Oggi vi parlo di un bel romanzo contemporaneo scritto da Miriam Viola, una giovane autrice ed illustratrice siciliana.
LA CHIAVE GIUSTA
DATI EDITORIALI
Titolo: La chiave giusta
Autore:
Miriam
Viola
Casa
Editrice: CIESSE edizioni
Numero
di pagine: 132
GENERE DEL LIBRO
Romanzo (per ragazzi).
LUOGHI DELLA STORIA
Casa di Dorian, casa
di Mana, giardino di Mana, casa di Nico, garage di Nico, scuola.
TEMPO DELLA STORIA
Tempo indefinito.
Forse qualche settimana.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Dorian (Giulio),
Mana, papà di Dorian, Nico, mamma di Dorian, Teresa, Anatroccoli Andersen,
tartaruga gigante e altri personaggi minori.
TRAMA
Dorian è un bambino
di 7 anni che vive da solo con il padre Tiziano, dato che la madre è morta di
cancro.
Il bambino crede di
essere invisibile al padre, visto che quest’ultimo da quando è morta la mamma
non gli rivolge più la parola e sembra proprio non vederlo.
Il suo migliore amico
Nico gli conferma il suo dubbio: lui è diventato invisibile e bisogna trovare
un antidoto.
Dopo tanti tentativi
creano delle palline grigie e mollicce che Dorian mette nella minestra del
padre.
Purtroppo Tiziano se
ne accorge e diventa furibondo nei confronti del bambino infine, al colmo del
furore, gli urla che dovrebbe essere morto anche lui insieme a sua moglie.
Dorian, sconcertato e
confuso dal dolore, scappa di casa e corre, corre finchė non si ferma e viene
trovato da un vecchio signore che lo porta nella propria casa, poi il bimbo si
addormenta.
Quando il mattino
dopo Dorian si sveglia, è in una grande casa che appartiene a Mana, il vecchio
che l’aveva soccorso la notte prima.
All’inizio il piccolo
decide di non parlare con Mana, perchė crede di essere più al sicuro nel suo
silenzio, poi, piano, piano, ricomincia a parlare: ormai si fida ciecamente di
Mana.
Il vecchio si
affeziona a Dorian (a cui, quando non parlava, aveva dato il nome di Giulio) e
un giorno gli compra perfino cinque piccoli anatroccoli gialli che il bambino
chiama tutti “Andersen” perchè non li distingue.
Dorian lavora in
giardino, dà da mangiare agli altri uccelli, toglie le foglie dal lago,
riordina il capanno e lentamente, comincia a fingere di essere un altro bambino
e di vivere un’altra vita.
Purtroppo, la
felicità è destinata a non durare, infatti un mattino, quando Dorian va per
dare da mangiare ai piccoli Andersen, non ne trova uno.
Cerca qui, cerca là,
l’anatroccolo non si trova, il bambino è molto triste, ma di anatroccoli ne
rimangono ancora quattro e il bambino un po’ si consola.
Qualche giorno dopo,
il mattino un altro pulcino è scomparso.
Anche questa volta
Dorian è molto triste e Mana, pensando che sia stato qualche animale randagio,
va a cercarlo, ma non trova nulla.
Un pomeriggio qualche
giorno dopo, gli anatroccoli stanno nuotando nel lago, quando un’enorme e
vecchia tartaruga cieca emerge dall’acqua e divora uno degli anatroccoli.
Questa volta Dorian è
disperato, corre in camera sua e non esce per tutto il giorno.
Quando Mana va da lui
per portargli da mangiare, il bambino è sparito, al suo posto c’è solo un
fagotto di vestiti: Dorian è scappato.
Nel frattempo cala la
sera e il bambino, stanco e dolorante, non si sa se per sogno o nella realtà,
vede una luce e sente la voce della mamma.
Poco dopo arriva
Mana, che lo porta a casa e gli medica la ferita alla gamba fattagli da dei
cani randagi che lo avevano aggredito.
Il vecchio gli spiega
che la sua mamma non può più tornare e che suo padre non desidera davvero che
lui muoia, ma che è solo arrabbiato e lui deve trovare la chiave giusta per
aprire il cuore del padre.
Il giorno seguente
Dorian decide di creare la chiave giusta per il padre ma, non sapendo quale
sia, con l’aiuto del dizionario decide di crearne una usando tutti i tipi di
chiave che esistono.
Soddisfatto del
risultato, corre a mostrarla a Mana.
Pochi giorni dopo, il
vecchio gli consegna una bicicletta, dicendogli che deve correre da suo padre e
che un momento più favorevole per attuare il piano non sarebbe mai più
capitato.
Dorian, seppur non
capisca cosa intenda l’amico, parte, e trova il padre che lo cerca
disperatamente.
Una cosa sola turba
la sua felicità: il padre gli dice di essere andato a cercarlo perchè poco
prima era scappato.
Come poco prima? Lui
era stato da Mana per intere settimane!
Sospettoso, cerca la
casa di Mana e la trova, ma diroccata e vecchia, ma vede due anatroccoli gialli
che lo riconoscono.
Quindi non è stato un
sogno, ma chissà cosa si cela dietro la misteriosa figura di Mana?
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto molto.
È dolce,
coinvolgente, misterioso e un po’ triste.
Dietro questa storia
si cela una verità attuale: quella della malattia e della morte, ma insieme si
supera tutto.
Come dice il vecchio
detto popolare: “L’unione fa la forza!”.
Il finale, un po’
vago e misterioso, dà qualcosa in più a questa storia già appassionante.
la tua recensione da un lato mi invita a procurarmi il libro, ma dall'altra... temo l'effetto che potrebbe avere sulla figlia "ipersensibile". Mhm devo rifletterci, ma il libro mi sembra molto molto interessante
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