mercoledì 5 aprile 2017

Gita a Milano


Nel nostro piccolo tour per le città d'Italia, collocato all'interno di quello che ci piace considerare 
"studio attivo della geografia", proprio una settimana fa abbiamo fatto tappa a Milano.
Come sempre, le età e gli interessi sempre più diversi dei miei "ragazzi" hanno portato a valorizzare aspetti e possibilità differenti di questa grande città, per cui ci siamo divisi tra aspetto storico-culturale-artistico (il Duomo, la Galleria Vittorio Emanuele II, il Castello Sforzesco) , lato "modaiolo-fashion" ( La Rinascente e le tantissime vetrine) e aspetto ludico-giocoso (il Lego-Store).
Per tutti, l'emozione ha preso il via già dall'accesso alla metropolitana, mezzo visto e sperimentato per la prima volta.
Vi mostro tanti scatti di questa bella giornata, lungo la nostra giornata, per lasciare poi la parola agli elaborati dei bambini, che mostrano davvero l'eterogeneità delle prospettive e dei punti di vista.

In metropolitana

L'arrivo in Piazza Duomo


Foto-ricordo di famiglia (era con noi anche la nonna), scattata da un fotografo-stampatore ambulante davanti al duomo.

La Madonnina

Le famigerate palme...

L'interno del Duomo

La Galleria Vittorio Emanuele II

La Rinascente

Il Lego-store

Ancora il Duomo, illuminato dalla splendida luce pomeridiana


Fontana Torta degli Sposi, Piazza Castello

Castello Sforzesco

Ed ecco come hanno raccontato la loro giornata milanese i bambini.

Tommaso
Ieri io e la mia famiglia siamo andati a Milano.
Appena arrivati, noi abbiamo preso la metropolitana, che è un treno lungo lungo lungo che passa sotto terra.
Siamo andati in un bel ristorante molto buono, dove io ho mangiato il panino alla  cotoletta.
Abbiamo visto il Duomo, che era molto bello e con dei vetri belli e colorati, poi abbiamo visto il negozio dove fanno “Shopping night” e c’erano tante scale mobili e mi divertivo tanto a andarci sopra con la mia cara mamma.
Per penultima cosa siamo andati al Lego store: era un posto molto bello con tantissimi Lego, e mi son fatto tre begli omini e li ho pagati io stesso con i miei soldi.
Per ultima cosa siamo andati in un bel castello, con una bella fontana.
Alla fine abbiamo ripreso la metropolitana e lì sopra c’era tanta gente.

E’  stata la  giornata piu’ bella di tutta la mia vita.


Camilla
Mercoledi’ 29 marzo sono andata  a Milano.
Siamo andati a vedere il Duomo, che era una chiesa molto bella e grande.
Abbiamo mangiato dentro a un piccolo bar-ristorante, che però vendeva anche della roba di scuola, poi abbiamo visto tante vetrine.
Poi siamo andati alla Rinascente, che e’ un enorme negozio di vestiti, borse e  scarpe a più piani.
Lì dentro fanno anche Shopping Night, un programma di vestiti, che mi piace moltissimo.
Io ero felice e mi piaceva moltissimo vedere  vestiti, abiti, scarpe, trucchi, profumi e borse e andare su e giù per le scale mobili.
Nel pomeriggio siamo andati al Lego store,  poi siamo andati a prendere il gelato e a vedere il Castello Sforzesco.
Siamo stati anche in metropolitana.
E’ stata una gita bellissima.


