lunedì 19 gennaio 2015

Il coraggio e la fatica di cambiare strada

Come avevo già accennato in qua e là, la fine del 2015 e poi il nuovo anno hanno portato un notevole scossone emotivo sulla nostra famiglia.
Protagonista di questa "vicenda" è stata Margherita.
Erano i primi di novembre quando, dando il via alla sua rubrica settimanale sui libri, la bimba scriveva di sè in un ideale profilo Blogger (poi mai pubblicato per ragioni d'età):
"Ciao! Sono Margherita, ho 9 anni e faccio da sempre home-schooling.
Adoro leggere, scrivere, dipingere, ballare e cucinare. Mi piacciono i gatti e ho quattro fratelli che mi fanno un sacco di compagnia".
Poi, quasi improvvisamente, questa "bimba felice a casa" ha iniziato la sua metamorfosi in una ragazzina inquieta, smarrita ed insoddisfatta, fino ad arrivare, verso metà di dicembre, alla "grande richiesta": "Mamma, forse vorrei andare a scuola...".
E di lì, in un paio di giorni: "Vorrei provare ad andare a scuola subito!".
La crescita, la preadolescenza arrivata come un tornado, lo stare a contatto con le amiche dell'oratorio, del Catechismo, del corso di danza, una certa inquietudine personale le hanno fatto scattare questa molla.
Il desiderio di sentirsi "uguale alle altre", il senso di conformismo tanto comune a questa età. un po' di insofferenza verso gli schiamazzi spensierati dei fratelli più piccoli, e l'innata curiosità femminile hanno fatto il resto. In tutto questo, la  base del suo e  nostro vissuto tanto doloroso che, nei momenti "critici", non può che riemergere con forza.
Così, questa bambina che, fino a pochi giorni prima, mi chiedeva di provare a fare di tutto per proseguire con l'home-schooling anche alle scuole medie e che, da sola, già cercava spunti ed appigli per proseguirlo autonomamente anche alle superiori, ha sentito impellente in lei la voglia di cambiare.
Una richiesta di certo spiazzante, per me.
E' sempre faticoso, per noi genitori, trovarci davanti ai nostri piccoli bimbi che crescono. Soprattutto se siamo soli, soprattutto se i figli sono tanti, soprattutto se questi cambiamenti vanno idealmente "contro" i nostri progetti per loro e infrangono i nostri patti con loro.
Perchè l'home-schooling è, a tutti gli effetti, un patto tra genitori e figli. 
Si fa, e si fa bene, con gioia, con entusiasmo, con frutti copiosi, se è una scelta totalmente condivisa tra i membri della famiglia, E' uno stile di vita, non solo un modo di "insegnare ed apprendere". E' una strada che si percorre tutti insieme.
Potevo quindi dire: "No! Tu sei la mia bimba e a scuola non ci vai!"
Ho provato a farle capire che, forse, questo potesse non essere il momento più opportuno per dare una svolta così alla propria vita, che un inserimento a metà di una quinta elementare potesse essere un po' difficoltoso, soprattutto sul piano relazionale.
Poi, però, nel giro di una giornata, mi sono data da fare.
Non è nel mio carattere tentennare o stare ad aspettare: sono un'impulsiva che va, a volte anche troppo... 
Il contrario di Margherita: più calma, cerebrale, riflessiva, a volte anche indolente. 
Ho parlato con un sacerdote carissimo amico di famiglia che, nella nostra cittadina, gestisce una piccola scuola paritaria d'ispirazione cattolica. L'approccio sicuramente più morbido col sistema scolastico. 
Di lì, un mio colloquio con la coordinatrice didattica, poi con l'insegnante, gli accertamenti burocratici e, in brevissimo, la loro proposta ed il nostro accordo per alcuni giorni di prova alla ripresa dopo le vacanze di Natale.
E così, il 7 gennaio, la "nostra" Margherita ha iniziato ad andare a scuola.
Da subito, ha ricevuto un'accoglienza meravigliosa da parte dei compagni, così felici di averla con loro da ringraziare Gesù per avere una nuova compagna, nelle preghiere in classe.
In mezzo, tanti dubbi, tante perplessità, una bella dose di paura ed un gran senso di smarrimento.
Il disorientamento "pratico" di trovarsi in un mondo tutto nuovo fatto di campanelle, cambi di tante materie in una giornata, quaderni e fotocopie da incollare su tanti quaderni senza, a volte, capire dove e perchè.
Qualche materia in cui è avanti avanti (soprattutto per livello di approfondimento), qualche materia in cui non c'è ancora.
Il primo "giorno lungo", la prima volta in mensa, col piattino ricoperto di plastica e la pasta nè della mamma, nè delle nonne.
I compiti a casa, il diario, la rigida suddivisione per materie.
Una stanchezza grande grande, anche fisica, che la sera la fa crollare sul divano prestissimo. 
Un mondo nè fatato, nè stregato. Nè troppo bello per rimanerci, nè troppo brutto per andarsene.
Il dubbio soffocante davanti ad una scelta troppo grande per lei.
Continuare o no?
Un'ansia fortissima, un "forse vorrei, ma non so..." che ha bloccato la ragazzina per giorni e notti intere.
Alla fine, ha dovuto decidere la mamma.
Una mamma che, amando tanto la sua bimba-farfallina, ha deciso di farla volare. Di darle l'opportunità di provare e d capire, nel tempo, cosa sia meglio per lei.
Margherita è iscritta a scuola e là finirà la classe quinta della scuola primaria.
Sul blog, che da oggi cambia nome per continuare a seguire questi piccoli bimbi che crescono e cambiano, continueranno comunque ad esserci anche "I libri di Margherita": abbiamo un arretrato di almeno una trentina di libri letti è già "schedati" e poi... speriamo che passato questo primo momento di ri-organizzazione, la passione per la lettura riesca a vincere la stanchezza e ad integrarsi con i compiti a casa.

