Molti di noi vorrebbero sapere come gli altri ci vedono, come parlano di noi, come ci considerano. Spesso questo desiderio latente "si avvera", magari per caso, magari no. A volte la nostra immagine riflessa negli occhi degli altri ci piace, molte volte no, ma quasi sempre non corrisponde alla nostra considerazione di noi stessi.
Del resto, tanti sociologi o studiosi delle cosiddette "scienze umane" hanno dedicato fior di pagine ed anni a scrutare ed argomentare sull'interazione sociale. Goffman tra tutti, mi colpì e conquistò, all'università. Pensare ai rapporti sociali come rappresentazioni teatrali lascia davvero perplessi, ma in fondo è molto vero.
Nel caso di noi famiglie numerose, la rappresentazione sociale che viene fatta è, in generale, quella di una famiglia come unicuum, come un unico corpo e pensiero. E, spesso, non è nemmeno tanto difficile da scoprire. Mentre di una persona singola si tende a parlare nascostamente, magari anche a malignare sottovoce, di una famigliona si parla spesso apertamente, ad alta voce. Nel bene e nel male, ovviamente.
Dico questo basandomi sulla nostra esperienza personale e diretta, non tanto su teorie astratte.
Spessissimo, fin da quando i nostri bimbi erano piccolini, ci capita di sentirci chiamare con appellativi curiosi, teneri, imbarazzanti, sgradevoli o simpatici.
"Quelli con tutti quei bimbi...", in primis.
"Quelli che... ma sono tutti vostri?"
"Quelli che... ci sono dei gemelli, vero???"
"Quelli che... ma sono tutti voluti???"
"Quelli che... di sicuro non sanno usare precauzioni!"
"Quelli che... ma la televisione non la guardate mai?"
"Quelli che... ma adesso basta, vero?"
"Quelli che, se ci fosse ancora chi comandava una volta, vi darebbe un premio"
"Quelli che rubano i soldi allo stato"
Ecco, fra tutte, queste insinuazioni sul nostro gravare sui pubblici bilanci è la panzana più grande.
Perchè, nella civilissima Italia, nel paese così avanzato e progredito che poco a poco sta andando sempre più giù, tutto può costituire un problema, tranne le povere e rare famiglie numerose.
Noi, poi! Noi che non mandiamo nè al nido, nè alla materna (ops, scuola dell'infanzia!), nè alle elementari (ops, scuola primaria!) i nostri numerosi bambini, cosa chiediamo allo stato? Proprio nulla, meno che nulla.
Nessuno sgravio fiscale, nessun contributo, nessun aiuto al di là degli scarni assegni familiari, a compensazione dei tanti contributi versati.
Nemmeno i libri scolastici.
Sì, perchè, a chi pratica scuola familiare, i libri di testo non sono dovuti. Non che questo sia un problemone, anzi! Con l'andazzo attuale, i pochi libri che ogni tanto acquistiamo per avere un minimo termine di paragone con il percorso scolastico finiscono ben presto nell'impolveratoio, da quanto sono chiassosi, confusionari e inconcludenti.
Però, ecco, due conti li abbiamo fatti: se avessimo mandato all'asilo nido i nostri cinque figli, considerato che ogni bimbo costa allo stato (in questo caso l'ente-Comune), circa 1000 euro al mese, per 10 mesi, per 150 mesi (10 mesi, per 3 anni, per 5 bambini), avremmo fatto spendere allo stato ben 150.000 euro. Da parte nostra, avremmo pagato circa 30.000 euro. Moltissimi, per le tasche di una famiglia... Però... 120.000 euro avrebbero gravato sui pubblici bilanci. Anche togliendo la mia retribuzione nel periodo delle varie maternità, i conti non tornerebbero affatto.
Potremmo, ovviamente, estendere questo discorso alla scuola dell'infanzia e primaria (per di più pure con l'esigenza di un insegnante di sostegno), ma tanto vale fermarsi qui.
