo e in largo per il mondo, vedendo i luoghi più
disparati.
Purtroppo
la felicità non dura a lungo….
COMMENTO PERSONALE
All’inizio questo
libro mi entusiasmava e mi sembrava molto bello, poi è cominciata la parte
triste e noiosa delle lettere di Primo e della malinconia di Coronto e mi
piaceva meno.
Quando, però, ho
letto il tragico finale, non sono stata per niente d’accordo con l’autore,
perchè io sono sempre per l’ “happy end” .
Ho trovato, tuttavia,
le frasi filosofiche di Coronto molto interessanti, anche se non ne condivido
la teoria.
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