martedì 2 febbraio 2016

Ma tu li fai i compiti? Domande e risposte sull'homeschooling viste da una pre-adolescente

Ma tu li fai i compiti?
Io faccio home-schooling da sempre (a parte una breve parentesi l’anno scorso), mi piace tantissimo,  imparo le cose che  mi piacciono di più come, quando e dove voglio e questa libertà è meravigliosa, perché ti consente di mettere a frutto i tuoi talenti.
Devo dire, però, che fare scuola a casa comporta anche delle “responsabilità” (se si possono chiamare così).
Io, contrariamente a quanto pensa la maggior parte delle persone, ho molte amiche: ho amiche nella scuola di danza che frequento, amiche a catechismo, bambine con cui mi scrivo via mail, altre via lettera e amiche di penna, una delle quali mi scrive direttamente dalla lontana Australia!!
Quante bambine conoscete che intraprendano contatti con persone appartenenti all’altro lato del Globo? Ebbene, io sì.
Ho anche una migliore amica, una bambina di dodici anni di nome Emanuela, dolcissima, gentilissima, buonissima: insomma, un vero tesoro.
Ci vogliamo tantissimo bene, per questo siamo migliori amiche.
Il mio “problema” (che poi un problema non è) sta nel fatto che quasi tutte le mie amiche vadano a scuola.
Quando, chiacchierando, salta fuori il fatto che io non vada a scuola, loro mi guardano con una faccia che sembra molto quella di un pesce appena pescato, con la bocca spalancata e gli occhi sgranati.
Ecco, quando comincia così io devo trattenermi dal ridere perché, davvero, sono divertenti in una maniera indicibile.
A questo punto devo inevitabilmente tirare fuori la mia “lista delle domande e delle risposte sull’home-schooling”, perché le domande che mi rivolgono (e di conseguenza le risposte che io do) sono sempre le stesse e più o meno fanno così:
    1)   “In che senso non vai a scuola??”
   Allora io rispondo: “Nel senso che io non vado nell’edificio scuola, ma mi insegna mia mamma a casa.” altra faccia da pesce-appena–pescato, questa volta con tanto di lingua, gesti di stupore o esclamazioni meravigliate.
    2)   “Tua mamma è un’insegnante?” e io: “Sì, ma potrebbe insegnarci anche se non lo fosse”.
    3)   “Avete i banchi?” Qui devo trattenere il respiro per non spanciarmi dalle risate: “No, noi lavoriamo sui tavoli, in sala, in cucina, in camera ecc…”
   4)    “Fai le verifiche?” e io ribatto: “No, lavorando insieme e quindi sapendo che imparo bene non servono” e quasi sempre dicono una cosa del tipo: “Ma dai! Che fortuna!!  Non è giusto!”.
    5)   “Fai i compiti delle vacanze?” “No”, rispondo io.
    6)   “Ma anche i tuoi fratelli fanno scuola con te?” e io: “Sì, facciamo tutti
home –schooling”.
   7)   E qui arriva il pezzo forte: “Ma tu li fai i compiti????” A questo punto ci si può davvero concedere una risatina, perché oltre non si può aspettare.
   Io rispondo: “No, non ce n’è bisogno”. “Ma che fortuna!!” mi dicono tutti e io mi crogiolo nella mia fortuna.
Queste sono all’incirca le domande che mi fanno tutti.
A dire la verità, sarò anche fortunata ma, al contrario di quanto molta gente pensa, io non resto affatto tutto il giorno stesa in divano a far niente.
Anzi, spesso lavoro più io di loro!!
Io, ad esempio, leggo, scrivo, studio, disegno, cucino, suono il pianoforte, cucio, ballo e faccio un’infinità di altre cose praticamente tutto il giorno, ma non me ne accorgo perché mi piacciono, scelgo io di farle e le faccio quando voglio e come voglio.
La scuola, io l’ho provata sulla mia pelle.
Non è brutta come molti dicono, ma il sistema scolastico è decisamente fatto male.
Mi ricordo bene quando mi svegliavo alle 07:30 la mattina per incamminarmi nel freddo di gennaio, arrivavo a scuola, spesso mi prendevano in giro, lavoravo tutto il giorno, la maestra scriveva il programma del giorno, poi diceva: “Bene, oggi vi darò un’infarinatura generale di questo e di quello…”, poi tornavo a casa sfinita dopo una - due verifiche in un giorno, compiti fino alle dieci di sera, preparare lo zaino e la mattina tutto da capo, tutti i giorni tutto il giorno per 10 mesi l’anno.
Non era massacrante come pensano alcuni, a volte si facevano delle cose divertenti, ma ero diventata una bambina insicura, svogliata, che odiava studiare, che non leggeva più perché troppo stanca, una bambina che contava i giorni alla fine della settimana scolastica ed era nervosa e stressata per le verifiche e le interrogazioni.
Facendo home-schooling ho ritrovato me stessa, ho di nuovo le mie passioni, lavoro assiduamente e con piacere, anche più dei bambini a scuola, ma in modo molto più rilassato.
Ma nonostante tutto andare a scuola per 6 mesi non è stato uno sbaglio: non ero più sicura di quale fosse la soluzione migliore per me, ho provato la scuola e ho liberamente scelto di tornare a fare scuola a casa, perché molto più adatta a me.
Sono contenta delle mie scelte e se tornassi indietro le rifarei senza pensarci due volte.
Sono sicura della mia vita e del mio futuro.
Quali sono le mie materie preferite?
Italiano, Antologia, Storia, Arte e Storia dell’Arte.
Adoro, in particolare, l’arte greca.
Che liceo farò?
Il classico, probabilmente.
Mi voglio laureare?
Certo che sì.
Che lavoro farò?
La scrittrice, naturalmente.
Non ho ripensamenti e continuo serena la mia vita.
Dalle domande che mi pongono, però, si capisce che i bambini della mia età circa, ma anche più piccoli, pensano solo alla scuola.
Involontariamente il loro pensiero è rivolto là, sempre.
I bambini, già così piccoli, non hanno più idee loro: non fanno altro che seguire la massa, credendo di agire secondo la propria volontà.
Infatti, questo effetto non è un caso: per lo Stato è molto più facile governare degli individui che non sono quasi più in grado di fare di testa loro, quindi li crescono fin da piccoli in maniera che seguano la maggioranza.
Facendo così, diventano docili e non si accorgono di essere controllati.
Perché è questa la verità: la scuola, nella maggior parte, controlla i bambini.




