Da qualche settimana abbiamo preso un gattino.
Un incontro folgorante in una mattina di primo settembre, un sogno grande grande dei bambini, una combinazione di fattori che ci ha fatto decidere che il piccolo Pepe fosse il micetto giusto per noi.
Già il primo giorno, appena dopo averlo incontrato e prima ancora che il gattino facesse il suo ingresso in casa nostra, un attento "comitato d'accoglienza" gli aveva preparato alcuni cartelli di benvenuto, subito affissi alla porta di casa.
Margherita |
Mariangela |
Tommaso |
Eccolo qui, il nostro Pepe!!!
I bimbi sono stati così felici ed entusiasti che hanno scritto con gioia i loro temi per raccontare del loro gattino e lo hanno ritratto ad acquerelli nel suo simpatico musetto di cucciolo.
Tema
Il mio gattino Pepe
Margherita
Mercoledì 2 settembre abbiamo preso un
gattino: il suo nome è Pepe.
Dietro di lui si cela una lunga
storia: tutto cominciò quando avevo solo un anno.
Da piccola avevo un gattino rosso di
nome Ercole a cui volevo tantissimo bene.
Sfortunatamente, quando non aveva
neanche un anno, si ammalò e morì.
Dopo di lui non prendemmo più un altro
gatto, benché una cagna, Matilde, ma ovviamente mamma e papà non sapevano che
io fossi “gattara” nel sangue e non avrei mai potuto amare un cane.
Fatto sta che due anni fa abbiamo dato
Matilde ai nonni, ma non potevamo lo stesso prendere un gatto perchè qualche
volta i nonni ce la portano.
Ho passato tutta la mia vita a
desiderare ardentemente un gatto, ma solo ora capisco: io aspettavo lui.
Pepe, per me, è l’incarnazione del
”Gatto Perfetto”: grigio, tigrato, bellissimi occhi grigio-verdi, nasino
piccolo e nero, coda lunga, sottile, flessuosa, un corpo scattante ed atletico
e orecchie sensibilissime ad ogni specie di suono o vibrazione.
Ora, però, vi devo raccontare come
l’abbiamo portato a casa!
Allora: mercoledì scorso eravamo
andati a casa da una pro-prozia che fa la sarta e abita in campagna per
ritirare un abito della mamma.
Bisogna sapere che zia Marisa ha
sempre molti gattini e, casualmente, quando siamo andati c’erano tre gattini di
neanche 2 mesi assolutamente troppo carini.
Pepe, però, era l’unico che si
lasciava accarezzare e prendere in braccio, perchè le sue sorelline erano
recalcitranti alle coccole, graffiavano, mordevano e non si lasciavano
avvicinare in alcun modo.
Pepe (il cui nome è adatto non solo
per il temperamento giocoso e frizzante ma anche per la pancina beige maculata
e quindi “pepata”) ci ha subito conquistati e, una volta tornati a casa,
abbiamo chiamato la nonna per avere il suo consenso a prendere un gattino.
Indovinate un po’ chi ha dovuto
parlare con la nonna? Ma io naturalmente, perchè sono nota per le mie doti di
seduttrice!
Dopo l’ho passata alla mamma e io e i
miei fratelli pregavamo che dicesse di sì.
Le nostre preghiere hanno funzionato,
perchè la nonna ha detto sì!!!!!!!!!!!!!!!!
La sera, prima di cena siamo andati a
prenderlo ma, probabilmente terrorizzati dal nostro “caos mattutino” i gattini non
si facevano vedere.
Abbiamo provato con i croccantini, con
i richiami, cerca qui, cerca là, non si trovavano.
A malincuore abbiamo lasciato alla zia
la scatola con la coperta gialla in cui l’avremmo portato a casa, con la
promessa che appena l’avessero preso ci avrebbero chiamati, e siamo tornati a casa
a cenare.
Mentre mangiavamo la carne, il
telefono è squillato e lei ci ha avvisati che il gattino era già nella scatola,
pronto per venire a casa con noi.