Quindi, per favore, ricordarsi di ragionare, prima di parlare.
D'altra parte, chiusa ogni nota polemica, cresce tangibilmente intorno alla famiglia con tanti bimbi il senso di tenerezza, di stupore e meraviglia. Le ragazzine più giovani sono sempre le più tenere nei loro sguardi sognanti, così come, spesso, le signore di una certa età. Le donne della nostra generazione (30-40), invece, sono spesso in bilico tra sentimenti contrastanti:
"Piacerebbe tanto anche a me..."
"Ma come fate????" è, ultimamente, la domanda più ricorrente.
A seguire: "Io impazzisco già con uno, due..!".
E qui entra, di nuovo, spesso in gioco la scuola.
Perchè molte volte, a complicare enormemente le vite già caotiche e difficili di un po' tutte le famiglie, è proprio la scuola ed un certo corollario di impegni che essa si porta dietro.
Intanto, è sicuramente un impegno piuttosto gravoso svegliare prestissimo e preparare velocemente più di un bambino, ogni mattina. spesso, poi, per iter burocratici assurdi, due o più fratelli sono dislocati in strutture e quartieri diversi, pur appartenendo ad uno stesso plesso didattico.
Quindi: corri di qua, corri di là, anticipa di qua, ritarda di là.
Poi, le riunioni, le assemblee, i consigli di classe, i colloqui individuali coi docenti...
Per non parlare delle miriadi di feste di compleanno e gli inviti più o meno mondani tra amici, amichetti e compagni. Tante volte capitano addirittura due feste in un pomeriggio, a cui -ovviamente - non si può dire di no. e via a sale in affitto, mega-feste con animatori, premi e cotillons... il tutto, inevitabilmente, va spesso a ridursi in una gara tra mamme, così come accade troppo frequentemente con gli sport.
Il doposcuola è un altro impegno forzato dei nostri tempi. Più tempo pieno possibile e meno tempo libero possibile, per questi figli di un "tutto zeppo" davvero allucinante.
A noi, personalmente, questo sembra un po' troppo.
Troppo per dei bambini e troppo per le loro famiglie.
Ci si dimentica che la gioia, quella vera, si trova spesso nelle piccole cose. Che una merenda tra pochi amici, una gita con la propria famiglia o una semplice scampagnata può essere più carica di emozioni positive e bei ricordi futuri di un mega-festone affollato in un'anonima struttura. Che i bimbi hanno bisogno e diritto al tempo lento, alla calma, all'autogestione dei gusti e degli interessi. L'ambiente scolastico, per sua stessa natura, punta all'omologazione ed al confronto, quindi alla gara, al chi fa meglio e di più.
A noi molte di queste cose sono effettivamente estranee. Nonostante le nostre giornate siano intense e la nostra settimana scandita da diversi impegni, il senso della gara e della competizione non abita proprio qui. Niente male per l'autostima, ritenuta universalmente così importante per uno sviluppo sereno ed una personalità equilibrata.
Credo che, eliminato il superfluo, effettuata una sorta di "decrescita culturale", molti aspetti apparirebbero più chiari e gestibili.
Per carità, è sempre utile sottolineare che non ci si può improvvisare maestri o professori dei propri figli: la preparazione è fondamentale, non solo o non tanto nel senso di percorso burocratico di studi, ma di ricerca di materiali, lavoro su se stessi, curiosità, voglia di imparare e mettersi in gioco in prima persona. E poi, manco a dirlo, occorre tanta, tanta pazienza.
Però ecco, tanti bimbi è possibile.
Scuola a casa è possibile.
Famiglia tradizionale è possibile.
Si naviga su una barchetta a vela tra tanti siluri (che però tendono a scontrarsi ed affondare) ma è possibile.
