CUORE DI TENEBRA
DATI EDITORIALI
Titolo: Cuore di tenebra
Autore:
Joseph
Conrad
Casa
Editrice: Universale Economica Feltrinelli
Numero
di pagine: 124
GENERE DEL LIBRO
Romanzo psicologico,
romanzo d’avventura, romanzo storico, biografia, saggio.
TRAMA
Charles Marlow è un
marinaio inglese che, durante un viaggio lungo il Tamigi, racconta per la prima
volta ai propri compagni una singolare quanto sconcertante vicenda accadutagli
durante la gioventù molti anni addietro.
Era solo un giovane
marinaio quando era stato colto dal desiderio di navigare lungo un fiume
inesplorato in un punto imprecisato di un continente non meglio specificato.
Dopo varie peripezie era riuscito ad ottenere il comando di un vaporetto ed era
partito per il luogo, ma aveva dovuto ben presto fare i conti con una realtà
abbrutita, ancestrale e sconosciuta, violenta quanto seducente, con il “demone
flaccido” della bramosia, dell’avidità e della presunzione che catturava
chiunque giungesse in quelle lande abbandonate dalla civiltà.
Si era ritrovato in
un mondo in cui nulla è giusto e tutto è vuoto, tutto è male e tempo che vibra
come vicino a un immenso, lento, potente cuore di tenebra.
Navigando sulle acque
melmose del fiume, scaricando sulle rive limacciose passeggeri che non avrebbero
fatto mai più ritorno a casa, osservando i riti tribali delle tribù cannibale e
la spietata e stolta prepotenza degli uomini su una natura violata che urla,
Marlow si era reso conto che il male è molto più vicino di quanto non sembra, e
pulsa sempre, ovunque...
Il giovane era tuttavia
ancora in attesa di partire quando aveva sentito per la prima volta nominare
quel nome maledetto: signor Kurtz.
All’apparenza un
semplice addetto della Compagnia che cercava e vendeva avorio in quelle zone,
ma in realtà uomo terribile da ogni punto di vista.
Uomo e bestia, dio e
animale, aguzzino e redentore, incarnazione stessa dell’intelligenza razionale
come dell’istinto oscuro e animale che ci comanda, orizzonte illimitato come cieca
oscurità, nel personaggio controverso e inspiegabile di Kurtz Ulisse si mescola
a Polifemo, l’umano con l’inumano, il terrestre con l’extraterrestre, plasmando
sotto i nostri increduli occhi di lettore-spettatore l’immagine di un mostro
spietato, senza scrupoli eppure straziantemente vittima della limitatezza umana
e della mortalità della nostra carne che non sopravvive al lume della mente e
al nostro Io interiore.
Un mostro di cui
possiamo sentire solo la voce, un demone fatto di ascetica incorporeità come di
assillante angoscia esistenziale.
Un figuro “notevole” –
unico suo attributo nel libro che al tempo stesso lo caratterizzi senza
identificarlo – che non può altro, nella propria eterna dannazione, nella
propria indomabile vocazione all’orrore, che fare una cosa: attrarre a se altre
anime verso il cuore di tenebra che era, è, e sarà sempre, in ognuno di noi.
E così accadde anche
a Marlow...