venerdì 28 ottobre 2016

I libri di Margherita: Lady Opaline



LADY OPALINE

DATI EDITORIALI
Titolo:  Lady Opaline
Autore: Virginia Dellamore
Casa Editrice: nessuna
Numero di pagine: 256
GENERE DEL LIBRO
Romanzo d’amore.
LUOGHI DELLA STORIA
Inghilterra, casa di Opaline, Longwood, Great Ground, crociera sull’Oceano, Scozia, Gretna Green, albergo a Gretna Green.

TEMPO DELLA STORIA
1800.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Lady Opaline, Alexander Knight, Edward Maple, Mr Maple, Lady Deanna Heyer, mamma e papà di Opaline, Helen  Moore e altri personaggi minori .
.
TRAMA
Opaline è una giovane lady aristocratica, bellissima, con due meravigliosi occhi azzurri e che per tali qualità potrebbe ambire a sposare un duca.
A lei, però, non importa nulla dei salotti o di sfoggiare vestiti e sorrisi accattivanti durante la Stagione; il suo desiderio più grande è vivere in campagna, a contatto con la natura, gli animali, e il ricordo della sua meravigliosa infanzia. Un’infanzia finita con la morte del padre, la cui assenza ha lasciato un buco nero nel suo cuore.
Opaline è per questo cresciuta intollerante alle regole, più brava ad arrampicarsi sugli alberi che a servire il tè, danzare il valzer o lanciare sguardi ammiccanti da dietro un ventaglio. A diciotto anni, Opaline è schietta, genuina, generosa e solare. Innamorata di un amico d’infanzia, il dolcissimo ed educato Edward, non osa rivelargli i propri sentimenti e si limita ad ammirarlo da lontano. Nel frattempo, di notte, si reca nei boschi per distruggere le trappole dei bracconieri, cura gattini e colombi feriti, legge romanzi d’avventura e cavalca senza sella, provocando nella madre l’angoscia di vedere la sua unica figlia femmina come una totale scapestrata. 
Quando Alexander Knight giunge in Inghilterra dalla lontana America, Opaline decide di detestarlo. Il motivo di tanto odio è il fatto che lui abbia acquistato la loro casa di campagna, a cui erano legati tutti i ricordi della sua infanzia: le ha strappato dal cuore l’unico ricordo materiale di suo padre.
Alexander è l’antitesi di Edward: quest’ultimo incarna l’idea fiabesca del principe azzurro, mentre Alexander è il perfetto modello del mascalzone. Sfacciatamente ricco e arrogante, Mr. Knight si contrappone ai damerini inglesi, è maleducato, materiale, passionale, cinico, presuntuoso e cela un terribile segreto che risale al suo passato ancora avvolto nella nebbia. 
L’incontro fra i due si traduce ben presto in uno scontro di volontà. Lui è attratto da questa insolita giovane donna che pare del tutto inconsapevole della propria bellezza, e lei è inquietata da un uomo così deciso e scandaloso. 
Ma l’amore arriva dove la ragione si arrende.


COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è piaciuto.
L’ho trovato dolce, romantico, pieno di suspense, colpi di scena e momenti dolci ed emozionanti.
Mi è piaciuto molto il personaggio di Opaline, così bella e generosa da acquistare una tigre pur di farla morire ben nutrita e in felicità.
Credo che, se ne scriverà, leggerò anche gli altri libri di Virginia Dellamore.


Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".

