Procedendo con lo studio delle regioni d'Italia, siamo arrivati al Veneto.
Quale occasione migliore per visitare la città simbolo della regione, gioiello d'Italia, d'Europa e del mondo?
Come al solito, vi invitiamo a visitare la città insieme a noi attraverso tante foto scattate da me e dai bambini (alcune, quindi, un po' "strortarelle"), partendo dall'esterno, per addentrarci sempre più nel cuore di Venezia.
Dopo tanto camminare ed una veloce pausa-pranzo... ecco finalmente a Piazza San Marco!
La Basilica di San Marco (del'interno non abbiamo foto, perchè è vietato scattarne).
Il campanile
I Mori di Venezia ed il Palazzo Ducale
Ponte dei sospiri
Tutti in vaporetto sul Canal Grande!
Di nuovo in Piazza San Marco, Mariangela si è felicemente "immersa" tra piccioni e gabbiani!
Le luce del sole se ne va rapidamente, in questa stagione: così, cammin facendo per tornare al parcheggio, abbiamo potuto assaporare anche il clima della città sul far della sera. Siamo saliti in auto quando ormai il buio era totale e la nostra fotocamera non riusciva più a scattare.
Il giorno dopo, i miei ragazzi si sono messi tutti all'opera per raccontare o ritrarre la nostra visita a Venezia. Come al solito, ognuno di loro è stato colpito o affascinato da un diverso aspetto della città: Margherita, dall'aspetto storico-culturale; Camilla dai tanti negozietti e dall'atmosfera vivace; Mariangela, dall'aspetto storico e territoriale (in particolare, dalla storia della fondazione della città e dal suo evolversi da villaggio di pescatori in fuga a grande città sull'acqua) e dai piccioni; Giovanni e Tommaso, più dagli aspetti tecnici (i pali, la struttura sull'acqua, il perchè tutto "regga" ancora così bene).
Curiosamente, i bimbi sono stati colpiti anche allo Disney-store in cui ci siamo un attimo "infilati" per farli riposare.
Tema di Margherita
Venezia
Questa
è una storia che ha radici molto lontane.
Prima
del 1900, molto prima del 1800, addirittura prima dell’anno Mille.
C’era
una volta, nella laguna di una terra a forma di stivale, una piccola, piccola
città.
Più
che città, era una manciata di case, costruite con legno di scarso pregio su
pali conficcati nella melma.
Vi
abitavano pescatori, con le loro mogli e i loro figli.
La
loro era una vita tranquilla, senza troppo pretese, vivevano di pesca e stavano
bene, nella loro umiltà.
Un
giorno, però, questa città venne inglobata da un impero, molto, ma molto più
grande e potente della piccola città sulla baia.
Quell’impero
era quanto di più elegante e ricco si potesse immaginare: era l’Impero
Bizantino.
Sotto
l’abile guida dei bizantini, la piccola comunità di pescatori iniziò a
ingrandirsi e a diventare sempre più agiata e influente.
Ciò
soprattutto perché, dalla laguna dove era situata, era facilmente raggiungibile
l’Oriente.
Per
questo, nel giro di un paio di secoli, la piccola città si era espansa talmente
tanto ed era diventata talmente ricca da fare concorrenza a Bisanzio stessa, la
capitale dell’Impero.
Gli
abitanti della città commerciavano facilmente con l’Oriente: facevano lunghi
viaggi e raggiungevano paesi sconosciuti e meravigliosi, acquistando grandi
carichi di merce e rivendendola a un prezzo molto più alto qui da noi, in
Europa.
Infatti,
ciò che in Oriente abbondava, in Europa scarseggiava: le spezie per insaporire
le carni e preparare infusi curativi, le sete per tendaggi e vestiti, l’oro per
fabbricare gioielli e coniare monete.
Tutte
queste materie, da noi praticamente non c’erano.