Edit del 7 febbraio 2016: questo mio post è diventato un'intervista pubblicata su Controscuola!
Grazie ad Erika di Martino per la sua gentilezza.

20 commenti:

  1. Dici cose giustissime, Margherita. Tanti saluti da una ragazza di 19 anni che segue il vostro blog da tanto e lo trova molto ispirante :)
    Una domanda: pensi che farai homeschooling anche alle superiori o frequenterai un istituto? Ti faccio questa domanda perché anch'io ho fatto il classico ed è veramente un'esperienza totalizzante dal punto di vista del carico di lavoro, molto più di una quinta elementare... Non te lo dico per spaventarti o con intento polemico, sono solo curiosa :)

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    Risposte
    1. Cara Alessandra,
      grazie per il tuo commento: mi ha fatto molto piacere!
      Non ti preoccupare, non mi hai spaventata.
      Vorrei soltanto dirti che faccio la prima media e non la quinta elementare....
      Per le superiori credo che andrò nell'istituto, ma non ho ancora deciso.
      Ho imparato a fare un passo alla volta, per cui, essendo solo a metà della prima, non ci ho ancora pensato.
      Grazie ancora per il consiglio.
      A presto.


      Margherita

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  2. Fai bene a fare un passo alla volta, del resto c'è ancora tanto tempo!
    Prima ho parlato di quinta elementare perché è stato l'anno in cui hai frequentato la scuola e parlavi delle differenze tra scuola a casa e scuola "a scuola".

    PS. Anch'io alla tua età volevo fare la scrittrice e scrivevo tanti racconti. Ho letto quelli di Fiaballegre e mi sono piaciuti molto, scrivi e disegni molto bene!
    Che dire, tanti auguri per il futuro. Un caro saluto a te, ai fratellini e alla tua fantastica mamma che ammiro molto!

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    Risposte
    1. Cara Alessandra,
      mi dispiace, non volevo essere antipatica, scusami.
      Grazie mille per i complimenti, sei sempre gentilissima!
      Saluterò con piacere da parte tua tutta la mia famiglia.
      Ancora grazie!!!!