martedì 25 ottobre 2016

Tre giorni tra Piemonte e Valle d'Aosta


Un paio di settimane fa io ed i bambini abbiamo messo in atto un progetto che coltivavamo già da un bel po': un viaggetto autunnale alla scoperta di due regioni italiane che ancora non avevamo visitato: il Piemonte e la Valle d'Aosta.
Il tutto, integrato nello studio delle regioni italiane da parte di Camilla e Mariangela  ma anche, quasi per caso, partito dalla visione e dalla passione per una serie televisiva e per un film.
Si tratta di "Elisa di Rivombrosa" (e suoi seguiti) che, la scorsa estate, ho rivisto insieme ai bambini (la seguimmo io e PapàGiorgio appena sposati: ci sono certo diverse scene poco adatte a bambini, ma nel complesso è molto ben fatta), girata nel Canavese, in particolare al Castello ducale di Agliè e, grande passione dei miei maschietti, del film "Avengers Age of Ultron", girato in gran parte in Valle d'Aosta, presso il Forte di Bard. Su questo, la "scintilla" fu innescata da un post di Catia del blog "A scuola con Matilde" che, la sccorsa estate, parlò di una mostra dedicata al film, proprio presso il Forte: In Valle d'Aosta sulle tracce degli Avengers.
Come sempre, l'idea di integrare lo studio in ciò che appassiona e nella vita reale ci piace tantissimo: così, un po' per volta, il sogno si è fatto progetto, la vicinanza tra loro delle due regioni ci ha fatto decidere di poter unire le visite  in un quadro di generale conoscenza delle loro bellezze e della loro cultura, i preparativi sono iniziati, lo studio delle due regioni si è sviluppato tra teoria e pratica, in quella concezione di "geografia attiva" che stiamo cercando di mettere il più possibile in pratica.
 Abbiamo quindi scelto un weekend lungo, tra il venerdì e la domenica, dei primi giorni di ottobre e, mamma, 5 bimbi/ragazzini e gatto, caricata l'auto, siamo partiti all'alba.
Già durante il viaggio l'emozione e l'entusiasmo erano palpabili: ognuno dei miei "studenti" aveva aspettative ben mirate per la nostra vacanzina.
Com'è andata, alla fine?
Per tempi ristretti, ritmi dei bambini e una giornata di parziale maltempo, non abbiamo potuto visitare tutto quello che avremmo voluto: ma in 3 giorni e 1200 km la strada fatta è stata tanta, in tutti i sensi.
Come sempre, ognuno di noi ha vissuto in modo proprio e originale l'esperienza: a Camilla è piaciuto tanto il "Castello di Rivombrosa", soprattutto l'esterno con i giardini; Giovanni e Tommaso, un po' piccoli e ancora non maturi per apprezzare le bellezze storico-artistiche e le visite guidate, hanno vissuto momenti di pura gioia ed esaltazione nei luoghi dei loro supereroi; Margherita si è gustata le meraviglie artistiche ed architettoniche, ascoltava con interesse e curiosità le spiegazioni delle guide, tanto che, spesso, si è lamentata di spiegazioni troppo superficiali per la sua voglia di capire e conoscere; Mariangela, avendo appena studiato le due regioni, è stata sempre pienamente "sul pezzo" e si è continuamente entusiasmata per ogni minimo dettaglio: dai cartelli stradali con su scritto "Regione Piemonte", "Torino", "Traforo del Frejus", "Passo del Piccolo San Bernardo", alla vista della Dora Baltea e del Po, a tutti i monumenti che aveva studiato, alla semplice vista, nelle vetrine, dei prodotti alimentari tipici dei luoghi.
Ed ora, se volete, vi "portiamo in viaggio con noi", prima con tante foto scattate, poi attraverso i temi dei bambini

1° GIORNO- AGLIE'

Il nostro appartamentino, in un bed&breakkfast nel cuore del paesino.

CASTELLO DUCALE DI AGLIE'

Visita guidata agli interni del castello

Le cucine

Agliè by night

2° GIORNO - VALLE D'AOSTA
FORTE DI BARD

I 4 blocchi di ascensori panoramici, che portano fin su.

Il Forte

Discesa a piedi, tra panorami mozzafiato, ponti massicci e tetti dalle tipiche tegole 


Visita a Bard, uno dei piccoli borghi più belli d'Italia.

Ed eccoci alla mostra sugli Avengers, piena di pezzi originali, costumi e scene del backstage del film.

Pomeriggio ad AOSTA
Arco di Augusto e Porta Pretoria

Vetrine e prodotti tipici

Il teatro romano

FENIS
CASTELLO DI FENIS


3° giorno - TORINO
Palazzo Madama e Piazza Castello

Giro turistico con audio-guida sul open-bus City SightSeeing

La maestosa Mole Antonelliana

Portici e vetrine

Ultime foto prima del ritorno

Ed ora... la parola ai giovani turisti! 

