lunedì 29 gennaio 2018

Home-schooling, socializzazione e amicizia

Ormai un mese fa, l'amica del blog "La Luna di Carta" mi scrisse una mail proponendomi di partecipare ad una bella iniziativa tra blog da lei ideata e promossa, Liberi di imparare: parliamo di.... Una sorta di staffetta o meglio, di riflessione condivisa su vari temi riguardanti l’educazione e, più in particolare, istruzione parentale. Il primo tema, quello del mese di gennaio, riguardava la socializzazione. Bello! Pensai subito. Poi, però, presa da pranzi, cene, cerimonie, regalini, dolcetti, studio e vita quotidiana, non riuscii immediatamente a mettermi a riflettere sull’argomento.
Temevo, a dir la verità, di averlo già affrontato fin troppo tra queste pagine, seppure in tempi ormai  lontani.
Poi, come da tradizione, mi misi a lavorare sul filmatino fotografico che, ogni anno, realizzo per i miei bimbi ed i nonni in occasione del cenone di Capodanno. Mentre radunavo e selezionavo le fotografie, mi sono subito resa conto di quello che sapevo ma non mi ero mai detta apertamente: "Caspita, sono di più le foto con gli amici, che quelle con i nonni!".
Cosa impensabile, fino ad un paio d’anni fa.
Eppure, anche i bambini cresciuti “in casa”, o meglio, i bambini educati ed istruiti senza andare a scuola, hanno amici. Anzi, questi sono così importanti che, al di là del numero di ore passate insieme, della prossimità geografica, delle cose fatte insieme, delle gite o esperienze più o meno mirabolanti condivise, diventano ogni giorno più fondamentali per loro.
Amici anche senza una classe scolastica, amici scelti, fortemente voluti: facendo un paragone che spero non venga frainteso, un innamoramento che è certamente più amore che infatuazione.
Chi sono i nostri amici?
Come facciamo ad avere amici se non andiamo a scuola?
Non ci sentiamo soli?
Non ci annoiamo?
I nostri amici sono un po’ ovunque: compagni di sport, compagni di Catechismo, compagni chierichetti, bimbi e ragazzi dell’oratorio, amici di famiglia, compagni del corso di chitarra, di danza, di ginnastica e amici di blog.
Questi, col tempo, sono diventati gli amici più speciali, i veri amici. O meglio, tra questi, tra le tante conoscenze che l’avventura ormai settennale del blog ci ha regalato, i miei figli hanno scelto e sono stati scelti dai loro amici.
Se i miei figli vanno attualmente dai 6 ai 12 anni, i loro amici, quelli veri, hanno tra i 10 mesi ed i 45 anni circa.
Sì, perché, se non si è abituati a dover necessariamente restringere il campo delle persone a cui vogliamo bene e con cui stiamo bene tra una “rosa” di 25-26 persone coetanee (e, di solito, necessariamente solo dello stesso sesso perchè, a questa età, i maschi e le femmine stanno sempre e necessariamente separati, sembrano in perenne lotta noi/loro, buoni/cattivi...) se non si è forzati a dover scegliere il compagno di banco o quello con cui scambiarsi compiti o bigliettini durante le verifiche (che poi diventa spesso anche l’amico del cuore ma rivale scolastico: guai a chi prende il voto più alto!), allora essere amico del neonato tanto atteso della cara amica, del papà dell’amico di tuo fratello o della ragazza più grande ci può stare. Così come avere l'amica o l'amico del cuore tuo coetaneo, ci mancherebbe.
Perchè, più si cresce, a casa come a scuola, più diventa certamente più naturale e necessario confrontarsi con l'altro, cercare nell'altro un termine di paragone che aiuti a strutturare il nostro io in formazione. Soprattutto durante la preadolescenza, il sentirsi "uguali" all'altro è importante. Uguali in alcuni aspetti, il che non vuol dire essere identici o, peggio (ed è quello che il gruppo tende troppo spesso a fare) doversi conformare. Significa sapersi confrontare, quanto a idee, gusti, interessi e valori, e poi decidere a chi volersi affidare. 
Cosa fanno gli home-schoolers quando vedono i loro amici?
Quello che fanno (o facevano) tutti gli altri: parlano, si confidano, ridono, giocano.
Giochi all’aperto, giochi di movimento, giochi di società per tutte le età.
Quello che, solitamente, gli amici home-schoolers non fanno è chiudersi in una stanza davanti ad una consolle (si chiamano ancora così?), e soprattutto, non parlano di scuola. Magari parlano di libri, di storia, scienze o matematica, ma di scuola no. Gli amici home-schoolers (o comunque gli home-schoolers con i loro amici anche scolarizzati ) non parlano male dei professori, non scimmiottano i bidelli, non ridono del compagno secchione o di quello introverso. Non parlano di voti, di interrogazioni o di compiti in classe.
Gli amici home-scholers, anzi, condividono esperienze, se le raccontano, si aiutano e crescono insieme in una dimensione quasi sovra-temporale, dove quello che conta è davvero soltanto il volersi bene e la gioia distare insieme.

