IL
NOME DELLA ROSA
DATI EDITORIALI
Titolo:
Il nome della rosa
Autore:
Umberto Eco
Formato:
e-book
Casa
Editrice:
Numero
di pagine:
GENERE DEL LIBRO
Romanzo, romanzo
giallo, romanzo storico.
TRAMA
Adso da Melk è un
giovane e ingenuo novizio benedettino, posto dal padre sotto la tutela del
frate francescano di origini inglesi Guglielmo da Baskerville.
Egli è un uomo di
mezza età dall’intelligenza duttile e vivissima, estremamente dotto e grande
conoscitore del mondo e della natura umana, anche grazie al ruolo di
inquisitore che ha ricoperto in passato.
Proprio per la sua
grande esperienza e acume, il frate viene inviato dall’imperatore Ludovico in
un monastero sperduto fra i monti dell’Italia settentrionale, dove si terrà un
convegno con esponenti di altri ordini religiosi al fine di ricomporre la
storica frattura fra impero e papato.
Guglielmo, allora,
decide di portare con sé anche il giovane Adso, che parte con lui.
Giunti all’abbazia, i
due vengono accolti con benevolenza dall’abate in quello che sembra essere un
pacifico monastero benedettino.
L’abbazia ospita una
delle biblioteche più prestigiose d’Europa, culla di ogni sapere, ma ben presto
i due ospiti dovranno rendersi conto che la biblioteca è luogo proibito: si
tratta infatti di uno sterminato labirinto nel quale nessuno eccetto il
bibliotecario, custode delle chiavi di quel luogo misterioso, può entrare e il
cui accesso è severamente impedito ai monaci, pena non uscirne mai più vivi.
Ma non tutto è come
sembra, e ben presto il giovane Adso dovrà impararlo… infatti, la mattina
stessa dopo il loro arrivo, viene ritrovato il cadavere del giovane confratello
Adelmo, la cui morte risulta inspiegabile.
Il suo corpo è
infatti trovato ai piedi delle mura di cinta, e non può essere precipitato da
alcuna finestra se non quella della biblioteca…
L’abate, allarmato
dalle voci che cominciano a circolare fra i monaci, chiede la collaborazione di
Guglielmo per risolvere il mistero della morte.
Ma questi non fa
nemmeno in tempo a cominciare le indagini, che il mattino seguente un altro
corpo senza vita viene ritrovato: è quello di Venanzio, soffocato in una botte
di sangue di maiale.
Il suo, però, non è
l’ultimo omicidio: è infatti seguito anche da quello di Berengario, aiuto
bibliotecario…
La tensione
nell’abbazia è all’acme, e cominciano a circolare strane voci: che l’Anticristo
si aggiri nell’abbazia, che ci sia qualcuno che vuole impedire anche a costo
della vita che la biblioteca venga violata, che strane luci, ombre e voci
popolino solamente la notte la biblioteca deserta…
Negli occhi dei
monaci si agitano fantasmi e demoni, peccati innominabili e pensieri colpevoli,
e l’arguto Guglielmo non può fare a meno di capirlo: ed ecco che la storia di
quegli inquietanti omicidi si lega a quella di un’epoca turbolenta, quella
della cattività avignonese e dei movimenti di riforma all’interno della Chiesa,
talvolta spinti oltre il limite dell’immaginabile, come nel caso dell’infernale
fra’ Dolcino, dei quali molti monaci
sono stati seguaci…
Ma il passato è una
bestia oscura che non dimentica, che perseguita e miete vittime, e il Sapere è
un’arma a doppio taglio, troppo pericolosa per essere diffusa…
Il Finis Africae,
misterioso libro proibito nascosto nei meandri della biblioteca, sembra essere
l’incarnazione del male e la chiave di ogni mistero…
E se il Demonio si
nascondesse in quel luogo consacrato a Dio?
Se la più
insospettabile delle creature nascondesse una passato oscuro e un terribile
segreto, e fosse agitato da un tale odio da giungere a uccidere, pur di non
farlo conoscere?
Perché il Sapere apre
gli occhi, e forse sarebbe meglio tenerli chiusi...
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto moltissimo.
Ho iniziato a
leggerlo scettica, conscia del fatto che anche molti adulti si fossero arresi
davanti al suo linguaggio complesso, alla sua trama articolata e all’angoscia
che ispira.
Nonostante tutto, ho
deciso di tentare, perché mi affascinava molto, e non sono stata delusa.
È uno dei libri
migliori che abbia mai letto, da tutti i punti di vista.
I personaggi sono realistici
e credibili, la loro mente contorta, la loro anima distorta, la biblioteca è
un luogo caratterizzato fin nei minimi dettagli, e il segreto nascosto in essa
così manifesto da apparire irraggiungibile.
La trama, già di per
sé incredibilmente complessa e avvincente, si intreccia mirabilmente con la
narrazione angosciante e realistica, profilata di tinte fosche e intriganti, di
un periodo storico drammatico e affascinante al tempo stesso, in cui
perversione e virtù si mescolano, il confine fra finzione e verità si
assottiglia ed eresia e santità si fondono.
Mi ha tenuta con il
fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina, mi ha fatto soffocare gridi di
orrore e sorridere di gioia, sono entrata con Adso in quei corridoi tenebrosi e
ho sofferto con lui.
Il mistero è
apparentemente insolubile, il segreto nascosto perfettamente fra le pieghe del
manifesto, e tutto assume una connotazione sublime fra realtà e finzione, sogno
e incubo.
È un vero capolavoro,
lo consiglio di tutto cuore.
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