Una cosa che sto imparando concretamente in questo periodo è che ognuno reagisce a modo proprio e molto personale di fronte al dolore.
Parlo del dolore grande, quello forte, quello che paralizza, toglie il fiato, spiazza e stravolge tutto.
C'è che urla, chi piange, chi si dispera.
Chi si chiude in se stesso per piangere, chi a piangere non riesce proprio, chi lo fa ad intermittenza, magari nel buio e nel silenzio della notte.
Chi si aggrappa agli altri e chi cerca la forza in se stesso.
Chi si incolla ai ricordi, che li filtra, chi li addomestica, chi li respinge senza riuscirci.
Chi parla e riparla, scrive e riscrive, legge e rilegge e chi fa del silenzio il proprio guscio protettivo.
Chi, davanti ad un evento traumatico, cerca di fissare il tempo, le cose, le attenzioni sul prima e chi ha bisogno di vedere un dopo, di andare oltre il dolore per sopravvivere.
Da quando è morto mio marito, sto sperimentando - in me, nei miei figli ed in tutti i nostri familiari- un po' tutte queste reazioni.
Ognuna giusta, nessuna sbagliata, ognuna legittima e molto autentica.
Ma così diverse l'una dall'altra, da poter -a volte- rischiare di cozzare un po' tra loro, di rendersi un po' antipatiche, di non farsi capire.
Io, per andare avanti, ho sentito l'immediato bisogno di cambiare alcuni aspetti materiali della mia casa e delle cose che avevo attorno.
Già pochi giorni dopo, facendo seguito ad un espresso e sentitissimo desiderio di Giorgio, ho contattato la Caritas e donato la maggior parte dei suoi abiti.
Ho spedito ad una studentessa agli inizi dello stesso percorso di studi tutti i suoi libri.
Ho messo dolorosamente via tante cose sue, per tenerne vivo il ricordo nel cuore e nell'anima.
Ho fatto stampare ed incorniciato le sue foto più belle: da solo e sorridente, come me e, soprattutto, con i bambini. Anche perchè avevo notato che il piccolo Tommaso si stava già dimenticando il volto del suo papà.
Poi, unendo la mia fatica nel dormire nella "nostra" stanza, nel coricarmi nel "nostro" letto agli annosi problemi di spazio di ogni famiglia -specie se numerosa- in appartamento, ho pensato di comprarmi un divano-letto da mettere in salotto e "regalare" la mia camera da letto alle bambine.
Creando, così, una camera dei maschietti ed una dalle femminucce, apportando modifiche, facendo dipingere i muri, acquistando qualche mobile, aggiungendo dettagli carini, rendendo felicissimi i miei bimbi.
Che hanno accolto la mia proposta con un entusiasmo inimmaginabile: le bimbe si sono messe subito a fantasticare sui colori delle pareti, sulla tinta con cui ridipingere il lettone, sulla forma degli scaffali su cui disporre tutte le loro bambole ed i loro pupazzi.
Giovanni ha immediatamente scelto il posto in cui collocare tutti i camion, gli automezzi, i dinosauri suoi e di Tommaso.
Ho trovato tutti loro, ora singolarmente, ora in gruppetti, intenti a disegnare piantine e piccoli progetti; ho visto le bambine tutte intente e concentrate sulle scelte dei colori dal prospetto delle vernici; ho visto metri maldestramente fissati a muri e mobili, spanne, piedi, mani e cubiti alternarsi con tutta la fantasia che solo i bimbi hanno.
A due settimane da quella tragica giornata, io mi trovavo in giro per mobilifici in mezzo alle coppie di giovani sposi, a spasso per empori, a caccia di tendine, di poster di dinosauri e mobili rosa-confetto.
E pochi giorni dopo eravamo "in vacanza" al mare, mentre parte di casa nostra veniva intanto tinteggiata....
Che donna frivola, qualcuno avrà pensato, o penserà ora...
Che donna addolorata, dico io, che mamma stramba, che pensa a far gioire i suoi bambini mentre tutto, dentro di lei, urla e si spacca....
Ora la smetto, non voglio appesantire oltre chi mi legge, e men che meno questo blog, che è sempre stato un luogo ameno e variopinto.
Però, a proposito di colori, dedicherò i prossimi due post a mostrarvi le nostre nuove camerette: una rosa (una piccola anteprima nel disegno sopra) ed una azzurra... all'insegna del "cambiare, per ricominciare".
Penso soltanto "che grande donna, e mamma".
RispondiEliminaNon credo ci possa essere qualcosa di diverso da pensare.
L'elaborazione di un lutto è davvero un percorso molto personale e condizionato da elementi variabili.