34 commenti:

  1. Ciao mamma Elly,
    che cambiamento!
    Devo essere sincera: non me l'aspettavo!
    Ho sempre sentito attraverso le tue parole la gioia di Margherita nel vivere il suo percorso di scuola familiare.
    I bambini sono imprevedibili e capisco perfettamente il tuo senso di spiazzamento ( si dice così?) dinnanzi alla tua richiesta.
    Ammiro molto la tua decisione nel farle proseguire questa nuovo percorso.
    Sono comunque esperienze che fanno crescere e Margherita è una bambina tanto attenta, responsabile, molto sensibile e percettiva. Saprà sicuramente fare tesoro di questo nuovo aspetto della sua vita.
    Non posso fare altro che rinnovare i miei complimenti nei confronti della tua piccola donna e mandare a te un abbraccio forte perchè anche per te si tratta di una nuova esperienza, una nuova sfida.

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    1. Grazie, cara Catia: sei sempre attenta, partecipe e sensibile!

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  2. Carissima Elisa, scegliere il meglio per i propri figli e non il nostro è veramente difficile . Mi unisco ai complimenti e come sempre sei un esempio di coerenza si perché essere coerenti significa anche avere il coraggio di cambiare. Vi auguro che la nuova esperienza sia un'occasione per voi e per chi vi incontra. Vi vogliamo tanto bene un abbraccio Bea e famiglia

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  3. Che gioia! Gioia che avete scelto.l'inquietudine spesso rimane fin che non si sceglie. E sono certa che sia perfetto anche il momento a metà anno così da provare prima delle medie.È la scuolina di cui ti avevo parlato?

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    1. No, non è quella. Questa è più vicina a casa e un po' meglio gestibile con i nostri ritmi. Grazie, cara Ele!

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  4. E Margherita cosa dice adesso?

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    1. Mah, ora è più tranquilla perchè la decisione è presa. E' contenta del rapporto che si sta creando con i compagni, le piace la ricreazione, le piace l'ora di motoria in piscina, le piace prendere bei voti ed essere brava... detesta i compiti a casa, non le piace non saper suonare il flauto o non capire l'insegnante madrelingua di inglese. Capisce perfettamente di perderci in molti aspetti e di "imparare molto meno" (parole sue) ma per ora è abbastanza soddisfatta, anche se ancora un po' disorientata.

