Nel nostro piccolo tour per le città d'Italia, collocato all'interno di quello che ci piace considerare
"studio attivo della geografia", proprio una settimana fa abbiamo fatto tappa a Milano.
Come sempre, le età e gli interessi sempre più diversi dei miei "ragazzi" hanno portato a valorizzare aspetti e possibilità differenti di questa grande città, per cui ci siamo divisi tra aspetto storico-culturale-artistico (il Duomo, la Galleria Vittorio Emanuele II, il Castello Sforzesco) , lato "modaiolo-fashion" ( La Rinascente e le tantissime vetrine) e aspetto ludico-giocoso (il Lego-Store).
Per tutti, l'emozione ha preso il via già dall'accesso alla metropolitana, mezzo visto e sperimentato per la prima volta.
Vi mostro tanti scatti di questa bella giornata, lungo la nostra giornata, per lasciare poi la parola agli elaborati dei bambini, che mostrano davvero l'eterogeneità delle prospettive e dei punti di vista.
In metropolitana
L'arrivo in Piazza Duomo
Foto-ricordo di famiglia (era con noi anche la nonna), scattata da un fotografo-stampatore ambulante davanti al duomo.
La Madonnina
Le famigerate palme...
L'interno del Duomo
La Galleria Vittorio Emanuele II
La Rinascente
Il Lego-store
Ancora il Duomo, illuminato dalla splendida luce pomeridiana
Fontana Torta degli Sposi, Piazza Castello
Castello Sforzesco
Ed ecco come hanno raccontato la loro giornata milanese i bambini.
Tommaso
Ieri
io e la mia famiglia siamo andati a Milano.
Appena
arrivati, noi abbiamo preso la metropolitana, che è un treno lungo lungo lungo
che passa sotto terra.
Siamo
andati in un bel ristorante molto buono, dove io ho mangiato il panino alla cotoletta.
Abbiamo
visto il Duomo, che era molto bello e con dei vetri belli e colorati, poi
abbiamo visto il negozio dove fanno “Shopping night” e c’erano tante scale
mobili e mi divertivo tanto a andarci sopra con la mia cara mamma.
Per
penultima cosa siamo andati al Lego store: era un posto molto bello con
tantissimi Lego, e mi son fatto tre begli omini e li ho pagati io stesso con i
miei soldi.
Per
ultima cosa siamo andati in un bel castello, con una bella fontana.
Alla
fine abbiamo ripreso la metropolitana e lì sopra c’era tanta gente.
E’ stata la
giornata piu’ bella di tutta la mia vita.
Camilla
Mercoledi’
29 marzo sono andata a Milano.
Siamo
andati a vedere il Duomo, che era una chiesa molto bella e grande.
Abbiamo
mangiato dentro a un piccolo bar-ristorante, che però vendeva anche della roba
di scuola, poi abbiamo visto tante vetrine.
Poi
siamo andati alla Rinascente, che e’ un enorme negozio di vestiti, borse e scarpe a più piani.
Lì
dentro fanno anche Shopping Night, un programma di vestiti, che mi piace
moltissimo.
Io
ero felice e mi piaceva moltissimo vedere
vestiti, abiti, scarpe, trucchi, profumi e borse e andare su e giù per
le scale mobili.
Nel
pomeriggio siamo andati al Lego store,
poi siamo andati a prendere il gelato e a vedere il Castello Sforzesco.
Siamo
stati anche in metropolitana.
E’ stata
una gita bellissima.
Mariangela
Margherita
Milano – Fra storia e moda
Fin
dall’antichità, l’Italia è stata fra i Paesi più floridi e sviluppati d’Europa.
Ma è
stato proprio nel Rinascimento che ha trovato il suo massimo splendore, il
culmine, la vetta che nessuna epoca potrà mai superare.
E
d’altronde, come anche solo uguagliare un periodo in cui ogni città era suolo
fertile e grasso per la cultura, e dove ogni seme gettato, fosse anche solo per
caso, cresceva e si sviluppava tanto da diventare albero ombroso sotto il quale
ripararsi?