Margherita
Tema
UN ULTIMO ADDIO ALLE VACANZE ESTIVE
Io da sempre desidero viaggiare.
Mi affascinano le varie culture d’Europa e in generale del mondo, le  loro cucine, i costumi, le usanze, i riti celebrativi, le città e in particolare le loro lingue.
Forse è proprio per questo che mi piacciono le lingue, in particolare l’Inglese, una lingua che studio con grande piacere.
Mi piacerebbe fondermi con la cultura del luogo che visito, imparare la loro lingua e parlarla insieme a loro, visitare le città e i monumenti che esse ospitano, o godermi semplicemente una splendida natura.
Vorrei visitare l’America, l’Europa, ma in primis la nostra bella Italia.
Proprio per questo, insieme al fatto che le mie sorelle stanno studiando le regioni d’Italia e noi tutti sentiamo ancora un po’ nostalgia della nostra calda estate, proprio per queste ragioni, dicevo, abbiamo deciso di fare un’ultima, piccola vacanza prima che il tempo si “rompesse” definitivamente e sovvenisse il freddo.
Le nostre mete sono state quindi Piemonte e Valle d’Aosta.
Così, preparati i bagagli e sistemate alcune faccende che ci erano d’impedimento, il 7 ottobre abbiamo deciso di partire.
Ci siamo svegliati presto, alle cinque e mezza di mattina circa, e verso la sei e mezza siamo partiti.
E’ stato emozionante, in macchina, viaggiare per circa un’ora nel buio setoso dell’alba e vedere poi la luce spandersi lentamente da sopra una coltre di nuvole pallide, fino a diventare quella definitiva di una giornata di metà autunno.
Con noi è venuto anche il nostra gatto, Pepe, perché non ce la sentivamo di lasciarlo a casa da solo per tre giorni, cioè la durata che avevamo prefissato per la nostra lunga gita.
Come sede fissa avevamo scelto il piccolo borgo di Agliè, un paesino di soli 2.646 abitanti, nel Canavese, in Piemonte, nella provincia di Torino.
Al nostro arrivo, Agliè si è presentato come un borgo molto grazioso, con tante piccole botteghe sotto i portici a volta, alcune strade acciottolate, il profilo dolcemente ondulato delle colline a fare da sfondo e il famoso Castello Ducale di Agliè.
Il Bed&Breakfast in cui avremmo alloggiato per due notti si trovava a pochi metri da Piazza Castello, sulla quale si affaccia appunto il retro del Castello.
Ci avevano messo a disposizione un piccolo appartamento, fornito di due camere da letto, un salottino e un bagno.
La colazione ce l’avrebbero servita nel bar accanto.
Quel pomeriggio, disfatte in parte le valigie, abbiamo deciso di visitare la prima tappa del nostro percorso: il Castello di Agliè.
Esso è molto ben conservato, e conosciuto soprattutto per la celebre fiction “Elisa di Rivombrosa” che è stata girata dal 2003 fino al 2007 nei suoi interni e in quelli di molti altri castelli di cui il Canavese è costellato, oltre che in alcune parti del borgo di Agliè.
Quando si entra nel vasto parco che lo circonda, sembra quasi di entrare in una fiaba.
La facciata che dà sulla strada, con le sue due torri asimmetriche, l’ampia scalinata che degrada davanti ad esso (ambiente in cui soni state girate alcune fra le più belle scene della fiction televisiva) e il lampadario che si intravede, fra pendoli di cristallo illuminati, dalla finestra centrale del sontuoso edificio, lo rendono davvero incantevole.
Nei giardini, davanti, c’è una fontana rotonda e tante altre a costellare il vasto terreno, sentieri pittoreschi per lo spiazzo boscoso che ora sale e ora scende e il fiabesco labirinto, di foggia tutt’altro che comune, con morbide forme geometriche ritagliate in cespugli, al centro delle quali traboccano fiori rossi a dare una nota di vivacità, ma che purtroppo abbiamo visto sfioriti a causa della stagione autunnale.
Io personalmente ho adorato la facciata laterale ricoperta d’edera, che si intrecciava intorno alle finestre e creava uno spettacolo pittoresco e suggestivo.
Dopo la visita dei giardini, ci hanno fatto fare la visita guidata degli interni.
La guida ci ha mostrato la sala da ballo, la biblioteca, la sala da gioco con il tavolo da biliardo originale, la sala cinese nella quale sono conservati oggetti di fattura orientale,  la galleria d’arte nella quale sono contenuti i busti degli avi dei Savoia, il piccolo teatro privato, che poteva contenere al massimo una quarantina di persone e  tante altre stanze.
A me sono piaciuti particolarmente il Salotto Giallo, il Salotto Blu, la sala da gioco e  gli esterni.