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  5. Sei una mamma esemplare elisa. Le scelte dei genitori per il bene dei figli sono sempre le piu difficili da prendere, in particolare quando si e da soli. Avro fatto bene, avro fatto male. Questi dubbi ci assalgono. L importante, pero, credo sia prenderle con decisione, ma soprattutto con l ottica dell esperienza. Per margherita sara una preziosa esperienza, comunque vada. Ma sono certa che sara bella. Dura all inizio, ma bella. Forza margherita, forza elisa forza bimbi felici. Il papa la guidera per il meglio. Un abbraccio da mamma e insegnante....

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  6. Gulp!!!!! Devo dire che ho un po' di magone per questa scelta, non è facile!!!!!!!!!La cosa che mi viene da dire e che almeno non dovete preparare l'esame di 5.....serve per consolare????? Mi raccomando il mio non è un giudizio anzi!!!!! Vi siamo vicini tanto tanto Adele

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    1. Grazie, Adele! Sull'aspetto-fatica... ti devo smentire: era tutto molto più fluido e gestibile prima. E poi, eravamo già oltre la metà del programma...

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  7. sei davvero una grande mamma ed una grande donna, Ely, e te lo dico dal profondo del cuore ed anche con tanta commozione.Una cosa su tutte mi ha colpito, che non è per nulla scontata ed è quando dici " alla fine, ha dovuto decidere la mamma".Mi ha colpito perchè spesso, spessissimo si vedono e si sentono genitori che dicono quanto sia " giusto" lasciar decidere i bambini. No, scusate, non sono d'accordo. i bambini dell'età di Margherita si consigliano, si ascoltano, si indirizzano, li si aiuta a tirar fuori ciò che hanno dentro....ma sono i genitori a decidere, non si può lasciare sulle loro spalle decisioni a volte - come in questo caso, per Margherita - più grandi di loro e delle loro forze, quando invece è importante, per loro sapere che i genitori sono lì e si può dire loro " Pensaci tu", affidandosi loro.
    Sono sicura che per Margherita sarà un grande momento di confronto e di crescita, anche perchè papà e mamma sono sempre lì con lei.......Un abbraccio e tutto il mio bene Emanuela
    PS......Emanuela, mamma e ........tra 8 mesi nuovamente nonna! Mi sento la persona più felice del mondo!

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    1. Cara Emanuela, innanzitutto... congratulazioni!!! Ci credo che tu sia felicissima!
      Poi, ti ringrazio tanto per l'attenzione su questo aspetto educativo: essere genitori aperti ed accoglienti sfocia troppo spesso in degenerazioni anarchiche che non possono far bene ad alcuno, soprattutto in bambini che stanno crescendo ed hanno comunque bisogno di potersi af-fidare. Certo, l'equilibrio è sempre difficile da raggiungere, ma ci si prova....

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  8. Leggo anche io con stupore e meraviglia . Sei davvero in gamba elly cara.
    Sicuramente sará una nuova esperienza importante per la piccola donna .
    Le esperienze ci insegnano sempre e comunque .
    Buon cammino con affetto chiara

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  9. Accipicchia Elly, altro che scossone. Quando ho letto mi e' venuto un po' il ''magone'' pensando a te. O meglio a come mi sarei sentita al tuo posto. Da mamma homeschooler ho sempre detto ai miei figli che se volevano potevano rientrare a scuola. L'ho sempre detto e probabilmente lo avrei fatto, ma ogni nuovo anno, mese, settimana sono stata felice che non me lo avessero chiesto. Sei stata veramente brava non solo ad appoggiare la sua richiesta, ma addirittura a 'spronarla' nel momento della sua indecisione. Spero tanto che per Margherita e per tutta la famiglia questo sia l'inizio di un nuovo momento di crescita e di scoperte. Un abbraccio speciale a te, cara, in questo momento cosi' particolare.
    Con affetto, Flavia

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    1. Sapevo che mi avresti capita! E' inutile negarlo, non è facile, ma credo che - in questo momento - questa fosse l'unica decisione possibile, e quindi quella giusta.

