PICCIRIDDA
DATI EDITORIALI
Titolo: Picciridda
Autore:
Catena
Fiorello
Casa
Editrice: Giunti
Numero
di pagine: 187
GENERE DEL LIBRO
Romanzo.
LUOGHI DELLA STORIA
Italia, Sicilia,
villaggio di Leto, casa di Lucia, strade, scuola e altri luoghi minori.
TEMPO DELLA STORIA
La storia è
ambientata negli anni ’60 e racconta la storia della vita di Lucia
dall’infanzia all’età adulta.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Lucia, Maria Ameroso
ovvero nonna Generala, Tamburo Lercio, Giuseppe e Cettina ovvero la madre e il
padre di Lucia, Pietro ovvero il fratello di Lucia, Rita, Emilia, Nora, Donna
Peppina, zio Santo, zia Giovanna, zia Franca, zio Mario, zia Pina, Maria,
Rosina, Grazia, Salvatore e altri personaggi minori.
TRAMA
Lucia
ha undici anni e vive in Sicilia in un paesino di nome Leto insieme alla sua
famiglia.
A
dire la verità, il suo nome Lucia lo sente pronunciare ben poco: da sempre è
stata chiamata “Picciridda”, che nel dialetto della sua terra significa
“piccola”.
Fra
tutti i membri della sua numerosa famiglia, ha sempre avuto un rapporto
speciale con la nonna, Maria, detta “Generala” per la sua decisione e la sua
severità, ma che nonostante tutto nasconde un cuore grande e un passato
doloroso.
La
vita di Lucia sembra perfetta, quando un evento completamente inaspettato giunge
a sconvolgerne gli equilibri: la crisi e la disoccupazione colpiscono la sua
famiglia, e il padre e la madre decidono di emigrare in cerca di lavoro in
Germania assieme a suo fratello Pietro, lasciandola a Leto con la nonna e gli
zii.
Il
motivo di questa scelta dolorosa è che i genitori non hanno abbastanza denaro
per pagare il viaggio per entrambi i figli e che, essendo Lucia più grande,
hanno pensato che potesse sopportare meglio l’abbandono, per quanto momentaneo.
Per
la piccola Lucia è un colpo durissimo: sapere che la sua famiglia si trasferirà
in un altro Paese lasciandola lì le spezza il cuore, ma al contempo sa che non
era possibile fare altrimenti.
Profondamente
addolorata e in fondo anche arrabbiata, Lucia vede i suoi genitori e suo
fratello partire in treno in un mattino del settembre 1961.
Per
lei, la vita scorre più o meno come sempre: i bagni nel mare turchese, la
grande amicizia con Rita, le mattine passate ad aspettare di portare a casa il
latte di capra appena munto, le risate e il divertimento con i suoi zii, cugini
e amici, e il rapporto unico con nonna Maria, che diventa sempre più profondo
mano a mano che passa il tempo.
Ma
la vita di Lucia non è sempre così spensierata: vivere lontana dalla sua
famiglia è difficile, e a causa di un oscuro segreto di famiglia, in paese
molti parlano male di lei e della nonna.
Un
fatto terribile, però, sta per prendere forma nella vita di Lucia, qualcosa che
sconvolgerà per sempre la sua infanzia e lascerà un segno profondo, forse
indelebile, nella sua mente di bambina…
Il
passato sarà così forte da distruggere la vita di Lucia?
E
quel terribile segreto che sarà costretta a custodire per anni finirà col
mandare in frantumi la sua giovinezza e la sua felicità?
Tutta
la sua famiglia le starà accanto, ma un altro segreto potrebbe emergere…
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto abbastanza.
È scritto bene,
piacevole e rilassante, i capitoli molto brevi scandiscono un ritmo di lettura
rapido e scorrevole che permette di appassionarsi alle vicissitudini della
protagonista.
Ho trovato
affascinante e ricco di sfumature il personaggio di nonna Maria, anche se la
figura della donna anziana apparentemente severa ma con il cuore tenero rischia
sempre di scivolare nel clichè e nella melma del già visto e del noioso. cosa
che purtroppo è accaduta in parte anche in questo romanzo.
Mi è piaciuto il
personaggio di Rita, anche se solamente accennato, e la protagonista, Lucia,
con la sua “normalità” quasi banale.
Proprio questo
suo essere apparentemente “anonima” la rende simpatica al lettore, che finisce
con l’affezionarsi a lei e col volerle sinceramente bene.
Nonostante ciò, non è
una storia che lasci il segno: è un romanzo che si legge con piacere ma che si
dimentica molto in fretta.
Non ha nulla di
incisivo o di particolare, e fra il leggerlo o no non c’è praticamente
differenza.
Anche se di primo
acchito è carino, non vale la pena leggerlo.
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