lunedì 12 ottobre 2015

Poesie e filastrocche sui gatti


Continuiamo a parlarvi del nostro percorso sul gatto, oggi con una raccolta di poesie filastrocche.

POESIE E FILASTROCCHE SUI GATTI

Il mio gattino (Pierangelo Marcati)
Come è bello il mio gattino
tutto nero e profumato,
bianco ha solo il suo musino
manco fosse incipriato.
Ha due baffi… oh che baffoni! 
E gli occhietti… oh che bricconi!
Lo vedeste: m’è d'attorno 
a giocare tutto il giorno;
e se, stanco, l'allontano,
torna presto, piano piano.
Quando attento fo il dovere,
mi disturba che è un piacere;
e la penna, che va in fretta,
vuol fermar con la zampetta.

Il giornale dei gatti  (Gianni Rodari)
I gatti hanno un giornale
con tutte le novità
e sull’ultima pagina
la “Piccola pubblicità”.
“Cercasi casa comoda
con poltrone fuori moda:
non si accettano bambini
perché tirano la coda.”
“Cerco vecchia signora
a scopo compagnia.
Precisare referenze
e conto in macelleria.”
“Premiato cacciatore
cerca impiego in granaio.”
“Vegetariano, scapolo,
cerca ricco lattaio.”
I gatti senza casa
la domenica dopopranzo
leggono questi avvisi
più belli di un romanzo:
per un’oretta o due
sognano ad occhi aperti,
poi vanno a prepararsi
ai notturni concerti.

I miei gatti  (Charles Bukowski)
Lo so.  Lo so.
Sono limitati, hanno diverse
esigenze e
preoccupazioni
ma io li guardo e apprendo.
Mi piace il poco che sanno
che in fin dei conti
è molto.
Si lamentano ma
non si angustiano,
avanzano con sorprendente dignità.
dormono con una tale semplicità
che agli umani sfugge.
I loro occhi sono
più belli dei nostri
e possono dormire per venti ore
al giorno
senza esitazione o
rimorso.
Quando mi sento
abbattuto
devo solo guardare
i miei gatti
e mi torna il coraggio.
Studio queste
creature.
Sono i miei
maestri.

Il gattino e le foglie che cadono  ( William Wordsworth)
Guarda, piccola mia, da quella parte, guarda!
Che bello spettacolo per bambini!
Guarda il micio sul muretto come gioca
con le foglie che dall’albero vengon giù,
foglie secche che cadono una a una
dal vecchio albero superbo,
nell’aria placida e gelata
di questo mattino radioso.
Vorticando cadono a terra,
piano piano, lentamente; parrebbe quasi,
da come si muovono,
che ogni foglia, scendendo,
trasportasse una Silfide o una Fata,
in visita nel mondo di quaggiù,
ognuna silenziosa, invisibile,
con il suo tremolante paracadute.
Ma il micino, guarda come guizza,
si accuccia, si allunga, dà zampate e colpisce!
Prima all’una, poi all’altra
lieve e gialla come quella!
Guarda quante sono! Ora solo una ne cade,
e or non cadon più, niente più foglie.
Vedi la fiamma del desiderio
come avvampa nei suoi occhi di bragia?
Fa un saltello da tigrotto
e d’un balzo è sulla preda;
quindi la lascia con un guizzo,
e la riprende poi di nuovo.
Ora, come farebbe un mago dell’India,
ne piglia tre o quattro.

Il Gatto  (Guillaume Apollinaire)
Io mi auguro di avere in casa mia:
una donna provvista di prudenza,
un gatto a passeggio tra i libri,
e in tutte le stagioni amici
di cui non posso far senza.

The cats will know  (Cesare Pavese)
Ancora cadrà la pioggia
sui tuoi dolci selciati,
una pioggia leggera
come un alito o un passo.
Ancora la brezza e l'alba
fioriranno leggere
come sotto il tuo passo,
quando tu rientrerai.
Tra fiori e davanzali
i gatti lo sapranno.

Ci saranno altri giorni,
si saranno altre voci.
Sorriderai da sola.
I gatti lo sapranno.
Udrai parole antiche,
parole stanche e vane
come i costumi smessi
delle feste di ieri.

Farai gesti anche tu.
Risponderai parole
viso di primavera,
farai gesti anche tu.

I gatti lo sapranno,
viso di primavera;
e la pioggia leggera,
l'alba color giacinto,
che dilaniano il cuore
di chi più non ti spera,
sono il triste sorriso
che sorridi da sola.
Ci saranno altri giorni,
altre voci e risvegli.
Soffieremo nell'alba,
viso di primavera.
 

