La storia di questo libro è un po' particolare.
Lo scorso mese di marzo, una mattina, il postino recapitò a casa nostra un pacco inaspettato.
Ecco qui il suo contenuto.
Queste "amiche telematiche", conosciute solo virtualmente, attraverso il blog, qualche mail e cartolina, si erano ricordate dell'imminenza del compleanno della mamma e ci avevano mandato un regalo!
Un dono graditissimo, tanto più perchè completamente inatteso, a sorpresa!
Grazie ancora a Lia, Silvia e Martina!
Ecco la mia "recensione" di questa versione per ragazzi di "Delitto e castigo", che ho letto qualche giorno fa.
DATI EDITORIALI
Titolo: Delitto
e Castigo – Edizione parziale
Scritto
da: Fëdor Dostoevskij
Raccontato da: Abraham B. Yehoshua
Illustrato da: Sonja Bougaeva
Casa
Editrice: Scuola
Holden – La Biblioteca di Repubblica-L’espresso
Numero
di pagine: 86
GENERE DEL LIBRO
Romanzo filosofico,
romanzo psicologico, giallo.
LUOGHI DELLA STORIA
Russia, San
Pietroburgo, stanzetta di Rodion Raskòlnikov, condominio, appartamento della
vecchia usurai e di sua sorella Lizavèta, stanzetta di Sònja, casa del
funzionario Marameladov e di sua figlia Sònja, commissariato, strade di San
Pietroburgo, campi forzati in Siberia.
TEMPO DELLA STORIA
Indefinito.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Raskòlnikov, Sònja,
vecchia usuraia, Lizavèta, Porfirij Petrovič, Svidrigàjlov, Razumìchin, Dunja, Marameladov, mamma di Raskòlnikov, polizia, Nikòlaj e altri
personaggi minori.
TRAMA
Rodion
Raskòlnikov (semplicemente Raskòlnikov) è uno studente molto bello,
intelligente e brillante, caduto purtroppo in povertà, il che lo ha reso sempre
più depresso e triste.
Per
guadagnare un po’ di soldi, Raskòlnikov porta dei preziosi pegni a una vecchia
e malvagia usuraia, che ha anche una sorella minore, Lizavèta.
Il
ragazzo odia l’usuraia e più volte ha pensato di ucciderla, non trovandone però
il coraggio. Un giorno, però, gli arriva una lettera di sua madre, in cui
scrive che la sua bella sorella Dunja si è licenziata dalla casa dove lavorava
per sfuggire alle molestie del marito depravato, Svidrigàjlov, e che ha deciso
di sposare un uomo che non ama per offrire sostegno economico alla famiglia.
Raskòlnikov si ritrova così a pensare che se uccidesse la vecchia usuraia
avrebbe abbastanza ricchezze per aiutare la famiglia e permettere a Dunja di
non sposarsi con quell’uomo. Tutto ciò, unito all’odio collettivo per la
vecchia, lo convince a compiere il delitto.
Così
una sera in cui sa che Lizavèta non è in casa si reca nell’appartamento della
signora e la uccide con una scure. Ma appena l’ha uccisa, ecco che entra in
casa Lizavèta, tornata a casa prima del previsto. Visto che ha scoperto il
delitto da lui compiuto, Raskòlnikov uccide anche lei.
Sotto
shock, ruba soltanto qualche gioiello, che nasconde in una buca coperta da una
grossa pietra.
Nei
giorni successivi viene a sapere che ad essere incolpato del duplice omicidio è
Nikòlaj, un uomo innocente che ha trovato nel palazzo della vecchia usurai un
orecchino d’oro che Raskòlnikov ha perso scappando dal luogo del delitto.
Per
motivi psichici ed culturali di provenienza, Nikòlaj ha però ammesso di aver
compiuto un crimine mai fatto.
Ad
un certo punto della storia, entra però in gioco Porfirij Petrovič, un giudice
istruttore intelligente che, parlando più volte con Raskòlnikov, nutre dei
sospetti nei suoi confronti.
Intanto
Marmeladov muore e il ragazzo decide di aiutare la vedova e i figlioletti, fra
cui la più grande, già ragazza, è la bella e pura Sonja.
Una
sera decide di confessarle il terribile delitto compiuto e la ragazza, che però
lo riprende duramente.
Raskòlnikov,
però, non sa che Svidrigàjlov, il padrone che cercava di sedurre sua sorella
Dunja, ed è tornato in città per cercare di riprendere i rapporti con lei,
abita proprio accanto all’appartamento di Sonja e sente tutta la loro
conversazione, scoprendo così che lui sia un assassino.
Siccome
lui vuole arrivare a Dunja e non sa come farlo, si finge amico di Raskòlnikov e
lo rassicura sul fatto che non lo denuncerà.
Anzi,
ad un certo punto gli offre anche soldi e passaporto per fuggire dalla Russia.
Porfirij,
però...
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto.
Ci è stato regalato
da un’amica per il compleanno della mamma.
Quando ho iniziato a
leggerlo ero un po’ scettica perché solitamente non è il mio genere, ma devo
dire che mi piaciuto abbastanza. C’è qualcosa che ti spinge ad arrivare alla
fine, tipo un motore interiore.
Questa versione per
bambini è fatta bene, ma a volte si capisce che alcune parti sono state
tagliate dall’originale.