DATI EDITORIALI
Titolo: L’isola
delle farfalle
Autore:
Corina
Bomann
Casa
Editrice: Giunti
Numero
di pagine: 494
GENERE DEL LIBRO
Romanzo d’amore e del
mistero.
LUOGHI DELLA STORIA
Europa, Germania,
casa di Diana e suo marito, Inghilterra, Tremayne House, ospedale, camera della
zia Emmely, camera mortuaria, Sri Lanka, Ceylon, casa di Jonathan, ristorante
locale, hotel, Vannattuppucci Tea Company, capanna del tè, campi di tè, palma,
camera di Grace e Victoria, davanzale, sala da pranzo, sala da ballo,
pergolato, casa degli Stockton, giardino, torretta nel giardino, nave postale
sull’Oceano Indiano.
TEMPO DELLA STORIA
La storia scorre in
due diverse epoche.
La storia di Diana e
Jonathan si svolge nel 2008, mentre quella di Grace e Victoria Tremayne fra il
1887 e il 1888.
Inizialmente c’è
anche un scena che si svolge nel 1945.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Diana Wagenbach,
Jonathan Singh, Grace Tremayne, Victoria Tremayne, zia Emmely, Vikrama, Mr.
Green, Henry Tremayne, Dean e George Stockton, madre di Grace e Victoria, Mr
Cahill e altri personaggi minori.
TRAMA
Diana
Wagenbach è una talentuosa avvocatessa inglese, trasferitasi con il marito in
Germania, ma
quando un giorno scopre che lui l’ha tradita per l’ennesima volta, decide
di recarsi in Inghilterra, dove ha saputo che l’amata zia Emmely è in fin di
vita.
Quando
la raggiunge in ospedale, scortata dal fedele maggiordomo Mr. Green, la zia le
dice che deve riscoprire un remoto segreto di famiglia nascosto da tempo fra
le antiche mura di Tremayne House, la bellissima tenuta che appartiene alla
loro famiglia da secoli.
Prima
di morire, la zia Emmely le dice che nella libreria nello studio c’è uno
scomparto segreto in cui sono nascosti degli oggetti che le saranno d’aiuto per
la sua ricerca.
Senza
sapere come farà a mantenerla, Diana le promette che svelerà il segreto che la
zia le sta affidando.
Una
volta tornata a Tremayne House, scopre lo scomparto segreto che, una volta
aperto, contiene oggetti che apparentemente non hanno nessun legame
fra loro: un ciondolo con una grossa pietra turchese, una vecchia guida
turistica di Colombo, una fotografia ingiallita e una foglia essiccata incisa a
motivi illeggibili.
Dopo
di ciò, Diana troverà altri numerosi indizi disposti per tutta la casa e dintorni.
Fra
le lettere ritrovate, ce n’è una del 1888, scritta da Victoria Tremayne alla
sorella Grace, in cui la prima le chiede perdono e narra di uno scandalo di cui
nessuno pare sapere niente.
Gli indizi decisivi saranno una vecchissima bustina di tè con scritto Vannattuppucci Tea Company e una statua
sopra la tomba della nonna di Diana, Beatrice (a sua volta la nipote di Grace,
sorella maggiore di Victoria) la quale era morta nel 1945 appena data alla luce
sua figlia Johanna, la madre di Diana.
Sulla
tomba di Beatrice, infatti, Diana vede una grande scultura rappresentante un
angelo, ma un angelo molto particolare, con il volto dai tratti orientali
tipicamente maschili.
Allora
Diana parte per l’Oriente e si reca a Ceylon, l’incantevole isola del tè e
delle farfalle, in cui è sicura riuscirà a svelare il terribile mistero di
famiglia, dei cui dettagli anche Grace è sempre stata all’oscuro.
A
Ceylon, Diana incontra Jonathan Singh, affascinante storico e scrittore
raccomandatole dall’amico Micheal in quanto gli doveva un favore e sarebbe
stato contento di conoscerla.
A
Ceylon i due scoprono gli ultimi tasselli mancanti per ricomporre tutto il
puzzle: scoprono infatti che gli antenati di Diana, i Tremayne, avevano una piantagione
di tè a Ceylon, Vannattuppucci, e lriusciranno finalmente a riscoprire il macabro segreto di
famiglia.