E’
stato il caso, per esempio, di Leonardo da Vinci, che da figlio illegittimo di
un notaio di campagna, è diventato il massimo genio della Storia mondiale.
Come
comparare un’età della Storia dove la fame non era tanto di pane, come ora, ma
di conoscenza, di cultura, di sapienza, di saggezza?
Non a
caso è stato proprio nel Rinascimento italiano che sono nati geni assoluti come
Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Donatello, Raffaello, Sandro
Botticelli, il Perugino, il Verrocchio, Beato Angelico, Gianlorenzo Bernini, o Lorenzo
Ghiberti.
E se
è vero che la “culla” del Rinascimento è stata proprio Firenze, la splendida,
ricchissima, meravigliosa Firenze, anche un’altra è stata la città che ha dato,
seppure in maniera minore, la spinta a questo straordinario movimento artistico
e culturale: Milano.
Infatti,
sotto il dominio degli Sforza, Milano divenne una delle grandi potenze
economiche d’Europa, grazie alla posizione territorialmente favorevole e alla
laboriosità dei suoi abitanti.
E’
stato infatti grazie alla forza e alla produttività dei milanesi, se è nato,
per esempio, un capolavoro di fama mondiale come il Duomo, che attira ogni anno
milioni di turisti provenienti da ogni punto del globo, tanto da fare
concorrenza alla stessa Roma.
Ed è
proprio grazie alla fama di Milano, alla storia che si cela dietro questa città
e ad altri fattori, che abbiamo deciso di andarla finalmente a visitare.
La
data decisa è stata il 29 marzo.
Giunti
là prima dell’ora di pranzo, la prima cosa da fare è stata prendere la
metropolitana per raggiungere, dalla periferia dove ci trovavamo, il centro
della città.
Non
avevo mai preso una Metropolitana, e sono stata felice di poter fare anche
questa esperienza.
Ma
ciò che mi ha lasciato senza fiato dallo stupore è quello che c’era fuori dalla metropolitana: salendo le
scale che dalle gallerie sotterranee portavano in superficie, ci siamo trovati
direttamente di fronte il Duomo.
Non
me lo aspettavo, e la meraviglia è stata tanta.
Avevo
visto numerose foto del Duomo, tante, diciamo tantissime, ma averlo di
fronte... è una cosa decisamente diversa.
Era
meraviglioso, ma l’unico aggettivo che io possa usare per descriverlo al meglio
è “grandioso”.
Grandioso
era il colore bianco smagliante del marmo, appena ripulito da assidui lavori,
grandiosa era la mole, grandiosa l’altezza che svettava contro il cielo di un
azzurro da cartolina, grandiose erano le colonne, grandiose le porte di bronzo
sbalzato, grandiose le guglie, grandioso ogni più piccolo dettaglio.
Era
tutto un intreccio di marmi e trine, realizzate con tanta maestria da
trasmettere un’idea di incredibile leggerezza nonostante gli stili con cui è
stato realizzato (barocco, neobarocco e neoclassico) tendano all’opulenza e
quindi talvolta risultino pesanti.
Quando
siamo entrati, dopo un pasto veloce, anche l’interno mi ha colpita, ma meno
dell’esterno.
Mi
sono piaciute particolarmente le vetrate, alte tanto da sembrare toccare il
cielo, di vetro colorato e trasparente, che raffiguravano scene del Vangelo e
della Bibbia.
Ma
era talmente grande (il Duomo di Milano è la terza cattedrale al mondo per
ampiezza) che non ho potuto vedere tutto, e inoltre ho preso l’audio guida,
così che dovevo stare più attenta a ciò che ascoltavo che a ciò che vedevo.
Una
volta usciti, mi ha impressionata la quantità di gente nella piazza.
