mercoledì 14 novembre 2012

La castagna



Dopo la nostra gita nel bosco, abbiamo dedicato diverse giornate alla conoscenza della castagna.
Le attività sono state tante e varie, alcune adatte a bimbi di diverse età,altre più specifiche. Il tutto è stato, comunque, reso particolarmente significativo dal contatto diretto col frutto, a partire dalla sua raccolta  nell'ambiente naturale, fino alla degustazione.

1 - Per Margherita (classe III), un dettato, elaborato e semplificato da questo testo.
DETTATO  - La castagna, dono d’autunno. 
Tipicamente autunnale, la castagna prende il suo nome da quello di un’antica città della Tessaglia, regione al nord della Grecia, che sorgeva al centro di estesi castagneti.
In Europa ne parlò per primo Senofonte, nel IV secolo a.C., definendo il castagno come “albero del pane”. In seguito Marziale, nel I secolo a.C., e poi Virgilio descrissero il consumo e la coltivazione delle castagne.
In passato le castagne erano considerate un dono preziosissimo della natura perché potevano sfamare negli inverni più rigidi, si conservavano a lungo, si prestavano a moltissime ricette e addirittura venivano usate come moneta di scambio. I boschi venivano tenuti puliti proprio in attesa della loro caduta e la raccolta era uno dei momenti più vivaci e allegri delle comunità montane.
Oggi abbiamo perso questa tradizione e con essa il vero valore di questo frutto che, dal punto di vista nutrizionale, può essere paragonato ad un cereale per la quantità di carboidrati che contiene.
Le loro proprietà nutrizionali sono eccezionali: sono ricche di sali minerali, vitamine e carboidrati.
Sono ottime sia bollite, sia saltate sulla fiamma (le caldarroste).
Con le castagne secche si può ottenere una farina particolare, con cui preparare un dolce molto conosciuto: il castagnaccio. La stessa farina può essere usata per preparare anche altre specialità; innumerevoli sono le ricette disponibili, dagli gnocchi alla polenta, dalle frittelle alle torte.
Le castagne sono buonissime nelle minestre di verdure, al posto del pane o della pasta, e accompagnano bene ogni tipo di pietanza.
Infine, le castagne vanno benissimo per i bambini piccoli perché sono più digeribili dei carboidrati dei cereali, purché si facciano cuocere a lungo.
È bellissimo andare per castagne nei nostri boschi: si passa una meravigliosa giornata nel silenzio della natura e nella bellezza di questi boschi che si preparano per l’autunno.

2 - Intanto i più piccoli coloravano le castagne e la loro raccolta...

3 - Poi abbiamo letto tutti insieme questa filastrocca, che per Margherita è diventata un altro dettato.
LA CASTAGNA
C’è un frutto rotondetto,
di farina ne ha un sacchetto,
se lo mangi non si lagna:
questo frutto è la castagna.
La castagna è proprio buona,
è lucente, un po’ birbona:
giù dal riccio schizza via,
se ti punge, mamma mia!
La castagna in acqua cotta
prende il nome di ballotta;
arrostita e profumata
prende il nome di bruciata.
Se la macini è farina
dolce, fine, leggerina:
se la impasto cosa faccio?
Un fragrante castagnaccio!

4 - Queste tre leggende sulla castagna, oltre che esercizio di lettura, sono state analizzate con alcune domande e risposte, sia a livello contenutistico, che grammaticale.
Tre leggende sulla castagna
Tanto, tanto tempo fa, le castagne non avevano il riccio, ma erano appese ai rami come le mele. Un giorno tre di loro decisero che quell’inverno non volevano soffrire né il caldo né il freddo e quindi si rivolsero al castagno più vecchio.
L'albero consigliò loro di chiedere ai ricci del bosco di portare i loro amici morti. Le castagne così fecero, tolsero la pelliccia spinosa dai ricci morti e la avvolsero addosso. Da quel giorno, narra la leggenda, le castagne ebbero il riccio.  

Un’altra narra che moltissimi anni fa, in un bosco di montagna, viveva una famiglia di ricci: mamma, papà e i loro piccoli. Accanto ad essi, c’era un enorme albero pieno di castagne.
Ogni giorno, un gruppo di scoiattoli affamati si avvicinava all’albero per mangiarne i frutti. Un bel giorno, la famiglia dei ricci pensò di fare una passeggiata nel bosco. Sentì delle lamentele e si avvicinò curiosa all’albero per vedere chi fosse.
Salì sopra e rimase sorpresa nel vedere le tristi castagne che si lamentavano, e spiegarono loro degli scoiattoli che le mangiavano. Insieme, escogitarono un bel piano: al momento dell’arrivo degli scoiattoli, le castagne si sarebbero nascoste dentro i ricci.
Così fecero. Da quel giorno, gli scoiattoli si punsero e non vennero più a disturbare le castagne. Ecco perché, ancora oggi, le castagne mantengono il loro riccio per proteggersi dal nemico.

Infine, un’altra leggenda fa risalire a San Benedetto l’apertura dei ricci. Per ascoltare le preghiere delle popolazioni che volevano sfamarsi con le castagne, il santo le benedì. Queste si aprirono immediatamente, ricordando con la loro apertura il segno della Croce.

5 - Un approfondimento sulla castagna, preparato da noi partendo da Wikipedia ed altro materiale trovato in rete, e arricchito di tante immagini.
Castagna (Classe III)

6- Un problema matematico:  Problema
Il conte Attilio va a raccogliere castagne nella sua tenuta, assieme al suo servitore Gastone.
Insieme riempiono 23 sacchetti con 170 castagne ciascuno.
Alla fine della giornata, controllando le castagne raccolte, ne gettano via 73 marce.
Quante castagne restano al conte da arrostire?


7 -  Cornicette a quadretti, disegnate da Margherita, Camilla e Mariangela.

8 - Castagne ad acquerello!!! 
Margherita

Camilla

Mariangela

Giovanni

2 commenti:

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