Però, ecco, due conti li abbiamo fatti: se avessimo mandato all'asilo nido i nostri cinque figli, considerato che ogni bimbo costa allo stato (in questo caso l'ente-Comune), circa 1000 euro al mese, per 10 mesi, per 150 mesi (10 mesi, per 3 anni, per 5 bambini), avremmo fatto spendere allo stato ben 150.000 euro. Da parte nostra, avremmo pagato circa 30.000 euro. Moltissimi, per le tasche di una famiglia... Però... 120.000 euro avrebbero gravato sui pubblici bilanci. Anche togliendo la mia retribuzione nel periodo delle varie maternità, i conti non tornerebbero affatto.
Potremmo, ovviamente, estendere questo discorso alla scuola dell'infanzia e primaria (per di più pure con l'esigenza di un insegnante di sostegno), ma tanto vale fermarsi qui.
Quindi, per favore, ricordarsi di ragionare, prima di parlare.
D'altra parte, chiusa ogni nota polemica, cresce tangibilmente intorno alla famiglia con tanti bimbi il senso di tenerezza, di stupore e meraviglia. Le ragazzine più giovani sono sempre le più tenere nei loro sguardi sognanti, così come, spesso, le signore di una certa età. Le donne della nostra generazione (30-40), invece, sono spesso in bilico tra sentimenti contrastanti:
"Piacerebbe tanto anche a me..."
"Ma come fate????" è, ultimamente, la domanda più ricorrente.
A seguire: "Io impazzisco già con uno, due..!".
E qui entra, di nuovo, spesso in gioco la scuola.
Perchè molte volte, a complicare enormemente le vite già caotiche e difficili di un po' tutte le famiglie, è proprio la scuola ed un certo corollario di impegni che essa si porta dietro.
Intanto, è sicuramente un impegno piuttosto gravoso svegliare prestissimo e preparare velocemente più di un bambino, ogni mattina. spesso, poi, per iter burocratici assurdi, due o più fratelli sono dislocati in strutture e quartieri diversi, pur appartenendo ad uno stesso plesso didattico.
Quindi: corri di qua, corri di là, anticipa di qua, ritarda di là.
Poi, le riunioni, le assemblee, i consigli di classe, i colloqui individuali coi docenti...
Per non parlare delle miriadi di feste di compleanno e gli inviti più o meno mondani tra amici, amichetti e compagni. Tante volte capitano addirittura due feste in un pomeriggio, a cui -ovviamente - non si può dire di no. e via a sale in affitto, mega-feste con animatori, premi e cotillons... il tutto, inevitabilmente, va spesso a ridursi in una gara tra mamme, così come accade troppo frequentemente con gli sport.
Il doposcuola è un altro impegno forzato dei nostri tempi. Più tempo pieno possibile e meno tempo libero possibile, per questi figli di un "tutto zeppo" davvero allucinante.
A noi, personalmente, questo sembra un po' troppo.
Troppo per dei bambini e troppo per le loro famiglie.
Ci si dimentica che la gioia, quella vera, si trova spesso nelle piccole cose. Che una merenda tra pochi amici, una gita con la propria famiglia o una semplice scampagnata può essere più carica di emozioni positive e bei ricordi futuri di un mega-festone affollato in un'anonima struttura. Che i bimbi hanno bisogno e diritto al tempo lento, alla calma, all'autogestione dei gusti e degli interessi. L'ambiente scolastico, per sua stessa natura, punta all'omologazione ed al confronto, quindi alla gara, al chi fa meglio e di più.
A noi molte di queste cose sono effettivamente estranee. Nonostante le nostre giornate siano intense e la nostra settimana scandita da diversi impegni, il senso della gara e della competizione non abita proprio qui. Niente male per l'autostima, ritenuta universalmente così importante per uno sviluppo sereno ed una personalità equilibrata.
Credo che, eliminato il superfluo, effettuata una sorta di "decrescita culturale", molti aspetti apparirebbero più chiari e gestibili.