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  10. Non so perché, ma io me lo aspettavo. Ho un ragazzino in quinta elementare e credo che siano davvero, già a 10-11 anni, dei preadolescenti, con tanta voglia di provare a scoprire il mondo da soli e con esso confrontarsi. Andrà tutto bene, ne sono sicura, perché Margherita mi sembra una bimba dotata di parecchia "struttura"... non sarà facile, ma ha trascorso anni bellissimi in famiglia e forse è anche coerente (attenzione: non necessariamente giusto o sbagliato) la sua voglia di mettersi alla prova, di volare da sola.
    Non ho mai pensato a fare io stessa homeschooling per tantissime ragioni, ma credo sia una scelta splendida fino a 10, 11 anni. Poi, forse, potrebbe essere un po' riduttiva sul piano relazionale, del confronto continuo con i compagni, dei primi segreti... quindi condivido la scelta di Margherita. Certo, pensavo l'avrebbe fatta in vista della prima media, ma avendolo fatto così velocemente non ha avuto modo di pensarci troppo.
    Breve, bravissime.
    Cristiana

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  11. Non vorrei aprire nessuna polemica o discussione ma mi permetto di smentire quanto il precedente commento. Penso che il confronto com'e' strutturato oggi tra compagni di scuola sia distruttivo e non costruttivo. Non e' un confronto ma una gara a chi e' piu' bello, si si riduce a chi e' piu' bello. Non ci si confronta con chi e' piu' bravo con chi e' piu' sensibile o intelligente ( non tanto secchione proprio intelligente) oppure ordinato,ci si confronta con chi e' piu' bullo, si deve sopravvivere nella giungla del piu' forte perche' poi la scuola e gli insegnanti hanno sempre piu' le mani legate per qualsiasi azione e di conseguenza sempre piu' gli occhi chiusi su cio' che succede.Vedere tutti questi ragazzi che si conformano tra loro nel vestire nel parlare o meglio nell'ingiuria e vederli che appena escono da scuola la prima cosa che fanno e' accendersi una sigaretta penso che non sia un confronto o una relazione.... questi sono ragazzi abbandonati a se stessi senza punti di riferimento degni di essere seguiti o perseguiti come 'eroi'. Sono attaccati alla tv o al telefono per uscire dal mondo perche' qui c'e' poco posto per loro. Gli si vuole grandi senza dargli i mezzi per diventarlo e non parlo solo dell'istruzione, mi riferisco anche ai valori base di umanita'. A me spiace molto vederli, se vi capita di riuscire a guardarli negli occhi potrete vedere come sono disorientati e soli.... comunque e' vero che i ragazzi sono imprevedibili pieni di risorse e penso siano una forza della natura da amare profondamente e con immenso rispetto.
    scusate lo sfogo sicuramente tutte le strade vanno bene alla fine l'obiettivo e' crescere poi c'e' chi prima e chi dopo chi soffre di piu' chi invece meno il mondo e' vario anche in questo.
    Buona giornata
    Beatrice

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  12. Non mi aspettavo questa decisione, ma ti ammiro per aver assecondato i nuovi bisogni della tua bimba grande. Mi sembra una buona cosa avere qualche mese di passaggio in una scuola elementare piuttosto che trovarsi direttamente "catapultata" nell'ambiente sicuramente più caotico della scuola media... anche se devo dire che attendevo con curiosità di leggere i tuoi spunti di homeschooling per la scuola media; magari qualcuno dei tuoi figli più piccoli deciderà diversamente, staremo a vedere :-)
    Un bacione e in bocca al lupo a te e Margherita per questa nuova avventura!

    Luana

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    1. Sì, nell'ottica di un inserimento alle scuole medie, alcuni mesi più soft possono essere propedeutici, più che altro per entrare in maniera più rassicurante "nel giro" di un sistema tutto nuovo...
      Mi fa piacere il tuo interesse... ora non resta che stare a vedere come procederanno le cose per tutti.

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  13. @Cristiana e Beatrice: non vorrei davvero aprire o entrare in polemiche anch'io.
    Come sempre, quando si entra nell'argomento "educazione dei figli", ci si appassiona molto.
    Io resto comunque convinta che l'home-schooling sia un'ottima soluzione educativa, in cui credo ancora molto.