A me si è chiuso subito lo stomaco
dall’emozione, Giovanni ha rischiato di soffocarsi perchè aveva ingoiato
praticamente mezza svizzera in un sol boccone e siamo partiti immediatamente.
Arrivati là io sono scesa dalla
macchina e la zia mi ha consegnato la scatola, che si muoveva tutta, me la sono
sistemata comoda sulle ginocchia e, felici come una Pasqua, siamo partiti.
Quando, dopo pochi minuti, ho aperto
la scatola per la prima volta, il micetto si era rannicchiato spaventato in un
angolo della scatola ma poi, con le coccole e le carezze, ha preso confidenza e
ha cominciato a curiosare nella macchina.
Dopo averlo fatto vedere a nonni, zii
e bisnonne varie, l’abbiamo portato a casa e ha anche giocato un po’, per poi
nascondersi tutta la notte e giocare il mattino dopo alle 05:30.
Adesso che sono passati esattamente
una settimana e due giorni, Pepe si è perfettamente abituato, e già il secondo
giorno faceva i propri bisogni nella lettiera.
La sua giornata trascorre più o meno
così: sveglio il mattino alle 05:30, una prima colazione a base di croccantini,
quando ci alziamo noi a volte lo facciamo giocare, se poi noi femmine proviamo
a fare colazione senza i maschi (che spesso dormono ancora), lui va sul letto e
comincia a saltar loro sulla testa e a dare delle zampatine finchè non si
svegliano.
Quando facciamo colazione, Pepe fa la
sua seconda a base di biscotti inzuppati nel latte, poi gioco, nanna, lettiera,
ancora gioco e pranzo.
Quel furbetto di Pepe all’ora di
pranzo e di cena si posiziona sotto la mia sedia perchè sa che io non riesco a
negargli niente e di solito gli do da mangiare e se io non gli do qualcosa dal
mio piatto lui comincia con i suoi soliti miagolii da cucciolo disperato e
bisogna avere una grandissima forza di volontà per resistergli.
Fra l’intervallo che separa il pranzo
dalla cena gioca per la maggior parte del tempo, per il resto nanna, pappa,
acqua, lettiera e coccole.
La sera dorme sul letto con me e le
mie sorelle.
Ieri aveva voglia di mamma e mentre io
e la mamma eravamo stese sul letto, lui si strusciava sul nostro petto, sulla
pancia, sotto alle braccia, in cerca di un incavo caldo e forse della mammella
di mamma gatta.
La sera, a letto, io avevo la testa
appoggiata sul cuscino e Pepe ha infilato la sua fra lo spazio fra la mia testa
e il cuscino.
A volte, mentre dorme nella sua cesta
sotto la scrivania e io gli faccio le coccole, lui apre appena gli occhi per
vedere chi sia e quando vede che sono io, comincia a fare le fusa.
Pepe possiede un’intelligenza fuori
dal comune, ad esempio, una volta avevo messo i piedi sotto le gambe per non
farglieli prendere (lui ha una passione naturale per i piedi, soprattutto da
mordere o graffiare) e lui, invece, mi infilava la zampina sotto le gambe per
prendere i piedi.
I suoi giocattoli preferiti sono: le
palline di carta o qualsiasi cosa scricchioli e sia leggera, la pallina di
matallo e ogni oggetto che rotoli, un filo con la molletta, fili e stoffa, il
computer, lo spazzone, i sacchetti, le nostre gambe, i nostri piedi, qualunque
cosa su cui ci si possa arrampicare e così via.
Pepe è un gattino molto birichino,
salta, corre, si fa le unghie, chiede sempre da mangiare, ma si fa dare anche
una buona dose di coccole e carezze varie.
Io e la mamma abbiamo inventato le “Pep
therapy”, che consiste nel coccolarlo ed accarezzarlo, perchė lui svolge anche
la funzione di antistress.