Per
non contare che all’epoca le Indie (India, Cina e Giappone) erano fra i paesi
più affascinanti del mondo: l’oro delle chiese, le cupole smaltate dei palazzi
reali, l’arte, la cultura, i carri carichi di merci, i mercati di spezie, i
rotoli di seta morbida e lucente, i fiori tropicali, le foreste e le cascate,
il deserto e le tempeste di sabbia abbagliavano gli Europei, e in particolare
chi ci abitava così vicino, in una posizione più che favorevole.
Così
la piccola città divenne culla di splendore e ricchezza, porto commerciale fra
i più importanti al mondo e città unica, perché era costruita proprio
sull’acqua, grazie a uno sorprendente sistema idrico di canali, scoli, pali e
ponti.
Avete
capito di cosa stiamo parlando?
Sì,
quella città era proprio Venezia.
E
siccome anche ai giorni nostri è una delle città più meravigliose del mondo,
meta di turismo globale, abbiamo deciso di visitarla.
Siamo
partiti molto presto, ieri, alle 07:40 circa, e siamo arrivati che erano poco
meno delle 10:00.
Devo
ammettere che subito, la città non mi ha lasciata a bocca aperta come pensavo.
All’inizio
trovavo rovinate e prive di interesse le antiche case dall’intonaco scrostato e
gli edifici macchiati da secoli di storia, ma poi, lentamente, ho cominciato a
vedere tutto sotto una luce diversa.
E
allora sì che la città diventava bellissima!
Intanto,
mentre guardavamo tutto con interesse, ci avvicinavamo, fra ponti e stretti vicoli secondari molto pittoreschi,
al centro storico.
Per
cui i palazzi diventavano sempre più ricchi e particolari, le influenze
bizantine sempre più evidenti negli edifici affacciati sui canali che
sembravano lunghi nastri di raso verde.
Inoltre, guardandoti attorno, notavi chiaramente le epoche e
gli stili in cui erano state costruite case e chiese.
Ad esempio, nelle basiliche ho notato prima lo stile
romanico, solido e austero, poi i tipici rosoni e le statue incastonate nelle
pareti del gotico e infine le finestre tipicamente orientali, con forme morbide
e appuntite.
Nelle case, la lavorazione tipica del vetro si notava nelle
fogge particolarissime dei vetri delle finestre, con telai di metallo o sbalzi.
Una cosa che inoltre ho adorato di Venezia sono stati i
negozi: ce n’erano ovunque!
Nelle vetrine sfoggiavano piccole statue di vetro colorato e
trasparente, raffiguranti i soggetti più strampalati: animali, damine,
cavalieri, farfalle, stelle e quanto altro.
Inoltre, una cosa che mi ha affascinata moltissimo sono stati
i palloncini appesi nei negozi di murrine, che non erano di plastica elastica,
bensì di sottilissimo vetro multicolore.
La luce passava attraverso di essi e li rendeva meravigliosi.
Inoltre, c’erano pasticcerie, forni, botteghe di maschere e
di costumi dappertutto, bancarelle in ogni angolo, venditori di rose, di
dipinti, di cover da cellulare, di pupazzi di gomma.
Inoltre, meravigliose, le gioiellerie.
Lungo le strade e per i ponti, lo sfavillio accecante dei
diamanti, lo scintillio scarlatto dei rubini, il fulgore delle ametiste, degli
smeraldi e delle acquamarina ti abbagliavano.
Oltre alle piccole botteghe tradizionali di gingilli di
vetro, c’erano negozi di vasi eleganti dalle guise particolarissime e dai
prezzi esorbitanti.
Tutto era così bello!
Un’altra cosa che mi ha colpita, è stata la quantità di
turisti orientali.
La stragrande maggioranza di visitatori era giapponese e ciò
mi ha molto meravigliata.
Venezia è infatti un crocevia di lingue e culture: durante la
giornata ho sentito parlare indiano, giapponese, arabo, qualche dialetto
asiatico, qualcuno africano, e poi tedesco, inglese, spagnolo e altre ancora
che probabilmente non ho captato o di cui non so il nome.
Più o meno capivo quello che dicevano le persone che
parlavano inglese o spagnolo, ma le altre lingue mi sfuggivano completamente.
