venerdì 11 agosto 2017

I libri di Margherita: L'isola delle farfalle


L’ISOLA DELLE FARFALLE

DATI EDITORIALI
Titolo:  L’isola delle farfalle
Autore: Corina Bomann
Casa Editrice: Giunti
Numero di pagine: 494

GENERE DEL LIBRO
Romanzo d’amore e del mistero.

LUOGHI DELLA STORIA
Europa, Germania, casa di Diana e suo marito, Inghilterra, Tremayne House, ospedale, camera della zia Emmely, camera mortuaria, Sri Lanka, Ceylon, casa di Jonathan, ristorante locale, hotel, Vannattuppucci Tea Company, capanna del tè, campi di tè, palma, camera di Grace e Victoria, davanzale, sala da pranzo, sala da ballo, pergolato, casa degli Stockton, giardino, torretta nel giardino, nave postale sull’Oceano Indiano.

TEMPO DELLA STORIA
La storia scorre in due diverse epoche.
La storia di Diana e Jonathan si svolge nel 2008, mentre quella di Grace e Victoria Tremayne fra il 1887 e il 1888.
Inizialmente c’è anche un scena che si svolge nel 1945.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Diana Wagenbach, Jonathan Singh, Grace Tremayne, Victoria Tremayne, zia Emmely, Vikrama, Mr. Green, Henry Tremayne, Dean e George Stockton, madre di Grace e Victoria, Mr Cahill e altri personaggi minori.

TRAMA
Diana Wagenbach è una talentuosa avvocatessa inglese, trasferitasi con il marito in Germania, ma quando un giorno scopre che lui l’ha tradita per l’ennesima volta, decide di recarsi in Inghilterra, dove ha saputo che l’amata zia Emmely è in fin di vita.
Quando la raggiunge in ospedale, scortata dal fedele maggiordomo Mr. Green, la zia le dice che deve riscoprire un remoto segreto di famiglia nascosto da tempo fra le antiche mura di Tremayne House, la bellissima tenuta che appartiene alla loro famiglia da secoli.
Prima di morire, la zia Emmely le dice che nella libreria nello studio c’è uno scomparto segreto in cui sono nascosti degli oggetti che le saranno d’aiuto per la sua ricerca.
Senza sapere come farà a mantenerla, Diana le promette che svelerà il segreto che la zia le sta affidando.
Una volta tornata a Tremayne House, scopre lo scomparto segreto che, una volta aperto, contiene oggetti che apparentemente non hanno nessun legame fra loro: un ciondolo con una grossa pietra turchese, una vecchia guida turistica di Colombo, una fotografia ingiallita e una foglia essiccata incisa a motivi illeggibili.
Dopo di ciò, Diana troverà altri numerosi indizi disposti per tutta la casa e dintorni.
Fra le lettere ritrovate, ce n’è una del 1888, scritta da Victoria Tremayne alla sorella Grace, in cui la prima le chiede perdono e narra di uno scandalo di cui nessuno pare sapere niente.
Gli indizi decisivi saranno una vecchissima bustina di tè con scritto Vannattuppucci Tea Company e una statua sopra la tomba della nonna di Diana, Beatrice (a sua volta la nipote di Grace, sorella maggiore di Victoria) la quale era morta nel 1945 appena data alla luce sua figlia Johanna, la madre di Diana.
Sulla tomba di Beatrice, infatti, Diana vede una grande scultura rappresentante un angelo, ma un angelo molto particolare, con il volto dai tratti orientali tipicamente maschili.
Allora Diana parte per l’Oriente e si reca a Ceylon, l’incantevole isola del tè e delle farfalle, in cui è sicura riuscirà a svelare il terribile mistero di famiglia, dei cui dettagli anche Grace è sempre stata all’oscuro.
A Ceylon, Diana incontra Jonathan Singh, affascinante storico e scrittore raccomandatole dall’amico Micheal in quanto gli doveva un favore e sarebbe stato contento di conoscerla.
A Ceylon i due scoprono gli ultimi tasselli mancanti per ricomporre tutto il puzzle: scoprono infatti che gli antenati di Diana, i Tremayne, avevano una piantagione di tè a Ceylon, Vannattuppucci, e lriusciranno finalmente a riscoprire il macabro segreto di famiglia.
Capiscono infatti l’antica storia di Grace e Victoria Tremayne, due sorelle di diciotto e quattordici anni che sono vissute in quei luoghi esotici e bellissimi nel lontano 1800.
Nel 1887, infatti, le due sorelle si trasferirono dall’Inghilterra a Ceylon per seguire il padre, diventato proprietario di una vasta e florida piantagione di tè.
Il capo direttore della piantagione era Vikrama, un meticcio metà inglese e metà tamil, bellissimo e gentile.
Ben presto tra Grace e Vikrama nasce un sentimento...
Grace confida il proprio amore per Vikrama a un diario segreto, che poi si ripropone di bruciare.
Dopo molte avventure e disavventure, però, Victoria trova il suo diario segreto e lo dà al padre, per gioco, senza pensare alle disastrose conseguenze del suo gesto.
Infatti Henry fa frustare Vikrama, ma questo riesce a scappare.
Nel frattempo, però, Grace non sa che a dare il diario al padre non è stata la sua governate, Miss Giles, come pensa, bensì proprio la sua amata Victoria.
Alla fine, per colpa di un fatto oscuro, Grace è costretta a tornare in Inghilterra.
Ma il mistero non è ancora del tutto svelato.
Infatti Diana e Jonathan, dopotutto ciò, scoprono un altro diario: quello appartenente a Mr. Cahill, l’avvocato di Henry Tremayne, il quale ha un ruolo rivoluzionario nella vicenda...
Cosa ne è stato di Vikrama?
Con questo, Diana e Jonathan hanno concluso le ricerche e fatto ritornare a galla quell’orribile segreto.
Intanto, Diana e Jonathan non sono indifferenti l'uno all'altro...
Grazie a Mr. Green, scoprono anche dove è stata sepolta Grace, che si era portata nella tomba un altro segreto legato allo Sri Lanka...
Qual è? Cos'è veramente successo tra Grace e Vikrama? Perchè lei è scappata e lui non l'ha mai più cercata? E tutto ciò cosa c'entra con Diana e sua zia...?

COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è piaciuto moltissimo, ma ha lati molto positivi e altri molto negativi.
La storia, cioè, è meravigliosa fino a una settantina di pagine prima della fine
Ho trovato che fosse totalmente privo di senso il segreto di Grace che poi viene scoperto.
Non era coerente con il suo personaggio, questa mancanza pressoché totale di raziocinio.
Il fatto che Mr. Cahill abbia avuto poi un ruolo così importante nella conclusione, secondo me non ha avuto senso, perché non si sospettava di nulla durante una prima lettura dei fatti e non era un personaggio importante, per cui secondo me rende il tutto un po’ squilibrato.
E’ un peccato che Vikrama sia finito così.
Per cui, in pratica, la fine mi ha delusa molto, perché prima di allora era un romanzo bellissimo.
Per quanto riguarda i quattro quinti del romanzo, belle le descrizioni, ti portano ad innamorarti di Ceylon e di Vannattuppucci, dei campi di tè e delle donne in sari colorati: giallo canarino, giallo oro, giallo limone, verde pisello, verde brillante, verde smeraldo, fucsia, rosa carico, rosso ciliegia, rosso brillante, rosso sangue, arancione, celeste, turchese, blu notte, viola, violetto sui costumi tipici di quella terra.
Bellissimo.
Mi è piaciuta moltissimo la storia di Grace e Victoria prima della fine.
Scritto benissimo, ti porta ad immergerti nell’atmosfera del tardo 1800 orientale, con lo spirito dell’epoca e la sottomissione dei figli al volere dei genitori.
Infatti, anche se ne aveva diciotto, di anni, Grace si comportava come una dodicenne, mentre Victoria, che di anni ne aveva quattordici, si comportava come una bambina di otto.
Il personaggio di Vikrama mi è piaciuto, ma mi sarebbe piaciuto di più se si fosse raccontata la storia un po’ anche dalla parte di lui, invece che soltanto da quella di Grace.
Quindi, in sintesi: libro meraviglioso, peccato per il finale deludente. 


Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".


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