Per carità, è sempre utile sottolineare che non ci si può improvvisare maestri o professori dei propri figli: la preparazione è fondamentale, non solo o non tanto nel senso di percorso burocratico di studi, ma di ricerca di materiali, lavoro su se stessi, curiosità, voglia di imparare e mettersi in gioco in prima persona. E poi, manco a dirlo, occorre tanta, tanta pazienza.
Però ecco, tanti bimbi è possibile.
Scuola a casa è possibile.
Famiglia tradizionale è possibile.
Si naviga su una barchetta a vela tra tanti siluri (che però tendono a scontrarsi ed affondare) ma è possibile.
Era un po' che non passavo di qua e come al solito ne ho tratto una sferzata di energia positiva! Capisco bene quello che vuoi dire: io di figli ne ho solo tre, eppure tutte quelle frasi da "stupidario familiare" me le sono sentite rivolgere tutte, a volte riesco a far finta di nulla, a volte viene fuori la mia vena polemica...
RispondiEliminaI miei bimbi più grandi vanno all'asilo (a me piace chiamarlo così!), per la piccola sto tenendo duro, ma soprattutto con mio marito siamo certi che non riempiremo la loro vita di impegni e attività pomeridiane, perchè siamo fermamente convinti che, come hai giustamente detto tu, l'auto gestione del proprio tempo e del gioco, sia fondamentale per una crescita sana e in autonomia. Così come cerchiamo di non cedere a tutte le richieste di acquisti di cose inutili, che i loro compagni hanno in quantità e alle quali non riescono nemmeno a star dietro, tante ne vengono proposte, certi che non cresceremo dei figli frustrati, ma attenti al valore delle cose.
Sul peso nei bilanci dello stato, poi, non voglio nemmeno parlare, condivido tutto quello che hai detto.
Scusa il poema.
Un grande abbraccio, che vi contenga tutti!
Ale Mammadibea
Cara Ale, che belle parole! Ti ringrazio tanto per le cose belle che hai scritto, e per il senso di empatia che dimostri sempre nei nostri confronti. Ricambiamo l'abbraccione extra-large!
EliminaBellissimo post. Ti seguo ogni giorno e prendo spunti continuamente. Mio figlio non va all'asilo e la nostra intenzione è fare scuola a casa. Io ho un solo bimbo, ma mi piace vivere piano, svegliarmi e coccolarci nel lettone quando è freddo, alzarci prestissimo perchè ne abbiamo voglia quando è caldo.
RispondiEliminaE' un altro vivere.
Grazie perchè continui a scrivere....a condividere con noi. Grazie ai tuoi post sperimento, provo e molte volte ho successo. Mi dai fiducia e sostegno.
I.B.
Grazie tantissime, cara I.B.
EliminaL'atmosfera da te descritta è bellissima, e trasmette tanta pace e calore. Buon proseguimento su questa via così speciale.
Ciao MammaElly, come ben sai io ho solo Matilde ma proprio l'altro giorno le dicevo che se fosse stato per me lei sarebbe stata la figlia maggiore di quattro o di quelli che il Signore aveva deciso di mandarci. Il Signore ha deciso di affidarci un solo figlio. Rientra nel suo progetto su di noi evidentemente. E' difficile da accettare ma ho Fiducia che sia la cosa migliore per noi.
RispondiEliminaIl tuo è un post che fa riflettere molto. Fa riflettere su uno stile di vita, il vostro, che è davvero, come dite nel "sottotitolo" del bostro blog, sovversivo, e quindi fuori dal contesto usuale.
Una scelta coraggiosa, da ammirare e assolutamente da non giudicare. Io credo che molto spesso i giudizi negativi siano espressi perchè vi è la presa di coscienza di non essere in grado di fare tutto ciò che fate voi, ma piuttosto che ammetterlo si critica. Sbaglerò ma questa è la mia sensazione.