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  14. Una curiosità quali sono le materie in cui hai riscontrato un diverso avanzamento?

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    1. Sai, Elena, questo è molto soggettivo: dipende molto da scuola a scuola, da classe a classe, da insegnante ad insegnante. Nel nostro caso, siamo indietro con musica ed inglese, ma per due precise scelte d'istituto: per musica, suonare uno strumento (il flauto) fin dalla prima; per inglese, fare tre ore la settimana, anche con insegnante madrelingua. Ecco, rispetto a questa scuola ed in queste due materie, Margherita sta riscontrando alcune difficoltà. Ma agli esami in scuola statale era sempre andata bene anche lì: i nostri programmi erano ben allineati a quelli ministeriali. Su tutto il resto, in particolare italiano e le materie "orali" (storia, scienze, geografia), il livello di approfondimento che avevamo a casa è molto molto superiore. Però, anche in questo caso, molto dipende dall'impostazione della famiglia e dal singolo bambino: Margherita è sempre stata una bimba molto attenta e curiosa, che si e mi faceva moltissime domande: insieme siamo sempre andate a cercare notizie, approfondimenti, curiosità che andassero ad ampliare ogni argomento.

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  15. Anche io non me lo aspettavo, ma continuo come sempre ad ammirarti, ad ammirarvi.
    Spero per te che vedendo la sorella maggiore tutti gli altri non prendano la stessa decisione per imitazione...
    (scherzo)
    Un forte abbraccio, vi penso!
    Phoebe

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    1. Non me lo aspettavo nemmeno io...!
      I fratelli... per adesso sono un po' incuriositi, un po' straniti, molto contenti di fare scuola a casa e poter continuare a giocare tanto, soprattutto vedendo le tante tante ore di compiti della sorella.

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  16. Cara Elisa,
    vi leggo sempre con interesse e che sorpresa questa notizia!
    Un po' me l'aspettavo, per le ragioni che descriveva un'utente poco sopra. L'adolescenza porta a voler stare con i coetanei e posso immaginare il desiderio di cambiamento che aveva tua figlia.
    Vi penso spesso in questo periodo: noi a settembre abbiamo iniziato l'avventura scolastica con la figlia più grande. Dopo molti pensieri abbiamo deciso di mandarla alla scuola di quartiere...ancora adesso non so se abbiamo fatto la scelta giusta. A ottobre volevo cambiare scuola, ma in quella prescelta non c'è posto. Non abbiamo una maestra di italiano fissa, ma soprattutto ci sono tre bambini con forti elementi di disturbo. Uno è violento: tra calci, morsi, schiaffi, le hanno già prese già tutti i compagni e pure le maestre. Noi genitori siamo molto preoccupati e ci è toccato dire a nostra figlia che se viene picchiata lontano dalle maestre deve difendersi. Ti sembra giusto? A sei anni iniziare così? Quest'autunno ero talmente delusa e preoccupata che stavo pensando all'homeschooling come soluzione. Purtroppo non fa per me, e nemmeno per mia figlia, che con me non si fa dire niente, non vuole farsi aiutare e ci scontriamo spesso. Della scuola c'è di buono che sta imparando molto sulle relazioni e sulla diversità: oltre agli stranieri, ci sono famiglie povere (ma povere davvero) che stentano a trovare materiale scolastico e per mia figlia, abituata ad avere tutto quello che serve è una buona lezione di vita. Per quanto riguarda le nozioni, lei è un po' come Margherita: curiosa in modo insaziabile, sempre a chiedere...e così si sta annoiando un sacco. Io però continuerò a integrare, tra libri e risposte alle sue mille domande. Davvero però la scuola non è come la immaginavo.
    Credo che tua figlia, dopo lo scombussolamento iniziale, si troverà bene. La scuola che hai scelto non è un "frullatore" come il nostro e per gli inizi va più che bene. E forza e coraggio per i compiti!
    Un abbraccio, Flavia

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    1. Ciao, Flavia!
      Quella che descrivi è - purtroppo - una situazione molto diffusa. Mi dispiace tanto per tua figlia e per voi, che dovete affrontare queste difficoltà. L'aspetto relazionale è certamente importante, ma da solo è un po' poco... Quanto agli "scontri" di cui parli tra genitori e figli, io li vivo un po' quotidianamente con la mia Mariangela che, per la sua testardaggine ed il suon essere spesso restia a consigli ed insegnamenti, chiamo amorevolmente "Coconut"... però con un baciotto ed un sorriso, poi, tutto passa...!