P.s. I miei ragazzi usano tablet, pc, tv e smartphone (ovviamente, in misura e modalità diverse a seconda dell’età), comunicano come tutti ma sanno che un messaggino o una faccina valgono ben poco rispetto ad un abbraccio o ad un momento di difficoltà o di gioia condiviso.

Nel disegno, la socializzazione secondo Mariangela. A seguire: alcuni scatti del nostro ultimo anno tra amici. 

Questo post partecipa a Liberi di Imparare

venerdì 26 gennaio 2018

I libri di Margherita: Amy Snow



AMY SNOW


DATI EDITORIALI
Titolo:  Amy Snow
Autore: Tracy Rees
Casa Editrice: Neri Pozza Romanzo
Numero di pagine: 453
GENERE DEL LIBRO
Romanzo storico.

TEMPO DELLA STORIA
La storia inizia nel 1848 e finisce fra il 1865 e il 1866.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Amy Snow, Aurelia Vennaway, Henry Crumn, Lord Charles e Lady Celestina Vennaway, signor Albert Crumn, famiglia Wister, signor Quentin Garland, signora Ariadne Riverthorpe, signora Bolton, Luois, Joss, Elspeth e altri personaggi minori.

TRAMA
Amy Snow non sa niente dei propri genitori, né da dove venga.
E’ stata trovata nella neve, da neonata, completamente nuda e indifesa, nel 1848, da Aurelia Vennaway, una bambina di otto anni, intelligente e brillante.
Aurelia sprizza luce e vita, illumina le persone che le stanno accanto, vuole vedere il mondo e ha tanti, tantissimi sogni.
I suoi genitori, Lord Charles e Lady Celestina Vennaway, tuttavia, non vogliono tenere la neonata abbandonata nel gelo, pensando che sarebbe un disonore. La piccola Aurelia, però, s’impunta e alla fine la bambina viene tenuta, a patto che diventi una sguattera appena cresciuta.
Eppure, fra Aurelia e la piccola Amy s’instaura un’amicizia che va oltre le convenzioni sociali, anche se Aurelia è la figlia di una ricca e potente famiglia molto in vista nella contea, ed Amy Snow (chiamata così proprio perché trovata nella neve) è soltanto una trovatella senza origine e passato.
Così, Amy cresce nelle cucine, con le serve, la cuoca e il taciturno giardiniere Robin, maltrattata dai genitori dell’amica e umiliata da tutti.
Sono passati diciassette anni da quel giorno, e una terribile sciagura si è abbattuta su Aurelia: le è stata diagnosticata una malformazione cardiaca che non le permetterà di sopravvivere ai trent’anni d’età, al massimo.
Aurelia non si abbatte, è forte e coraggiosa, passionale e bellissima, ma per la povera Amy, che vive del riflesso della prima ed è fragile e silenziosa, è un grave colpo.
Quando Amy ha compiuto da poco diciassette anni, Aurelia ....
I genitori di Aurelia la cacciano subito di casa e lei ubbidisce.
Non sa, però, che la vita ha in serbo per lei qualcosa di molto particolare, che la cambierà per sempre...
In una misteriosa caccia al tesoro, fatta di lettere nascoste, nuovi incontri e soprattutto segreti inimmaginabili, Amy scoprirà la verità su Aurelia, una verità che non avrebbe mai potuto immaginare…

COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è piaciuto.
E’ carino, il personaggio della signora Ariadne mi è piaciuto moltissimo, racconta una storia, si avverte il suo passato doloroso e la sua passionalità sotto la vecchiaia.
Anche Aurelia è un bel personaggio, la sua storia è tragica ma non triste, mi è piaciuto il segreto che alla fine viene svelato.
Sono descritti bene anche i Wister, famiglia grande e calorosa, praticamente perfetta.
Bello, nel complesso, mi è piaciuto molto, direi, anche se non è molto incisivo.
La storia, purtroppo, tende a scivolare via, a non rimanere impressa.




Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".

mercoledì 24 gennaio 2018

La canción de Enero: Algo nuevo

Questo mese Margherita ha tradotto dallo spagnolo "Algo nuevo", la "Canzone della neve" de "La Bella e la Bestia".
Ecco i video, sia dell'indimenticabile cartone animato che del recente riadattamento cinematografico.


Come sempre, il lavoro è proceduto con la traduzione e, poi,  la lettura di informazioni sul brano.

La canción de Enero
Algo nuevo

Hay algo en el,que no es igual 
pues era un bruto,desgarbado y un patan... 
y ahora es un Sol, no se porque 
no descubrì todo lo bueno que hay en el. 

BESTIA: 
Me mira a mi, no hay nadie mas, 
y me ha rozado la pezuña sin temblar, 
no puede ser, mira hacia aqui, 
y juraría que la he visto sonreir... 

BELLA: 
Es una magia extraña, yo jamas pensé, 
que hiba a ocurrir... 
No es el que yo soñaba,
pero hay algo nuevo que me empiezo a descubrir... 

LUMIERE: 
¿Que pasa allí? 

TETERA: 
Los dos por fin... 

DING-DONG: 
Un par feliz.

TETERA: 
Que si, que si 

LUMIERE: 
Va a comenzar la 
primavera en el jardin... 

TETERA: 
Diria yo... 

LOS TRES: 
Que hay que guardar, 
y hay que insistir, 
o terminar lo que esperamos 
va a ocurrir. 

DING-DONG: 
Claro porque el milagro que esperamos va a ocurrir... 

TETERITA: 
¿Qual? 

TETERA: 
Porque el milagro que esperamos va a ocurrir... 

TETERITA: 
Que es lo que pasa mama? 

TETERA: 
Shhh...,te lo diré cuando seas mayor.




La bella y la bestia (título original en inglés: Beauty and the Beast) es una película infantil de animación estadounidense.
Fue extreñada en noviembre de 1991, producida por Walt Disney Feature Animation y dirigida por Gary Trousdale y Kirk Wise.
Está basada en la versión revisada y abreviada que Jeanne-Marie Leprince de Beaumont escribió a partir de la historia original, mucho más larga, de Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve. Es la primera película animada nominada al Óscar a la mejor película, puesto que en esa época aún no existía la categoría de Óscar a la mejor película de animación.
Es una de las películas más conocidas de los estudios Disney. Esta película intensificó el nivel de animación de la etapa conocida como El Renacimiento de Disney, que comenzó con La sirenita y terminó con Tarzán. Muchas otras películas animadas fueron influenciadas por la combinación de la animación tradicional y la generada por computadora. Esta historia también es uno de los mejores musicales y una de las películas más románticas de los Estados Unidos. Esta película se encuentra en la posición 34 dentro de la lista de las mejores películas románticas estadounidenses. Fue añadida en el 2002 al Registro Nacional de Películas de Estados Unidos como “Cultural e históricamente significativa”.
Las canciones fueron escritas por Howard Ashman (letra) y Alan Menken (música).
Disney dijo que la moraleja asociada en el filme es que “la sociedad hace lo bello, pero la belleza no es lo todo”.
Fue un éxito total, recaudando más de U$S 171 millones en ingresos domésticos y más de U$S 403 millones en todo el mundo.

La bella y la bestia es una película estadounidense de fantasía y musical de 2017, dirigida por Bill Condon, escrita por Evan Spiliotopoulos y Stephen Chbosky. Está protagonizada por Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Ewan McGregor, Ian McKellen, Emma Thompson, Kevin Kline, Josh Gad, Audra McDonald, Gugu Mbatha-Raw y Stanley Tucci. La fotografía principal comenzó en los Estudios Shepperton de Londres el 18 de mayo de 2015.
La película fue estrenada el 17 de marzo de 2017 y en su banda sonora se incluyen canciones de artistas de renombre como Céline Dion, John Legend y Ariana Grande. 

lunedì 22 gennaio 2018

The song of January: Photograph

Come English song di gennaio, Margherita ha scelto un altro brano di Ed Sheeran (dopo Perfect), Photograph,
Ecco il video ufficiale:

E quello con il testo


Margherita ha quindi tradotto il testo della canzone.
The song of January
PHOTOGRAPH
Loving can hurt, loving can hurt sometimes 
But it's the only thing that I know
 
