lunedì 17 settembre 2012

A scuola di danza, tra saggi e post-terremoto


Margherita, Camilla e Mariangela frequentano, ormai da diversi anni, una scuola di danza.
Un paio di volte la settimana - l'anno scorso tutte e tre nello stesso scorso - per fare un po' di movimento e, soprattutto, stare in mezzo ad altre bimbe loro coetanee.
Senza alcuna ambizione o velleità, queste due orette costituiscono una piacevole occasione di socializzazione (famigerato spettro di tutti gli home-schoolers!), un piccolo impegno da portare avanti con costanza, oltre ad un ritrovo tutto al femminile.
Lo scorso maggio, purtroppo, il terremoto sconvolse tutto, anche a questi livelli più leggeri.
Il saggio di fine anno per cui, ormai da mesi, le bambine si stavano preparando, saltò inesorabilmente.
L'anno accademico si concluse di botto, tra teatri inagibili, tante famiglie sfollate, insegnanti demoralizzate e deluse, bambine a cui restò tanto amaro in bocca per quei meravigliosi tutù mai spianati, chiusi nell'armadio e per tutto l'impegno apparentemente volatilizzato.
Passata l'estate e, con lei, i mesi della grande paura, tutto sta pian piano cercando di tornare alla normalità.
E, con la graduale riapertura di strade, piazze ed attività varie, anche la nostra scuola di danza ha riaperto i battenti.
Negli ultimi 10 giorni, le bambine hanno così recuperato il tempo perduto o, meglio, congelato.
Con ben due saggi: uno in piazza (o meglio, la piazzetta che sostituisce la nostra, ancora in gran parte transennata), ed uno, ieri pomeriggio, a teatro.
Il cine-teatro di un paese vicino. Il nostro teatro comunale, quello bello e antico, un piccolo balocco, in cui il saggio si svolgeva tradizionalmente, è tutt'ora chiuso. Come la biblioteca, le chiese (rimarranno quelle provvisorie, pre-fabbricate,  per almeno 10 anni), la pinacoteca, tante scuole.
Però l'emozione dello spettacolo è la stessa. 
Tutte belle, nei loro magnifici tutù e pipulini; tutte disciplinate, in ordine, precise, in fila; tutte felici ed emozionate. raggianti nei loro sorrisi, queste bimbe sono state bravissime.
Dopo tante prove, tante chiacchiere tra loro, tante emozioni contrastanti per una tappa comunque indimenticabile che scandirà, nel suo piccolo, la loro vita.
E' un altro piccolo cerchio che si chiude, sulla strada della ricostruzione di cuori e cose.
Da oggi inizia un nuovo anno di danza. Margherita si separerà dalle sorelline nel corso e nei giorni; un'altra occasione di crescita aspetta tutte e tre. 
Intanto, Giovanni si prepara ad un'attività sportiva tutta tra maschietti, prima volta per lui.
Camilla continuerà, nonostante tutto: la sua insegnante conosce i suoi problemi ed ha accettato volentieri di seguirla ancora. Sulla carta non è l'attività giusta per lei. Ma, vedendo i suoi occhioni castani illuminarsi così ogni volta che si parla della danza, delle sue compagne, della sua maestra;   guardandola giocare alla scuola di danza, nei suoi momenti di gioco simbolico solitario; vedendola così carica e felice sul palco... abbiamo deciso di lasciare che questa sua passione si possa esprimere liberamente. Finchè lei vorrà, finchè si divertirà e la vivrà come un piacere e non una frustrazione.

Qui sotto, i disegni auto-ritratti delle bimbe durante il saggio ed il tema di Margherita.
Margherita

Camilla

Mariangela


Tema
A scuola di danza
La mia scuola di danza si chiama…
Io frequento il corso di propedeutica alla danza classica ogni martedì e giovedì.
La mia maestra si chiama S. ed è molto simpatica, gentile ed atletica.
Io mi trovo molto bene e infatti ho molte amiche che appena mi vedono mi salutano e con cui mi piace chiacchierare.
Facciamo tanti esercizi difficili e facili e per rilassarci facciamo “Il ballo degli strumenti”.
Per diversi mesi ci esercitiamo per il saggio di fine anno; quest’anno, a causa del terremoto, il saggio l’abbiamo fatto a settembre anziché a giugno come gli altri anni.
Il nostro costume era il più bello di tutti: era un “tutù degas” pieno di pizzi e frappe.
Quando l’ho indossato mi sentivo bellissima e tanto emozionata.

11 commenti:

  1. Ma che belle ballerine!
    E bravi voi genitori, perchè se Camilla apprezza la danza nonstante tutto, il merito è vostro, che le date sicurezza.
    Scusa se insisto, ma ultimamente ho un po' il dente avvelenato sull'argomento... Alla festa del nido una mamma continuava a ridicolizzare la figlia di nemmeno 2 anni dicendole "ma sei la più salama di tutte!". Da picchiare, ma forte!

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  2. Grazie a tutte e due!!!
    @ Autumn: hai ragione! Al di là del nostro caso specifico, anch'io vedo tante mamme iper-critiche che abbattono con troppa facilità la naturale autostima dei bambini (soprattutto bimbe femmine, in effetti). E' una questione molto delicata, su cui bisognerebbe fare particolare attenzione.

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  3. Carine col tutù!!!!!!!!!!! Belle belle belle!!!!
    Ecco, si vede che ho due figli maschi eh...
    Bacio!!!!

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    1. Beh, c'è ancora in tempo per un bel fiocco rosa....

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  4. Meravigliose...... Sarà stato il saggio più importante della loro vita, perché nonostante le difficoltà pratiche, l'impegno e la costanza di tutti ( bimbe, genitori, insegnante e....) ha reso possibile l'utilizzo di quei bellissimi tutù. Un augurio di buon inizio anno accademico...

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    1. Grazie Rossella! E' stato davvero un momento significativo, per le bambine e per tutti noi.

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  5. mammaSimo:bellissime nei loro tutù grazie di aver postato la foto!anche noi stiamo riiniziando le attività calcio e ginnastica ritmica..brave bimbe! un bacione

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  6. Io mi sono commossa a vedere questa foto,soprattutto dopo aver letto precedentemente il vostro racconto di Camilla. Saranno gli ormoni in gravidanza?!?!?
    Sul discorso della critica ai figli anche noi notiamo che sempre più spesso al parco, in parrocchia,al supermercato ecc...si dicono frasi pesanti a bambini piccolissimi o commenti veramente acidi. La nostra riflessione verte spesso sul perchè ci si comporta così e se ovviamente nella distrazione non capiti anche a noi. Forse con uno solo è ancora molto facile, vedremo con due, ma sostanzialmente penso che a livello sociale ai bimbi si chieda troppo e male e soprattutto non siamo più abituati a "controllare la lingua".
    Sarò strana ma la filastrocca che mi insegnarono in colonia io la canticchio ancora...."Prima Pensa Poi Parla, Perchè Parola Poco Pensata Porta Presto Pena Pagata"...filastrocca delle 12 P.

    Ciao a tutti eravate bellissime

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    1. Che carina, Ele!
      Sulla questione-critiche, invece, vedo che siamo in tanti a pensarla così.
      Non conoscevo la filastrocca, ma è proprio veritiera! Oltre a ciò, il discorso è estensibile alle facce stra-scocciate di tanti genitori in estate. Non si è più abituati a stare con i figli,ed i mesi estivi - a scuole chiuse- spesso vengono vissuti con insofferenza e fastidio.

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