Secondo me, Pepe è anche un mago,
perchè, di solito, per svegliarmi ci vogliono cannonate e gru sollevatrici
insieme e non è sempre certo che anche a quel punto mi svegli, invece a lui
basta venire lì e strusciarsi un po’ vicino a me e io mi alzo di buon umore.
Pepe ha cambiato per sempre la mia
vita ed è stato in grado di sciogliere lo strato più duro del mio cuore, per me
non esiste nessun gattino più bello e socievole di lui e tutti i gatti che
consideravo bellissimi, al confronto con lui ora sembrano miseri e brutti.
Camilla
Mercoledì 2 settembre di mattina siamo
andati in campagna e abbiamo visto dei gattini.
Al pomeriggio siamo ritornati e
volevamo prendere a casa un gattino, però non è venuto, allora la nostra zia ci
ha chiamati dopo cena e siamo andati là a prendere il gattino.
Era dentro una scatola e dentro c’era
un panno giallo che avevamo messo per farlo stare comodo.
Il gattino è grigio tigrato e ha la
pancina bianca con le macchie e noi lo abbiamo chiamato Pepe.
Pepe e’ curioso e birichino e vuole
sempre mangiare e giocare.
Quando siamo arrivati a casa ha
iniziato ad andare dentro la cassettina e non ha mai sporcato.
Qualche volta Pepe dorme sul letto.
A me Pepe piace perche’ e’ un gatto
piacevole e gli voglio tanto bene.
Mariangela
Mercoledì due settembre abbiamo preso
un gattino e l’abbiamo chiamato Pepe.
Faceva parte della cucciolata di una
gatta dei nostri parenti a R. e appena l’abbiamo visto la mamma ha pensato
di prenderlo, noi abbiamo insistito un po’ e alla fine la mamma, dopo essersi
consultata con la nonna, ha detto di sì; così alla sera Pepe era già a casa
nostra.
Pepe ha due mesi, è grigio, tigrato,
ha delle macchie sulla pancia e ha gli occhi verdi.
È un gattino allegro e giocherellone:
gli piace inseguire un filo con una molletta, mordicchiare una bambolina di
pezza, correre e saltare.
Pepe è tanto dolce: infatti l’altro
giorno mi ha dedicato le sue prime fusa.
Pepe, di solito, dorme in una scatola
sotto la mia scrivania ma questa notte ha dormito sul letto mio e delle mie
sorelle e mi sa che farà così anche le altre notti.
Pepe è il gattino migliore del mondo e
non lo lascerò mai!
Giovaanni
Una settimana fa abbiamo preso un
gattino che abbiamo chiamato Pepe.
Pepe ha due mesi, è grigino tigrato,
ha un bel nasino fatto a cuore e ha gli occhi verdi e sotto alla pancia ha delle macchioline nere.
Lo abbiamo preso da una nostra prozia
che aveva una gatta che ogni primavera faceva dei cuccioli.
Io era da tanto che desideravo un
gatto e quando ho saputo che ne potevamo prendere uno sono stato molto
contento.
Dopo siamo tornati dalla zia a
prendere Pepe, però non lo trovavamo; alla fine, un’ora dopo, lo avevano
ritrovato e lo avevano messo dentro una scatola e dopo noi lo siamo andati a
prendere e siamo saliti in macchina. Dentro alla scatola mi sembrava impaurito.
A casa lui è uscito subito dalla
scatola e dopo si è andato a nascondere sotto il divano.
Il giorno dopo lo abbiamo fatto
giocare con una molletta attaccata a un filo e dopo lo abbiamo portato dalla
veterinaria dentro al trasportino: la dottoressa ha detto che era davvero un
maschio ed era sano e gli ha dato una medicina per togliergli le pulci e i
vermini della pancia.
Dopo lui si è addormentato nel
trasportino ed rimasto a dormire per un
bel po’.
A Pepe piace giocare nella lettiera e
fare tante corse e mordicchiare dei pupazzini.
