Ciao a tutti!
Oggi vi parlo di un libro molto interessante.
LA
DONNA PERFETTA
DATI EDITORIALI
Titolo: La
donna perfetta - Storia di Barbie
Autore:
Nicoletta
Bazzano
Casa
Editrice: GLF Editori Laterza
Numero
di pagine: 163
GENERE DEL LIBRO
Saggio.
LUOGHI
America, Europa,
Germania, Italia.
TEMPO
Dal 1952 (Lilli, ad
adesso (2016).
PERSONAGGI
Barbie, Ken, Casa
Mattel, pubblico di teenager, stiliste, pubblico femminile e altri personaggi
minori.
TRAMA
Questo
libro ripercorre la storia di Barbie fin dalle sue origini, che trovano radici
nell’ormai lontano 1952.
E’
proprio in questa data che, in Germania, sui giornali viene creata l’immagine
di Lilli, che può essere definita “L’antenata più adulta di Barbie”.
Lilli
ha un vitino da vespa, seno prosperoso, curve sinuose, ammalianti occhioni
azzurri pesantemente bistrati, lunghi capelli biondi, labbra piegate in
un’espressione sempre leggermente imbronciata e quell’evidente, morbida
sensualità che gli abiti corti e scollati non riescono a mascherare.
E’
stato calcolato che, se Barbie fosse alta 1,75 m, le sue misure
seno-vita-fianchi sarebbero 99-53-83.
Proprio
per la sua vistosa forma fisica, quando dopo poco la sua apparizione sui
giornali viene trasformata in una bambola di appena 30 centimetri, essa è
considerata esclusivamente per uomini adulti, venduta nelle tabaccherie.
Queste
bambole sono vietate ai bambini.
Ed
è per questo che, il 9 marzo 1959, alla fiera del giocattolo di New York, Casa
Mattel espone per la prima volta l’affascinante Barbie, presentata come una “teenager
fashion model” e un “nuovo tipo di bambola dalla vita reale”.
Barbie
assomiglia moltissimo a Lilli nell’aspetto, ma è destinata a un pubblico
infantile e preadolescenziale.
Il
successo non arriva subito: considerata “scandalosa” per le forme procaci e troppo abbondanti, per gli abiti troppo corti, per i tacchi sempre troppo alti e innumerevoli altre
ragioni, Barbie è guardata inizialmente con diffidenza.
Grazie
anche alla partecipazione a una famosa serie televisiva, però, la fama di
Barbie si diffonde, tanto che in un anno ne vengono venduti solo in America
oltre 351.000 esemplari.
Trionfante
di questo successo commerciale, Barbie sfida le apparenze e approda finalmente
in Europa.
Qui
la popolarità è più dura da conquistare, ma Barbie ammalia anche gli Europei.
Da
qui in poi il successo e i guadagni per Casa Mattel sono assicurati.
Barbie
si diffonde a macchia d’olio in praticamente tutto il mondo occidentale.
La
bambola ricopre anche un ruolo importante nella vita sociale, incarnando
alternativamente il ruolo di casalinga, maestra, politica e “istruendo” le
bambine all’arte dell’impeccabilità, della bellezza intesa come perfezione
assoluta e infine ad essere duttili e malleabili marionette nelle mani dello
Stato.
Per
il suo aspetto, però, Barbie viene anche criticata pesantemente e sdegnata
dalle suffragette negli anni dell’emancipazione femminile.
Infatti,
agli occhi delle donne finalmente libere di esprimersi tranquillamente, appare
troppo perfetta: non si sente mai in imbarazzo, non sbaglia mai nulla, è sempre
impeccabilmente vestita, truccata e acconciata, è amabile con tutti e si adatta
perfettamente a ciò che il periodo, la società e le persone pensano di lei e
vogliono da lei.
Così
facendo offre alle bambine un ideale falsato della bellezza e della condizione
sociale e fisica della donna nel mondo, umiliando talvolta le giovani ragazze
perchè non perfette e belle come lei.
Ma
Barbie non sembra esserne minimamente scalfita.
Nel
corso del tempo, infatti, si fidanza placidamente con Ken (anche se sono
destinati a non sposarsi mai) e viene inserita in una numerosa cerchia di
parenti, amici e adoratori.
Per
Barbie, Ken non è niente di più di uno dei suoi tanti e variegati accessori,
indispensabile per salvaguardare la reputazione, ma niente di più.
Tuttora,
nel 2016, Barbie ricopre ancora questo ideale di falsa purezza e perfezione.
Perché
in fondo, Barbie è, e rimarrà sempre, la bambola più importante della storia.
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto molto.
In certi passi è un
po’ noioso e talvolta pesante, ma ti fornisce informazioni che in una semplice
ricerca su Internet non si troverebbero.
Bello e interessante,
anche se ho trovato che l’autrice fosse un po’ esagerata nel suo accanimento
contro Barbie.
Comunque, condivo
pienamente il messaggio femminista di base.
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