venerdì 28 aprile 2017

I libri di Margherita: Le sette sorelle - La storia di Maia

Oggi vi parlo del primo libro di una saga che dalla scorsa estate mi sta appassionando, sorella dopo sorella.


LE SETTE SORELLE – LA STORIA DI MAIA
DATI EDITORIALI
Titolo:  Le Sette Sorelle – La storia di Maia
Autore: Lucinda Riley
Casa Editrice: Giunti
Numero di pagine: 526
GENERE DEL LIBRO
Romanzo d’amore.
LUOGHI DELLA STORIA
Svizzera, rive del Lago di Ginevra, castello “Atlantis”,  Pavilion cioè l’abitazione di Maia, cortile, aiuola, gazebo con la sfera armillare, Brasile, Rio de Janeiro, albrgo, casa di Floriano Quintelas, favelas, luogo per ballare la samba, casa Cosme Velho, Mansão da Principesa, Laranjeiras, Casa das Orquìdeas, giardino, Corcovado, albergo di Laurent Brouilly, Fazenda Santa Tereza, Europa, Francia, Parigi, Atelier del signor Landwski, Montparnasse, parco barca, Copacabana Palace Hotel.

TEMPO DELLA STORIA
La storia scorre in due tempi paralleli: nel presente mentre Maia e Floriano cercano di scoprire la storia della famiglia biologica della ragazza; nel passato, cioè fra il 1927 e il 1929.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Maia, Floriano Quintelas, Izabela Bonifacio, Laurent Brouillu, Pa’Salt, Marina detta Ma’, signor Landowski, signor da Silva Costa, Heitor, Maria Elisa, Gustavo Aires Cabral, Luiza, padre di Gustavo, madre di Izabela, padre di Izabela, Loen, senhora Beatriz Carvalho, Yara, Cristina, Valentina, Margarida Lopes de Almeida e altri personaggi minori.

TRAMA
Maia è una bellissima giovane donna che vive in Svizzera, sulle rive del Lago di Ginevra, in una specie di palazzo incantato chiamato Atlantis.
E' stata adottata quando era solo una neonata, per cui non ricorda niente del suo passato.
Ha cinque sorelle, i cui nomi sono quelli della costellazione de Le Sette Sorelle (anche se l’ultima sorella non è mai arrivata): Maia, Ally (Alcyone), Star (Astereope), CeCe (Celaeno), Tiggy (Taygete) ed Electra.
E’ una ragazza chiusa e diffidente, che si nasconde dal mondo e non è capace di prendere in mano la sua vita, a causa di una terribile sofferenza subita in passato.
Un giorno, quando per la prima volta parte per un viaggio a Londra, una notizia terribile la colpisce: Pa'Salt è morto.
Maia, sotto shock, parte subito alla volta di Atlantis: non può credere che quel padre amorevole, che ha raccolto sei bambine in difficoltà dai quattro angoli della Terra, sia morto.
Arriva là deve dare la terribile notizia a tutte le sue sorelle, che arrivano subito lì.
Scoprono però che Pa’Salt è già stato sepolto, o meglio: la sua bara, per volere del defunto, è stata buttata in acqua senza aspettarle.
Anche il testamento è molto singolare: a parte la disposizione del denaro, il testamento consiste in una sfera armillare, una sfera composta da anelli di metallo che gli antichi Greci usavano per descrivere il moto dei corpi celesti e determinare l’ora del giorno.
Su ogni anello c sono i segni dello zodiaco, i nomi delle Sette Sorelle (cioè di Maia e le sue sorelle), delle coordinate e un’iscrizione in greco.
Quella di Maia è: Non lasciare mai che la paura decida del tuo destino.
Inoltre, per ognuna di loro, c’è un busta.
Contiene una lettera scritta dal padre a ciascuna delle sei figlie, in cui spiega che le coordinate indicano esattamente il luogo in cui sono state trovate e adottate e un indizio per risalire, se vorranno, alla storia della propria famiglia: a Maia ha lasciato una piccola pietra triangolare color crema, screziata di verde con dietro un incisione che non riesce a tradurre.
Indotta anche da una chiamata di Zed, la persona che più l’ha fatta soffrire al mondo, Maia decide di partire.
Le coordinate le indicano il Brasile, Rio de Janeiro, e una casa, Casa das Orquideas.
Là incontra Floriano Quintelas, uno scrittore di cui ha tradotto il primo bellissimo libro.
Cominciano a fare amicizia e lui le fa capire che la pietra triangolare fa parte di quelle che ricoprono a mosaico il Cristo Redentore di Rio, costruito nel 1929, data che è anche scritta sul retro della pietra sbiadita.
Si recano così a Casa das Orquideas, dove ora abita solo un’anziana signora, Beatriz Carvalho, e la sua vecchia domestica Yara.
Nel cortile c’è una statua, che raffigura una splendida ragazza, uguale in tutto e per tutto a Maia, la quale capisce così di essere inconfutabilmente parte di questa famiglia.
Beatriz dice di non poterla aiutare, di non sapere nulla di lei, ma la cameriera, che ha riconosciuto la collana di Pietra di luna che porta al collo, le affida un plico di vecchie lettere: sono state scritte da Izabela Bonifacio a Loen, la sua cameriera e madre di Yara, mentre lei si recava a Parigi.
Da alcune foto capiscono che Izabela è proprio la donna raffigurata nella statua.
Leggendo le lettere scoprono parte della storia, e lentamente tutti i tasselli vanno al loro posto...
Ora Maia conosce la storia della sua bisnonna Izabela, ma è veramente pronta a scoprire chi siano i suoi genitori e perchè l'abbiano abbandonata così piccola?
Maia non è così sicura... ma con l'aiuto di Floriano, forse riuscirà a trovare la forza per scoprire le proprie origini... perchè per scoprire chi si sia davvero, ci vuol coraggio.
E Maia ne ha tanto, anche se nascosto.

COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è piaciuto moltissimo.
C’è molto mistero e mi piace il fatto che alcuni dei personaggi (come Laurent Brouilly, Paul Landowski, Margarida Lopes de Almeida e tanti altri) siano esistiti davvero.
Credo che sia stato davvero molto emozionante scrivere questo libro per l’autrice.
Inoltre ho scoperto cose che non conoscevo, ad esempio che il Cristo Redentore fosse ricoperto da un mosaico su tela di tessere triangolari di saponaria.
L’intreccio fra vicende reali e vicende inventate è davvero fantastico.
Complimenti all’autrice, di cui tra l’altro avevo letto anche un altro libro che mi era piaciuto molto.




Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".

2 commenti:

  1. Ciao, anche io l'ho letto anche se non apprezzato quanto te. Ora però ho acquistato anche il terzo. Alla fine la curiosità ha sempre il sopravvento!

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  2. Ciao,il libro e stato veramente magico da quando lo preso in mano non ho più potuto lasciarlo,la storia mi ha commossa e mi ha trasportata li,a Rio.

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