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  17. ciao Ely, intervengo nuovamente ma i temi affrontati sai che mi interessano molto ed ho una certa " esperienza " di scuola, con tre figli, ormai grandi, certo, che hanno frequentato scuole diverse e diverse modalità di approccio da parte delle insegnanti.
    Mandare i figli a scuola non significa " delegare" alla scuola.Lavoravo, ho fatto la scelta di vita , che mille volte rifarei e che ho avuto, me ne rendo conto, la fortuna di poter fare, di avere un orario di lavoro ridotto, che mi consentiva di essere io a prenderli all'uscita, guardare ciò che avevano fatto a scuola, seguirli nei compiti, leggere mille libri con loro, disegnare e dipingere, avere gli amichetti a casa, cucinare tutti assieme, ascoltarli, tenerli tantissimo tempo ai giardini con i loro amici. Giulia un giorno, ridendo, mi ha detto che lei era proprio " ignorante" in cartoni animati e programmi tivù! Sono scelte di vita, unite alla " fortuna" di avere, vicino a casa, due ottime scuole - parlo di elementari e medie, scuole nelle quali hanno fatto esperienze di vita, di approccio alla diversità ed alla multirazzialità ( Genova è davvero città multirazziale) importanti e guidate: tutto ciò, però, senza delegare alla scuola ciò che deve essere fatto ed insegnato da papà e mamma, dal primo giorno di vita.
    Un'ultima cosa ( e scusa Ely il mio solito essere prolissa). E' vero, li si vede uscire da scuola attaccati al cellulare.....ma chi compra, a undicenni ( se non ancora prima) i telefonini di ultimissima generazione? Chi mette loro la televisione ed il computer in camera? Chi permette loro, sempre più giovani, di avere il profilo fb, quando dovrebbero sedersi sul letto o sul tappeto con l'amica/amico del cuore e, guardandosi negli occhi, farsi mille confidenze? Sono scelte educative anche queste. un grande abbraccio, grande mamma! Emanuela

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  18. Cara Elly,
    sono Margherita (non so se ti ricordi, ti avevo parlato per mail del giocattolaio Roberto Papetti). Da maestra della scuola primaria so bene che la scuola ha tanto bisogno di essere migliorata prima di essere DAVVERO un ambiente sereno per i nostri figli. Ma sono profondamente convinta che la vostra famiglia stia crescendo figli forti perchè curiosi, che conoscono se stessi, capaci di relazioni autentiche, che sanno fare e che sanno collaborare. Questo bagaglio non gli verrà mai tolto e gli permetterà di affrontare ogni nuova sfida che incontreranno nella vita, come quella di entrare in una classe. Anzi, come ha fatto Margherita, sanno ascoltarsi e andare per primi INCONTRO alle decisioni. Dico che sono forti ma non intendo alludere all'essere statuari: avranno la tremarella, si sentiranno smarriti anche loro, ma sarà solo un passaggio da un equilibrio a un altro che sicuramente riusciranno a trovare e che sapranno sfruttare al meglio per crescere ancora. E' bellissimo che non siano lasciati soli in questo cammino ma che abbiano dei genitori capaci di cogliere questo loro sentire profondo e dargli una spinta sulla strada che scrutano ma tentennano a scegliere (mammamia Elisa, posso solo immaginare quale sia stata la tua fatica in questo...e quanti pensieri notturni da buttare al mattino...).
    Ti mando un grande abbraccio in questo momento complicato, sicura che se i vostri figli sono così, è perchè anche tu lo sei... e dopo la tremarella, arriverà anche per te un nuovo, sereno, equilibrio.
    Margherita

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    1. Certo che mi ricordo di te!
      Ora prevale ancora la fatica un po' in tutti noi... speriamo che la fase di assestamento passi presto e che il nuovo equilibrio arrivi... Grazie di tutto!

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