venerdì 14 ottobre 2016

I libri di Margherita: Lo Hobbit


Oggi vi parlo di un grande classsico di Tolkien.
LO HOBBIT
DATI EDITORIALI
Titolo:  Lo Hobbit o la Riconquista del Tesoro
Autore: John Ronald Reuel Tolkien
Illustratore: Alan Lee                              
Casa Editrice: Bompani
Numero di pagine: 417
GENERE DEL LIBRO
Romanzo Fantasy e di avventura.

LUOGHI DELLA STORIA
Terra di Mezzo, Montagna Solitaria, Contea, Gran Burrone, Bosco Tetro, Mordor, Montagne Nebbiose, Forraspaccata, Ultima Casa Accogliente, Colli Ferrosi, Monti Azzurri, Terre Selvagge, Pontelagolungo, Hobbiville, .

TEMPO DELLA STORIA
Un anno circa.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Bilbo Baggins (hobbit), Thorin Scudodiquercia, Balin, Dwalin, Fìli, Kìli, Dori, Nori, Ori, Oìn, Gloìn, Bifur, Bofur, Bombur (nani), Gandalf (mago buono), Beorn (mutaforma), Smaug (drago cattivo), Elfi Silvani di Bosco Tetro, Elfi di Gran Burrone, Gollum (piccolo essere nero e viscido), Aquile, Bard, re di Pontelagolungo e altri personaggi minori.

TRAMA
Bilbo Baggins è uno Hobbit che vive nella Terra di Mezzo a Hobbiville.
Gli Hobbit sono esseri dolci come il miele e resistenti come le radici degli alberi secolari, di piccola statura, con un viso rotondo e gioviali e i capelli bruni e  ricciuti.
Bilbo è uno Hobbit serio e rispettabile come sua padre, stimato, molto abitudinario e di enorme ingordigia.
Un giorno, all’uscio del suo rispettabile buco Hobbit, arriva Gandalf, un famoso stregone, che gli propone di prendere parte ad un'avventura.
Bilbo, contrariato, risponde di no.
Tuttavia, il giorno dopo fa la conoscenza di un gruppo di nani capeggiato da Thorin Scudodiquercia e 12 nani suoi amici: Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur.
Essi, sotto consiglio di Gandalf che è con loro, vogliono che Bilbo prenda parte alla loro avventura, il cui scopo è recuperare un immenso tesoro posto nel cuore della Montagna Solitaria sorvegliato dal vecchio e feroce drago Smaug che in passato ha sottratto queste ricchezze ai nani che dimoravano sotto la Montagna.
Bilbo decide infine di accettare e prende parte all'avventura nel ruolo di "scassinatore" e l'indomani esce di casa verso l'ignoto e con l'amara prospettiva di non fare più ritorno nella sua comoda casa, essendo l'avventura irta di pericoli: durante il cammino infatti incappano in alcuni Troll, che li catturano ma da cui riescono a sfuggire con l'aiuto di Gandalf. Il gruppo giunge così a Forraspaccata (nell'Ultima Casa Accogliente), dimora dell’elfo Elrond.
Dopo qualche settimana ripartono quindi diretti alla Montagna Solitaria passando per le Montagne Nebbiose: in una notte tempestosa, mentre dormono in una caverna, Bilbo si sveglia con un cattivo presentimento.
Infatti il pavimento della grotta si apre e vengono catturati da alcuni orchi (tutti tranne Gandalf) e portati dal Grande Orco. Quando ormai sembra giunta la fine, arriva un nuovo intervento dello stregone che, con i suoi poteri, sbaraglia il nemico, riuscendo anche ad uccidere il Grande Orco, permettendo al gruppo di fuggire. Nella fuga, Bilbo, rimasto separato dal gruppo, fa la conoscenza della creatura Gollum, al quale riesce a sottrarre un magico anello che rende invisibili. Una volta fuori dai cunicoli si avviano fuori dal territorio accidentato delle Montagne Nebbiose, arrivando nei pressi di una folta foresta.
Giunti tuttavia in una radura, cominciano a sentire numerosi ululati provenienti da tutte le direzioni: sono i Mannari, lupi alleati degli orchi, che incominciano a inseguirli. Fortunatamente, vengono aiutati dalle Aquile che li portano vicino al territorio di Beorn: questi è un uomo temuto da molti, che è in grado di trasformarsi in un orso. Tuttavia, a discapito dell'opinione comune, Beorn non è affatto malvagio e, anzi, si rivelerà disponibile e pronto ad aiutarli per attraversare il Bosco Tetro: qui, però, Gandalf lascia la compagnia dei nani. Anche l'interno del Bosco si rivelerà pieno di insidie.
Presto finiscono le provviste e, spinti dalla fame, i nani abbandonano il sentiero; come se non bastasse Bombur, cade vittima di un incantesimo e si addormenta.
I nani sono preda anche di numerosi miraggi di banchetti riccamente imbanditi di leccornie e durante una di queste visioni vengono catturati da alcuni giganteschi ragni. Questa volta è Bilbo a risolvere la situazione, aiutato dal suo nuovo anello. Ma le disgrazie non finiscono qui: vengono nuovamente imprigionati, ad eccezione di Bilbo che è invisibile per effetto dell'anello, dagli Elfi Silvani. Anche in questa circostanza Bilbo, sfruttando il potere dell'anello, libera i nani imprigionati e li fa nascondere all'interno di alcune botti. Immerse queste nel fiume ed usate come imbarcazioni, i compagni giungono a Pontelagolungo.
Qui, vengono accolti con grandi feste dagli abitanti: tutti sperano infatti che Smaug il drago presto venga cacciato dalla Montagna Solitaria e che la prosperità possa tornare nelle loro terre, quindi danno loro rifornimenti per il cammino fino alla Montagna Solitaria. Qui, la compagnia trova la porta segreta della Montagna e riesce ad aprirla. Bilbo esplora quindi l'interno e vede per la prima volta il drago che dorme su una quantità enorme di oro, gioielli e gemme preziose.
Prima di congedarsi, il giovane hobbit si rende conto che il drago ha una corazza che gli protegge il petto tranne che in un piccolo punto. Scoperta questa sua debolezza, prende tempo perché Thorin e i suoi possano colpire Smaug che, accortosi della presenza dei nani, prima cerca di mangiarli poi esce dalla grotta e si dirige a Pontelagolungo, sfogandosi sugli inermi abitanti. Qui viene però ucciso da Bard l'Arciere, con una freccia scoccata nel suo unico punto debole.
Alla Montagna Solitaria, però, i nani non restano con le mani in mano ed iniziano ad apprestare difese in previsione di un possibile conflitto con gli Uomini del Lago. Pochi giorni dopo gli Elfi Silvani e gli Uomini del Lago arrivano alla Montagna speranzosi di poter prendere i tesori per risollevarsi dopo la discesa distruttrice del drago. Le trattative proseguono altalenanti e l’esito dell’avventura è incerto quando le cose precipitano e…

COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è piaciuto molto.
E’ decisamente molto lungo, intricato e in alcuni passaggi si fa fatica a comprendere bene.
Mi ha enormemente stupita fantasia di Tolkien.
Creare così tanti personaggi diversi e vicende complicate è simbolo di un’immaginazione fuori dal comune.
Anche i luoghi, così vari da formare una vera e propria cartina geografica e le rune elfiche, nanesche e lunari mi hanno colpita molto.
Nel complesso è un libro molto bello e ben scritto.
Credo che leggerò anche gli altri libri di questo grande scrittore, se ne avrò l’occasione.



Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".

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