Cara Catia, può essere. Non lo so, magari diamo un po' fastidio solo in quanto "diversi". So che questo termine scatena un certo turbinio anche in te...
EliminaDel resto, ognuno di noi ha una propria via, un progetto che a volte ci lascia perplessi o pare non soddisfarci pienamente. Però vivere serenamente e far fruttare al meglio i talenti che ci sono assegnati è sempre fondamentale.
Ti ringrazio tanto per le tue parole ed il tuo affetto.
Ciao Elly,
RispondiEliminabel post, che condivido tutto.
Pensa che io ho due figlie con 17 mesi di differenza e alcune delle osservazioni che hai scritto le hanno fatte pure a me, del tipo "che coraggio, ma come hai fatto, beh, almeno si tengono compagnia...", insomma, di tutto e di più.
Per quanto affascinata dalla scuola familiare, non so se riuscirei a farcela, ma per il resto sono d'accordo con te: noi stiamo evitando quasi tutte le feste di compleanno e relative gare di torte più belle, animatori e quant'altro. Evitiamo l'ipnosi televisiva, scegliendo noi genitori i programmi e la quantità di tempo...il risultato già si vede e io sono contenta di non avere delle figlie omologate alla massa. All'asilo la grande porta esempi di esperienze che gli altri bambini nemmeno sanno. Insomma, cerchiamo nel nostro piccolo di renderle uniche in tutto e per tutto. Ora mi sto addentrando nella giungla scolastica: raccolgo informazioni dalle mamme con figli più grandi e ne sono sempre più sconfortata. Vedremo il prossimo anno cosa faremo!
A presto, Flavia
Ciao, Flavia! I bimbi vicini d'età sono stati una delle nostre prime "colpe", agli occhi di molti. Per noi, invece, questa è stata una scelta (oltre che un dono) che abbiamo fatto con consapevolezza e convinzione.
EliminaQuanto al resto, tutto il vostro lavoro si sente eccome! Dalle tue parole e da ciò che hai pubblicato emerge tanto amore ed originalità, nel senso migliore del termine.
parola d'ordine... controcorrente. soprattutto ai giorni nostri, soprattutto vedendo dove stiamo andando a finire...
RispondiEliminaio ne ho "solo" 3, ne vorrei altri, e già mi sento i rimproveri (troppo vicini) della nonna (mia mamma), che davanti ad un test di gravidanza positivo storce il naso come ad un funerale...
e tutte le frasi citate da te me le sono sentite dire più di una volta.
io non sono né pro né contro la scuola.
di sicuro così però è troppo.
lasciarli a scuola 8 ore al giorno non è assolutamente educativo.
per ora ho rinunciato al servizio mensa, me li porto a casa a mangiare (un risparmio di soldi non indifferente, tra l'altro). e così le ore scendono a 30, saltando 2 ore al giorno di confusione pazzesca tra mensa e post mensa.
mi sarebbe piaciuto tenerli a casa, ma ho conosciuto questa esperienza troppo tardi (e ahimè, la nonna sopracitata è una maestra ora in pensione...).
però di sicuro sceglierò l'orario puù ridotto possibile per i miei figli a scuola, e a prescindere da tutto quello che dicono gli altri, se ne vorrò fare altri mi sentirò libera di decidere per me, per noi...
un abbraccio (sei forte!!!)
chi
Ciao e benvenuta, Chi!
EliminaCon tre figli(e) anche noi ci sentivamo già una famiglia numerosa e già piuttosto controcorrente. La notizia di ogni nuovo arrivo successivo al primo, essendo molto vicini d'età, è stato anche qui preso male da molti. Ma tutto fa parte "del gioco" ed entra nel calderone di cui parlavo sopra. Mi fa piacere sentire condivise le nostre posizioni, al di là del "scuola-non scuola". Quello che importa è seguire i nostri figli, e non permettere che vengano fagocitati da un'eccessiva omologazione e spersonalizzazione. Grazie per il tuo intervento e avanti così!