 Giovanni

Mariangela


Margherita
Milano – Fra storia e moda
Fin dall’antichità, l’Italia è stata fra i Paesi più floridi e sviluppati d’Europa.
Ma è stato proprio nel Rinascimento che ha trovato il suo massimo splendore, il culmine, la vetta che nessuna epoca potrà mai superare.
E d’altronde, come anche solo uguagliare un periodo in cui ogni città era suolo fertile e grasso per la cultura, e dove ogni seme gettato, fosse anche solo per caso, cresceva e si sviluppava tanto da diventare albero ombroso sotto il quale ripararsi?
E’ stato il caso, per esempio, di Leonardo da Vinci, che da figlio illegittimo di un notaio di campagna, è diventato il massimo genio della Storia mondiale.
Come comparare un’età della Storia dove la fame non era tanto di pane, come ora, ma di conoscenza, di cultura, di sapienza, di saggezza?
Non a caso è stato proprio nel Rinascimento italiano che sono nati geni assoluti come Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Donatello, Raffaello, Sandro Botticelli, il Perugino, il Verrocchio, Beato Angelico, Gianlorenzo Bernini, o Lorenzo Ghiberti.
E se è vero che la “culla” del Rinascimento è stata proprio Firenze, la splendida, ricchissima, meravigliosa Firenze, anche un’altra è stata la città che ha dato, seppure in maniera minore, la spinta a questo straordinario movimento artistico e culturale: Milano.
Infatti, sotto il dominio degli Sforza, Milano divenne una delle grandi potenze economiche d’Europa, grazie alla posizione territorialmente favorevole e alla laboriosità dei suoi abitanti.
E’ stato infatti grazie alla forza e alla produttività dei milanesi, se è nato, per esempio, un capolavoro di fama mondiale come il Duomo, che attira ogni anno milioni di turisti provenienti da ogni punto del globo, tanto da fare concorrenza alla stessa Roma.
Ed è proprio grazie alla fama di Milano, alla storia che si cela dietro questa città e ad altri fattori, che abbiamo deciso di andarla finalmente a visitare.
La data decisa è stata il 29 marzo.
Giunti là prima dell’ora di pranzo, la prima cosa da fare è stata prendere la metropolitana per raggiungere, dalla periferia dove ci trovavamo, il centro della città.
Non avevo mai preso una Metropolitana, e sono stata felice di poter fare anche questa esperienza.
Ma ciò che mi ha lasciato senza fiato dallo stupore è quello che c’era fuori dalla metropolitana: salendo le scale che dalle gallerie sotterranee portavano in superficie, ci siamo trovati direttamente di fronte il Duomo.
Non me lo aspettavo, e la meraviglia è stata tanta.
Avevo visto numerose foto del Duomo, tante, diciamo tantissime, ma averlo di fronte... è una cosa decisamente diversa.
Era meraviglioso, ma l’unico aggettivo che io possa usare per descriverlo al meglio è “grandioso”.
Grandioso era il colore bianco smagliante del marmo, appena ripulito da assidui lavori, grandiosa era la mole, grandiosa l’altezza che svettava contro il cielo di un azzurro da cartolina, grandiose erano le colonne, grandiose le porte di bronzo sbalzato, grandiose le guglie, grandioso ogni più piccolo dettaglio.
Era tutto un intreccio di marmi e trine, realizzate con tanta maestria da trasmettere un’idea di incredibile leggerezza nonostante gli stili con cui è stato realizzato (barocco, neobarocco e neoclassico) tendano all’opulenza e quindi talvolta risultino pesanti.
Quando siamo entrati, dopo un pasto veloce, anche l’interno mi ha colpita, ma meno dell’esterno.
Mi sono piaciute particolarmente le vetrate, alte tanto da sembrare toccare il cielo, di vetro colorato e trasparente, che raffiguravano scene del Vangelo e della Bibbia.
Ma era talmente grande (il Duomo di Milano è la terza cattedrale al mondo per ampiezza) che non ho potuto vedere tutto, e inoltre ho preso l’audio guida, così che dovevo stare più attenta a ciò che ascoltavo che a ciò che vedevo.
Una volta usciti, mi ha impressionata la quantità di gente nella piazza.
C’erano persone di ogni etnia ed età, dalle meravigliose ragazze orientali, alle ragazzine cinesi, agli anziani giapponesi, alle donne inglesi o americane, fino ai venditori ambulanti arabi o indiani, che vendevano quadri di un realismo impressionante o scattavano foto ai turisti.
Avrei voluto chiedere a qualcuno: “Mi scusi, può raccontarmi qualcosa di sè?” tanto affascinati erano tante persone insieme, ognuna diversa, ma poi ho desistito: c’era davvero troppo calca!
Dopo essere usciti da piazza del Duomo, abbiamo guardato le vetrine dei negozi:  quale meraviglia!
Non avevo mai visto abiti così belli, completi così eleganti e gioielli dal tale sfavillio.
C’erano abiti lunghi, di sete e tessuti ricercati, adornati di piume e penne; completi da uomo dai colori sgargianti e le fantasie creative, ma tutti ugualmente raffinati, e collane ed orecchini con incastonate gemme di un fulgore inimmaginabile, dai diamanti più “banali”, ai diamanti gialli, neri, ai rubini color sangue, agli smeraldi verde intenso agli zaffiri color cielo.
Mi è piaciuto davvero moltissimo, era tutto così elegante, così chic e ricercato…. non avevo mai visto vestiti così belli, se non forse a Torino o in televisione.
Quando, poi, siamo entrati nella galleria Vittorio Emanuele II, sono rimasta davvero affascinata da quello che ho visto: lo stile aggraziato, flessuoso e ridondante, irrimediabilmente classico e perfetto, della galleria, si coniugava con la volta di vetro e i negozi all’ultimo grido posti all’interno.
Se i negozi intorno al Duomo erano bellissimi, quelli all’interno della galleria Vittorio Emanuele erano veramente stupendi.
Le luci, i colori, le vetrine, i gioielli, le borse, le scarpe.
Intorno a me rilucevano le firme più prestigiose del mondo della moda: Prada, Gucci, Giorgio Armani, Valentino, Chanel, Max Mara, e tantissime altre.
Gli abbinamenti di colori stravaganti e le forme inusuali degli abiti mi hanno stupita: il colore regnava ovunque, così come frange e piume.
A coronare il tutto, c’erano le persone che camminavano per la galleria, come se niente fosse: oltre ai turisti, la maggior parte erano modelli.
Ho visto camminare su tacchi talmente alti che dire vertiginosi è riduttivo ragazze bellissime, altissime, con corpi perfetti modellati da abiti cortissimi all’ultima moda, con capelli lucenti e bellissimi e trucco impeccabile; oppure uomini perfetti, nervosi, con completi elegantissimi dai colori sgargianti e fantasie bizzarre, con orologi lucidi e moderni, scarpe lustrate, occhiali da sole, i capelli modellati in maniere innaturali dal gel, l’arai affascinante di chi sa di essere bellissimo e di poter avere tutto ed è abituato a dover essere sexy in ogni situazione.
