MANSFIELD
PARK
DATI EDITORIALI
Titolo: Mansfield Park
Autore:
Jane
Austen
Formato:
e-book
Citazione:
« Io presto molta poca attenzione
[...] a ciò che dei giovani qualsiasi hanno da dire riguardo al matrimonio. Se
ostentano un disinteresse verso lo stesso, do solo per scontato che non hanno ancora incontrato la persona giusta »
Numero
di pagine: 505
GENERE DEL LIBRO
Romanzo, romanzo di
formazione.
LUOGHI DELLA STORIA
Inghilterra, prima
casa di Fanny, Mansfield Park, varie stanze della villa, giardino, boschetto,
carrozza e altri luoghi minori.
TEMPO DELLA STORIA
Indefinito.
Dall’infanzia di Fanny fino alla sua età adulta.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Fanny Price, Lady
Bertram, Sir Thomas, Edmund Bertram, Maria Bertram, Julia Bertram, Tom Bertram,
William Price, Mrs. Norris, Henry Crawford, Mary Crawford, Mrs. Grant, Mr.
Rushworth, Mr. Yates, famiglia Price e altri personaggi minori.
TRAMA
Fanny
Price è solo una bambina quando la madre decide di mandarla ad abitare con gli
zii Lady Bertram e Sir Thomas che, dal canto loro, l’accolgono solo per noia e
ipocrisia.
A
Mansfield Park, nella nuova casa, Fanny si sente spaesata e spaventata: Lady
Bertram è una donna annoiata e cagionevole, accecata dall’amore per i propri
figli; Sir Thomas è un uomo tutto d’un pezzo, severo ma incapace di instaurare
con i figli un vero e proprio rapporto; le due cugine Maria e Julia sono
ragazze molte belle ma viziate ed egoiste che la umiliano in continuazione,
mentre la zia Norris è una donna pettegola, cattiva e indolente.
I
suoi due cugini, Tom ed Edmund, sono molto diversi fra loro: Tom sarà condotto
dalla propria esistenza sregolata a una triste fine, mentre Edmund è un
ragazzino buono, gentile ed educato, affettuoso e protettivo, molto diverso dal
resto della sua famiglia.
La
piccola Fanny si affeziona molto a quest’ultimo, di qualche anno più grande di
lei, e fra loro nasce una solida amicizia, destinata, forse, a diventare
qualcosa di più…
La
vita di Fanny non è semplice a Mansfield Park: i parenti, a causa della loro
superiorità sociale, la umiliano e la fanno sentire inadeguata e respinta.
È
solo grazie all’affetto fraterno di Edmund che la ragazza riuscirà a diventare
una giovane donna gentile, premurosa e mite, sempre disposta al bene e incapace
di pensare male degli altri.
Gli
anni passano e lo cose cambiano: Sir Thomas è costretto a partire per Antigua,
dove possiede alcune piantagioni, e passerà là due lunghi anni.
Nel
frattempo molte cose cambiano: i ragazzi Bertram, infatti, conoscono i due
fratelli Crawford, Henry e Mary, di classe borghese, belli, affabili e scaltri,
a volte amorali ma che portano in sé il vigore e la vitalità della gioventù e
dalla novità.
Mary
Crawford è una ragazza bella, spigliata, intelligente e vanitosa ma priva di
valori morali.
Henry
Crawford è un ragazzo bello e piacevole, allegro e suadente ma troppo borioso
ed egocentrico: le due sorelle Bertram non ci mettono molto a subire il suo
fascino…
Suo
malgrado anche il buon Edmund si lascia travolgere dalla vitalità e
dall’arguzia della bella Mary, mettendo Fanny da parte.
Per
la fanciulla si apre allora un periodo difficile, di riflessioni, di
pentimenti, di sentimenti nuovi e sconvolgenti, perché Henry Crawford potrebbe
iniziare a provare qualcosa per quella timida fanciulla…
COMMENTO PERSONALE
Questo libro non mi è
piaciuto molto.
Affascinata dai libri
della Austen letti in precedenza, e convinta dai commenti positivi che avevo
letto anche da parte della critica, avevo iniziato a leggere questo romanzo con
grande entusiasmo ed alte aspettative, e purtroppo sono rimasta delusa.
L’arguzia, l’ironia e
il brio solitamente utilizzati dalla Austen nei suoi romanzi qui non sono che
blande tracce che si perdono nel flusso di una narrazione a volte addirittura
pesante e noiosa.
Al contrario di
quanto mi è accaduto con Orgoglio e
Pregiudizio, Ragione e Sentimento o Emma, che mi hanno tenuta incollata alle pagine dalla prima
all’ultima riga, ho faticato a giungere alla conclusione di Mansfield Park.
All’apparenza è un
libro convenzionale, privo dei tratti che caratterizzano quest’autrice in altre
sue opere, e nel complesso molto lento e impersonale.
È un romanzo che
potrebbe essere stato scritto da un qualsiasi altro autore del suo tempo, senza
che presenti nulla di caratteristico o di incisivo né per quanto riguarda i
personaggi né per quanto riguarda la trama, che ho trovato piuttosto scontata e
banale.
La protagonista, al
contrario delle sfaccettate Emma, Lizzie o Marianne, risulta convenzionale,
piatta e noiosa, una classica eroina da fiaba antica, buona e cara, gentile,
dolce e sfortunata, una Cenerentola bionda e senza scarpetta che non ha nulla
di originale e tutto di già visto.
Ho apprezzato di più altri
personaggi, come Mary Crawford o William, e ho trovato invece molto ripetitiva
e poco accattivante la figura di Edmund: è buono e gentile, il perfetto bravo
ragazzo, ma risulta assolutamente identico, punto per punto, all’Edward Ferrars
di Ragione e Sentimento o all’Henry
Tilney di Northanger Abbey.
Comunque, non vorrei
essere fraintesa: il libro non è brutto, e preso per quello che è e letto senza
troppe aspettative è un passatempo piacevole, ma non è quello che mi aspettavo
da una maestra della letteratura e dell’ironia come Jane Austen, che annovero
fra i primi posti della classifica dei miei autori preferiti.
Insomma, non è un
libro che, personalmente, consiglierei.
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