È bellissimo avere un gatto e Pepe è
un gattino davvero fantastico.
Tommaso (pensieri dettati)
Pepe è un gattino carino che abbiamo
preso a casa nostra.
È zebrato perchè ha le strisce, anzi
tigrato, ha gli occhi verde un po’
grigiastro ed è un gatto carinissimo che si fa dare i baci, ma quando
dorme.
A me piace quando gioca con il filo e
poi lui è molto carino quando dorme e poi lui delle volte graffia ma non mi fa
male.
Poi lui adesso fa la cacca e la pipì nella
lettiera.
Lui mangia, così cresce.
Son contento che l’abbiamo preso a
casa!
Margherita ha dedicato a Pepe anche uno dei suoi racconti!!!
Dalla parte di Pepe
Ah! Che
bello il sole sulla pelliccia! Buongiorno mondo! Miao!
Aspetta
che adesso vado a fare colazione. Croccantini al pollo! I miei preferiti!
Gnam
gnam, che buoni! Adesso gioco un po’. Milla! Molly! Su, forza, venite a
giocare! Graff! Ahi! Mi hai fatto male! Adesso me la paghi Milla! Graff! Pum! Zac! Ho vinto! Dai, su, corri
Molly! Tanto non mi prendi, tanto non mi prendi! Marameo!
Wahhhh!
Che sonno! Adesso faccio un riposino...
Ah! Che
ore sono? Cos’è questo rumore? Oddio! Chi sono quelli? Mamma mia, quanti sono!
Dobbiamo scappare... oh no! Sono stato preso da una bambina grande, grande!
Milla e Molly sono riuscite a scappare: fortunate loro!
Bah! Io
odio le coccole! Smettetela di accarezzarmi, mi dà fastidio! Basta passarmi da
un bambino all’altro: sono stanco! Voglio dormire! Accidenti che paura! Mamma!
Molly! Milly! Dove siete? Aiuto, ho paura! Pepe? Dove? Chi? Quando? Io?! Come?
Fiù!
Finalmente se ne sono andati! Me la sono vista brutta! Scappiamo!
“Mimimimimimimimimi! A tavola micetti!”
Mmm...è
ora di pranzo ma non ho voglia di mangiare oggi, sono ancora traumatizzato da
quell’orda di mocciosi urlanti e scalmanati. Meglio nascondersi, nel caso ci
ripensassero e tornassero. Filiamocela! Ecco! Sotto questo folto roseto sarò al
sicuro, non mi vedrà nessuno. Ah! Che profumo inebriante queste rose! Fanno
proprio venire voglia di....di.....Zzzzzzzzzzzzz.
Nel frattempo.... “Ciao zia! Siamo venuti a
prendere il micetto! Dov’è?”
“Oh, ciao nipoti! Quale gattino volete? Su, forza
sedetevi, vi offro un bicchiere di Coca Cola. Volete un po’ di pane? Una
brioche?” “No, grazie. Vorremmo il gattino tigrato, quello di questa mattina,
insomma, quello carino che si lasciava prendere in braccio. Questa è la scatola
in cui lo metteremo per portarlo a casa.”
“Capisco, proviamo ad attirarlo con il cibo. I
croccantini al pollo sono i suoi preferiti.
Vieni qui, micio, micio. Mimimimi, pappa! Micio,
pappa! Niente da fare, non esce, ma d’altronde non è venuto nemmeno per
mangiare oggi a mezzogiorno. Adesso vado a cercarlo intorno alla casa, voi
intanto restate qui, se no si spaventa e non lo riuscite a prendere.
Niente, non si fa trovare, mi sa che per adesso
non riusciremo a prenderlo.
Sentite, facciamo così, lasciatemi la scatola e il
numero di cellulare della mamma, così, quando stasera viene in casa, noi lo
prendiamo, vi chiamiamo e lo venite a prendere.”
“Va bene zia, il numero è: 347........ A dopo.”
“Ciao tesori.”
Hm! Ah!