Che belli ci piacete proprio tanto, sai già che anche se siamo solo a due bimbi(speriamo per poco) tutte le cattiverie dette a voi le abbiamo vissute e le viviamo. Ma non sarà certo questo a fermarci. Piano piano anche la nostra scuola in casa cresce e già sono arrivate critiche...l'ultima è stata quella che sarebbe meglio mandare i bimbi al nido così si abituano ai ritmi incalzati della vita....A 18 mesi e tre mesi c'è proprio bisogno di conoscere e sperimentare i ritmi incalzanti della vita? Mah!!! un abtrraccio!
RispondiEliminaEle, vedi com'è assurdo tutto questo? Come si può pensare che bambini così piccoli debbano già essere dei "combattenti"? Neanche a pochi mesi di vita si può più star tranquilli! Andate avanti per la vostra strada e fregatevene delle cattiverie! Un abbraccio a voi e cucciolotti
RispondiEliminaUn abbraccio al volo!vorrei scrivere tante cose ma sono troppo stanca...magari domani!santa notte da mammaSimo
RispondiEliminaMammaSimo, quando vuoi e puoi, noi siamo qua. Un abbraccio e... dolce riposo!
EliminaHo condiviso tutto, dall'inizio alla fine.
RispondiEliminaLa frase più ricorrente per noi è "adesso basta", poi nessuno immagina quanto siamo "poveri" pensando che per aver fatto tre figli di filata dobbiamo certo stare benone, nessuno fa un conto nemmeno a spanne di quanto costa allo stato ogni singolo studente per tutto l'obbligo: soldi che lo stato con noi risparmia per tre, con voi addirittura per 5.
Anche il finale è importante dirlo e chiaramente: che senso avrebbe tenerli a casa per propinargli gli stessi testi scolastici pagina per pagina? La ricerca del materiale giusto è costante, è diventato un lavoro notturno per me. Ma è una soddisfazione!
Ti ringrazio tanto, cara UnaMamma. I conti in tasca tendono tutti a farceli, ma nessuno immagina poi la fatica quotidiana del limare e ri-limare... altro che "farsi mantenere"!!! Sul lavoro notturno di programmazione e ricerca di materiale... siamo ancora una volta sulla stessa barca! Io in questo periodo, sto preparando quotidianamente materiale per quattro "classi": una terza, una materna e due prime ormai separate e diverse, perchè il percorso di Mariangela sta avanzando regolarmente, mentre Camilla, più si va avanti, più ha bisogno di un programma speciale, ancor più individualizzato.
EliminaGrazie per la dissertazione!
RispondiEliminaConcordo pienamente!
Noi abbiamo solo un figlio (e uno in arrivo) ma sogniamo sempre una famiglia numerosa...
=)
ciao!
Grazie anche a te!!! Che bello sapere di tanti bimbi in arrivo!
EliminaBuongiorno, avevo già scritto ieri ma evidentemente ho sbagliato a cliccare, Volevo dire che sta diventando una bella solfa, tutti questi individui che sono così in grado di dare tanti ottimi consigli (dal "che disgrazia!!!! all'annuncio della mia terza figlia, a ma non fate così, fate colà ecc...). Ma se si facessero un poco di fatti propri, visto le cattivarie che mettono dietro i consigli e i commenti non sarebbe meglio?!? Soprattutto perchè volente o nolente una parte ti arriva adosso e ti fa male e non vivere sereno. Volevo chiedervi in che senso i libri di testi sono caotici?
EliminaCaro/a Anonimo, vedo che certe esperienze accomunano un po' tutti noi...
EliminaSui libri di testo, a parer nostro, la confusione è tanta, a partire dalla grafica -molto chiassosa ed in genere troppo piena di immagini e coloroni- fino al contenuto, spesso confuso da troppi modi diversi di spiegare e proporre esercizi.