C’erano
persone di ogni etnia ed età, dalle meravigliose ragazze orientali, alle
ragazzine cinesi, agli anziani giapponesi, alle donne inglesi o americane, fino
ai venditori ambulanti arabi o indiani, che vendevano quadri di un realismo
impressionante o scattavano foto ai turisti.
Avrei
voluto chiedere a qualcuno: “Mi scusi, può raccontarmi qualcosa di sè?” tanto
affascinati erano tante persone insieme, ognuna diversa, ma poi ho desistito:
c’era davvero troppo calca!
Dopo
essere usciti da piazza del Duomo, abbiamo guardato le vetrine dei negozi: quale meraviglia!
Non
avevo mai visto abiti così belli, completi così eleganti e gioielli dal tale
sfavillio.
C’erano
abiti lunghi, di sete e tessuti ricercati, adornati di piume e penne; completi
da uomo dai colori sgargianti e le fantasie creative, ma tutti ugualmente
raffinati, e collane ed orecchini con incastonate gemme di un fulgore
inimmaginabile, dai diamanti più “banali”, ai diamanti gialli, neri, ai rubini
color sangue, agli smeraldi verde intenso agli zaffiri color cielo.
Mi è
piaciuto davvero moltissimo, era tutto così elegante, così chic e ricercato….
non avevo mai visto vestiti così belli, se non forse a Torino o in televisione.
Quando,
poi, siamo entrati nella galleria Vittorio Emanuele II, sono rimasta davvero
affascinata da quello che ho visto: lo stile aggraziato, flessuoso e
ridondante, irrimediabilmente classico e perfetto, della galleria, si coniugava
con la volta di vetro e i negozi all’ultimo grido posti all’interno.
Se i
negozi intorno al Duomo erano bellissimi, quelli all’interno della galleria
Vittorio Emanuele erano veramente stupendi.
Le
luci, i colori, le vetrine, i gioielli, le borse, le scarpe.
Intorno
a me rilucevano le firme più prestigiose del mondo della moda: Prada, Gucci,
Giorgio Armani, Valentino, Chanel, Max Mara, e tantissime altre.
Gli
abbinamenti di colori stravaganti e le forme inusuali degli abiti mi hanno
stupita: il colore regnava ovunque, così come frange e piume.
A
coronare il tutto, c’erano le persone che camminavano per la galleria, come se
niente fosse: oltre ai turisti, la maggior parte erano modelli.
Ho
visto camminare su tacchi talmente alti che dire vertiginosi è riduttivo
ragazze bellissime, altissime, con corpi perfetti modellati da abiti cortissimi
all’ultima moda, con capelli lucenti e bellissimi e trucco impeccabile; oppure
uomini perfetti, nervosi, con completi elegantissimi dai colori sgargianti e
fantasie bizzarre, con orologi lucidi e moderni, scarpe lustrate, occhiali da
sole, i capelli modellati in maniere innaturali dal
gel, l’arai affascinante di chi sa di essere bellissimo e di poter avere tutto
ed è abituato a dover essere sexy in ogni situazione.
Dopo
aver ammirato (rigorosamente da fuori) tantissime vetrine, ognuna più
ammaliante della precedente, siamo arrivati finalmente al luogo in cui ogni
donna vorrebbe trapiantare casa, famiglia, vita e nonni compresi pur di non
doversi allontanare da essa neanche un minuto: La Rinascente.
Il
palazzo visto da fuori è classico ed elegante, o almeno credo, dato che ho dato
poca attenzione all’esterno e mi sono subito fiondata verso l’interno.
Se c’è un paragone che possa reggere, quello è
la girandola.
Così
è La Rinascente: una girandola di emozioni, colori, luci, tessuti, stoffe,
profumi, gioielli, borse, scarpe, trucchi, foulard, firme che dire prestigiose
pare un insulto.
Al
piano terra c’erano i profumi e i trucchi.
E io
che pensavo che di ombretti, per esempio, ce ne fossero al massimo una ventina!
