LA
RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA
DATI EDITORIALI
Titolo: La
ragazza con l’orecchino di perla
Autore:
Tracy
Chevalier
Casa
Editrice: Nero Pozza
Numero
di pagine: 240
GENERE DEL LIBRO
Romanzo storico.
LUOGHI DELLA STORIA
Olanda, Delft, Canale
Rietveld, Porta di Koe, casa di Griet, stella che conduce a tutte le vie di
Delft, Oude Langendijck, Molenpoort, Quartiere dei Papisti, casa della famiglia
Vermeer, atelier, stanza della Crocefissione, cantina, cameretta di Griet, sottotetto,
camera delle bambine, camera di Catharina, corridoi, stanza da pranzo, terrazza
per il bucato, panca davanti a casa, Mercato della Carne, banco macelleria di
Pieter padre e figlio, Chiesa Nuova, bottega dello speziale, vicoli bui,
Mercato Coperto, Mercato del Bestiame, fabbrica di piastrelle, stanza della
fornace, macelleria e altri luoghi minori.
TEMPO DELLA STORIA
La storia vera e
propria dura due anni: dal 1664 al 1666.
Poi c’è un “buco
temporale” di dieci anni: la storia si conclude quindi nel 1676.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Griet, Johannes
Vermeer, Catharina Vermeer, Maria Thins, Tanneke, Maertge, Cornelia, Agnes, Lisbeth,
Aleydis, Johannes, Franciscus, Van Ruijven, signora Ruijven, Pieter padre,
Pieter figlio, Van Leeuwenhoek, Frans, figlia del panettiere, nobildonna di
Delft, serva con il vestito rosso, mamma e papà di Griet e altri personaggi
minori.
TRAMA
Olanda,
1664. Griet è una ragazzina di sedici anni che vive a Delft, in una casa vicino
a un canale insieme alla madre, al padre e alla sorellina Agnes.
Ultimamente,
però, la vita della sua famiglia è molto dura: il padre, che prima faceva il
decoratore di piastrelle, è rimasto cieco a causa dell’esplosione di un forno
per ceramica, che l’ha privato totalmente della vista.
Da
quando non è più in grado di lavorare, la famiglia di Griet è molto povera.
E’
per questo che, un giorno, la madre della ragazzina decide di mandarla a
lavorare presso una famiglia cattolica che vive nella stessa città, nel
Quartiere dei Papisti. Quando parte per iniziare le sua nuova vita, Griet è
spaventata e molto graziosa. Nella nuova casa tutto le sembra enorme e bellissimo,
i quadri raffiguranti scene della Bibbia la sconvolgono profondamente, essendo
Griet protestante. Nella nuova casa vivono nove persone: Johannes Vermeer,
famoso pittore ed artista di grande talento, affascinante e silenzioso;
Catharina Vermeer, la moglie del pittore; Maria Thins, l’anziana madre di
Catharina; la serva e governante Tanneke, burbera e brusca; e quattro bambini,
la più grande Maertge, la dispettosa Cornelia, la piccola Lisbeth, la tenera
Aleydis e il più piccino di tutti, Johannes come il padre.
Il
compito per cui Griet è stata assunta è quello di fare le pulizie nell’atelier
del padrone pittore: dovrà spostare delicatamente gli oggetti scelti per i
quadri di Johannes Vermeer, spolverare e lavare sotto di essi e poi rimetterli
abilmente nella stessa, identica posizione in cui erano prima.
Ben
presto Griet comincia ad ambientarsi, e al Mercato delle Carni, dove va a
comperare la carne fresca per la famiglia, conosce Pieter, il macellaio della
famiglia Vermeer. Egli ha un figlio anonimo, un ragazzo
bello e gentile che è subito attratto dalla ragazza, nonostante la timidezza e
l’apparente scontrosità che la bellissima Griet mostra.
Sebbene Johannes Vermeer sia un
uomo ombroso e affascinante, che si chiude nell’atelier per ore senza mai uscirne,
lentamente Griet riesce ad avvicinarlo.
Tanto che lui le chiede di aiutarlo nella preparazione dei colori per i suoi dipinti e lei
accetta: è così che Griet impara e macinare i colori, a ridurli in polveri
fini, a mescolarli con l’olio di lino.