Per fortuna è stato solo un brutto sogno. Mmm...a giudicare dal cielo dovrebbe
essere sera, quindi vuol dire che devo andare in casa a mangiare e poi dormire.
La porta
è già aperta. Ah! Ecco lì i
croccant....Ehi! Cos’è successo? Mamma, ho paura! Dove mi portate?”
“Preso! Carlo, chiama i bimbi e digli che abbiamo
preso il gattino. Adesso ti porto nella scatola.”
“Certo
Marisa. Pronto? Abbiamo preso il gattino, venite a prenderlo. Ci vediamo fra
poco. Ciao.”
Dove mi
portate? Cos’è quella cosa? Oddio, qui dentro è buio, io ho pura del buio.
Aiuto! Mi manca l’aria!
“Dov’è il gattino? Oh! Ecco la scatola! Accidenti,
come si muove! Mi fa un po’ pena chiuso lì dentro. Grazie zia Marisa.
Arrivederci!”
Chi mi
sta portando via? Ho paura! Voglio le mie sorelline!
“Oh, come sei carino! Non ti preoccupare piccolo,
adesso andiamo a casa, ti diamo da mangiare e poi dormi nella tua cuccetta.”
Oddio chi
è questa? Ho paura! Mmm... è grande,
grande, però sembra carina....
“Mamma, ha
paura, poverino!”
“Fagli un po’ di coccole, Margherita, magari si
calma un po’...”
“Vieni qui Pepe, non avere paura, adesso ti faccio
le coccole.”
Oh! Le
coccole! Mmm...un po’ più giù...adesso un po’ più a destra...perfetto!!! Che
goduria!
Fammi
vedere un po’ cosa c’è qui fuori. Bello! Quanti fili di gomma da mordicchiare! ‘Spetta
che adesso ne prendo uno e.......cosa? Non posso giocarci? Ma guarda te che
roba! Privare un povero gattino abbandonato del suo giochino preferito!
Comunque ci sono tante altre cose carine da vedere. Oh! Guarda questo! Da qui
si vede fuori! Adesso esco e.......no? Come sarebbe a dire no? Mi richiudete
qui dentro deve rischio di soffocare?
“Ecco Pepe, da ora in poi sarà questa la tua nuova
casa! Ti piace?”
Mmm...carina!
Non so se fidarmi, questa mattina mi hanno torturato....ma va là! Su, proviamo
a uscire! Brrrr, questo pavimento è freddo. Adesso ci ho ripensato: ho paura!
Vado a nascondermi dietro quel divano! Oh mamma! Non ci passo! Ah! La dietro è
più largo! Corriamo!!!
“No! Aspetta Pepe!!!”
“Margherita, Camilla, Mariangela, Giovanni e
Tommaso. Pepe è un gattino vivo e decide lui quando è il momento delle coccole,
della pappa, del sonnellino e del gioco. Ora proviamo a farlo giocare un po’.”
“Va Bene mamma. Pepe, vieni qua! Ecco, tieni la
pallina.”
Wow! La
pallina! Bella! A noi due, pallina! Adesso ti prendo! Fermati! È un ordine!
Ohhhhh!
La luce! Adesso ti prendo! Oh.....dove sei andata a finire? Non scappare, non
voglio farti male! Tac! Oh, basta! Ci rinuncio! Luce cattiva!
Wahhhh!
Che sonno! Mi sa proprio che andrò a farmi un riposino.... ah! Ecco! La sotto
sarà perfetto..................zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
Aaaaahhhhhh!
È mattina. Mmmm... dormono tutti, a parte quella che chiamano “mamma”.
Ho voglia
di giocare e ho anche fame, magari posso uscire un pochino, solo un minutino,
per mangiare qualche croccantino.
Ohhh! Che
bello! Della carta! Strap! Ne ho preso un pezzetto. Uh, che bello, giochiamo! Adesso
ti prendo, pallina! Oh, adesso è arrivata quella bambina grande e carina.
