venerdì 11 novembre 2016

I libri di Margherita: L'isola delle farfalle


Oggi vi parlo di un romanzo di Corina Bomann, che mi ha davvero affascinata.

L’ISOLA DELLE FARFALLE

DATI EDITORIALI
Titolo:  L’isola delle farfalle
Autore: Corina Bomann
Casa Editrice: Giunti
Numero di pagine: 494
GENERE DEL LIBRO
Romanzo d’amore, del mistero.

LUOGHI DELLA STORI
Europa, Germania, casa di Diana e suo marito, Inghilterra, Tremayne House, ospedale, camera della zia Emmely, camera mortuaria, Sri Lanka, Ceylon, casa di Jonathan, ristorante locale, hotel, Vannattuppucci Tea Company, capanna del tè, campi di tè, palma, camera di Grace e Victoria, davanzale, sala da pranzo, sala da ballo, pergolato, casa degli Stockton, giardino, torretta nel giardino, nave postale sull’Oceano Indiano.
TEMPO DELLA STORIA
La storia scorre in due diverse epoche.
La storia di Diana e Jonathan si svolge nel 2008, mentre quella di Grace e Victoria Tremayne fra il 1887 e il 1888.
Inizialmente c’è anche un scena che si svolge nel 1945.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Diana Wagenbach, Jonathan Singh, Grace Tremayne, Victoria Tremayne, zia Emmely, Vikrama, Mr. Green, Henry Tremayne, Dean e George Stockton, madre di Grace e Victoria, Mr Cahill e altri personaggi minori.


TRAMA
Diana Wagenbach è una talentuosa avvocatessa inglese, trasferitasi con il marito in Germania.
Ma quando un giorno scopre che lui l’ha tradita per l’ennesima volta, Diana decide di recarsi in Inghilterra, dove ha saputo che l’amata zia Emmely è in fin di vita.
Quando la raggiunge in ospedale, scortata dal fedele maggiordomo Mr. Green, la zia le dice che deve riscoprire un remoto segreto di famiglia nascosto da secoli fra le antiche mura di Tremayne House, la bellissima tenuta che appartiene alla loro famiglia da secoli.
Prima di morire, la zia Emmely le dice che nella libreria nello studio c’è uno scomparto segreto in cui sono nascosti degli oggetti che le saranno d’aiuto per la sua ricerca.
Senza sapere come farà a mantenerla, Diana le promette che svelerà il segreto che la zia le sta affidando.
Una volta tornata a Tremayne House, scopre lo scomparto segreto che, una volta aperto, contiene uno scrigno di legno di rosa.
Dentro la scrigno sono conservati oggetti che apparentemente non hanno nessun legame fra loro: un ciondolo con una grossa pietra turchese, una vecchia guida turistica di Colombo, una fotografia ingiallita e una foglia essiccata incisa a motivi illeggibili per chi non ne conoscesse la lingua.
Dopo di ciò, Diana troverà altri numerosi indizi, disposti sapientemente da Mr. Green per tutta la casa e dintorni, il quale era stato infatti incaricato dalla sua padrona di aiutare Diana nelle sue ricerche.
Fra le lettere ritrovate, ce n’è una del 1888, scritta da Victoria Tremayne alla sorella Grace, in cui la prima le chiede perdono e narra di uno scandalo di cui nessuno pare sapere niente.
Ma gli indizi decisivi saranno una vecchissima bustina di tè con scritto Vannattuppucci Tea Company e una statua sopra la tomba della nonna di Diana, Beatrice (a sua volta la nipote di Grace, sorella maggiore di Victoria) la quale era morta nel 1945 appena data alla luce sua figlia Johanna, la madre di Diana.
Sulla tomba di Beatrice, infatti, Diana vede una grande scultura rappresentante un angelo, ma un angelo molto particolare, con il volto dai tratti orientali tipicamente maschili.
Allora la donna decide di partire per l’Oriente e si reca a Ceylon, l’incantevole isola del tè e delle farfalle, in cui è sicura riuscirà a svelare il terribile mistero di famiglia.
A Ceylon, Diana incontra Jonathan Singh, affascinante storico e scrittore raccomandatole dall’amico Micheal in quanto gli doveva un favore e sarebbe stato contento di conoscerla.
A Ceylon i due scoprono gli ultimi tasselli mancanti per ricomporre tutto il puzzle: scoprono infatti che gli antenati di Diana, i Tremayne, avevano una piantagione di tè a Ceylon, Vannattuppucci (che in lingua tamil significa “farfalla”), ereditata dal padre di Grace e Victoria, Henry, perché il fratello Richard era scomparso prematuramente precipitando dall’Adam’s Peak,
E lì, a Vannattuppucci, riusciranno finalmente a riscoprire il macabro segreto di famiglia.
Scoprono infatti l’antica storia di Grace e Victoria Tremayne, due sorelle di diciotto e quattordici anni che sono vissute in quei luoghi esotici e bellissimi nel lontano 1887...
Ma anche quando i due hanno riscoperto la tragica storia delle sorelle Tremayne, la parte più oscura del segreto non è ancora venuta a galla, qualcosa di cui nemmeno Grace ha mai saputo nulla…
Nel frattempo, Jonathan e Diana si sono innamorati e quest’ultima decide di divorziare dal marito.
Ora potranno davvero vivere il loro meraviglioso sogno d’amore.

COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è piaciuto moltissimo, ma ha lati molto positivi e altri molto negativi.
La storia, cioè, è meravigliosa fino a una settantina di pagine prima della fine.
Infatti, a un passo dalla conclusione, quasi sul punto di svelare il mistero, tutto diventa poco credibile e dolce, la passione e l’irrazionalità vincono sul resto, ed è un peccato, per una storia fino a quel punto così ben calibrata.
Ho trovato che fosse totalmente privo di senso il comportamento di Grace in quel punto del libro, lei doveva essere consapevole delle disastrose conseguenze delle proprie azioni.
Non era coerente con il suo personaggio, prima Grace era razionale e composta, molto educata e posata, non le si addice proprio questa mancanza pressoché totale di raziocinio.
La parte finale del mistero, quella più oscura, è veramente un colpo di scena, il che andrebbe bene, se non fosse che Mr. Cahill, al quale viene affidato il compito di svelare il segreto di Richard Tremayne, non era un personaggio affatto importante fino a quel momento, per cui secondo me ciò rende il tutto un po’ squilibrato.
La tragica storia di Grace e Vikrama ha una fine orribile, poveretto, un po’ troppo da film dell’orrore, forse.
Per cui, in pratica, la fine mi ha delusa molto, perché prima di allora era un romanzo bellissimo.
Per quanto riguarda i quattro quinti del romanzo, belle le descrizioni, ti portano ad innamorarti di Ceylon e di Vannattuppucci, dei campi di tè e delle donne in sari colorati: giallo canarino, giallo oro, giallo limone, verde pisello, verde brillante, verde smeraldo, fucsia, rosa carico, rosso ciliegia, rosso carminio, rosso sangue, arancione, celeste, turchese, blu notte, viola, violetto sui costumi tipici di quella terra, i sari delle donne indiane.
Bellissimo.
Mi è piaciuta moltissimo la storia di Grace e Victoria prima delle conseguenze delle azioni di lei, così mal regolate.
Scritto benissimo, ti porta ad immergerti nell’atmosfera del tardo 1800 orientale, con lo spirito dell’epoca e la sottomissione dei figli al volere dei genitori.
Infatti, anche se ne aveva diciotto, di anni, Grace si comportava come una dodicenne, mentre Victoria, che di anni ne aveva quattordici, si comportava come una bambina di otto.
Il personaggio di Vikrama mi è piaciuto, ma mi sarebbe piaciuto di più se si fosse raccontata la storia un po’ anche dalla parte di lui, invece che soltanto da quella di Grace.
Quindi, in sintesi: libro meraviglioso, peccato per il finale insoddisfacente. 

Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".

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