Capiscono infatti l’antica storia di Grace e Victoria Tremayne, due sorelle di diciotto e
quattordici anni che sono vissute in quei luoghi esotici e bellissimi nel lontano 1800.
Nel
1887, infatti, le due sorelle si trasferirono dall’Inghilterra a Ceylon per
seguire il padre, diventato proprietario di una vasta e florida piantagione di
tè.
Il
capo direttore della piantagione era Vikrama, un meticcio metà inglese e metà
tamil, bellissimo e gentile.
Ben
presto tra Grace e Vikrama nasce un sentimento...
Grace
confida il proprio amore per Vikrama a un diario segreto, che poi si ripropone
di bruciare.
Dopo molte avventure e disavventure, però, Victoria trova il suo diario segreto e lo dà
al padre, per gioco, senza pensare alle disastrose conseguenze del suo gesto.
Infatti
Henry fa frustare Vikrama, ma questo riesce a scappare.
Nel
frattempo, però, Grace non sa che a dare il diario al padre non è stata la sua
governate, Miss Giles, come pensa, bensì proprio la sua amata Victoria.
Alla fine, per colpa di un fatto oscuro, Grace è costretta a tornare in Inghilterra.
Ma
il mistero non è ancora del tutto svelato.
Infatti
Diana e Jonathan, dopotutto ciò, scoprono
un altro diario: quello appartenente a Mr. Cahill, l’avvocato di Henry
Tremayne, il quale ha un ruolo rivoluzionario nella vicenda...
Cosa ne è stato di Vikrama?
Con
questo, Diana e Jonathan hanno concluso le ricerche e fatto ritornare a galla
quell’orribile segreto.
Intanto, Diana e Jonathan non sono indifferenti l'uno all'altro...
Grazie
a Mr. Green, scoprono anche dove è stata sepolta Grace, che si era portata nella tomba un altro segreto legato allo Sri Lanka...
Qual è? Cos'è veramente successo tra Grace e Vikrama? Perchè lei è scappata e lui non l'ha mai più cercata? E tutto ciò cosa c'entra con Diana e sua zia...?
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto moltissimo, ma ha lati molto positivi e altri molto negativi.
La storia, cioè, è
meravigliosa fino a una settantina di pagine prima della fine
Ho trovato che fosse totalmente
privo di senso il segreto di Grace che poi viene scoperto.
Non era coerente con
il suo personaggio, questa mancanza pressoché totale di raziocinio.
Il fatto che Mr.
Cahill abbia avuto poi un ruolo così importante nella conclusione, secondo me
non ha avuto senso, perché non si sospettava di nulla durante una prima lettura
dei fatti e non era un personaggio importante, per cui secondo me rende il tutto un po’ squilibrato.
E’ un peccato che
Vikrama sia finito così.
Per cui, in pratica,
la fine mi ha delusa molto, perché prima di allora era un romanzo bellissimo.
Per quanto riguarda i
quattro quinti del romanzo, belle le descrizioni, ti portano ad innamorarti di
Ceylon e di Vannattuppucci, dei campi di tè e delle donne in sari colorati:
giallo canarino, giallo oro, giallo limone, verde pisello, verde brillante,
verde smeraldo, fucsia, rosa carico, rosso ciliegia, rosso brillante, rosso
sangue, arancione, celeste, turchese, blu notte, viola, violetto sui costumi
tipici di quella terra.
Bellissimo.
Mi è piaciuta
moltissimo la storia di Grace e Victoria prima della fine.
Scritto benissimo, ti
porta ad immergerti nell’atmosfera del tardo 1800 orientale, con lo spirito
dell’epoca e la sottomissione dei figli al volere dei genitori.
Infatti, anche se ne
aveva diciotto, di anni, Grace si comportava come una dodicenne, mentre
Victoria, che di anni ne aveva quattordici, si comportava come una bambina di
otto.
Il personaggio di
Vikrama mi è piaciuto, ma mi sarebbe piaciuto di più se si fosse raccontata la
storia un po’ anche dalla parte di lui, invece che soltanto da quella
di Grace.
Quindi, in sintesi:
libro meraviglioso, peccato per il finale deludente.
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