Oggi vi parlo di un romanzo che mi ha particolarmente coinvolta ed emozionata.
BIANCA COME IL LATTE ROSSA COME
IL SANGUE
DATI EDITORIALI
Titolo:
Bianca come il latte rossa come il sangue
Autore:
Alessandro
d’Avenia
Casa
Editrice: Mondadori
Numero
di pagine: 254
GENERE DEL LIBRO
Romanzo.
LUOGHI DELLA STORIA
Italia, casa di Leo,
ospedale, scuola, casa di Beatrice, casa di Silvia, panchina rossa, Mac,
chiesa.
TEMPO DELLA STORIA
293 giorni. Dal primo
all’ultimo giorno di scuola e dopo l’estate.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Leo, Beatrice,
Silvia, Niko, prof “il Sognatore”, mamma e papà di Leo, mamma di Silvia, mamma
di Beatrice e altri personaggi minori.
TRAMA
Leonardo (chiamato
Leo dagli amici) è un ragazzo di 16 anni che frequenta il liceo classico.
Leo vede il mondo
diviso per colori: il bianco (il colore che odia di più al mondo) è la solitudine,
la tristezza, l’azzurro rappresenta la sua migliore amica e confidente
ufficiale Silvia la quale è segretamente
innamorata di lui.
Il rosso (suo colore
preferito) è Beatrice, ragazza del quale lui è follemente innamorato, lei è la
sua stella, il suo sole, colei che gli dà la forza di vivere e resistere alle
interminabili lezioni scolastiche.
Il ragazzo sogna di
sposarsi con Beatrice, di vivere per sempre con lei, anche se non sa ancora con
precisione quale sia il suo sogno, ma a questo provvederà il “Sognatore”, prof
soprannominato così perché parla sempre di sogni e di futuro.
Il mondo di Leo viene
infranto quando scopre che Beatrice ha la leucemia, malattia (la maggior parte
delle volte letale) che rende il sangue
bianco.
Leo, disperato, sprofonda
nel bianco più completo e decide di donarle un po’ del proprio sangue, sperando
che il sangue rosso si mischi a quello bianco e la guarisca.
Purtroppo, però, il
tentativo fallisce miseramente e Leo vorrebbe solo dichiararle il suo amore, ed
è proprio quello che decide di scriverle nella lettera a lei indirizzata.
Sfortunatamente,
però, mentre sta per portargliela, fa un incidente con il motorino a finisce
all’ospedale.
I giorni
all’ospedale, prima interminabili e noiosi, diventano subito dolci ed unici
quando scopre di essere nello stesso ospedale di Beatrice.
Quando, una volta
guarito, il ragazzo si reca all’ospedale per consegnarle la lettera, non la
riconosce: Beatrice, da ragazza dolce e delicata, con capelli rossi come il
rame e gli occhi grandi e verdi come finestre su un prato a primavera, si è
trasformata in una creaturina magra e debole, pallida come un cencio, con il
viso ossuto e scavato e solo un sottile strato di capelli ramati in ricordo
della folta capigliatura rossa e lucente.
Leo rimane pietrificato:
non ha nemmeno riconosciuto la sua amata!
L’unico conforto del
ragazzo è Silvia, che lo aiuta e lo consiglia in qualsiasi momento.
Un giorno Leo decide
di andare a trovare Beatrice e si dichiara.
La ragazza lo
ringrazia per quelle belle parole ma gli dice, con un po’ di malinconia, di
star morendo.
Da quel giorno Leo la
va sempre a trovare e i due si divertono a immaginarsi di visitare il mondo, a
scambiarsi i rispettivi sogni e Beatrice gli permette addirittura di leggere il
proprio diario se egli la aiuterà a scrivere, visto che ormai non ne ha più le
forze.
É proprio durante uno
di questi incontri che Beatrice dice a Leo che i suoi occhi brillino mentre
parla di Silvia.
Così, piano, piano,
il ragazzo scopre che il suo vero amore non è Beatrice, ma Silvia, che lo ha
sempre confortato e aiutato anche nei momenti duri e difficili, quando nessuno
lo ascoltava e tutti sembravano lontani e distaccati.
Proprio quando Leo
sta per dichiararle il suo amore, Silvia gli dice che il numero di telefono di
Beatrice che gli aveva dato tempo prima in realtà era falso e che per questo
non gli aveva mai risposto ai messaggi.
Leo, arrabbiato e
deluso, non vuole più vederla.
Intanto, col passare
dei giorni, Beatrice diventa sempre più debole e stanca finchè un giorno lo
chiama dicendo di sentirsi stanchissima e molto triste e impaurita.
Dopo avergli regalato
il diario, la ragazza lo invita a tornare casa perché si deve riposare.
Il giorno seguente,
dopo che Leo è tornato da scuola, la mamma lo abbraccia forte.
Quell’abbraccio
significa solo una cosa: Beatrice è morta.
Leo è tristissimo ma
capisce che, grazie a Silvia (con la quale ha fatto pace) riuscirà ad andare
avanti lo stesso, ma il ricordo di Beatrice sarà sempre dolce e vivido nel suo cuore, il ricordo di lei: bianca come il
latte, rossa come il sangue.
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto molto.
Non condivido, però,
il finale: secondo me Beatrice non doveva morire, io sono sempre per il lieto
fine e, a mio parere, avrebbe dato un messaggio di speranza molto positivo.
Comunque anche il
film è stato molto bello e coinvolgente.
Devo ammettere che
tutte le volte che rileggo o ripenso a questo romanzo mi viene da piangere
perché è una storia così attuale, dolce, romantica e drammatica che è
impossibile resistere.
Ti faccio un piccolo appunto: il finale non si svela mai... non tutti coloro che leggono le recensioni hanno letto il libro e svelare il finale toglie il gusto della lettura. Non me ne volere, il mio è un consiglio a fare maggiore attenzione.
RispondiEliminaGrazie mille Stefania, ne farò tesoro! :P
EliminaAnzi, vado subito a modificare la scheda per il prossimo venerdì. ;)
Margherita