Il Salotto Giallo aveva tappezzerie dipinte di un bel giallo, a motivi eleganti e flessuosi, e al centro di un ghirigoro argentato sapientemente disegnato, erano posizionate quelle che oggi chiamiamo “paillettes” ma che una volta erano schegge arrotondate di un materiale che, applicato sui muri, al bagliore del sole riluceva creando magici sfarfallii di luce.
Il Salotto Blu invece aveva tappezzerie blu cobalto, un bel blu vivace ma intenso, trapuntato di piccole stelle.
Inoltre, mi ha molto meravigliato sapere che i tendaggi di seta che adombravano le finestre erano perlopiù originali, e quindi appesi a quelle vetrate del 1600!
Questo nella parte alta, quella riservata ai nobili.
Ci hanno poi mostrato le cucine, ai piani più bassi, da poco restaurate.
C’era la cucina per le carni, quella per le verdure e quella per i dolci.
Ci hanno spiegato che in uno stesso pasto si potevano consumare anche quattordici portate di carne, l’una differente dall’altra!
Ho quindi capito perché molto spesso i nobili morissero di gotta  e per quale motivo fosse chiamata “malattia dei nobili” (o dei ricchi): non è salutare mangiare tanta carne.
Le cucine erano splendidamente conservate, con la stufa, la caldaia, i fornelli che oggi chiamiamo “a gas” ma che una volta erano cassetti che si riempivano di brace, gli stampi per dolci, i cesti originali, le pentole di rame, i tavoli di legno e altri oggetti che una volta si usavano per cucinare.
E così è finita la visita al Castello di Agliè.                                                                       
Mi è piaciuto davvero molto, anche se mi avrebbe interessata di più se ci fossero stati più cenni sulla vita dei nobili che ci abitavano: a me piace immedesimarmi nella vita di chi ci abitava, mi affascina e incanta, e così non diventa più soltanto un’opera d’arte, ma l’abitazione di qualcuno che ha pianto, sofferto, amato e gioito, una persona come noi, nata però in un’epoca diversa.
Ma questo è un limite mio, il Castello in sé è bellissimo e merita di essere visitato.
Quel pomeriggio avremmo anche voluto visitare la Venaria Reale, ma una volta giunti là non abbiamo trovato parcheggio in nessun modo, ed era già pomeriggio inoltrato, per cui siamo dovuti tornare all’alloggio.
Così è finito il primo giorno ad Agliè.
Il giorno dopo, alzatici di buonora, abbiamo deciso di visitare il Forte di Bard, e quindi di lasciare momentaneamente il Piemonte per recarci in Valle d’Aosta.
Una volta giunti, il Forte era davvero maestoso.
Si ergeva su una collina boscosa e in parte pietrosa, mastodontico e imponente, e ai piedi del colle scorreva la Dora Baltea, per cui era davvero inespugnabile.
Inattaccabile e solido al punto che nemmeno Napoleone Bonaparte riuscì a conquistarlo  e fu fermato nella sua avanzata, essendo all’epoca il Forte di Bard una specie di costruzione fortificata che segnava il confine tra Francia e Italia.
Per cui, indispettito dalla propria sconfitta, Napoleone lo fece poi radere al suolo, e fu ricostruito in seguito.
Il Forte mi è piaciuto davvero molto: ha un’apparenza solida, invincibile, rigorosa, ti infonde sicurezza, in un certo modo, e pur capendosi che si tratti di una costruzione antica, ha un che di moderno, a mio parere.
Un’altra cosa che mi è piaciuta è stato il fatto che per raggiungere la cima ci fossero degli ascensori panoramici, che si inerpicavano su per la collina e avevano un aspetto futuristico.
All’interno del Forte di Bard, quel giorno, c’era una mostra su uno degli ultimi film degli Avengers, per cui ai miei fratelli interessava molto.
Mentre loro guardavano estasiati i costumi e le armi originali utilizzati nel film, io ne ho approfittato per leggere i cartelli delle spiegazioni in inglese, cosa che mi ha divertito enormemente e fornito un esercizio molto utile, perché a mio parere è proprio questa una delle utilità pratiche del sapere l’inglese.
Dopo il Forte abbiamo visitato Aosta, il capoluogo della regione.
Aosta è una città non molto grande, senza particolari attrattive secondo me, a parte naturalmente i resti del teatro Romano, che mi hanno interessato molto per la loro rudezza e particolarità.
E pensare che si ergono lì, in piedi, dall’epoca degli antichi romani, e che hanno resistito a terremoti, guerre, agenti atmosferici e soprattutto a orde di turisti incuriositi!
L’Arco di Augusto mi ha sinceramente un po’ delusa, perché me lo aspettavo più alto e soprattutto non si poteva ammirare da vicino.