Dopo aver ammirato (rigorosamente da fuori) tantissime vetrine, ognuna più ammaliante della precedente, siamo arrivati finalmente al luogo in cui ogni donna vorrebbe trapiantare casa, famiglia, vita e nonni compresi pur di non doversi allontanare da essa neanche un minuto: La Rinascente.
Il palazzo visto da fuori è classico ed elegante, o almeno credo, dato che ho dato poca attenzione all’esterno e mi sono subito fiondata verso l’interno.
 Se c’è un paragone che possa reggere, quello è la girandola.
Così è La Rinascente: una girandola di emozioni, colori, luci, tessuti, stoffe, profumi, gioielli, borse, scarpe, trucchi, foulard, firme che dire prestigiose pare un insulto.
Al piano terra c’erano i profumi e i trucchi.
E io che pensavo che di ombretti, per esempio, ce ne fossero al massimo una ventina!
Lì mi sono dovuta ricredere su tutte le mie convinzioni in base al make up: di ombretti ce n’erano almeno un centinaio, di ogni sfumatura, di rossetti ancora di più, a matita, cremosi, di ogni consistenza, di cipria mille e più tonalità, dal terra al pesca.
Ma ciò che mi ha sbalordita è la quantità di profumi: ce n’erano ovunque, in confezioni ricercatissime, adornate di piume, pelliccia (vera, naturalmente), nastri, lustrini, fiocchi, pompon, paillettes.
I profumi si fondevano nell’aria, in un profumo tanto intenso e penetrante da stordire.
La quintessenza della moda, verrebbe da dire con un sorriso.
E anche qui c’erano esposizioni di abiti e accessori firmati, come Dolce&Gabbana, Furla, Red Valentino, Lancôme.
Ma, naturalmente, non c’era soltanto un piano: quello nemmeno bastava per contenere tutte le sfumature di lucidalabbra!
Per risolvere il problema, hanno usato diversi piani, ognuno su una tipologia diversa: c’era il piano degli abiti, quello delle borse, quello delle scarpe, quello dell’abbigliamento da uomini, quello dei vestiti per bambini.
Per non contare che i piani che si sviluppavano verso l’alto non erano abbastanza per contenere tutto, per cui ne era stato creato anche uno sotterraneo!
Il mio piano preferito è stato quello degli abiti da donna: la nostra lingua probabilmente non contiene nemmeno abbastanza sostantivi per dare nome ad ogni stoffa con cui erano stati cuciti quegli abiti favolosi.
Gli abiti erano lunghissimi, meravigliosi a dir poco, splendidi e dire pochissimo.
Rilucevano di luce propria, avevano applicati lustrini, strass, brillanti, che sotto le luci al neon splendevano come stelle.
Ho amato accarezzare con la punta delle dita tutte quelle stoffe e quei tessuti, impalpabili, soavi, leggeri, spumosi, ariosi, delicati, soffici e lisci come nuvole.
Tutte quelle sfumature, qui colori, quelle ombreggiature fra i panneggi….
Parure di diamanti e brillanti scintillavano al collo di manichini dalla snellezza talmente evidente da sembrare anoressici, a completare abiti di seta fluente di ogni sfumatura di verde chiaro, bianco latte o grigio perla.
E io che ingenuamente avevo sperato di potermi comprare qualcosa alla Rinascente!
Li, una maglietta simile a una di quelle che indosso io, ma comprata al supermercato, alla Rinascente viene venduta al modico prezzo di almeno novanta euro!
Gli abiti più semplici, quelli meno costosi, potevi acquistarli a solo ottocento euro, mentre quelli più eleganti, da sera, ad almeno due, tremila euro.
Dopo i vestiti e i trucchi, c’era il piano delle ceramiche e delle terrecotte, con vasi artistici dalle fogge particolari, con bordi sbalzati, trasparenze, smalti dai colori vivaci, forme oblunghe e contorte, oppure con materiali molto creativi.
Come se tutto ciò che c’era prima non bastasse per “sedurre” la femminilità che c’è in ogni donna, l’ultimo piano era dedicato interamente alla pasticceria.
Siccome siamo nel periodo pasquale, vendevano uova di cioccolato meravigliose, con cioccolati di ogni gusto, dipinti, fondenti, alla nocciola, al latte, bianco, con le mandorle, con il peperoncino, con il pepe.
Naturalmente, anche in cioccolateria bisogna essere chic e a-la-mode, per cui c’erano sculture di cioccolato che raffiguravano con sorprendente realismo scarpe col tacco, rossetti, borse, trucchi.
Quando siamo usciti dalla Rinascente, mi è dispiaciuto molto: in fondo, quale altro negozio trasmette la stessa sensazione di frivolezza e femminilità come la questo?
Dopo di ciò, siamo andati al Lego Store.
Esso è un grande negozio che vende Lego, i mitici e indistruttibili mattoncini colorati che vengono venduti ormai in tutto il mondo.
Sinceramente me lo aspettavo più ampio, ma era allestito decisamente bene.
C’erano due piani, e il colore dominante era il giallo.
Il logo LEGO era dappertutto, come se uno potesse dimenticarsi di dove fosse!
Mi hanno impressionata le costruzioni giganti realizzate pezzo per pezzo dagli addetti: in particolare, il Duomo di Milano riprodotto interamente con i mattoncini bianchi, con le guglie, le finestre create utilizzando i mattoncini colorati trasparenti, le porte di bronzo, i bassorilievi abbozzati.
Era una scultura incantevole, di pregevole fattura.
Anche dentro erano state realizzate riproduzioni giganti di omini Lego con i mattoncini, tutte bellissime.
C’erano poi i contenitori in cui erano sistemate teste, capelli, faccine, busti, gambe e accessori: si potevano costruire tre omini personalizzati e poi acquistarli, e io ho aiutato i miei fratelli a costruirli.
Nonostante non ami questo tipo di giochi, mi sono divertita davvero tanto.
Infine, come ultima tappa delle giornata, siamo arrivati davanti a Castello Sforzesco, simbolo di Milano e della potenza intramontabile degli Sforza.
Era bello, ma non mi ha entusiasmato troppo, dato che di castelli simili o anche molto più belli se ne possono trovare quasi dappertutto.
Mi è però piaciuta molto la fontana sul davanti, con gli zampilli gorgheggianti, le piccole onde e le cascatelle leziose e giocose.
Quando, dopo aver ripreso la Metropolitana, siamo finalmente risaliti in macchina per partire, ero stanchissima, ma molto felice.
Ho adorato Milano, i suo portici, le sue vie eleganti, i negozi lussuosi, la grande eterogeneità della sua popolazione, i bar e le gelaterie lungo le vie.
Ho comprato un bellissimo diario e una penna, a ricordo di questa stupenda giornata.
Beh, Milano è decisamente una città fantastica.
E molto fashion.




