L’ASSOMMOIR
DATI EDITORIALI
Titolo: L’Assommoir
Autore:
Emile
Zola
Casa
Editrice: e-newton classici
Collana:
I MAMMUT
Numero
di pagine: 567
GENERE DEL LIBRO
Romanzo realista.
LUOGHI DELLA STORIA
Francia, Parigi,
osteria Assommoir, stanza d'albergo,
Rue de la Goutte-D’or, lavanderia, grande casa, palazzo, casa dei Lorilleux,
sottoscala, bottega del fabbro, strade, viali di circonvallazione, tugurio nel
palazzo, casa di Eulalie, museo del Louvre, tetti delle case, ospedale di
Sant’Anna, manicomio, tutte le varie osterie di Parigi.
TEMPO DELLA STORIA
Più o meno vent’anni.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Gervaise, Coupeau,
Lantier, Nana, Monsieur Gouget, Madame Lorilleux, Monsieur Lorilleux, Madame
Boche, Virginie, Madame Gouget, Cadet-Cassis, Madame Fauconnier, direttore dell’Assommoir
e altri personaggi minori.
TRAMA
Gervaise
Macquart è una giovane donna di ventidue anni, molto bella sebbene zoppichi un
po’ da una gamba.
Rimasta
incinta a soli quattordici anni del suo innamorato, Lantier, e poi di nuovo a
diciotto, ora si è trasferita con la famiglia nella grande Parigi sperando in un futuro migliore.
Lantier,
però, si rivela subito molto diverso da come sembrava: è scansafatiche, violento e spendaccione.
Ben presto la coppia
sprofonda nell’infelicità e nella miseria, finchè una sera Lantier scappa con
un'altra donna, abbandonando Gervaise sola con i due bambini.
La
ragazza è in gravi difficoltà, ma comincia a lavorare sodo per vivere e giura
che non amerà più un uomo.
Nel
frattempo, però, un giovanotto la corteggia: è il giovane zincatore Coupeau,
un uomo onesto, brillante, volenteroso e spiritoso.
Quando
le chiede di sposarlo Gervaise accetta: ha un carattere troppo debole per non
cedere alle lusinghe.
Si
sposano e nel giro di qualche anno guadagnano un cospicuo gruzzoletto che
permette loro di vivere onestamente: sono persone educate, gentili e generose, e lavorano seriamente.
Dopo poco nasce una bambina, che decidono di chiamare Nana.
Gervaise
nel frattempo apre una lavanderia in rue de la Goutte-D’or, grazie alla quale vivono nell’agiatezza.
Un
giorno, però, accade uno spiacevole incidente: mentre sta saldando le tegole di un
tetto, Coupeau cade e rischia di morire.
Gervaise si adopera per farlo guarire, ma anche quando Coupeau si è ristabilito, questi continua a inventare acciacchi e dolori per non ricominciare a
lavorare e lentamente sprofonda nel vizio dell'alcool.
Un
giorno, Lantier ritorna a va in cerca di Gervaise...
E se anche l'esistenza più virtuosa potesse trasformarsi in una vita miserevole?
Se bastasse pochissimo per distruggere il lavoro di una vita?
Perchè a volte anche la situazione più solida si sgretola sotto il peso del passato...
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto abbastanza.
E’ scritto
indubbiamente bene, i personaggi sono caratterizzati e descritti splendidamente
da tutti i punti di vista, ma ho trovato la storia troppo forte.
Troppa miseria,
troppa volgarità, troppa disperazione, troppa prostituzione.
Non credo che la
Parigi dell’epoca fosse fatta solo di ubriaconi, uomini violenti, donne volgari
e prostitute bambine.
Ci sarà stato anche
questo risvolto, certo, ma in questo libro è dipinto solamente questo lato.
Zola ha ritratto una
società violenta, miserrima, nella crudezza del suo lato peggiore.
Ha creato personaggi
che incarnassero solamente il lato oscuro e debole di ogni uomo.
Mi è comunque piaciuto: queste sono critiche mie personali, ma che sia scritto con un realismo stupefacente e con una
maestria incredibile è assolutamente innegabile.
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