mercoledì 1 giugno 2011

Home-schooling: la nostra esperienza

Vorrei iniziare a parlare di home-schooling in generale partendo da alcune FAQ tratte da:http://www.controscuola.it/faq/

"1. Cos'è la scuola familiare o paterna (homeschooling)?
La scuola familiare o paterna è l'istruzione tra le mura domestiche (e non solo) impartita dai genitori o da altre persone scelte dalla famiglia.

2. E' legale non mandare i miei figli a scuola?
Si, è legale non mandare i propri figli a scuola. E' l'istruzione ad essere obbligatoria, non la scuola.

3. Cosa devo fare se voglio tenere mio figlio/a a casa ed educarli senza l'ausilio dell'Istituzione Scolastica?
Occorre presentare un modulo al dirigente scolastico del vostro circolo dove dichiarate che vi occuperete dell'istruzione di vostro figlio/a. Bisogna dare testimonianza delle proprie capacità tecniche o economiche. Dovrete inoltre preparare un curriculum scolastico che dovrà essere allegato alla domanda di esame da presentare annualmente entro il mese di aprile. Questo curriculum non dovrà obbligatoriamente seguire il curriculum scolastico tradizionale, gli argomenti di studio possono essere scelti dai genitori.

4. Come fa la scuola ad assicurarsi che i bambini stiano ricevendo una giusta istruzione?
Al termine di ogni anno scolastico (verso giugno) una commissione scolastica esaminerà il bambino e deciderà se farlo passare all'anno successivo o no. Ciascuna famiglia dovrebbe prendere accordi personali con il proprio circolo scolastico di appartenenza che informerà i genitori circa il tipo di esame che il bambino dovrà sostenere.

5. Perchè le famiglie non vogliono mandare i propri figli a scuola?
Le motivazioni sono molteplici: possono essere di natura religiosa, linguistica, perchè la scuola non riesce a soddisfare le necessità del singolo, perchè gli episodi di bullismo e violenza sono sempre più frequenti o semplicemente perchè i genitori non vogliono delegare ad altri il compito fondamentale di educare i propri figli.

6. Ci sono altre famiglie che hanno scelto la scuola familiare in Italia?
Pur rimanendo una minoranza ci sono altre famiglie italiane che hanno scelto la scuola paterna: risalgono agli anni ottanta i primi casi di homeschooling all'italiana e vi sono anche alcune famiglie straniere in Italia che decidono di istruire personalmente i propri figli.

7. Come farà mio figlio a socializzare senza andare a scuola?
Innanzitutto bisogna chiedersi che tipo di socializzazione sia quella che vivono i bambini a scuola. Essere chiusi in un edificio, confinati in una classe di bambini che hanno tutti o quasi la stessa età, dove bisogna stare seduti per la maggior parte del tempo e dove si deve persino chiedere il permesso per andare in bagno non mi pare sia la situazione ideale che favorisca la socializzazione. Per non parlare dei casi di bullismo più o meno gravi, della competitività esasperata, della ricerca di status futili e dannosi (giocattoli, vestiti firmati, videogames, tabagismo, ecc.), tutti esempi di una socializzazione "malata". Socializzare significa avere a che fare con persone di tutte le età e mettersi in relazione con esse in luoghi e situazioni differenti. Per i più piccoli basterebbe andare al parco o invitare a casa gli amici del quartiere, per i più grandi ci sono sport, corsi di musica, arte, il teatro, le vacanze estive in gruppo e quant'altro venga organizzato dai comuni di appartenenza.