Lì mi
sono dovuta ricredere su tutte le mie convinzioni in base al make up: di
ombretti ce n’erano almeno un centinaio, di ogni sfumatura, di rossetti ancora
di più, a matita, cremosi, di ogni consistenza, di cipria mille e più tonalità,
dal terra al pesca.
Ma
ciò che mi ha sbalordita è la quantità di profumi: ce n’erano ovunque, in
confezioni ricercatissime, adornate di piume, pelliccia (vera, naturalmente),
nastri, lustrini, fiocchi, pompon, paillettes.
I
profumi si fondevano nell’aria, in un profumo tanto intenso e penetrante da
stordire.
La
quintessenza della moda, verrebbe da dire con un sorriso.
E anche qui c’erano esposizioni di abiti e accessori firmati,
come Dolce&Gabbana, Furla, Red Valentino, Lancôme.
Ma,
naturalmente, non c’era soltanto un piano: quello nemmeno bastava per contenere
tutte le sfumature di lucidalabbra!
Per
risolvere il problema, hanno usato diversi piani, ognuno su una tipologia
diversa: c’era il piano degli abiti, quello delle borse, quello delle scarpe,
quello dell’abbigliamento da uomini, quello dei vestiti per bambini.
Per
non contare che i piani che si sviluppavano verso l’alto non erano abbastanza
per contenere tutto, per cui ne era stato creato anche uno sotterraneo!
Il
mio piano preferito è stato quello degli abiti da donna: la nostra lingua probabilmente
non contiene nemmeno abbastanza sostantivi per dare nome ad ogni stoffa con cui
erano stati cuciti quegli abiti favolosi.
Gli
abiti erano lunghissimi, meravigliosi a dir poco, splendidi e dire pochissimo.
Rilucevano
di luce propria, avevano applicati lustrini, strass, brillanti, che sotto le
luci al neon splendevano come stelle.
Ho
amato accarezzare con la punta delle dita tutte quelle stoffe e quei tessuti,
impalpabili, soavi, leggeri, spumosi, ariosi, delicati, soffici e lisci come
nuvole.
Tutte
quelle sfumature, qui colori, quelle ombreggiature fra i panneggi….
Parure
di diamanti e brillanti scintillavano al collo di manichini dalla snellezza
talmente evidente da sembrare anoressici, a completare abiti di seta fluente di
ogni sfumatura di verde chiaro, bianco latte o grigio perla.
E io
che ingenuamente avevo sperato di potermi comprare qualcosa alla Rinascente!
Li,
una maglietta simile a una di quelle che indosso io, ma comprata al
supermercato, alla Rinascente viene venduta al modico prezzo di almeno novanta
euro!
Gli
abiti più semplici, quelli meno costosi, potevi acquistarli a solo ottocento
euro, mentre quelli più eleganti, da sera, ad almeno due, tremila euro.
Dopo
i vestiti e i trucchi, c’era il piano delle ceramiche e delle terrecotte, con
vasi artistici dalle fogge particolari, con bordi sbalzati, trasparenze, smalti
dai colori vivaci, forme oblunghe e contorte, oppure con materiali molto
creativi.
Come
se tutto ciò che c’era prima non bastasse per “sedurre” la femminilità che c’è
in ogni donna, l’ultimo piano era dedicato interamente alla pasticceria.
Siccome
siamo nel periodo pasquale, vendevano uova di cioccolato meravigliose, con
cioccolati di ogni gusto, dipinti, fondenti, alla nocciola, al latte, bianco,
con le mandorle, con il peperoncino, con il pepe.
Naturalmente,
anche in cioccolateria bisogna essere chic e a-la-mode, per cui c’erano sculture di cioccolato che raffiguravano
con sorprendente realismo scarpe col tacco, rossetti, borse, trucchi.
Quando
siamo usciti dalla Rinascente, mi è dispiaciuto molto: in fondo, quale altro
negozio trasmette la stessa sensazione di frivolezza e femminilità come la questo?
Dopo
di ciò, siamo andati al Lego Store.