La
ragazza si immerge in questo mondo meraviglioso, silenzioso, nascosto ma reale,
concreto come il rosso rubino, il blu lapislazzuli o il giallo cromo che
prepara per il suo padrone.
Un
sentimento sottile la lega a Johannes Vermeer, non solo fedeltà, non proprio
amore, nemmeno passione. Rispetto, misto a qualcosa di più intimo, forse…
Tutto
va bene fino a quando arriva Van Ruijven, il più ricco committente di Johannes
Vermeer: egli infatti è subito sporcamente attratto dall’innocente Griet, e
chiede immediatamente a Johannes di dipingerla insieme a lui in un
quadro. Tuttavia a chiunque è nota la fine toccata all’altra cameriera che Van
Ruijven ha fatto posare con sé: (...). Per questo Johannes si rifiuta di fare un quadro di Griet
insieme a Van Ruijven, ma accetta un compromesso: Johannes farà un ritratto
della sola Griet. Tutto ciò, però, all’insaputa della moglie Catharina, che ne
risulterebbe oltremodo offesa, data la di lei antipatia per la giovane
sguattera.
Sono
già passati quasi due anni dal suo arrivo in quella grande casa sulla Oude
Langendijck quando Vermeer comincia a ritrarre Griet. La ragazza posa vicino
alla finestra, la luce le inonda solo parte del viso, lasciandone in ombra
l’altra parte, spiovendo da sinistra. E’ seduta e gira il capo di tre quarti
verso il pittore, dando l’impressione di guardare l’osservatore. Indossa un
esotico turbante giallo e azzurro, con una striscia di esso che le ricade sulle
spalle in molte pieghe, e una casacca color nocciola. La cosa che colpisce di
più, però, è lo sguardo: i grandi occhi grigi di Griet sono dolci, sensuali e
innocenti, un po’ spaesati, e le sue labbra sono rosse, lucide e schiuse.
L’orecchino
di perla che ha reso tanto celebre il quadro all’inizio non v’era.
E’
stato guardando il quadro ormai quasi finito che Vermeer si è accorto che
mancava qualcosa nel suo dipinto: quel punto di luce atto a catturare
l’attenzione e a legare fra loro tutti gli elementi. E quando vede indossare
alla moglie due grandi orecchini di perla a goccia, decide che sono proprio
quello che manca ad ultimare il capolavoro. Griet non vorrebbe indossare
quelle grandi perle, ma non può disobbedire agli ordini del suo padrone, per quanto pericolosi
possano essere per se stessa e la propria serenità. Per questo si pratica non
senza una buona sofferenza fisica i fori nei lobi e indossa le perle che Maria
Thins preleva dal forziere di Catharina e posa per il quadro.
Tutto
sembra finalmente finito quando...
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto davvero molto,
La storia è
appassionante e intrigante, il sentimento che si cela fra Griet e Johannes
Vermeer è indecifrabile e unico, rende ancora più misteriosa la storia.
L’atmosfera
Seicentesca è perfetta; i profumi, gli abiti, i comportamenti, i riferimenti storici alla vita e ai costumi dell’epoca
e alla convivenza di religioni diverse.
Tutto sembra dipinto
con questi colori accesi e pastosi, tipicamente fiamminghi.
Anche i cenni sulla
vita del pittore Johannes Vermeer mi sono piaciuti molto.
Ho adorato cercare in
Internet i quadri dipinti realmente dal padrone e ritrovare in essi ogni
colore, ogni drappeggio, ogni lama di luce, ogni dettaglio descritto nel libro.
La fine, tuttavia, è
inaspettata e particolare, ma non rovina assolutamente l’atmosfera dell’opera.
Mi piace proprio,
tanto che l’ho letto in un solo giorno.
Lo consiglio
assolutamente.
Pensa che è nella libreria da qualche anno ma non l'ho mai letto.
RispondiEliminaDopo la recensione fatta da Margherita mi sa che lo spolvero e lo metto sul comodino.
Grazie vi faró sapere se mi è piaciuto o no.
Un abbraccio Chiara
Oh sì, leggerlo conviene senz'altro. E ci hanno tratto anche un bel film, dove i colori recitano benissimo!
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