8. Come faccio a sapere se sarò un bravo insegnante per mio figlio/a?
Da milioni di anni gli esseri umani tramandano le loro conoscenze dai genitori ai figli, in passato coloro che erano definiti insegnanti e che quindi facevano questo mestiere erano pochi. Il concetto di "insegnate qualificato" è cosa recente, ora si pensa che per poter insegnare bisogna passare molti anni della propria vita preparandosi a farlo, passando innumerevoli test che spesso non sono in grado di valutare la reale abilità del candidato. Coloro che sanno veramente insegnare sono consapevoli che per farlo bisogna innanzitutto conoscere a fondo la persona alla quale si sta parlando, che mostrare come si fa qualche cosa è meglio di raccontarlo e che lasciarlo fare all'interessato è ancora più utile, che bisogna seguire il ritmo della persona che vuole apprendere, che bisogna ascoltare e rispondere alle domande invece di farle e infine che non bisogna spazientirsi o addirittura spaventare chi si ha davanti. E' chiaro che queste cose non si imparano ai corsi per diventare docenti, ma nella vita di tutti i giorni, e che spesso gli insegnati nelle nostre scuole non hanno questo tipo di approccio. Nessuna istituzione scolastica può competere con dei genitori amorevoli, organizzati e pieni di buona volontà."

Quanto a noi, nello specifico, abbiamo scelto la via dell'home-schooling un po' per volta, passo dopo passo. Prima, decidendo di non mandare i bambini al nido... poi, ai 3 anni di Margherita, nemmeno alla Materna... (il tutto, però, sempre seguendo un cammino analogo ma più proficuo a casa, fatto di vere e proprie programmazioni, percorsi didattici a tema con tantissime attività ludico-espressive-manipolative correlate) rimandando il tutto a Settembre dello scorso anno. A quell'epoca, Margherita aveva 5 anni, Camilla 4. "Perseguitati" da tutto e tutti, cedemmo all'idea di mandare entrambe le bambine in una piccola scuola materna cattolica, solo la mattina.
Beh, l'esperienza è durata solo 2 mesi, i più brutti della nostra vita familiare: stress, nervosismo, fatica per tutta la famiglia e tantissima noia da parte delle bimbe, soprattutto la più grande che, dopo i primissimi giorni d'entusiasmo, iniziò a trovare la scuola un ambiente monotono e poco stimolante; a rimpiangere "le attività" fatte a casa con mamma e fratellini; a richiedere sempre più spesso di "fare" cose al pomeriggio; a sentire una fortissima nostalgia dei fratellni; a ripetere che la scuola "le stava togliendo le cose belle della vita"; addirittura, a perdere i capelli!
Contemporaneamente, Camilla non traeva alcun giovamento dall'ambiente-parcheggio.
Così, il 15 Novembre, quell'esperienza finì, con enorme soddisfazione di tutti!
Da lì, in pochi giorni, il passo successivo fu l'idea di virare rapidamente: Margherita, di nuovo a casa, aveva ripreso tutto il suo entusiasmo e la sua sete d'apprendere: conosceva già le lettere dell'alfabeto, ed aveva già iniziato a cercare di metterle insieme. Perchè, allora, non assecondare questo suo desiderio ed accompagnarla nell'imparare a leggere e scrivere?
A fine Novembre la bambina scriveva e leggeva già, iniziava a contare e a voler scrivere anche i numeri... Così ci informammo pressola direzione didattica, scrivendo un lungo e dettagliato resoconto della situazione, proponendo anche la domanda di ammissione per la bambina all'esame di "primina".
Di lì i progressi sono stati inimmaginabili e rapidissimi, non solo per lei, ma anche per Camilla e Mariangela che hanno percorso una loro vera e propria programmazione, parallela quella della sorella più grande, giorno dopo giorno.