RispondiEliminaSe non ci fossero stati i tuoi figli questo percorso probabilmente avrebbe seguito una direzione diversa.
I bambini ti hanno "costretta" a seguire una via più faticosa, quella del creare intorno a loro un atmosfera nonostante tutto serena e contemporaneamente quella dell'elaborazione tua personale, interiore, in cui il dolore è integro, vivo e presente.
E' un lavoro immenso quello che stai facendo e per questo hai davvero tutta la mia ammirazione.
Un abbraccio grande.
Credo di capirti benissimo... anch'io ho sempre bisogno di cambiamenti "esterni" e visibili, quando passo per cambiamenti "interni" (che siano belli o brutti), é proprio un metodo per elaborare i sentimenti e per reagire alla nuova situazione.
RispondiEliminaun forte abbraccio e un milione di pensieri positivi per voi!
Un abbraccio a tutti voi.
RispondiEliminaDi cuore.
Hai un cuore veramente grande!
Un immenso abbraccio! ♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡
RispondiEliminaSei veramente straordinaria. Un bacione.
RispondiEliminaChi penserà che tu sia frivola avrà solo perso l'occasione di stare vicino ad una pesona magnifica e con una grande forza.
RispondiEliminaPenso che i tuoi bambini ti ringrazzieranno un giorno per averli fatti gioire in un momento così delicato e non fatto vivere la tristezza adulta che non avrebbero nemmeno capito.
Sei una grande donna.
un abbraccio Chiara
La forza del dolore e l'amore di mamma.Un abbraccio..Monica
RispondiEliminati ammiro e ti penso spesso. Sara
RispondiEliminaVi ringrazio, siete tutte carissime.
RispondiEliminaI vostri pensieri ed il vostro affetto sono davvero preziosissimi.
rientro ora da due giorni al mare senza internet e leggo ora questo post forte e coraggioso...Elly sei una grande Donna oltreché una mamma straordinaria!ti voglio bene mammaSimo
RispondiEliminaAnch'io...
EliminaCara mamma Elly,
RispondiEliminal'anno scorso ho letto un romanzo dove c'era scritta una cosa che mi è rimasta dentro. "Il dolore è come un seme: se lo soffochi, lo nascondi e lo rinchiudi in un cassetto marcisce. Se lo liberi fiorisce". Ecco, per me queste camerette nuove per i tuoi bambini, tutte ridipinte, pronte per fare da cornice a chissà quante cose belle ci faranno dentro, rappresenta appieno questa immagine, di un fiorire, pieno di promesse e cose nuove. Aspetto di vederne le immagini e intanto ti mando un abbraccio e penso che i tuoi bimbi abbiano una mamma speciale
E' molto bella questa frase. Ed anche molto vera, hai ragione. Liberare il dolore è spesso la cosa più difficile, ma trasformarlo in qualcosa di nuovo è sicuramente un modo di far fiorire quel semino.
EliminaSalve sono Federica una pedagogista / Educatrice Professionale ... ho conosciuto il vostro sito verso fine marzo ... complimenti vi sono percorsi fomativi davvero interessanti, in quanto tutti basati sull'imparare attraverso il fare, un fare divertente e coinvolgente che permette un autentico e consolidato apprendimento.
RispondiEliminaé bellissimo vedere come i bmabini siano i protagonisti assoluti con i loro pensieri,le loro emozioni,le loro originali idee, libere da ogni modello precostituito che spesso gli adulti tendono a imporre loro... è in questo modo e da bambini che si acquisisce la capacità di problem solving ( non a trenta anni), che si sviluppa il pensiero divergente, creativo.. Complimenti per il lavoro che svolgi con i tuoi piccoli... e per come stai affrontando ( mi permetto di darti del tu) la difficile situazione... è importante non nascondere le proprie emozioni, consentire ai piccoli di esprimerle liberamente attraverso il linguaggio che prediligono di piu e piu adatto alla loro età ... ma allo stesso tempo ..bisogna far passare il messaggio attraverso l'esempio che non ci si puo lasciare andare, ma occore trovare lo stimolo, la forza e l'entusiasmo di vivere, di andare avanti, progettare..compito estremamente diffcile per questo non puoi che ricevere tanta ammirazione per quello che stai facendo...Tanti auguri per tutto e grazie per le interessanti idee, presenti nel tuo sito
Ciao, Federica, e benvenuta!
EliminaIl tuo commento è molto bello e gratificante, anche perchè costruttivo.
Ti ringrazio tantissimo per questo tuo incoraggiamento, tanto importante in questo momento così delicato in cui un po' tutto tende a venir messo in discussione.