Esso
è un grande negozio che vende Lego, i mitici e indistruttibili mattoncini
colorati che vengono venduti ormai in tutto il mondo.
Sinceramente
me lo aspettavo più ampio, ma era allestito decisamente bene.
C’erano
due piani, e il colore dominante era il giallo.
Il
logo LEGO era dappertutto, come se uno potesse dimenticarsi di dove fosse!
Mi
hanno impressionata le costruzioni giganti realizzate pezzo per pezzo dagli
addetti: in particolare, il Duomo di Milano riprodotto interamente con i
mattoncini bianchi, con le guglie, le finestre create utilizzando i mattoncini
colorati trasparenti, le porte di bronzo, i bassorilievi abbozzati.
Era
una scultura incantevole, di pregevole fattura.
Anche
dentro erano state realizzate riproduzioni giganti di omini Lego con i
mattoncini, tutte bellissime.
C’erano
poi i contenitori in cui erano sistemate teste, capelli, faccine, busti, gambe
e accessori: si potevano costruire tre omini personalizzati e poi acquistarli,
e io ho aiutato i miei fratelli a costruirli.
Nonostante
non ami questo tipo di giochi, mi sono divertita davvero tanto.
Infine,
come ultima tappa delle giornata, siamo arrivati davanti a Castello Sforzesco,
simbolo di Milano e della potenza intramontabile degli Sforza.
Era
bello, ma non mi ha entusiasmato troppo, dato che di castelli simili o anche
molto più belli se ne possono trovare quasi dappertutto.
Mi è
però piaciuta molto la fontana sul davanti, con gli zampilli gorgheggianti, le
piccole onde e le cascatelle leziose e giocose.
Quando,
dopo aver ripreso la Metropolitana, siamo finalmente risaliti in macchina per
partire, ero stanchissima, ma molto felice.
Ho
adorato Milano, i suo portici, le sue vie eleganti, i negozi lussuosi, la
grande eterogeneità della sua popolazione, i bar e le gelaterie lungo le vie.
Ho
comprato un bellissimo diario e una penna, a ricordo di questa stupenda
giornata.
Beh,
Milano è decisamente una città fantastica.
E
molto fashion.
La settimana prossima vi parleremo della nostra "Cena lombarda"!
Mi riuscite sempre a stupire....
RispondiEliminaSiete venuti a Milano! Peccato non averlo saputo prima. Sarebbe stato per me un piacere incontrare questa bella famiglia e trascorrere insieme un giorno in centro. Noi in più siamo stati alla mostra di Haring, proprio dietro il Duomo, in Palazzo Reale. Piacerebbe anche a me poter organizzare delle gite nell'ottica geografica. Sarò ripetitiva, ma ti ammiro tanto per quello che riesci a fare con o senza aiuto.
un abbraccio.
Mi riuscite sempre a stupire....
RispondiEliminaSiete venuti a Milano! Peccato non averlo saputo prima. Sarebbe stato per me un piacere incontrare questa bella famiglia e trascorrere insieme un giorno in centro. Noi in più siamo stati alla mostra di Haring, proprio dietro il Duomo, in Palazzo Reale. Piacerebbe anche a me poter organizzare delle gite nell'ottica geografica. Sarò ripetitiva, ma ti ammiro tanto per quello che riesci a fare con o senza aiuto.
un abbraccio.
Che gita bellissima,non sono riuscita a scrivervi prima anche se vi ho letto subito.brava mamma Elly l'apprendimento sul campo è eccezzionale.il ricordo di questo giorno rimarrà indelebile nel cuore e nella mente e ricordare la geografia sarà molto più immediato.
RispondiEliminaUn caro saluto Bea
Che gita bellissima,non sono riuscita a scrivervi prima anche se vi ho letto subito.brava mamma Elly l'apprendimento sul campo è eccezzionale.il ricordo di questo giorno rimarrà indelebile nel cuore e nella mente e ricordare la geografia sarà molto più immediato.
RispondiEliminaUn caro saluto Bea