Quella della scuola familiare è una scelta che esce proprio dal cuore... nel senso di un cammino bello e progressivo che ti fa vedere e scoprire ogni giorno i talenti individuali ed irripetibili di ogni singolo bambino, e vivere come "spreco" il rinchiuderli in una struttura che -il più delle volte- non può -per sua stessa natura- che omologare ed appiattire la ricchezza che ognuno si porta dentro, anzichè farla sbocciare e fruttificare.
La cosa più bella è proprio percorrere questa strada insieme, giorno per giorno, programmando sì (mi va, in questo, circa un'oretta ogni giorno), ma anche vivendo ogni loro curiosità naturale come uno stimolante punto di partenza che poi ti fa ri-partire, limare, ri-definire il percorso, passo dopo passo. Questo è relativamente semplice con una bambina come la mia Margherita, naturalmente molto portata per "l'apprendimento", posata e riflessiva. Ma è, forse, ancor più stimolante ad arricchente (per lei e per noi) con chi -come la mia seconda bimba Camilla- non è perfettamente "allineata" ai suoi coetanei. Niente di grave, per carità: ma un ritardo nella produzione del linguaggio ed in alcune fasi di crescita, senza però problemi cognitivi. Una bimba come lei, in un contesto scolastico, verrebbe (e veniva) soffocata e frenata, etichettata in maniera un po' negativa... insomma, ali proprio tarpate. Da quando, invece, a casa, io e mio marito ci stiamo occupando di lei in maniera più mirata... è fiorita letteralmente! Imparando a colorare, disegnare e distinguere diverse lettere dell'alfabeto in pochissimo tempo.

Il vero punto di forza e straordinarietà dell'esperienza della scuola familiare è, per noi, l'assoluta libertà, insieme all'organicità dell'apprendimento costante, nella perfetta interezza della persona.
Mi spiego meglio: in media Margherita si applica 1-2 ore al giorno. Ma, in effetti, non è proprio così, o almeno, non solo. Vivendo tutti insieme, ovviamente, si condiviono tutti gli aspetti del quotidiano, mica solo la lezioncina! Quindi, per esempio, si esce per fare la spesa. Ed ecco che, nel giardino della strada vicina uno dei bimbi nota un uccellino che cinguetta su un albero... un altro, magari, alcuni germogli su un cespuglio; un altro ancora, vede una bella farfallina che svolazza sul prato... ecco, sta proprio tornando la primavera! Poi, si va al mercato: ecco qui la frutta e la verdura della primavera! Allora acquistiamo le fragole, andiamo a casa e prepariamo la nostra torta della primavera, pasticciando tutti insieme.
Da lì, ci viene voglia di approfondire: stampiamo delle "schede", coloriamo, facciamo un dettato e tante letture a tema... raccogliamo le margherite e, prima di metterle nel vaso, le contiamo, addizioniamo, sottraiamo... Ecco qua, un bell'approfondimento interdisciplinare, partito "dal niente"!
Poi, imparare è partecipare, in ogni momento... sera, mattina, pomeriggio, che differenza fa?
E pensate, poi, che bello, quando si inizierà a studiare la storia, o l'arte! Gite, vacanze e giornate interamente dedicate a vedere personalmente ciò che ci ha colpiti... o, perchè no? Viceversa! Siamo a Ravenna, vediamo i mosaici e ci vien voglia di scoprirne di più....

15 commenti:

  1. Ciao,
    sono Marika, la mamma di un bimbo di 2 anni

    sono felicissima di avervi "scoperto"

    è emozionante leggere di voi!

    Buona continuazione in questo meraviglioso percorso
    vi seguirò con gioia tramite il blog

    Buona giornata

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  2. Grazie tante e benvenuta, Marika!!!

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  3. Bello leggere la vostra esperienza!
    Auguri di buon proseguimento, e buon divertimento :)

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  4. Vi seguo già da un po' e vi ammiro moltissimo, così entusiasti e con una bella famiglia numerosa!Le vostre parole sono piene di gioia, sono incuriosita, come fate?vi dedicate a loro a tempo pieno a turno o insieme?riuscite ad andare a lavoro?mi piacerebbe molto seguire questa strada, nel pomeriggio che sono libera dal lavoro cerco anche io, nel mio piccolo, di fare qualche attività con mia figlia e cerco di immaginare il vostro lavoro di squadra e prenderne esempio!Se ti va, dammi qualche consiglio pratico!