      Margherita

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    2. gentile Margherita,
      grazie per aver condiviso con noi in modo diretto e sincero la tua esperienza e le tue riflessioni.
      tuttavia, il tono con cui ti parli dei bambini che ti interrogano è veramente supponente e sprezzante (facce da pesce con tanto di lingua, occhi sbarrati): scusami, ma tu non manifesti stupore di fronte a situazioni nuove che non avevi mai immaginato prima ?
      i bambini ti rivolgono sempre le medesime domande non per seccarti o perché sono stupidi: come potrebbero aver ascoltato le risposte date in precedenza? e se alcuni quesiti nel loro candore non ti permettono di trattenere le risatine di scherno, pensa che è inevitabile applicare modelli conosciuti a situazioni nuove .. cosa c'è di strano?
      ci riferisci che i compagni di scuola ti hanno presa in giro ed evidentemente ne hai sofferto, ma tu ora che fai?
      le tue riflessioni sono profonde e interessanti finchè si limitano a riferire la tua esperienza e di per se stessa sono già spunto di riflessione: io eviterei giudizi cosi' taglienti sugli altri, altrimenti diventi tu la persona intollerante e irrispettosa.
      cordialmente,
      mila

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    3. Il mio voleva essere un tono ironico, non irrispettoso.
      A volte le parole scritte possono essere interpretate in modo diverso da come le intendeva chi le ha scritte.
      Grazie mille!!!


      Margherita

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  3. Ciao margherita, anche io ho fatto il classico ,asoravo e adoro scrivere e lì mi sono innamorata del latino e ancor più del greco
    Ti piacerà, ne sono certa!
    Sai, sei proprio la mia pkccolajo! E sarai una grande scrittrice ed io potro' dire.....ma è Margherita, l'ho conosciuta che era una bimba!
    Un abbraccio
    Emanuela

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    1. Cara Emanuela,
      grazie mille per il tuo affettuoso e meraviglioso commento!!
      Anche secondo me il classico mi piacerà.
      Spero davvero di riuscire a realizzare il mio sogno come dici tu e di diventare "la tua piccola Jo".
      Ancora grazie, sei sempre un tesoro!!
      Un abbraccio!
      Margherita

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  4. Ciao Margherita,
    complimenti per il tuo post che ho letto volentieri e anche con un sorriso. Ricordo i tempi che noi facevamo homeschooling, che gli amici dei miei figli chiedevano loro: "Ma dovete dire "signora maestra" a vostra mamma? Vi dá i voti? Suona la campanella come a scuola? Quanto dura l'intervallo? Avete scuola anche di pomeriggio?" e poi ogni tanto anche "Noi in storia stiamo facendo xy.... e tu, l'hai già fatto?" come per verificare se si riesce a stare "nel programma". Alcuni bambini poi dicevano che non vorrebbero mai avere la propria mamma nel ruolo di insegnante (...?) e altri invece: "Fortunati voi!"
    Insomma bisogna anche un po' capire che se non si é mai incontrati altri "alieni-homeschoolers" difficile immaginare come possa essere la loro giornata. ;)
    un caro saluto e buon proseguimento del tuo percorso, sono piú che sicura che raggiungerai tutti gli obiettivi che vuoi finchè ti rimane la curiosità, la voglia di apprendere e la gioia di imparare.
    S.

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    Risposte
    1. Cara Sybille,:)
      grazie mille per il tuo commento gentilissimo!!!
      Sono contenta che queste cose siano successe (e succedano)anche ad altri ragazzi. ;)
      Ancora grazie!
      Ciao!!
      Margherita

