Per restare in tema-gatti, oggi vi parlo di un racconto di Emile Zola che ho letto proprio un paio di giorni fa...
IL PARADISO DEI GATTI
DATI EDITORIALI
Titolo: Il
paradiso dei gatti
Autore:
Emile
Zola
Casa
Editrice: Faligi Editore
Numero
di pagine: 13
GENERE DEL LIBRO
Racconto
LUOGHI DELLA STORIA
Casa, tetti, strada
TEMPO DELLA STORIA
Circa un giorno
PERSONAGGI PRINCIPALI
Gatto d’Angora, gatto
saggio, padrona
TRAMA
Il racconto narra di
un grasso e viziato gatto d’Angora che vive in una bella casa con la sua dolce
padrona.
Esso, però, nella sua
ingenuità, disprezza gli agi e le comodità, il suo soffice cuscino e la carne succulenta, il latte zuccherato e
le carezze della sua amabile padrona e sogna invece una vita selvaggia sui
tetti al di là della finestra che la sua padrona chiude sempre con meticolosa
puntualità.
Così, un giorno,
trovata aperta la finestra, balza fuori.
All’inizio tutto gli
sembra nuovo e meraviglioso, il fango come soffice velluto, il sole come una
calda coperta ma poi, dopo aver incontrato una banda di gatti randagi, comincia
ad avere fame, sete, freddo e sonno e capisce che ormai la succulenta carne
delle case umane non gli appartiene più.
Lentamente subentra
la disperazione e ripensa con nostalgia alla carne fresca e al letto caldo.
Nella notte è
costretto a cercare da mangiare nella spazzatura, ma invano.
È allora che un gatto
saggio gli propone di ritornare a casa sua, perché ne conosce bene la strada e
lui accetta con piacere.
Alla sua proposta di
vivere con lui fra gli agi e le leccornie, il saggio risponde sdegnoso che la
casa ed i cuscini sono fatti solo per gli stolti, detto questo se ne va.
Giunto a casa, la
padrona infligge al gatto d’Angora una severa punizione, che però accoglie a
zampe aperte, ben sapendo di meritarsela.
Per lui il paradiso
dei gatti è quello, con la carne, il latte e le coccole.
COMMENTO PERSONALE
Questo racconto mi è
piaciuto abbastanza.
L’ho trovato molto
realistico e ben scritto.
Per di più io adoro i
gatti e trovo che l’Angora sia una bella razza felina.
L’autore ha reso
molto bene l’ingenuità del gatto di razza, grasso e viziato.
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