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  5. Ciao, Federica e grazie per le tue parole!
    Sull'organizzazione... beh, dovresti vederci, soprattutto la mattina: Il piccolino in braccio, Margherita con carta, penna e sottomano, gli altri con fogli, colori e librini! Ognuno ha il proprio "compito", ma tutti procedono bene! Io sono a casa, mentre Giorgio lavora per un ente pubblico, quindi riesce ad avere molte ore da dedicare ai bimbi, soprattutto il pomeriggio.
    Margherita si dedica -di solito- all'italiano la mattina ed alla matematica il pomeriggio, oltre alla lettura quotidiana, in genere dopo cena, col papà.
    Tutto questo, però, è molto libero perchè -come avrai letto- molto spesso usciamo o portiamo in gita i bambini, senza troppi schemi rigidi. L'osservazione della natura e dell'ambiente circostante sono parte integrante delle nostre giornate e della nostra "programmazione". Poi, un buono spazio hanno anche le attività grafico-pittoriche, la danza per le bimbe, i giochi in cortile, la biblioteca.... Certo, non mancano i momenti più caotici, ma questo è tutto sommato inevitabile, con cinque bambini...!

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  6. Ciao! Sono Monika, la mamma di una bimba di 2 anni. Io intendo homeschool. Sono americana, ma spero di insegnare a mia figlia la bella lingua italiana (spero che lei lo imparerà più meglio che io!). Sono felice di trovare il tuo blog!

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  7. Ciao ho un bambino di 11 anni che il prossimo anno dovrebbe frequentare la scuola media. Abbiamo avuto bruttissime esperienze nella scuola, (gli abbiamo cambiato scuola 3 volte in 8 anni...) per cui stavo pensando di smettere di lavorare per seguirlo io. Mi chiedevo come fosse possibile seguire lui e, contemporaneamente, fare scuola al mio secondo figlio (che il prossimo anno dovrebbe fare la terza elementare) ed alla terza figlia (prima elementare da settembre prossimo).
    Mi ritrovo molto in quello che dite, soprattutto nel fatto che a scuola si sta con persone che spesso ci opprimono, che le ore (8) di scuola sono pochissimo efficaci, che si potrebbe fare lo stesso lavoro imparando di più e più armoniosamente in due-tre ore di lezione a casa...
    Tra l'altro sono un'insegnante di scuola superiore, quindi mi potrei benissimo occupare di loro, magari con qualche aiutino per italiano...
    Mi chiedevo poi di che tipo sono gli esami di fine anno: produzione testi, lettura, traduzioni in inglese, verifiche di matematica? Sono abbastanza difficili da rischiare di essere bocciati?
    Buon lavoro e grazie
    Elisabetta

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  8. Benvenuta, Elisabetta!
    Ci fa molto piacere fare la tua conoscenza ed “ascoltare” la tua storia.
    Ci spiace per la vostra esperienza scolastica, anche se abbiamo già sentito tanti racconti simili al vostro ed anche la nostre –seppur breve- esperienza diretta è stata affine.
    Quanto alla tua prima domanda, noi siamo ancora in una fase “più precoce”, facendo “home-schooling” a 4 bambini di età diversa, ma tre dei quali in età pre-scolare. Però, una buona organizzazione dei tempi e degli argomenti trattati è –per noi- davvero determinante.
    In particolare, cerchiamo di partire da e sviluppare dei macro-argomenti, comuni per tutti. Quest’anno sono i quattro elementi della natura, e sempre i cicli stagionali e le ricorrenze liturgiche dell’anno.
    Per cui, ad esempio, mentre la bimba più grande scrive un dettato o un testo su un certo argomento, i più piccoli lo disegnano, o colorano un’immagine “a tema”.
    Poi, ovviamente, ci sono momenti più individualizzati, come ad esempio per la matematica o l’educazione artistica/musicale.
    Quanto agli esami, in generale si tratta di una mattinata (3 ore circa) a scuola, in cui il candidato viene esaminato nelle diverse discipline. Per l’ammissione alla classe seconda (scuola primaria) a Margherita fu chiesto di effettuare dapprima , una prova di italiano e lettura, e poi di matematica. Infine, un colloquio sulle varie discipline. I programmi non devono necessariamente essere quelli ministeriali, ma è consentito un percorso individualizzato, su cui verterà la prova. L’importante è comunicare il tutto alla direzione didattica, nella maniera più dettagliata possibile, onde evitare sorprese.
    Poi sta alla sensibilità dei singoli dirigenti ed insegnanti il “modus operandi”.
    Comunque, al di là di tutto, lo “stress” da esame è imparagonabilmente minore rispetto ad un intero anno di frequenza/compiti in classe/interrogazioni…