Infine, per completare la giornata, abbiamo osservato dall’esterno il Castello di Fenis, una fortezza medievale davvero ben conservata.
Secondo me, una delle particolarità della Valle d’Aosta è il bilinguismo.
Vedevo infatti cartelli in francese ovunque mi girassi, praticamente più che in italiano.
Ad esempio: anche il Forte di Bard si erge sulla cima di un colle lungo le cui pendici sorge il pittoresco e delizioso borgo di Hône, dal nome spiccatamente francese.
Anche molti nomi di paesi e vie sono in francese, e si intuisce che alcuni nomi di città fossero in francese prima di essere “storpiati” in italiano una volta che la piccola regione è venuta a far parte d’Italia.
Anche questa giornata è stata emozionante e particolare.
L’ultimo giorno la giornata è stata dedicata tutta a Torino, una delle città metropolitane più importanti d’Italia e in generale d’Europa.
Quella mattina abbiamo dovuto lasciare l’albergo, per cui con noi avevamo Pepe.
Una volta giunti in città e parcheggiato su una strada poco trafficata (per quanto lo possa essere una strada di Torino), abbiamo deciso che per Pepe era meglio restare in macchina mentre noi visitavamo la città, poiché lui, anche andando in giro più che volentieri al guinzaglio e in bicicletta, ha comunque paura del traffico e dei rumori forti.
Per cui, a malincuore, lo abbiamo lasciato in macchina con il cibo, l’acqua e la cassetta, sicuri che sarebbe stato bene: infatti ha dormito tutto il tempo.
Così, noi ci siamo immersi nel cuore pulsante della città.
Abbiamo quindi preso un tram, che ci ha condotti nella parte più bella di Torino: il centro.
Torino è davvero immensa!
Come ogni città, ha lati positivi e negativi.
La periferia è davvero brutta, con i palazzi scrostati e un odore sgradevole per le strade, mentre trovo che il centro sia davvero incantevole: Piazza Castello è così grande!
Talmente vasta che da sola può contenere tutta Agliè e le sue frazioni più recondite.
Piena di persone, turisti, eleganti signore dai look ricercati, negozi particolari e sfarzosi, con i tram che con il loro allegro e instancabile avanti e indietro riempiono le strade.
Ho adorato il Palazzo Reale, così vasto e sontuoso, con le fontane, gli acciottolati, i decori sulla facciata bianca ed elegante e le statue di bronzo ad arricchirla ulteriormente.
Dopo aver consumato il pasto da McDonald’s, abbiamo preso un tram panoramico, sedendoci sui sedili del secondo piano che era aperto.
Fortuna che non pioveva… ma minacciava di farlo!
Lì ci hanno dato un paio di auricolari per uno, che una volta indossati ci hanno fatto immergere nella storia di Torino.
Mi è piaciuto molto il Parco del Valentino, sontuoso e magnifico, e il Po che scorreva, oltre ai viali alberati, naturalmente, e alle fontane che rappresentavano allegoricamente il Po e la Dora Baltea, con le sculture lunghe distese sopra i getti d’acqua.
Ho trovato molto particolare il quartiere di San Salvario, dove nel raggio di 500 metri si possono ammirare molte chiese, una sinagoga, tre moschee e un tempio valdese-protestante.
E’ un esempio di come Torino sia un crocevia di culture e religioni diverse, un crogiolo in cui si fondono diverse etnie e cristiani, ebrei e musulmani si incontrano e vivono a stretto contatto.
Ciò può essere giudicato bene o male, ma è comunque molto interessante, a mio parere.
Il giro in tram, durato circa un’ora, è stato davvero bello e speciale.
Anche la Mole Antonelliana è davvero singolare e avremmo voluto visitarla, se non fosse stato che c’era un’ora di fila e noi avevamo fretta di tornare da Pepe e a casa.
Dopo, ritornando alla macchina, abbiamo fatto un breve giro di Torino, e ribadisco che sia davvero una bellissima città ma abbastanza sporca e soprattutto le vie si assomigliano tutte fra loro, con i palazzi antichi ed eleganti, di colori tenui che vanno dal bianco, al panna al grigio chiaro.
Da lì abbiamo intrapreso il viaggio di ritorno, attraversando tutto il Nord d’Italia, praticamente.
Mi ha colpito, durante il ritorno, l’incessante susseguirsi di fabbriche lucide e colorate delle più importanti aziende italiane, come la Barilla, l’IKEA, Pirelli, Lavazza, DeAgostini, Scic Cucine Italiane e tantissime altre che ora non ricordo.
Quindi, anche il viaggio è stato una scoperta.
Dopo questi tre giorni emozionanti, è stato comunque bello tornare a casa e ritrovare le confortevoli e ripetitive abitudini di tutti i giorni.
Ma una cosa è certa: non ci siamo proprio annoiati!