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  5. Buonasera Margherita e mamma Elli,
    seguo il vostro blog da alcuni anni e mi sono fatta un'idea abbastanza precisa della scuola familiare. Penso che sia molto positiva l'organizzazione didattica senza orari precisi, e che utilzza qualsiasi momento, occasione o fatto per apprendere e fare. Le attività che presentate sono attraenti e sicuramente sviluppano le capacità riflessive, l'autonomia e le abilità manuali. Mi lascia alquanto perplessa, invece, l'aspetto relazionale: non si trascorrono 4 - 5 ore  con altri bambini con i quali non si abbiano legami di parentela, per confrontarsi, trovarsi in disaccordo, litigare, anche prendersi in giro e poi ristabilire il legame amichevole senza l'aiuto di un adulto. Dici di avere tante amiche con cui però trascorri pochissimo tempo. Comunicare tramite lettera è sempre tranquillo, non c'è mai da discutere per sostenere le proprie idee. L'amica del cuore abita ad un'ora e mezza di distanza e, come te, non va a scuola. Quindi la vedi poco ed avete le stesse idee. Amiche sono anche quelle che hanno idee diverse da te. Tu vivi in un ambiente protetto in cui c'è sempre la mamma o un familiare che media e risolve le difficoltà. Infatti dici che quando andavi a  scuola ti sentivi insicura, ciò  perché non eri e non sei abituata a rapportarti con adulti diversi dai familiari, che ti chiedano di esprimere al meglio le tue abilità, e fra pari, dai quali non sempre si è trattati bene, ma proprio per questo è importante imparare presto a sapersi difendere e camminare con le proprie gambe. Dici che la scuola controlla i bambini, forse la scuola privata che hai frequentato lo faceva, ti assicuro che lo scopo della scuola pubblica non è questo.  Quest'ultima ha permesso a tante generazioni di migliorare la propria vita, di contribuire a scoperte ed invenzioni, di cui oggi non potremmo fare a meno. Sinceramente ho trovato il tuo articolo abbastanza saccente data la tua giovane età. Da ultimo ritengo che la scuola familiare sia appannaggio di pochi, in quanto uno dei genitori può permettersi di non lavorare. Quindi la famiglia deve essere agiata per poter comunque far fronte a tutte le necessità economiche, e non credo costi meno della scuola pubblica, anzi, considerato tutto il materiale che utilizzate. Siete fortunati  a potervela permettere. Di certo io non avrei potuto stare a casa con miei figli, pur avendo il marito "funzionario statale"!
    Scusate la prolissità. Auguro ad entrambe una buona continuazione delle vostre  attività, a te Margherita il realizzarsi di tutti i tuoi desideri.  Complimenti a lei mamma Elli per la forza, la capacità, l'impegno e l'amore che dimostra ai suoi bimbi.
    Elsa, insegnante di scuola primaria

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    1. Cara Elsa
      grazie mille per il suo commento.
      Dato che segue da anni il nostro blog, saprà che io non ho 2 genitori, bensì uno, mia madre.
      Secondo, noi non siamo affatto una famiglia agiata.
      Con le mie amiche io mi vedo praticamente ogni giorno e non può sapere quanto o dove io mi incontri con loro.
      Inoltre, come io stessa ho citato nel mio tema,la maggior parte delle persone che frequento va a scuola e quindi ha idee opposte alle mie.
      Inoltre, non sarà naturale cercarsi fra simili?
      In classe non si formano dunque gruppetti di bambini con caratteri e idee simili?
      Il mio tono non voleva essere saccente, soltanto ironico, e mi scuso se tale non è risultato.
      Sapevo che pubblicando un tema di questo genere mi sarei esposta a critiche e commenti d questo genere, ma anche soltanto ciò dimostra che so benissimo reggermi sulle mie gambe.
      L'insicurezza a cui accenno deriva dal fatto che fossi in un momento di smarrimento personale e non dal fatto di non avere la "mammina" (come l'ha definita) ad aiutarmi.
      Per ultimo, la scuola pubblica può anche non avere come obiettivo l'omologare i bambini, ma spesso così accade.
      Ancora grazie per il suo stimolante commento.
      Cordiali saluti.
      Margherita

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  6. Infatti, per delicatezza,non volevo riferirmi esplicitamente alla mancanza di un genitore (si leggeva tra le righe). Eppure potete permettervi la scuola familiare per tutti nonostante lavori solo tua mamma: part time e in una scuola dell'infanzia privata con stipendio, quindi, inferiore a quella statale. Nonostante ciò pagate le bollette e il tenore di vita non è cambiato. Fate sapere anche a noi poveri mortali la vostra magia. Noi che con due stipendi e due figli da mantenere: uno all'università e l'altra alla vituperata scuola pubblica, fatichiamo ad arrivare alla fine del mese. Vedi un po' se non è agiatezza la vostra! Scusa il tono, ma mi hai tirato per i capelli. Buon proseguimento. Elsa

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    Risposte
    1. Questa volta rispondo io, Elisa/MammaElly.
      Credo che non sia opportuno pubblicare il nostro reddito, ma le assicuro, Elsa, che questo si è improvvisamente più che dimezzato quasi tre anni fa.
      Le sue parole stanno ora rasentando l'offesa personale. Al di là di alcune imprecisioni (lavoro in una scuola comunale), ricordo che un blog, così come qualsiasi spazio virtuale, è un posto a cui si sceglie liberamente di accedere e che non si è mai obbligati a frequentare.
      Se le fa piacere, può comunque scrivermi in privato: sarò più che disponibile a condividere con lei la grande fatica che sempre facciamo per arrivare a fine mese. Nella vita è sempre questione di priorità: per me è assolutamente più importante creare e riciclare con i miei bambini o portarli un giorno al mare in spiaggia libera e col pranzo al sacco, piuttosto che acquistare vestiti o andare dalla parrucchiera più di un paio di volte l'anno.

