Quella di ieri, giornata tranquilla come tante altre, si è rivelata però particolarmente ricca di spunti e "risultati" positivi. La mattina è partita come al solito: sveglia-bimbi intorno alle 7,30; colazione; vestiti; preghiere del mattino; attività. Camilla, Mariangela e Giovanni hanno terminato di colorare il racconto sull'estate che ci sta accompagnando da qualche settimana; Margherita è impegnata, in questi giorni, con l'inizio della grammatica, più precisamente stiamo lavorando sul "nome". Ieri, partendo da un semplice racconto, ha dapprima individuato tutti i nomi sottolineandoli; poi li ha riconosciuti tutti come "nomi comuni", li ha illustrati sul quadernone, ed infine divisi tra "persona, cosa, animale". Brava!
Poi, fiabe e giochi in cortile: biciclette, biciclini, automobilina, bambolotti, corse in libertà.
Ore 12,00: pranzo. Mentre mangiavamo la frutta, Mariangela (4 anni) mi dice: "Mamma, prugna inizia come pinguino e come pera!"... "Brava, Tata!!!! Sì, iniziano tutte con la lettera "P"!..... Allora, bimbe.... proviamo a fare un gioco: E' ARRIVATO UN BASTIMENTO (cioè una grande nave, di quelle che trasportano tante cose) CARICO DI..... A!". Ed ecco le mie tre bimbe impegnarsi per oltre mezz'ora tra lettere dell'alfabeto e parole, facendo simpaticamente a gara. Margherita era sicuramente molto avvantaggiata, Mariangela "sparava" parole a raffica, ma con precisione e fantasia, Camilla si impegnava con grande serietà ed entusiasmo, scoppiando in risatine fragorose ad ogni "Brava!". E Giovanni ripeteva e cercava di capire, provando di entrare nel meccanismo di un gioco "da grandi", ancora un po' difficile per lui.
Quello del bastimento è un gioco che mi ricorda momenti molto dolci ed intimi della mia infanzia. Mi ricorda di me bambina, in cucina con la mia mamma, che giocavamo a trovare più parole possibile, mentre lei lavava i piatti ed io l'aiutavo ad asciugarli, o mentre l'assistevo nelle sue incombenze domestiche...
Intanto, suona alla porta una nonna, che ci manda su una bella cassettina piena di pesche. "Che belle, mamma! Dopo posso contarle?" mi chiede Margherita. "Certo, tesoro! Prima come vuoi tu, poi ti insegno un modo nuovo!". Ed eccoci, un'oretta dopo, a saltare il pisolino pomeridiano per l'entusiasmo del fare matematica in modo così concreto e buffo.
La moltiplicazione -nuova operazione che stiamo introducendo in questi giorni- come addizione ripetuta, partendo dagli "schieramenti", non poteva trovare occasione migliore per essere sperimentata.
Ovviamente, il tutto si è concluso con una bella merenda a base di pesche!
Poi, pomeriggio di giochi con i nonni, e via...
Che bello, una giornata piena di soddisfazioni. sono contenta per voi. Mi piacerebbe vivere così, anch'io (diciamo che) ci provo, francamente ci riusciamo non proprio tutti i giorni... ma dico a me stessa che quel che facciamo, ha valore perchè lo facciamo insieme ed è comunque più di quanto farebbero a scuola.
RispondiEliminaAssolutamente, Elena!
RispondiEliminaIl bello del fare scuola familiare è proprio la libertà da orari, vincoli, paletti! E la spontaneità dell'apprendimento, naturalmente incastonato nella vita quotidiana.
Poi, ovviamente, man mano che i bambini crescono, i ritmi e gli argomenti vanno anche organizzati.. ma è possibile farlo senza forzature, ed in modo piacevole ed accattivante per loro e per noi!