domenica 16 ottobre 2011

La (mamma) cicala e le formichine

Tra le storie a sfondo autunnale abbiamo, in questi giorni, ripreso la vecchia ma sempre istruttiva favola de "La cicala e la formica" (in una traduzione piuttosto libera e semplificata di La Fontaine). 
Dapprima l'ho letta io, poi Margherita, dunque l'ha scritta sotto dettatura.
Intanto, i fratelli hanno colorato i due personaggi.
A questo punto, io e PapàGiorgio abbiamo utilizzato la favola per introdurre Margherita alla divisione in sequenze.
Abbiamo seguito i quattro cardini di tempo, spazio, personaggio ed azione , individuando, così, sei sequenze nella versione del racconto che stavamo analizzando.
Devo dire che la bambina non ha avuto difficoltà nel capire il concetto di sequenza, e che naturalmente ha diviso la storia in "scene", che ha poi illustrato molto volentieri.
Infine, è venuta la visione del cartone animato disneyano (intitolato, però, "La cavalletta e le formiche") e, da lì, il divertentissimo gioco di drammatizzazione.
Dato che nessuno di loro pareva voler accettare di buon grado il ruolo di cicala fannullona, ho deciso di entrare in gioco anch'io: mamma-cicala, con tanto di bimbo-cicalino-Tommaso in braccio.
Così, ieri pomeriggio, la cameretta si è trasformata in un bosco pieno di provviste da raccogliere (castagne trovate ai giardini, noci, sassolini) sparse sul pavimento, ed i bimbi in 4 formichine laboriose con tanto di cestini per la raccolta. Poi, venuto il vento freddo dell'autunno ed iniziate a cadere le foglie (ce le abbiamo davvero, sul soffitto!), ecco le formichine ritirarsi al caldo, nella loro casetta (Chicco). 
Ed una cicalona bussare, farsi aprire, chiedere cibo e riparo.
A questo punto, Margherita è riuscita a continuare a stare nella parte, rispondendo il rituale: "Hai cantato? Adesso balla!" mentre i più piccoli si sono subito sciolti porgendomi le loro cibarie!
Evidentemente, una mamma-cicala supplichevole e piagnuccolona era troppo per loro...!
A quel punto, il finale è stato addolcito :la cicala si è pentita, si è scusata e, nella sua nuova saggezza, è stata prontamente invitata in casa e rifocillata.
Il tutto è finito con una bella festa tra insetti, in un "bel" concertino stonato tra flauto, fischietto, batteria (pentolini, secchi di latta, scatole e bastoncini improvvisati), bastoni della pioggia e maracas-scatola di matite), oltre alle sonore pernacchiette di Tommasino, che si è subito accodato ai fratelli.... finchè il rumore non è diventato troppo ed è scattata l'ora della merenda...














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