When it gets hard, you know it can get hard sometimes
 
And it’s the only thing makes us feel alive 

We keep this love in a photograph
 
We made these memories for ourselves
 
Where our eyes are never closing
 
Hearts are never broken
 
And time's forever frozen, still
 

So you can keep me
 
Inside the pocket of your ripped jeans
 
Holding me closer ‘till our eyes meet
 
You won't ever be alone
Wait for me to come home 

Loving can heal, loving can mend your soul
 
And it's the only thing that I know, know
 
I swear it will get easier, remember that with every piece of ya
 
And it's the only thing we take with us when we die
 

We keep this love in a photograph
 
We made these memories for ourselves
 
Where our eyes are never closing
 
Hearts were never broken
 
And time's forever frozen, still
 

So you can keep me
 
Inside the pocket of your ripped jeans
 
Holding me closer ‘till our eyes meet
 
You won't ever be alone
And if you hurt me
 
That's okay baby, only words bleed
 
Inside these pages you just hold me
 
And I won’t ever let you go
 
Wait for me to come home
 
Wait for me to come home
 
Wait for me to come home
 
Wait for me to come home
 

Oh, you can fit me
 
Inside the necklace you got when you were sixteen
 
Next to your heartbeat where I should be
 
Keep it deep within your soul
 

And if you hurt me 
That's okay baby, only words bleed
 
Inside these pages you just hold me
 
And I won’t ever let you go
 

When I'm away, I will remember how you kissed me
 
Under the lamppost back on Sixth street
 
Hearing you whisper through the phone
 
Wait for me to come home


Poi abbiamo letto e tradotto oralmente un po' dii informazioni su brano e video, tratte da Wikipedia.en.

"Photograph" is a song recorded by the English singer-songwriter Ed Sheeran, for his second studio album, × (2014). The ballad derives its music primarily from an acoustic guitar, piano and programmed drums. With visually descriptive lyrics, it discusses a long-distance relationship inspired by Sheeran's own experience of being away from his then-girlfriend while he was on tour.
The song received generally positive commentary from critics, who noted the lyrics and Sheeran's use of imagery. "Photograph" served as the fifth and final single from the album. It reached the top five on the main singles charts in more than five countries. In the US, where it peaked at No. 10, "Photograph" became the third single from the album to have reached within the top ten. In the UK, it reached No. 15 and has since been certified platinum for sales of 600,000 units. The single has also been certified double platinum in Australia and Canada, and platinum in New Zealand and Italy.
The single's release on 11 May 2015 followed the premiere of the music video on 9 May 2015. The video is a montage of real home footage of Sheeran's infancy, childhood and adolescence, providing insight on his private early life such as his inclination to playing music instruments and fondness of Lego. The video was nominated for Best Video at the 2016 Brit Awards. Ed Sheeran wrote "Photograph" in May 2012 with Johnny McDaid, instrumentalist and background vocalist of the British band Snow Patrol. The song's development began when Sheeran, while in a hotel room in Kansas City, was humming "loving can hurt, loving can hurt" to the loop that was playing on McDaid's laptop. Sheeran recalled: "I started humming, and then [McDaid] put a beat behind it.".
They developed ideas for the song while Sheeran was building a Lego and McDaid was working on his laptop. After four hours, Sheeran picked up a guitar and they began properly structuring the composition. According to Sheeran, they ended up composing the song "within about half an hour". Both realized what had transpired only after listening back to the song the following day; they then decided on recording it. Sheeran completed writing the song while in Denver, Colorado.
Sheeran credited "Photograph" as the first record "properly" completed for his second studio album. According to him, he had "probably" recorded 60 to 70 versions of the song; these varied from live to that with piano accompaniment.. However, Sheeran thought these versions "never fit".

An acoustic pop ballad, "Photograph" derives its music from an acoustic guitar, piano, strings, organ, electric and bass guitar, and programmed drums. The lyrics to the song chronicle a long-distance relationship. It contains detailed imagery such as the protagonist remembering his girlfriend kissing him "under the lamppost, back on 6th street", and keeping a picture of him "in the pocket of [her] ripped jeans". These lyrics were inspired by Sheeran's own experience on a long-distance relationship. He dated Nina Nesbitt,[4] a Scottish singer/songwriter, for more than a year. While on this relationship, Sheeran spent five months away from Nesbitt: three months while on a concert tour with Snow Patrol and further two months on his own tour. At his concert in Kansas City on June 29, 2017, Sheeran noted that he wrote the song Photograph at Kansas City's Intercontinental Hotel during a previous tour.