Il codino traditore (A. Cuman Pertile)
Il codino
di un topino
fuor da un buco un dì spuntò.
Venne il gatto
quatto quatto,
e coi denti l’afferrò.
Il topino,
poverino,
pianse forte e si lagnò.
Proprio in quella,
questa è bella,
un gran cane capitò.
Ed il gatto,
quatto quatto,
impaurito se ne andò.
Il topino
il suo codino
dentro il buco ritirò.
Margherita


Il gatto (E. Berni)
Sulla sedia accoccolato
fa l’ipocrita, il ghiottone,
tu lo credi addormentato
ma non dorme, quel sornione!
Tutto vede, a tutto è attento,
e prepara il tradimento.

Musotondo (L. Schwarz)
Il mio gatto Musotondo
verdi ha gli occhi e il pelo biondo.
Col nasetto impertinente
canzonar sembra la gente.
E’ una birba a tutta prova
che ogni dì ne fa una nuova:
proprio adesso il bricconcello
s’è cacciato in un cappello.
Vi si affaccia da padrone
quasi fosse il suo balcone.
E da lì contempla il mondo
il mio gatto Musotondo.
 
Margherita

Camilla



Il mio gattino (D. Vignali)
Fufi, ha nome il mio micetto;
è carino e assai furbetto,
il suo pelo è bianco e nero,
un musin poco sincero.
Con lui gioco di sovente,
mi diverto lungamente;
lui si lascia, poverino,
prender anche pel codino.
La pazienza perde presto
sol se troppo son molesto;
ed allor che fa il micino?
Sa allungare lo zampino.
Quando dormo nel lettino
mi si accosta pian pianino;
s’accovaccia, poi m’annusa,
poi si mette a far le fusa.
Quando mamma via lo caccia,
perchè ha fatto il malandrino,
egli corre fra le braccia
del suo caro  padroncino.

Miciabella (A. Cuman Pertile)
Gnau, gnaulino che gnaulava
la sposina si cercava:
“Miciabella dove sei?
Non li senti i pianti miei?”
Miciabella lo ascoltava,
ma nel cuore si lagnava:
“Gnau, gnaulino è un piagnisteo,
non lo voglio, marameo!”
Gnau, gnaulino allor pensò:
“Di gnaulare cesserò
e così mi sposerò”.

Da “Poesia per un gatto”  (Vivian Lamarque)
Sei quasi commovente
quando mi segui per niente
quando ti sposti di stanza
solo perché io mi sposto di stanza
devi allora da capo cercare
nuovo luogo e modo di fare ciambella
una nuova posizione
è questo il tuo discreto modo
di dare dedizione.

Le petit chat (Edmond Rostand)
E' un gattino nero, sfrontato, oltre ogni dire, 
lo lascio spesso giocare sul mio tavolo. 
A volte vi si siede senza far rumore, 
quasi un vivente fermacarte. 
Gli occhi gialli e blu sono due agate. 
A volte li socchiude, tirando su col naso, 
si rovescia, si prende il muso tra le zampe, 
pare una tigre distesa su di un fianco.
Ma eccolo ora - smessa l'indolenza - 
inarcarsi - somiglia proprio ad un manicotto; 
e allora, per incuriosirlo, gli faccio oscillare davanti, 
appeso ad una cordicella, un mio turacciolo. 
Fugge al galoppo, tutto spaventato, 
poi ritorna, fissa il turacciolo, tiene un po' 
sospesa in aria - ripiegata - la zampetta, 
poi abbatte il turacciolo, l'afferra; lo morde. 
Allora, senza ch'egli la veda, tiro la cordicella, 
ed il turacciolo si allontana, e il gatto lo segue, 
descrivendo dei cerchi con la zampa, 
poi salta di lato, ritorna, fugge di nuovo. 
Ma appena gli dico "Devo lavorare, 
vieni, siediti qua, da bravo!" si siede.. 
E mentre scribacchio sento 
che si lecca col suo lieve struscio molle.
 

Se volete scaricare le poesie, potete trovarle qui in formato pdf: Poesie e filastrocche sui gatti

5 commenti:

  1. Che bella raccolta di poesie! Pepe si sentirà importante visto che ha "scatenato" tutto questo con la sua presenza. ;)))

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  2. Che bella ricerca !!!
    Anche noi abbiamo un debole x i gatti grazie sempre della condivisione
    Avete fatto proprio un bel lavoro
    Baci a tutti
    Bea e pupi

    RispondiElimina
  3. Che sorpresa leggere tante poesie dedicate ai gatti brava

    RispondiElimina
  4. Che sorpresa leggere tante poesie dedicate ai gatti brava

    RispondiElimina

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