La settimana prossima vi parleremo della nostra "Cena lombarda"!

4 commenti:

  1. Mi riuscite sempre a stupire....
    Siete venuti a Milano! Peccato non averlo saputo prima. Sarebbe stato per me un piacere incontrare questa bella famiglia e trascorrere insieme un giorno in centro. Noi in più siamo stati alla mostra di Haring, proprio dietro il Duomo, in Palazzo Reale. Piacerebbe anche a me poter organizzare delle gite nell'ottica geografica. Sarò ripetitiva, ma ti ammiro tanto per quello che riesci a fare con o senza aiuto.
    un abbraccio.

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  2. Mi riuscite sempre a stupire....
    Siete venuti a Milano! Peccato non averlo saputo prima. Sarebbe stato per me un piacere incontrare questa bella famiglia e trascorrere insieme un giorno in centro. Noi in più siamo stati alla mostra di Haring, proprio dietro il Duomo, in Palazzo Reale. Piacerebbe anche a me poter organizzare delle gite nell'ottica geografica. Sarò ripetitiva, ma ti ammiro tanto per quello che riesci a fare con o senza aiuto.
    un abbraccio.

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  3. Che gita bellissima,non sono riuscita a scrivervi prima anche se vi ho letto subito.brava mamma Elly l'apprendimento sul campo è eccezzionale.il ricordo di questo giorno rimarrà indelebile nel cuore e nella mente e ricordare la geografia sarà molto più immediato.
    Un caro saluto Bea

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  4. Che gita bellissima,non sono riuscita a scrivervi prima anche se vi ho letto subito.brava mamma Elly l'apprendimento sul campo è eccezzionale.il ricordo di questo giorno rimarrà indelebile nel cuore e nella mente e ricordare la geografia sarà molto più immediato.
    Un caro saluto Bea

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