Tema di Camilla
La vacanza in Piemonte e Valle d’Aosta
Io e la mia famiglia siamo andati tre giorni in Piemonte e Valle d’Aosta.
Avevamo un appartamento ad Aglie’ e si sentivano le campane.
Siamo andati a vedere il castello di Elisa di Rivombrosa ad Aglie’: aveva un giardino grandissimo ed era bellissimo.
Il secondo giorno abbiamo visto il museo degli Avengers al Forte di Bard, poi siamo andati ad Aosta e al Castello di Fenis.
L’ultimo  giorno siamo andati a Torino: siamo andati a vedere la citta’ di Torino a piedi e con l’autobus.
Sono state tre giornate stancanti ma bellissime.


Tema di Mariangela                                                                     
La mia piccola vacanza
Venerdì sette ottobre sono partita per una piccola vacanza di tre giorni.
Mi sono svegliata alle sei di mattina e le strade erano deserte.
Il viaggio è durato quattro ore, un bel po’!
La cosa bella, però, è che con noi c’era il nostro adorabile gattino Pepe, che  stato veramente un angelo!
Dopo il tempo previsto sono arrivata ad Agliè, un piccolo pesino vicino a Torino; avrei alloggiato in un albergo davvero bello: c’erano due camere, in una c’era un letto matrimoniale e nell’altra c’erano due letti singoli, poi il bagno era davvero molto comodo, perchè c’erano sia la vasca che la doccia poi, per finire, c’era un graziosissimo salottino.
Il primo giorno sono andata a vedere il Castello Ducale di Agliè, che è un luogo incantato con dei giardini meravigliosamente belli e mi sono emozionata, perchè in quel castello hanno girato una bellissima fiction che si chiama “Elisa di Rivombrosa”!
Mi è piaciuto tanto anche l’interno, che era molto antico.
Il secondo giorno ho visto il Forte di Bard, che anticamente fu raso al suolo da Napoleone.
Nel 2014 al Forte di Bard hanno girato molte scene di un film di supereroi e allora hanno fatto una mostra di oggetti e costumi usati dagli attori.
È stato molto emozionante.
L’ultimo giorno sono andata a visitare Torino.
Come prima cosa sono andata su un tram per visitare la grande città. Tempo dopo sono andata su un altro tram ancora, che però era  speciale: c’erano degli auricolari e si ascoltavano tantissime curiosità su Torino e sono riuscita a vedere degli importanti monumenti.
Sono stati dei giorni divertentissimi: ho potuto ripassare quello che avevo appena studiato!
Questa è un’esperienza che non dimenticherò mai!
Il Piemonte e la Val d’Aosta mi sono piaciuti tantissimo!