Adesso mi
avvicino un po’....mmm, sono arrivati anche gli altri bambini!
Adesso,
però, ho proprio fame. Croccantini, sto arrivando! Gnam, gnam: che fame!
Wow! C’è
una balena tutta morbida e pelosa,
adesso ti prendo! Graff, strap! Pum! Te lo faccio vedere io chi sono!
“A tavola!!!”
“Eccoci! Che fame da lupi!”
Wow! Loro
mangiano una pappa molto più buona della mia! Adesso gliene chiedo un po’.
Miao! Miao! Miao! Uff, non funziona. Allora mi vedo costretto a usare maniere
più drastiche. Hop! Un saltino qui, un saltino là e sono sulla tavola. Non vedo
l‘ora di mangiare..... Ehi! Come sarebbe a dire “Vai giù stupido gattaccio”? io
sono un gattino per bene, volevo solo un po’ di quella cosa buona e ve l’ho
chiesta gentilmente. Se poi voi non me la volete dare, allora sono costretto a
provvedere da solo al mio nutrimento. Che oltraggio!
Con voi
non ci parlo più! Cattivi!
Ho detto
che con te non ci parlo più! Non le voglio le tue coccole! Graff! Così impari,
bambino cattivo! Adesso, però, ho un po’ sonno....zzzzzzzzzz
Ahhh!
Dopo una bella dormita si sta molto meglio. Adesso un po’ di ginnastica del
risveglio, prima le zampe anteriori, mmgrcch, poi quelle posteriori, una
piccola piroetta, adesso inarco bene la mia bellissima schiena e faccio
schioccare la coda, fatto!
Ora è il
momento di giocare!
Oh! Cos’è
quella cosa? Wow! Mmm.... sono un po’ sospettoso, è attaccato a un filo, forse
è una trappola. Ma io sono intelligente e quindi so che mi posso fidare. Adesso
ti prendo, coso! Ehi, fermati! Te lo faccio vedere io! Graff! Adesso ti prendo!
Ehhh! Vittoria! Ora mi è venuto un certo languorino....meglio che vada a
mangiare qualcosa.
Gnam,
gnam! Croccantini, che bontà! Un sorso d’acqua e sono a posto. Glub, glub,
fatto!
Vado fare
una visitina alla mia cesta sotto la scrivania. Mmm, è abbastanza morbida
e...e...mi fa venire sonno...adesso faccio un pisolino.
“Oh, Pepe! Eccoti qua. Che carino, ora ti coccolo
un po’.”
Chi è
questa? Ah! Quella grande, grande, mi sta facendo le coccole. Com’è gentile,
con che dolcezza mi coccola! Questa umana mi piace proprio tanto! Oh! Come mi
rilasso! Magari posso farle qualche fusa....ron, ron, ron.
Mi sento
proprio bene.
Adesso le
do una sfregatina di affetto, così sono sicuro che non me la ruba più nessuno.
“Che dolce! Mi fa le fusa! avere un gattino è
davvero fantastico!”
Adesso
che mi sono riposato, posso affrontare qualsiasi sfida!
“Mamma! C’è Pepe!!!!!!”
“Tommaso, fai attenzione a non fargli male.”
“Si mamma. Pepe! Vieni qui!”
No, di
nuovo lui! Scappiamo! Ahia! La mia povera coda! Cattivo! Non ti voglio più
bene! Guarda che non ti conviene farmi arrabbiare! Io sono un cugino della
tigre e parente del ghepardo e anche un po’ della pantera. Sono molto forte,
io. Cosa pensi?
“Pepe! Pappa! Vieni a mangiare!”
Wow!
Bocconcini al tonno! I miei preferiti! Ho deciso che questa famiglia mi piace
proprio e voglio restarci per tutta la vita!
Indovinate un po' a chi o che cosa è dedicata la gran parte della didattica di questo periodo?
La settimana prossima vi parleremo del nostro percorso interdisciplinare sul gatto!