Da sempre penso che capire quali siano i propri talenti ed inseguire le proprie passioni per metterli a frutto siano due elementi-cardine per impegnarsi con profitto e vivere serenamente.
Se questo può essere vero in generale, lo è sicuramente nel campo dell'apprendimento: imparare ciò che piace è sicuramente uno stimolo eccezionale ed un motore imparagonabile rispetto all'imparare ciò che si deve o ciò che ci viene imposto.
Questo non vuol dire "imparare solo ciò che piace": è ovvio che, anche se ci possono inizialmente andare giù un po' di traverso, anche materie o argomenti inizialmente a noi poco congeniali possono essere utili nella vita e vanno comunque affrontate.
Troppi bambini o ragazzi, però, studiano solo per dovere, per il voto, perchè altrimenti... insomma, sotto minaccia.
Con l'home-schooling, tutto è sicuramente molto diverso.
Si può sempre scegliere di partire dall'interesse spontaneo del ragazzo e... andare dove questo porta.
Con Giovanni sta andando così.
Come sapete, la grande passione del mio settenne sono da anni i supereroi, in particolare Batman.
Una passione che gli ha trasmesso lo zio Beppe, appassionato da sempre di questo mondo: fin da piccoli, ha sempre intrattenuto i bambini con le storie - ovviamente molto ripulite - di Gotham e dintorni.
Per Giovanni è stato "amore a primo ascolto": già per i suoi quattro anni, il bimbo aveva voluto una festa a tema -Batman.
Come avete visto la scorsa settimana, il bambino ha scelto i supereroi per rappresentare molte lettere dell'alfabeto, già in fase iniziale di letto-scrittura e sillabazione.
Da lì, siamo andati avanti, in diversi modi...
Prime frasi da leggere, completare e colorare secondo indicazioni scritte...
Da lì, siamo andati avanti, in diversi modi...
Prime frasi da leggere, completare e colorare secondo indicazioni scritte...
Una speciale "Carta d'identità di Batman" (per le bambine, la stessa cosa era sttata fatta per la bambola preferita)...
Poi sono venuti i primi dettati: da subito, ho visto che il bimbo si annoiava tra animaletti e paroline normalmente in uso per i bimbi in classe prima.
E' stato proprio lui che, un giorno, mi ha chiesto: "Mamma, posso inventare un dettato?".
Quindi, partendo da uno "stimolo dato", ad esempio una lettera dell'alfabeto o una difficoltà ortografica, Giovanni pensava ad una breve storiella, la dettava a me che, poi, la ri-dettavo a lui...
Quindi, partendo da uno "stimolo dato", ad esempio una lettera dell'alfabeto o una difficoltà ortografica, Giovanni pensava ad una breve storiella, la dettava a me che, poi, la ri-dettavo a lui...
Ed eccone alcuni...
Un po' alla volta, i dettati si sono allungati ed hanno iniziato a prendere la forma di veri e propri raccontini...
Via via, crescendo, il bambino ha iniziato ad unire le sue passioni: i personaggi che tanto ama, il disegno e... la sua inclinazione per i fumetti.
Ed ecco che, qualche mese fa, tra novembre e dicembre (quindi a 7 anni appena compiuti e all'inizio della classe seconda), Giovanni, tutto da solo, nei suoi giochi, ha iniziato a "studiare" vere e proprie storie sul suo supereroe preferito.
Il tutto, partendo dall'immaginazione delle varie scene e vignette che, a livello visivo, si andavano imprimendo in lui, che ha nel frattempo iniziato a "buttare giù" ciò che aveva in mente.
Così, su semplici fogli bianchi, senza badare troppo alla forma estetica (di solito è un precisino molto ordinato). Spesso di sera, dopo cena, o quando io ero al lavoro.
Scriveva per puro diletto, per gioco, per il piacere di farlo.
Io l'ho lasciato fare: in quel momento, non aveva bisogno di me. L'ho aiutato, in un secondo momento, a rivedere queste sue bozze, aggiungere un po' di punteggiatura, correggere qualche errorino ortografico...
Intanto, lui continuava a scrivere, per il puro piacere di farlo, le sue storie un po' violente per i miei gusti, ma comunque formalmente corrette, che poi andava ad illustrare con impegno e slancio, in un maxi libro-fumetto che si andava a comporre così, per gioco...
In questa fase, io ho aiutato Giovanni solo a mettere qualche maiuscola dimenticata.
Intanto, la vena fumettistica prendeva sempre più piede, così quest'ultimo racconto si è trasformato anche in mini-fumetto...
Allora, scelte alcune ulteriori immagini tra i disegni e dipinti del bambino ed integrato il testo - intanto digitato da me - con alcune scritte fumettistiche è nato il primo libro-raccolta dei racconti di Giovanni su "Il Cavaliere oscuro".
Libro piccolino (27 pagine in tutto), ma stampato, rilegato in copisteria e regalato ai nonni per Natale, con enorme soddisfazione dell'autore!
Che dire di nuovo, che già non viviamo con i nostri figli, posso solo ripetere che la motivazione è tutto e che solo la passione mantiene la fiamma della curiosità accesa.
RispondiEliminaComplimenti al tuo ometto!
Un abbraccio a tutti.