      Elimina
  7. Ciao Margherita,
    sono Margherita =) ... in passato mi è capitato di scrivere alla tua mamma e sono contenta di poter scrivere a te, questa volta.
    Vorrei ringraziarti per queste brillanti e profonde riflessioni che mi hanno innanzitutto emozionato e poi hanno aggiunto un pezzetto alla mia continua riflessione sulla scuola. Sono preziose perché raccontano un vissuto, non una teoria dell'apprendimento.

    Sono una maestra della scuola primaria e riconosco in me una sincera passione verso questo mestiere. Ho 29 anni e poca esperienza, un po' nella scuola pubblica e un po' nella privata... ho lavorato in diverse classi, ma di fondo provo una certa insoddisfazione (che a volte diventa indignazione) per i tempi e i modi in cui devo lavorare. So che potrei lavorare molto meglio per i bambini che mi vengono affidati... credo fermamente che la scuola pubblica sia qualcosa di meraviglioso e geniale per la società, ma penso anche che quella attuale faccia acqua da tutte le parti. Ho due bambine di 4 anni e 8 mesi e mi piacerebbe fare scuola in casa con loro.... ma è presto per dirlo... un passo alla volta, e si vedrà! A dire il vero mi piacerebbe mandarle in una scuola pubblica che abbia le caratteristiche di autonomia, serenità, rispetto reciproco, apprendimento per scoperta, Cultura... che si vivono in una scuola parentale, ma so che per ora non esiste.

    Insomma, hai toccato un tema scottante, in cui è facile essere fraintesi, ma sono felice che tu abbia condiviso la tua opinione. Sulla socializzazione potrebbe aprirsi un dibattito acceso, dico solo che la socializzazione che ho visto nelle mie classi era fatta più di imposizioni che di comprensioni e che la maggior parte degli adulti durante la propria giornata lavorativa è in relazione con una manciata di colleghi...eppure le competenze relazionali non ne risentono. Meglio poche relazioni profonde che tante imposte e superficiali.

    Ho fatto leggere il tuo commento a mio marito e secondo me gli hai mosso più domande interiori tu di quante riesco a provocarne io con le mie riflessioni... anche di questo ti ringrazio! =)
    Spero non ti dispiaccia se mando le tue parole ad alcune colleghe maestre o mamme.

    Mi viene una domanda per tua mamma: ma se studiare in casa è meno stressante... lo sarà anche insegnare?

    Un affettuoso saluto!

    Margherita

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Margherita,
      grazie infinite per il tuo commento gentilissimo!
      Mia mamma si ricorda molto bene di te.
      Sono davvero felice di poter condividere le mie riflessioni con altre persone.
      Sono contenta che il mio tema possa far riflettere persone con molti più anni di esperienza e di vita di me.
      Semplicemente: grazie di cuore a te, a tuo marito e alle tue bambine.
      Un saluto affettuoso anche a te!

      Margherita

      P.S. Mia mamma pensa che una parte di stress data la grande responsabilità ci sia anche per un genitore-homeschooler, ma che la soddisfazione ed il senso di libertà possano ripagare ampiamente.

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  8. Grazie Margherita, la tua capacità di confronto è meravigliosa... rifletterò anche sulle parole di tua mamma.
    Ciao!

    Margherita

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  9. Siete semplicemente fantastiche:-)
    daniela e giorgina

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  10. La mia insegnante di Latino al Liceo Classico diceva sempre che non bisogna aver paura della libertà, e tu questo lo sai già in prima media! se il percorso dell'home schooling è quello giusto per te e per la tua famiglia, dovete continuare! Sei una ragazzina forte e brava, e hai già tante responsabilità, vorrei chiedere alla tua mamma se questo la impensierisce. Io vi leggo sempre, perché anche se non condivido proprio tutto, spesso siete una ventata di ottimismo e di voglia di fare ed è bello sapere che esistono tante strade nell'educazione e nella vita. Con tanta stima e simpatia,
    Silvia

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    Risposte
    1. Cara Silvia, grazie per il tuo commento, anche da parte di Margherita.
      Sulla responsabilità... non mi pare eccessiva: Margherita è sempre stata una bimba matura e posata, e tutto quello che fa è frutto di passione ed impegno personali. Ciò, comunque, non toglie nulla al suo essere bambina, alla voglia di divertirsi e di stare con gli altri.

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