Tema di Giovanni                                                                         
Gita al Forte di Bard
Sabato scorso sono andato a fare una gita al Forte di Bard, il castello in cui hanno girato il film chiamato “AVENGERS AGE OF ULTRON”.
Nel Forte è stata inaugurata una mostra degli , con pezzi originali del film.
Ad un certo punto siamo entrati nelle sale in cui c’era la mostra e ho visto subito una statua di Capitan America alta circa due metri: io ho iniziato a guardarmi intorno felicissimo.
In un’altra stanza c’erano le divise originali di Occhi di Falco e il suo arco; poi ho visto lo scudo di Capitan America, il martello di Thor, il pugno dell’Hulkbuster, una statua di Hulk gigante.

Pensieri  di Tommaso                                                                    
Una piccola vacanza
Io e la mia famiglia siamo andati in vacanza, a vedere  il Forte di Bard e anche il Castello di Elisa.
Mi e’ piaciuto molto il Forte e anche il dentro del Castello di Elisa e anche le fontane.
Al forte di Bard c’era la mostra degli Avengers e abbiamo visto anche il museo, che mi è piaciuto tanto.
C’erano la  moto e lo scudo di Capitan America, lo scettro di Loki, il pugno dell’Hulkbuster e anche la statuta di Iron man contro Hulk, il martello di Thor e anche Ultron distrutto.
Siamo andati anche a Torino e siamo saliti sul tram e sull’autobus a due piani e mi sono piaciuti anche gli ascensori del Forte, soprattutto quello dritto.
Siamo andati ad Aosta e io ho preso anche un gioco in edicola.
Queste giornate sono state bellissime.

venerdì 21 ottobre 2016

I libri di Giovanni: Avengers - Age of Ultron


Oggi lasciamo la parola a Giovanni, che ci racconta - nella sua prima "scheda di lettura" - di un libro tratto da uno dei suoi film preferiti.

AVENGERS - AGE OF ULTRON

DATI EDITORIALI
Titolo: AVENGERS - AGE OF ULTRON.  La storia illustrata del film
Autore: AA. VV.
Casa Editrice: Giunti
Numero di pagine: 64

GENERE DEL LIBRO
La storia illustrata del film

LUOGHI DELLA STORIA
New York, Stark Tower, Sud Africa, Fortezza dell’Hydra, Sokovia.

TEMPO DELLA STORIA
Sei giorni

PERSONAGGI PRINCIPALI
Iron Man, Thor, Capitan America, Vedova Nera, Occhio di Falco, Ultron, gemelli Maximoff, Hulk.

TRAMA
Gli Avengers attaccano la fortezza dell’Hydra per rubare lo scettro del malvagio fratello di Thor, Loki.
Dopo che l’hanno rubato, tornano alla Stark Tower.
Tony e Bruce Banner fanno esperimenti sullo scettro, ma ad un certo punto sentono un rumore.
“Ma cos’è?”.  Ultron, un programma per proteggere la Terra, si è attivato da solo e nessuno sa il perchè.
Mentre gli Avengers sono ad una festa le due fonti di energia si scontrano e colpiscono un’armatura di Iron Man che attacca gli Avengers, ma questi riescono a respingerla.
Dopo molte lotte e colpi di scena, gli Avengers riescono definitivamente a sconfiggere Ultron.
Alla fine, però, Iron Man, Thor e Hulk escono dal gruppo.

COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi ha molto deluso perchè gli autori hanno saltato metà della storia del film.
Le immagini mi sono piaciute molto.

Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".


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