LA CUSTODE DEL MIELE E DELLE API
DATI EDITORIALI
Titolo: La custode del miele e delle api
Autore:
Cristina
Caboni
Casa
Editrice: Garzanti
Numero
di pagine: 320
GENERE DEL LIBRO
Romanzo.
LUOGHI DELLA STORIA
Grecia, casa di
Sofia, casa della mamma di Angelica, Italia, Sardegna, Abbadulche, casa di
Margherita, casa di Memma, yacht di Nicola, camera da letto di Angelica,
giardino, vecchio ulivo, alveare, foresta, nascondiglio nella foresta, grotta,
mare, casa di Giuseppe, palazzo del sindaco.
TEMPO DELLA STORIA
Tempo indefinito.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Angelica, Nicola,
Margherita Senes (o Jaja), le api, il miele, Claudio, Sofia, Giuseppe Fenu,
Anna, Memma, mamma di Angelica, Pina, Gigliola, Silvia, Alessandra.
TRAMA
Da quando, da
ragazzina, Angelica Senes ha dovuto lasciare la sua amata Abbadulche, una
piccola isola spazzata dal vento della Sardegna, per la caotica ed affollata
Roma, non è più riuscita ad aprire il suo cuore.
Non è capace di
legarsi a niente, non ha amici, non ha famiglia.
L’unico posto in cui
si sente veramente bene è con le sue api.
Cullata dal brusio
delle loro ali e dal dolce profumo del miele che cola dalle arnie, Angelica è
felice, tranquilla.
Si sente amata.
Per questo lavora
come apicoltrice itinerante, con la sola compagnia dal cane Lorenzo, della
gatta Pepita e dei suoi ricordi.
I ricordi.
Proprio i ricordi
sono il punto debole di Angelica.
Non fa altro che
pensare alla sua amata isola sarda, al mare più trasparente del cristallo, alle
albe di fuoco che si specchiavano sul mare turchese.
Ripensa a Margherita,
la sua Jaja, la zia che si è presa cura di lei mentre sua madre lavorava per
settimane. La donna che le ha insegnato ad amare le api, a cantare per loro, a
raccogliere il miele e a invasarlo.
Soprattutto, però,
non riesce a scacciare il ricordo di lui. Nicola.
Il suo primo, ingenuo
amore. L’uomo che con un solo bacio riusciva a farle dimenticare immediatamente
ogni preoccupazione. L’unico che conosce tutte le paure che si nascondono negli
occhi smarriti di Angelica.
Un giorno, però, sua
madre le dà una notizia che le fa gelare il sangue nelle vene: Jaja, la sua
amata zia, non è morta veramente…
COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è
piaciuto tantissimo.
Una storia d’amore
intrigante, dolce e con il classico lieto fine, anche se non scontato come al
solito.
Dire che le
descrizioni siano bellissime è assolutamente riduttivo: sono sublimi.
Fin dalla prima
pagina, quando ho capito che nel libro ci sarebbero state molte descrizioni, mi
sono subito sentita a mio agio.
Perché le descrizioni, secondo me, sono il cuore pulsante di un libro, le uniche che riescano veramente a portarti
nel profondo del romanzo, che ti facciano immedesimare nel luogo e nel
personaggio in questione.
Un libro senza
descrizioni è senz’anima, non trasmette quasi nessuna emozione e non riesce a
trasportarti nella terra narrata.
Fra le pagine del suo
romanzo mi sono sentita a casa.
Originali i brevi
trafiletti all’inizio di ogni capitolo su un miele in particolare.
Grazie a essi ho
imparato molte cose interessanti che non sapevo sul miele.
Ciao, Mamma Elly. Mi sembra proprio una bella storia.
RispondiEliminaUna curiosità: ti riferisci alle descrizioni della natura, delle persone o di cosa?
Grazie.
Ketty
Ciao,
Eliminami riferivo alle descrizioni in generale, in particolare però a quelle della natura.
Grazie a te :).
Margherita