DATI EDITORIALI
Titolo:
Strane creature
Autore:
Tracy Chevalier
Formato:
e-book
Casa
Editrice: Neri Pozza
Numero
di pagine: 299
GENERE DEL LIBRO
Romanzo, romanzo
storico.
LUOGHI DELLA STORIA
Europa, Inghilterra,
Londra, casa di John, Dorset, Lyme Regis, Morley Cottage, casa in Cockmoil
Square, spiaggia, scogliera, Black Ven, Cobb, Monmouth, Weymouth, Charmouth, Church
Cliffs, Cimitero dei Serpenti, Golden Cap, Bridport, Chesil Beach, Portland,
bancarella degli Anning, bottega di Richard Anning, giardino del Morley
Cottage, club, frutteto, centro della città, stradine, scogliera, varie spiagge
e scogliere intorno a Lyme Regis, casa di Lord Henry Hoste Henley, British
Museum, Egyptian Hall, Università di Oxford, diligenza, nave, panetteria e altri
luoghi minori.
TEMPO DELLA STORIA
Sedici anni. La
storia comincia nel 1811 e si protrae fino al 1827.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Elizabeth Philpot,
Mary Anning, Molly Anning, tenente colonnello Thomas James Birch, William
Buckland, Monsieur Georges Cuvier, Margaret Philpot, Louise Philpot, Joseph
Anning, Richard Anning, Fanny Miller, Capitan Ninnolo, Charles Konig, Henry De
La Beche, Lord Henry Hoste Henley, William Bullock, reverendo Conybeare, John
Philpot, Johnny Philpot, Bessy, dottor Carpenter, Tray e altri personaggi
minori.
TRAMA
Dopo il matrimonio
del loro unico parente maschio, loro fratello John, le tre sorelle Philpot sono
costrette ad abbandonare la caotica e troppo dispendiosa Londra per ritirarsi
nell’economica e solitaria Lyme Regis, una cittadina sperduta lungo la costa
meridionale inglese, nel Dorset, più adatta alle loro ridotte finanze. Lyme è
una piccola cittadina di vedute ristrette: le tre sorelle Philpot, con le loro
differenze e le loro peculiarità, sono delle “strane creature” per i suoi
abitanti, ma è in particolare Elizabeth a creare scalpore.
Giovane donna
estremamente determinata, è indipendente e non sembra dispiacersi della solitudine
che pare prospettarle il futuro: infatti, non essendosi sposata fino all’età di
venticinque, ha l’unica prospettiva di rimanere zitella.
A Lyme Elizabeth scopre
una grande passione: quella per i fossili, di cui le scogliere e le spiagge che
si estendono intorno alla cittadina sono disseminate.
Fra i sassi e il
mare, Elizabeth scopre un mondo popolato da creature antichissime fossilizzate
da milioni di anni, da ammoniti, belemniti, bezoari, unghie del diavolo, pesci
fossili e ossi pietrificati.
È proprio seguendo
questa sua bizzarra passione che Elizabeth conosce Mary Anning, una bambina del
luogo con un talento infallibile nel trovare fossili.
La sua famiglia è
molto povera, e lo diventa ancora di più alla morte del padre, che li lascia nella
più completa indigenza.
Con il sostegno
economico e morale di Elizabeth e delle sue sorelle, Mary continua nelle sue
ricerche fino a quando, una giorno, appena dodicenne, scopre qualcosa nella
scogliera: un lungo scheletro fossilizzato, che sembra appartenere a un animale
mai visto, a metà fra un coccodrillo, una tartaruga gigante e un delfino.
In un ambiente scientifico
dilaniato da contrasti ideologici, in bilico fra le antiche concezioni bibliche
dell’universo e le nuove teorie sull’evoluzionismo e l’estinzione, l’eco della
creatura mostruosa trovata da Mary è di sconcertante potenza: il mostro da lei ritrovato
è un animale mai studiato prima, e che non vive più sulla terra, per cui
estinto.
Gli viene dato il
nome di “ittiosauro”, ovvero “pesce-lucertola”, e grazie alla sua vendita le
condizioni economiche della famiglia Anning si risollevano.
Ma l’Inghilterra di
inizio Ottocento, e in particolare l’ambiente scientifico, è ancora testardamente
maschilista: i meriti di Mary, in quanto donna e di bassa estrazione sociale,
non vengono riconosciuti, e la scoperta dell’ittiosauro è attribuita ad altri.
L’ittiosauro è solo
il primo delle numerose scoperte della portentosa ragazzina: dopo aver trovato
diversi scheletri di ittiosauro, scopre anche un altro tipo di creatura, un
plesiosauro, ma nemmeno questo esemplare le porta la fama e la ricchezza che si
meriterebbe.
Nel frattempo gli
anni sono passati, e Mary è diventata una giovane donna.
Nonostante la
differenza di età e di posizione sociale, l’amicizia fra Elizabeth e Mary è
profonda e trova le proprie radici nei valori comuni e nelle esperienze
condivise, rendendola solida come la pietra.
Eppure, quando a Lyme
arriva il Colonnello Birch, il loro legame sembra vacillare…
Una rottura potrebbe
essere inevitabile, ma le avversità della vita e un profondo senso
dell’ingiustizia potrebbero rimettere insieme un legame che tutti credevano
spezzato per sempre.
Perché l’amicizia, in
fondo, è un po’ come l’amore: non si scorda mai.
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto moltissimo.
L’ho letto mentre ero
in vacanza e ne sono stata completamente conquistata.
È una storia meravigliosa,
appassionante, coinvolgente ed intrigante, scritta splendidamente e con
personaggi di incredibile umanità e profondità.
Ho letto tanti libri
meravigliosi, ma in pochi ho trovato la fluidità e la spontaneità che ho
riscontrato in questo: a differenza di altri romanzi, questo è uno spaccato
perfetto di vita quotidiana, credibile e veritiero in ogni più piccolo
dettaglio.
Gli avvenimenti sono esaminati
attraverso la lente introspettiva della protagonista in maniera umana e
razionale: la narrazione, dipanandosi fra capitoli narrati alternativamente
dalla voce di Mary o di Elizabeth, ci fa compiere un viaggio emozionante e
commovente all’interno della loro anima, della loro mente e del loro cuore,
facendoci vivere i drammi, le contraddizioni e le meraviglie della loro epoca in
maniera sofferta ma estremamente genuina e spontanea, e che per ciò conquista
il cuore del lettore.
L’ho amato fin dalle
prime righe: il fatto che la storia narrata avesse come protagonisti personaggi
realmente esistiti e narrasse di luoghi e fatti reali mi ha sedotta.
I personaggi che mi
sono piaciuti di più sono stati quello di Elizabeth, che ho adorato per la sua
lucida razionalità e al contempo per la sua fragilità e insicurezza, e quello
di Molly Anning, per la sua completa imprevedibilità.
Ho faticato invece a
comprendere la logica dietro al personaggio del Colonnello Birch, che
nonostante le sue molteplici sfaccettature sia positive che negative ho trovato
ingannevole, falso e quasi riprovevole in alcuni passaggi.
Per il resto è un
libro mozzafiato: Tracy Chevalier, di cui avevo già letto La ragazza con l’orecchino di perla, non si smentisce, e con Strane creature torna a farmi innamorare
dei suoi incredibili romanzi. Lo consiglio veramente.
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