La vista sul Canal Grande dal Ponte di Rialto è bellissima, le
case e le strade viste dall’alto sono in stile tipicamente veneziano,
inconfondibile.
Dopo aver camminato per circa due ore, ci siamo fermati a
riposare e mangiare in un piccolo ristorante locale.
Appena finito, però, ci siamo rimessi in marcia verso la meta
più ambita di tutta Venezia: Piazza San Marco!
Quando l’abbiamo raggiunta, alzando gli occhi sulla Basilica
sono rimasta senza fiato: era quanto di più meraviglioso avessi visto collegato ad una chiesa!
Non ci sono parole per descrivere la magnificenza della
Basilica di san Marco.
Era talmente grandiosa, meravigliosa ed enorme da sbalordire
chiunque, religioso e non.
Leggerissime trine di marmo adornavano le tante piccole
colonne di marmo variegato di azzurro, grigio, verde e bianco che sorreggevano
la chiesa, le mezze cupole sul davanti erano interamente ricoperte di un
mosaico d’oro zecchino che riluceva alla luce del sole pomeridiano, le arcate
erano meravigliose, c’era una balconata che girava tutto intorno all’edificio,
e poi, sopra, fra le punte morbidamente orientali, la più splendida era quella
centrale: smaltata di blu cobalto, era trapuntata di tantissime stelle preziose
e al centro stava un leone alato d’oro massiccio, simbolo di San Marco e di
Venezia.
Inoltre, tutto ricordava delicati merletti, pizzi, trine, leggerezza,
ricchezza e sfarzo.
L’influenza bizantina è chiaramente visibile nelle volte
smaltate d’oro puro e nel disegno della prima cupola esterna, del tutto simile
ai mosaici di Ravenna, mentre si vede che essendo stata costruita in diversi
secoli, le altre volte sono adornate da mosaici in stile più europeo e
rinascimentale.
Anche
l’interno è splendido, ho adorato i mosaici sotto gli archi di passaggio e
tutto il soffitto ricoperto di tessere d’oro.
E’
ricco e meraviglioso, però non mi sono piaciuti molto gli aspersori d’argento per
l’incenso, stonavano con l’oro, secondo me.
Sinceramente,
anche se l’interno è bellissimo, mi è piaciuto di più l’esterno.
Oltre
alla basilica, è bellissima anche Piazza San Marco in generale, con il
campanile (che un giorno del 1902 è crollato senza apparente ragione ed è stato in seguito
ricostruito), il Palazzo Ducale e tutto così elegante e bello…
Comunque
la basilica di San Marco è assolutamente degna di essere menzionata fra le
chiese più belle del mondo, non ha uguali.
Dopo la
piazza e la chiesa abbiamo girato ancora un po’ per i vicoli, le vie, lungo i
canali, ammirando il Ponte dei Sospiri, chiamato così perché lo attraversavano
i carcerati che stavano per recarsi al patibolo, e sospiravano vedendo
un’ultima volta Venezia e la luce del sole.
Dopo
un altro po’ di camminata abbiamo raggiunto un vaporetto.
Esso
ci ha portati a fare un giro del Canal Grande, un’ora rilassante per vedere la
città da ogni prospettiva.
Viste
dai canali, le case sembravano sospese sull’acqua, sembrava impossibile che
restassero in piedi.
Mi è
piaciuto davvero molto.
Dopo,
per il resto della giornata, abbiamo camminato, ammirato le vetrine, i
monumenti, le case.
E’
stato bellissimo.
Poi,
però, purtroppo è arrivata l’ora di tornare a casa...
Ero
stanchissima ma molto felice.
E’
stata una giornata meravigliosa e Venezia merita sul serio la propria fama internazionale,
perché è unica al mondo: nessuna città potrà mai essere così particolare.
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Camilla |
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Mariangela |
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Mariangela |
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Giovanni |
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Tommaso (la presenza del nostro micio Pepe, in questo caso, è pura fantasia del bambino) |
In ultimo, ecco cos'ha costruito con i Lego Tommaso appena rincasato, p
reso dall'entusiasmo per la nostra gita in questa magica città!!!