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  9. Sono rimasta incantata dal vostro modo di vivere, semplice, dolce e attento, tutte cose che in una scuola non potrebbero esserci.
    Ho iscritto la mia bimba di 2 anni e mezzo a scuola, inizierà a settembre, ma non sono sicurissima della mia scelta per questo girando qua e la tra i siti per cercare l'home-schooling e ho piacevolmente trovato te e letto la tua fantastica esperienza, prenderò in considerazione questo meraviglioso percorso. Grazie e piacere di averti "incontrato".

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  10. Ben arrivata, Dolcemamy! Ti ringrazio tanto, per queste tue parole! Siamo sempre molto contenti quando sentiamo di poter aver messo la "pulce" nell'orecchio di un'alternativa al "lo fanno tutti, dobbiamo per forza farlo anche noi".

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  11. buonasera. sono jacqueline mamma di un bambino di 9 anni che a settembre deve iniziare la quarta elementare.
    io vengo da uruguay e da quando lui ha iniziato la scuola mi sente che non e per lui, perche federico legge e scrive da quando aveva 5 anni e legge tantisimi libri di storia, e curioso e si informa su geografia, scienza. Non so como spiegarlo, so che mio figlio non e un genio, soltanto e un bambino che da piccolo le ha piaciuto leggere e informarsi su tutto, quindi per lui la scuola a stato sempre noiosa perche sta sempre molto piu avanti di tutto cio che viene nei libri di scuola che le danno.
    Da tanto che mi lamento perche fa 8 ore di scuola e tutte queste ore non le permetono di imparare altro come per essempio, inglese, spagnolo che e la nostra lingua madre e che parla bene ma scrive male, perche quando esce da sucola non ne ha voglia. Oltre che lui ha tanto bisogno di fare attivita fisica e uscendo di scuola non vuole piu niente.
    avevo sentito che initalia e di obbligo l'istruzione e non andare a scuola, e cosi vi ho trovato.
    un po di paura mi da ma sono molto convinta che mio figlio fareve molto di più studiando a casa e andando a un esamen che in tutto un anno di scuola, gia che possiamo anche fare lo sport al mattino e poi fare le lesione come meglio ci va a noi.

    Voleva soltanto sprimere il mio parere, e le mie preocupazione, sono contenta di sapere che ci sono altri che la pensano come me.
    un po pensavo non va a scuola non fara amici, ma comunche anche in questo senso abbiamo trovato tanta dificolta, quindi non ci perdiamo niente.

    vi seguiro e mi augurio contare con vostro appoggio.
    grazie

    jacqueline e famiglia.

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    Risposte
    1. Ciao, Jacqueline! Innanzitutto, benvenuta!
      Ci fa sempre piacere conoscere nuove persone, e sapere di un interesse sempre maggiore verso l'home-schooling.
      Ci dispiace che Federico abbia difficoltà a scuola: probabilmente la scuola familiare potrebbe aiutarlo davvero a stare meglio e ad imparare con piacere.
      Studiando a casa è possibile seguire molto bene gli interessi e i tempi del bambino.
      Se hai bisogno di materiale per i contatti con la scuola o di altre informazioni, chiedi pure!
      Buona serata!

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  12. Ancora una volta la mia ammirazione... noi facciamo già parte di un gruppo di homschoolers della zona, ma il nostro primo figlio ha solo 2 anni e il secondo è in arrivo. Posso solo pensare: chissà cosa accadrà? Ma leggere le tue storie mi dà fiducia ed entusiasmo. Grazie
    ciao

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    Risposte
    1. Che bello! Vedrai, sarà un percorso in continua evoluzione, a tratti difficile, a tratti esaltante, ma sempre ricco e stimolante per tutta la famiglia. Buon Natale a tutti e quattro!

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