Ad esempio: in un capitolo viene spiegato un certo argomento di matematica; poi vengono proposte 8-10 schede sull'argomento, ciascuna con una impostazione diversa dalla precedente, con ciò generando confusione mentale nel bambino e perdendo di vista l'obiettivo principale della matematica: cioè imparare a contare.
Elly, quanto ti do ragione!
RispondiEliminaIo sono nella situazione di avere una figlia sola e ogni giorno c'è chi mi dice che dovrei farne un altro, ma che sia maschio... A nessuno viene in mente che se attualment non ce n'è un altro magari ci sono dei motivi seri, anche dolorosi, che non necessariamente si condividono con il tizio incontrato per strada.
E comunque so bene che se adesso fossi incinta, qualcuno che critica lo troverei lo stesso :-)
Io, come ti avevo già detto qualche giorno fa, penso che la maggior parte dei commenti negativi sulle attività che si svolgono con i figli, siano dettati dal senso di inadeguatezza di chi queste cose non ci prova nemmeno a farle, e magari fa largo uso della tv... Una specie di "la volpe e l'uva", siccome a me non riesce, sparo a zero su chi ce la fa, perchè se non lo fa nessuno mi posso sentire meno in colpa.
Per dire, a noi è stata fatta osservazione da una mamma perchè io e mio marito andavamo (e andiamo tutt'ora) sempre insieme a prendere Agnese al nido. Come se avere il piacere di fare le cose insieme fosse una colpa...
Andiamo avanti per la nostra strada e fregiamocene delle chiacchiere!
Un bacione
Luana
Cara Autumn (Luana... non lo sapevo...!), sai che, pur in situazioni diverse, ci troviamo molto spesso sulla stessa lunghezza d'onda. La spinta all'omologazione, tesa all'appiattimento del pensiero e delle coscienze è un brutto male contemporaneo, non c'è che dire.
EliminaAndiamo avanti per la nostra strada e freghiamocene delle chiacchiere!
Un abbraccio a voi!
Scusa per l'anonimo non mi sono firmata, pensa già di comparire sono Adele, ciao ciao!
RispondiEliminaAh, ok!!! Grazie di esserti palesata e buon fine settimana!
Eliminaa me piace tanto l'immagine della barchetta a vela, magari fatta insieme ai bimbi, molto colorata che naviga nel mare della vita con qualsiasi tempo... per me siete un esempio, uno dei tanti modi di navigare.... pensando che la barchetta vela siete costruita giorno dopo giorno, su misura. Complimenti!!!
RispondiEliminaChe bello, Zzoe!!! Hai completato in maniera così carina ed allegra la nostra barchetta! Grazie e buona serata!
EliminaIo vi leggo sempre , e vi ammiro tantissimo
RispondiEliminami chiedo come mai ogni nuovo arrivo , invece di essere preso come dono viene preso male.
Io aspetto il secondo , cercato , voluto tanto .....
mi sono sentita frasi come "meglio questo che una malattia" O_o
"con 2 poi nn starei dietro a nessuno e la grande (che avra' appena 3 anni ) la dovrai lasciare a noi (nonni ) "
In piu non è stata presa bene come desideravo ma alla fine ...chisse....
è stata presa benissimo da me , suo papa' e a suo modo so che sara' presa bene dalla mia bimba.
Queste critiche le sento continuamente anch'io se nn verso me verso altre mamme e le trovo indecenti,fastidiose ..ma so che a parlare è solo una certa "gelosia" di chi , come diceva un altra mamma , certe cose nn le prova neanche a fare...
andate avanti cosi siete una famiglia stupenda.
Ti ringraziamo tanto, cara Barbara. Il tuo racconto ripercorre la storia nostra e di tanti. Uno dei commenti più "stranianti" all'annuncio di ogni gravidanza successiva alla prima era: "Beh, meglio una nascita, che una morte"!.
RispondiEliminaBuon pomeriggio e buona gravidanza!