An accompanying music video for "Photograph" was released on 9 May 2015. The video is a montage of real home footage. Sheeran sourced the clips from his father, who was then compiling it into DVDs for their family Christmas present. He initially intended the clips for inclusion in a documentary that was being produced around that time; but looking through the collection, he thought it might work for a music video. Sheeran also admitted he could not attend to an actual video shoot, hence he opted for the montage. Emil Nava, who had previously worked with Sheeran on his other promotional music videos, directed "Photograph". Editor Ellie Johnson worked with Sheeran's father while in central London. According to Johnson, they spent a weekend gathering the clips used in the montage.
The montage chronicles Sheeran's infancy, childhood and adolescence (1990s and 2000s). It features Sheeran playing various music instruments (including piano, cello, bass guitar, acoustic and drums), suggesting that he was musically inclined at a young age. He is also shown displaying his skill in Bodhrán, an Irish frame drum. Other footage depicts a teen Sheeran busking in Galway, Ireland. In another clip before the final, Sheeran is shown performing to a crowd at a festival. Daniel Kreps of Rolling Stone noted that the clips also revealed Sheeran's "lifelong obsession with Legos", an object the latter referenced on his 2011 single "Lego House".
According to Ryan Book of the Music Times, the media form utilized in the montage contradicted the song's title.

Infine, disegno...

e gioco con Lyricstraing.



venerdì 19 gennaio 2018

I libri di Mariangela: Cosa penso mentre volo

COSA PENSO MENTRE VOLO
DATI EDITORIALI
Titolo:  Cosa penso mentre volo
Autore: Carlotta Ferlito
Casa Editrice: best Bur
Numero di pagine: 196
GENERE DEL LIBRO
Autobiografia

LUOGHI DELLA STORIA
Casa di Carlotta, palestra, palestra della prima gara, aereo, Lissone, nuova casa, nuova palestra, Birmingham,Singapore, Berlino, Tokyo, Londra, Bruxelles, Brescia, Londra, discoteca, Mosca.

TEMPO DELLA STORIA
18 anni.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Carlotta, papà di Carlotta, mamma di Carlotta, fratelli di Carlotta, Maurizio, Maria, Paolo, Compagne di squadra, Teo e altri personaggi minori.

TRAMA
Carlotta a soli nove anni ha giurato che da grande sarebbe andata alle Olimpiadi, ed è successo veramente.
Lei ha iniziato a fare ginnastica sin dalla più tenera età e quando aveva cinque anni e mezzo i suoi istruttori hanno pensato di iscriverla nel corso di agonistica.
Si è sempre impegnata e ha realizzato il suo sogno.
In questo libro parla della sua vita, delle sue gare, della sua olimpiade del 2012, del suo fidanzato Teo e altre cose.
Carlotta insegna a impegnarsi al massimo e a mettere tutti se stessi  in quello che facciamo.
L’attrezzo preferito e anche quello che riesce meglio a Carlotta è la trave, mentre quello che le viene peggio sono le parallele.
Ha partecipato a un sacco  di gare, come a Singapore, dove ha vinto due bronzi e un argento.
Però ha dovuto sopportare delle sconfitte, a Tokyo è arrivata al ventiquattresimo posto.
La gara di Tokyo, purtroppo, sarebbe stata la prima tappa per andare alle Olimpiadi e l’Italia, la squadra di Carlotta, non è passata.
Per fortuna le squadre che non erano passate hanno potuto riprovare e l’Italia ce l’ha fatta.
Alla fine  è andata alle Olimpiadi del 2012 e sono andate bene. 
Carlotta ha detto che alcune volte è andata in crisi e stava quasi per ritirarsi  da ginnastica artistica.
Nel libro ci sono anche delle parentesi dove Carlotta spiega come si eseguono degli esercizi, oppure dove parla di cosa le piace e cosa no.
Uno dei suoi sogni è quello di imparare il russo per parlare con la ginnasta Viktoria  Komova, contro cui ha gareggiato  a Singapore.
Parla anche di come è nato l’amore per il suo ragazzo.

COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è piaciuto molto, tanto che l’ho letto in soli due giorni.
È diverso dai libri che leggo di solito, di solito preferisco i classici.
Mi piace che insegni ad impegnarsi sempre, sono d’accordo con lei.
Questo libro, purtroppo, è del 2013, quindi Carlotta non ha parlato delle Olimpiadi di Rio, a cui lei ha partecipato.
Mi dispiace che all’interno ci siano delle parolacce, si potevano evitare.
Di questo libro mi piace il fatto che Carlotta abbia un rapporto molto stretto con la sua famiglia.
Un’altra cosa che mi piace è che la protagonista non parli solo di se stessa, ma parli anche delle sue compagne e di dove si siano classificate, sul podio con lei,  le altre atlete.
Inoltre la storia mi ha proprio presa, perché anch’io pratico ginnastica artistica a livello agonistico.

Sono contenta di averlo letto.
Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".
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